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Epilogo

E con enorme tristezza devo dire che un altro libro è arrivato al termine.😢😢😢
So che alcuni vorrebbero avere un sequel, ma per ora non credo di farlo.
Siamo arrivati alla scena finale, in cui Xandra ha scoperto che Ghost altri non è che Christopher, il suo datore di lavoro, il proprietario del The Groove.
Questa storia è stata dedicata ad una mia pazza amica e spero che possa apprezzare questo mio piccolo pensiero.
(Altrimenti la picchio😂)
Ed ecco che per Angel of Revenge io vi auguro.
Buona lettura 😭

Le immagini si susseguono velocemente davanti ai miei occhi.
Jay che mi sorride, Tyler che mi bacia, il telefono che squilla, Stop, no, Ghost che preme il pulsante e poi l' esplosione, il caos totale, i corpi senza vita per strada ed infine le immagini di Jay legato ad un letto d' ospedale, Trish, le urla e poi buio più totale.

Quando riapro gli occhi devo mettere a fuoco il luogo in cui mi trovo.

La mia testa è su un cuscino ora ho capito, guardo il resto della stanza, sono a casa di Tyler.

Con una mano mi copro gli occhi, ho un terribile mal di testa e sembra che tra poco il mio cervello partirà per una vacanza solo andata.

Fisso il soffitto e lentamente mi alzo sedendomi al bordo del letto.

Devo essere svenuta in ospedale e una certa persona di mia conoscenza mi ha portata dritta a casa sua.

Probabilmente l' ospedale doveva essere pieno di feriti.

Non provo dolore, né alcuna emozione. E come se il mio corpo si fosse spento diventando un ammasso vivente di carne.

Entro nel bagno e, con ancora indosso la maglietta nera di Tyler, troppo grande per me,  apro il getto d' acqua che da freddo inizia a diventare tiepidi fino a bollente.

Una moltitudine di brividi attraversano la mia pelle mentre i miei nervi sembrano sciogliersi.

Guardo verso il basso, con la fronte appoggiata alle piastrelle del box doccia, mentre la faccia di Cristophere appare in continuazione davanti ai miei occhi.

Gli ho persino salvato la vita, quando quella volta un teppistello stava per aggredirlo alle spalle.

Inizio a ridere senza divertimento, è una risata fredda e ad un certo punto, non mi rendo conto nemmeno se sto piangendo dato che le lacrime molto probabilmente si sono fuse insieme all' acqua della doccia.

Per tutto questo tempo è sempre stato sotto ai miei occhi e non mi sono accorta di nulla, nemmeno un minimo sospetto.
Era davvero troppo strano che con tutta questa mafia a New York ci fosse un posto neutrale, probabilmente il locale è sempre stato una copertura per i suoi affari e per poter tener sotto controllo i suoi avversari...come ad uno schifoso scarafaggio che agisce nell' ombra.

Forse mi aveva persino riconosciuta appena assunta e si divertiva a vedere come mi comportavo, oppure ha ha... Non so più cosa pensare.

Sono così confusa ed immersa nei miei pensieri che non sento aprire il box doccia.

Giro leggermente il capo mentre Tyler mi abbraccia da dietro.

"Ehy, questa era la mia maglietta preferita sai?"

Cerca di farmi sorridere, ma, proprio non riesco a mentirgli e dirgli che sto bene.

Non parlo, lo abbraccio e mi stringo a lui mentre vengo scossa dal pianto.
Ho davvero bisogno di sfogarmi, è passato davvero troppo tempo dall' ultima volta in cui mi sono sentita così.

Troppi anni a trattenere le mie emozioni, troppi anni a fingere che stavo bene per poi soffrire dentro, troppi anni in cui il mio cuore si è autodistrutto fino a quando non ho incontrato Tyler.

Lui ha visto tutto di me...
Le mie paure, i miei difetti, le mie lacrime ed i miei sorrisi, ma ora, il mondo mi è crollato di nuovo addosso e non so più come agire per trovare Ghost e fargliela pagare.

Sto ancora pensando a quanto la mia vita faccia schifo, quando mi accorgo che ormai siamo fuori dalla doccia.

Mi passa un asciugamano sui capelli prima di sfilarmi la maglietta, ormai pesante, dalla testa.

Si sta prendendo cura di me come ad una bambina, avvolgendomi nel suo accapatoio e continuando a massaggiarmi la testa.

Le sue labbra si muovono, ma la mia testa è in un' altra dimensione.

"Sembri quasi ad un pulc- mi alzo sulle punte e poso le mie labbra sulle sue - ino."

Mi guarda stranito, questa è la prima volta che lo bacio io.

Gli faccio segno con il dito di fare silenzio mentre poso la mia fronte sul suo petto.

"Xandra...devi essere forte e devi riprenderti, non abbiamo molto tempo prima che Ghost."

"No."

Sollevo lo sguardo e poi proseguo.

"Ora no, dammi, dammi solo questo istante di pace e poi... fai l' amore con me Tyler."

Lo guardo negli occhi per poi baciargli più volte il viso.
Lo spingo sul letto mentre lui continua ad osservare i miei movimenti, per vedere fin dove ho intenzione di spingermi.

Mi piego su di lui sfiorandogli il viso con i capelli bagnati.

"Xandra..."

"Potrebbe essere l'ultima volta questa Tyler"

Gli sussurro nell' orecchio e poi lo bacio.

Le sue mani mi accarezzano la schiena prima di afferrarmi la carne sotto ai glutei, alzandomi e mettendomi seduta sopra di lui.

Gli levo la maglietta dalla testa riprendendo a baciarlo e a mordergli il labbro inferiore, mentre mi sgancia il reggiseno liberandomene.

Inizio a sentire freddo e sembra che Tyler lo capisca.

"Stringiti a me."

Allaccio le mie braccia intorno al suo collo, mentre scopre il letto e mi adagia sopra per poi coprirmi con il suo torace coperto dall' inchiostro.

Sospiro quando le sue labbra scendono al mio seno torturandolo.

Le mie dita torturano i suoi capelli tirandoli o stringendoli, mentre risale verso di me spingendo le mie gambe verso l' alto.

Mi bacia con ferocia drogandomi e non facendomi percepire che anche le mie mutandine sono volate chissà dove.

Preme il suo petto contro al mio e rimaniamo fermi fronte contro fronte.
I nostri respiri si mescolano ed è come se il tempo si fermasse.

Apro gli occhi mentre osservo il suo viso concentrato a riflettere su chissà cosa.

"Sei troppo vestito Fox."

Adesso sorride, mentre si allontana di nuovo da me per finire di spogliarsi.

Indossa il preservativo e si posiziona di nuovo tra le mie gambe.
Lascia una scia di baci sul mio ventre fino a raggiungere il mio sesso e dà li ansimo fuori controllo.

Mi sta torturando, quando risale attirandomi di più a sé esitando  ad entrare.

"Xandra..."

Lo guardo negli occhi quando sussurra due deboli parole, quasi impercettibili che iniziano a farmi battere violentemente il cuore.

"Ti amo."

Forse me lo sono immaginata, ma non ho molto tempo per rifletterci sopra.
Entra dentro di me e mantiene saldi i miei fianchi continuando a spingere sempre più a fondo.

Gli afferro i capelli e lo faccio abbassare per baciarlo e per non fargli vedere che delle lacrime vacillano ai lati dei miei occhi, mentre consumiamo questo malato amore.

***

Finisco di vestirmi indossando una felpa nera di Tyler mentre lego i capelli in una coda alta e sistema la pistola dietro alla schiena.

Guardo Fox che dorme dopo aver fatto l' amore e mi si stringe il cuore.

Ma questa, è una cosa che devo fare da sola.

Prima di andare però vado vicino a lui e gli bacio leggermente le labbra.
Non riesco a dirgli Ti amo, perché se lo facessi, probabilmente vacillerei e sarei tentata a restare ancora in questo letto con lui.

"Se questo sarà un addio voglio che la tenga tu."

Mi levo la collana di mia madre e l' appoggio sul cuscino dove prima era occupato da me.

Accarezzo per l' ultima volta il suo viso e poi esco di casa, prendendo le chiavi della sua moto.

***

Sono davanti al the Groove, il locale in cui tutto è incominciato e dove tutto avrà fine, con la mia o la morte di Cristopher.

La porta è aperta, un chiaro invito ad entrare.

Il locale è al buio e approfitto dell' oscurita per muovermi silenziosamente contro ai muri.

"Alexaaandra? Vieni fuori, so che sei qui."

Non lo ascolto, devo usare a mio vantaggio l' effetto sorpresa e fino a quando non sa dove mi trovo ho ancora una possibilità.

"Ti sto aspettando da giorni ormai e mi sono stufato. Mettiamo fine a questa guerra."

Una guerra che ha iniziato lui contro i Volkov.

"A proposito, il tuo ragazzo e il tuo amico sono morti?"

Stringo più forte l' impugnatura della Colt, quel bastardo, sta giocando sporco, ma ancora non ha mai visto un Volkov che uccide.
Ha sempre architettato tutto nell' ombra, perché non aveva le palle per uccidere mio padre in un duello frontale.

"Davvero speri di uscire viva da qui Alexandra? Secondo te sono stato così stupido da non prepararmi un piano?"

Appiattita contro al muro mi espongo leggermente per avere una visuale della stanza, ma di lui non c' è traccia.
Sul bancone c' è solo un trasmettitore.

"Spero che sarai felice quando rivedrai i tuoi genitori..."

La voce non era la sua, proviene dall' apparecchio, questo vuol dire che dove sono ora non sono al sicuro.

Velocemente scattoiolo più lontano, quando un proiettile mi sfiora la spalla.

"Merda!"

"Tana per Alexandra."

Corro velocemente mentre il rumore degli spari riempie il the Groove, non ci vorrà molto prima che qualcuno chiami la polizia.
Ho poco tempo.

"La vuoi smettere di scappare? Tanto è inutile."

"E tu invece? Non hai neanche il coraggio di uccidermi guardandomi negli occhi. Sei un uomo senza palle Ghost, e come un soprannome stupido devo dire."

Se lui vuole farmi innervosire toccando la mia famiglia e i miei amici allora io farò altrettanto.

"Sei solo un verme che osa perfino considerarsi un boss della malavita, tu non sai cosa significa essere mafiosi."

"E una mocciosa che ne vuole sapere eh?"

Passo falso. Ha scoperto parte del busto.
Lo stronzo si trova al piano di sopra, ma per mia fortuna non ho mai avuto problemi a sparare.

"Fidati - lo prendo di mira mantenendo la mano ferma - lo sono più di te."

Il colpo parte e sento un urlo.

L'ho colpito, ma non è morto.

"PUTTANA!"

Spara verso di me a vuoto, riuscendo a ferirmi di striscio il braccio.

Merda, la felpa era di Tyler, di sicuro se non mi ammazza Ghost lo farà lui.

"NON USCIRAI VIVA DI QUI VOLKOV!"

Ricarico la Colt.

"PERCHÉ TRA MENO DI CIQUE MINUTI ESPLODERÀ UNA BOMBA E DELLA TUA CARCASSA NON RESTERÀ CHE LA POLVERE!"

Sbarro gli occhi.

"Vuoi farmi compagnia all' inferno Ghost?!"

"No ti sbagli, l'unica che morirà.."

Cronometro il mio orologio, questo posto tra poco sarà cenere ed io con le bombe non ci vado d'accordo.

"Fanculo!"

Esco di corsa dirigendosi verso le scale, mentre sparo a raffica non permettendogli così di spararmi, scivolo dietro a delle poltrone mentre ora è lui ad attaccare.

"Morirai Volkov è così poi la tua famiglia sarà al completo...Oh No aspetta, dovrò anche ammazzare tuo nonno non credi?"

Cala il silenzio che però viene subito interrotto dalla risata malata di quel tizio.

Respiro lentamente, mentre esco fuori senza alcun riparo. Forse urlo, ma sono così accecata dalla rabbia che non me ne importa.

Lo colpisco alla gamba e poi alla spalla, facendolo arretrare fino a che perde l' equilibrio e cade al piano di sotto.

Ritorno a respirare con calma, mentre scendo le scale, ma commetto un errore, abbasso la guardia e mi colpisce alla gamba.
Urlo di dolore ma non mollo.
Strappo la manica alla felpa e la stringo attorno alla ferita, riprendendo a camminare, zoppicando, verso l'uomo che mi ha tolto tutto dalla vita.

Vuole ricaricare la pistola, ma sono più rapida io.
Gli dò un calcio alla mano facendogli cadere la pistola e poi gli punto la mia al petto, facendo fermare il tempo.

"Hahahah avanti spara Alexandra e vendica i tuoi genitori."

Lo guardo dritto nelle palle negli occhi.

"Perché, perché l'hai fatto eh?! PERCHÉ CAZZO LI HAI UCCISI?!!!"

"Hahaha - cof cof - sei proprio una mocciosa... tuo padre non ha voluto collaborare nemmeno sotto minaccia ed io odio chi non mi dà ascolto. "

Tossisce e sputa sangue.

"Era così preoccupato per te, la sua dolce bambina... è stato facile ammazzarlo e sai quali furono le sue ultime parole?"

No, non voglio sentire.

"Risparmia mia figlia...da ridere no? Era così debole e ora per togliermi di mezzo ci è voluta una bambina che non sa dove mettere le mani negli affari.
Tu sei più debole di lui Alexandra."

La mano mi trema, non di paura, ma di rabbia.

"Mio padre non era un debole, era solo un uomo che amava la sua famiglia...e tu invece che ti credi un Dio cosa pensavi di ottenere eh? Soldi? Fama? Noooo tu hai ottenuto me.
TU MI HAI CREATO NELL' ODIO!"

Lo prendo per il bavero della giacca e gli punto la pistola contro la fronte.

"E.Non.chiamarmi.Alexandra."

"Allora spara....SPARA!"

Sto per premere il grilletto, quando vedo una mano fermare il colpo.
È una sensazione di un attimo, il tempo di girarmi e vedere il viso di mio padre svanire.

"Mandami in quel fottuto inferno!"

"No, sarebbe troppo facile."

Il cuore sembra calmarsi, forse sto per fare una stronzata.

"Cosa?"

"In prigione sono sicura che avrai molti nemici e di sicuro non vivrai più di un mese. Le mie mani non si sporcheranno con il sangue di una feccia come te."

I suoi occhi ora sono spaventati.

"Tra noi, il debole sei tu."

Mi rialzo e zoppicando vado verso l' uscita, mi restano due minuti per andarmene.

"Sei una SCIOCCA."

Ha recuperato la pistola e quando sta per colpirmi  l' adrenalina prende possesso di me.
Chiudo gli occhi e sparo, ma adesso non capisco chi tra noi due è morto.

Li riapro lentamente giusto in tempo per vedere il corpo di Cristopher cadere al suolo con un buco in mezzo al petto.

Ho il fiatone, ma quando mi giro per poter uscire per poco non mi viene un infarto.

Tyler ha la pistola puntata ancora verso Ghost con la canna fumante quindi, l'ha ucciso lui o io?

"Ty..."

Zoppico verso di lui mentre mi viene incontro e mi stringe a sé.

"Razza di stupida, volevi farmi morire?"

"Casomai sarei morta io non credi?"

Vorrebbe uccidermi, ne sono sicura, ma quando tenta di baciarmi, sento il mio orologio suonare.

Avviene tutto in un attimo.

Il fuoco
La corsa
E poi il nulla

***

Extra
Un anno dopo

La vita è ripresa tranquilla, o più o meno.

Jay si è ripreso, anche se ancora pratica la riabilitazione sorvegliato da Trish.
Tra i due c' è un affiatamento da coppia di telenovela e i loro occhi esprimono ciò che provano.

Il the Groove è andato perso.

La polizia ha indagato ma non c'erano corpi da esaminare e  di Cristophere Duncan nessuno seppe più nulla.

Dimitri Volkov invece dopo un' anno in cui ha aiutato Jay con le diverse cure ha deciso di tornare in Russia, ma prima di partire deve dare un ultimo saluto a suo figlio e a sua nuora, ma proprio quando stava per entrare nel cimitero, una figura incappucciata  gli passò accanto sussurandogli in russo:

"Buona bevuta nonno."

Dimitri credeva di esserselo immaginato, ma una volta arrivato alle tombe, le ornamentavano una bottiglia di vodka e delle rose rosse....

Cuba

Mi stirazzo nelle lenzuola, mentre il caldo sole di Cuba illumina la nostra stanza.

Dolci baci sfiorano il mio collo facendomi sorridere.

"Buongiorno."

"Volkov."

"Fox."

Mi bacia le labbra.

Sembra passata una vita dall' esplosione.
Ci siamo salvati per miracolo, ma, la polizia, anzi i pezzi grossi si erano messi sulle nostre traccie e purtroppo abbiamo abbandonati tutti per sparire dalla circolazione.

"Programmi per oggi signorina?"

"Avevo in mente un paio di cose..."

"Del tipo?"

Inizia a farmi il solletico e non resisto dal ridere.

"Hahahha fammi parlare."

"Allora?"

"Stare in questo letto sarebbe chiedere troppo Fox?"

Il sorriso maligno prende possesso del suo viso.

"Richiesta accettabile."

"Oh beh grazie."

Rovescio le posizioni e lo guardo negli occhi.
È stato con me sempre, mi ha aiutato a guarire dalle mie ferite interiori ed esteriori e coperto le mie cicatrici, ma non sono mai riuscita a ricambiare.

"Tyler?"

"Mmh?"

"Ti amo."

Resta fermo a fissarmi mentre accarezza il mio viso.

"Ci sono voluti ricatti, corse clandestine, esplosioni per fartelo ammettere?"

Sorrido, che bastardo.

"Dovevo fare più la sostenuta?"

Mi ributta con le spalle sul materasso.

"Per quanto avrei dovuto soffrire?"

Parlo in russo.

"Mistero"

"Dio se amo il russo."

Che dire, siamo una coppia di pazzi scatenati fuori controllo con seri problemi da risolversi ma per il resto pace e amore no?

Ecco è finito, e spero che vi sia piaciuto.😢😢😢😢😢😢
Non ho altro d' aggiungere, grazie del sostegno e di tutto.
Se vi piacciono i fantasy seguitemi in
Cobra "Deserto di sangue"
Che penso di pubblicare domani stesso.
Grazie ancora e mi raccomando.
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Manu

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