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Capitolo 7

Anche se lavoro trovo sempre il tempo per voi visto?😂
Mi stanno uccidendo, ma io sono tenace e fanculo la stanchezza 😤
Tornando a noi grazie alle mie lettrici affezionate e a quelle nuove, imparerete ben presto a conoscere la mia pazzia😂
Ora inizia la zona di fuoco
Buona lettura

"Sei una sconsiderata senza il minimo senso di pericolo ed hai zero responsabilità, perfino un bambino capirebbe che non bisogna attirare l'attenzione delle persone sbagliate."

"Hai finito la predica mamma? No sai, perché io sto lavorando."

Pulisco le mani fatte di grasso di motore e avvito in modo più stretta la valvola di scarico.
Il motore della Mustung non era in ottime condizioni, ma lavorandoci tutto è recuperabile.

"Mi stai almeno ascoltando?!"

"Jay, non potrei mai ferire i tuoi sentimenti, ma sembri una vecchia zitella isterica e io ho troppo sonno arretrato insieme ad un mix di alcool in corpo."

"Fanculo russa!"

Abbasso il cofano e sghignazzo, mentre gli butto la pezza addosso.

"Ti voglio bene anch'io, ma ora se vuoi scusarmi, vado a lavoro."

"Ecco, un altro guaio che hai combinato, quel posto è un covo di..."

"Deliquenti, lo so, ma Jay, non sono tornata qui per spassarmela. "

Gli accarezzo il braccio e poi esco, forse non avrei dovuto coinvolgerlo in tutta questa storia, ma era il mio unico punto d'appoggio e ho bisogno di qualcuno che conosco vicino a me.

Indosso la mia camicia di jeans e dopo aver sistemato la mia Colt in modo da non farla vedere, salto sulla mia moto per poi partire verso il The Groove, oggi è il mio primo giorno di lavoro, non vorrei fare brutta figura arrivando in ritardo, in fondo devo combinare cose ben peggiori.

***

"Sei in ritardo"

"C'era traffico."

Mi guarda per poi scuotere la testa e iniziare a camminare.
Devo dire che mantengo sempre i miei buoni propositi.

"Seguimi, ti mostro il camerino e dove teniamo la merce.
Lì sopra abbiamo dei privè ed invece dietro al bancone puoi trovare i bagni di servizio.
Come ti ho detto ieri non voglio guai quindi i problemi personali devono restare fuori di qui."

"Certo Hitler."

Accendo una sigaretta mentre mi guarda storto.

"Voi maschi non smettete mai di parlare no? Bene ti informo che io sono un tipo di poche parole ed amo i fatti quindi, fammi vedere dove trovare i liquori ed inizio."

Espiro del fumo per poi continuare.

"Ah già, se hai una divisa striminzita te lo sogni che io la indosso."

Non dice niente mentre mi dà le spalle, bene, di certo io sò come farmi licenziare.

"Abbiamo una canotta con il nostro marchio, quindi puoi stare tranquilla."

"Ok Stop."

Molto meglio, così nessuno vedrà la mia cicatrice.

"Inizia col sistemarti il bancone, stasera conoscerai anche la tua collega. Se hai problema fai un fischio."

"Me li risolvo da sola i miei problemi."

Spengo la sigaretta e lo sorpasso, tanto credo che non rischio di perdermi nel locale.

Entro nel camerino e dopo aver trovato un armadietto vuoto vedo diverse canotte appese, prendo la mia misura e metto le altre su uno scaffale.
Di sicuro non passo innossevata con la scritta gigante del locale, dietro la schiena.

La indosso, quando la porta si apre ed entra una ragazza.

"Ah, ciao"

"Ciao."

Si avvicina titubante mentre posa la sua borsa e mi porge la mano.

"Piacere, sono Trish."

"Xandra."

Le stringo la mano per poi levare la mia pistola e poggiarla nell' armadietto.

"Oddio"

La guardo con la coda dell' occhio mentre si sistema i capelli mori dietro all' orecchio.

"Ti impressionano le armi?"

"Non più di tanto, un mio amico né è appassionato, ma non le sopporto per diversi motivi."

I suoi occhi verdi si fanno tristi, ed è una tristezza che io conosco molto bene.

"Puoi stare tranquilla, in servizio non la uso e ora se vuoi scusarmi devo ancora ambientarmi, è il mio primo giorno qui."

"Beh, imparerai ben presto a chiamare spesso Stop."

"Io credo di no."

Esco e adesso inizia il lavoro.

***

"Tre Salamander e due Scotch. "

"Subito."

Prendo le bottiglie e preparo l' ordinazione, mentre una musica assordante riempie il locale.
Sapevo che c'era tutta questa gente, ma sono davvero troppo.

"Ecco a lei."

Se li prende e sparisce nella folla, altro che ufficio di ritrovamento.

"Xandra."

"Serve qualcosa Trish?"

"Bisogna andare a prendere il brandy."

"Vado io."

Sto per lasciare il bancone, quando un altro drogato urla nella mia direzione.
Che rompi...

"Non preoccuparti, vado io."

"Sicura?"

"Si certo, sono più bassa di te ma sono forte non preoccuparti."

Annuisco con la testa e sparisce dalla mia visuale.
Trish non è male.
Si mantiene sul mio confine di confidenza e disturba il minimo indispensabile.

Cosa ci fa una come lei in un postaccio come questo è un mistero.

"Ehy pupa arriva questo drink o no?"

Guardo storto quel sacco di merda prima di rispondergli.

"Pupa ci chiami tua madre e se non te ne sei reso conto ci sono altre tremila persone che devono ordinare."

"Fanculo stronza"

"Dopo di te."

Lo ignoro mentre servo a qualsiasi altro essere vivente, quando vedo due tipi andare nella zona riservata al personale.

Potrei farmi i cazzi miei, ma in quella direzione ci è andata anche Trish.

"Sistituiscimi per un pò.

"Cosa?"

Lascio il comando ad un cameriere e vado anch'io nel retro.
La musica diventa più ovattata e inizio a girarmi in torno alla ricerca di quella tappetta, quando la vedo parlare tranquillamente.

"Trish"

Tutti e tre si girano nella mia direzione e Dio se sono sfigata.

"Tu..."

Perfetto, ci mancava la femminuccia di ieri notte.

"Trish conosci questa nezhenka?"

"Che significa?"

Sorrido cattiva.

"Femminuccia in russo."

Il tizio cerca di venire nella mia direzione, quando il suo amico tatuato dalla testa ai piedi, gli mette una mano sul petto fermandolo.

"Lasciami capo, così insegnò a quella russa del cazzo il rispetto!"

"Il rispetto? Per te? Dio potresti fare il comico. Il rispetto lo porto per un mio pari non per uno come te."

Butto un occhio su Trish che se ne sta con la testa abbassata.

"Quindi sei tu la novità delle corse."

"Che perspicacia."

Incrocio le braccia al petto mentre adesso presto più attenzione per mister tatuaggi.
È più alto di me si e no di dieci centimetri e i suoi occhi sono come quelli di un animale selvatico pronto a sbranare chiunque.

"Attenta a come parli ragazzina, se non vuoi finire male."

Perché mi devono dare dei nomignoli così fastidiosi.

"Che paura, sto tremando. Trish prendi quel Brandy e andiamo, non siamo in pausa."

"Resta dove sei."

Guardo male il tatuato, per poi avanzare verso la tappetta.

"Andiamo."

Qualcuno mi afferra il braccio con forza, ma con una rotazione rapida mi libero.

"Tieni le mani a posto stronzo, altrimenti di faccio tornare a vedere il colore della tua pelle."

Resta impassibile.

Si può sapere chi cazzo è questo tipo?

"Xandra, lascia stare, andiamo."

"Xandra? Che razza di nome è? "

"Uno migliore del tuo di sicuro."

Sorride, ma qualcosa mi dice che devo stare attenta.

"Fidati, il mio nome incute timore solo a nominarlo."

"E chi saresti Satana?"

A Trish scappa una risata, che alleggerisce l'aria, ma continuo a dare ascolto al mio istinto e la prendo per il braccio.

"Forza andiamo, saluta i tuoi amici che ora dobbiamo lavorare."

Con passo lungo li sorpasso, quando mi sento chiamare.

"Ci rivedremo Xandra."

"Scordatelo."

Alzo il dito medio per poi sparire.

Ci mancava solo un drogato che si sente Satana in persona a rovinarmi l'esistenza.

Scusate l'ora tarda😂
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Manu

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