Capitolo 17
Eccome qui!
Si lo so, sono una stronza, ma voi non potete capire ora ci si mette di nuovo il lavoro per colpa della scuola, ma io sarò più forte e manderò a fanculo tutti.
Xandra si è svegliata a casa di Tyler dopo la loro ricognizione sul molo.
Lei vuole subito delle risposte, ma l' americano non è dello stesso parere.
Buona lettura
Venire in America per trovare Ghost è stata la più grande stronzata della mia vita.
Senza una pista, senza un indizio riconducibile a lui, solo con l' aiuto di un mafioncello americano che mi ha ricattata e che ora si trova alla mia destra mentre dorme con la testa china seduti sulla poltrona.
Non posso fare a meno di osservare il suo viso rilassato.
Quando dorme perde quella ruga che si forma tra le sopracciglia e sembra quasi innocente, ma questo non è il momento per perdermi nei miei pensieri.
Anche lui è un mio nemico, non mi posso fidare di nessuno, tanto meno del figlio di un possibile Ghost.
Ancora ho i miei dubbi su suo padre, perché poco prima dell' incidente, nel quale i miei genitori hanno perso la vita, Fox senior e mio padre non erano in buoni rapporti.
Questioni di territorio e affari.
Quindi, non mi fido.
Lo osservo ancora per un pò, prima di alzarmi e indossare dei vestiti lasciati su di una sedia.
Una tuta nera e una canotta rossa lunga.
Devono essere i vestiti di Trish perché altre donne in questa casa non le ho viste.
A questo proposito, che fine ha fatto la madre di Tyler?
Guardo quella bestia dormire e... Non posso fare a meno di pensare che forse ce qualcosa di più a Ghost a legarci.
Esco dalla stanza silenziosamente.
Ora devo cercare il tizio di ieri sera, ma cosa più importante il suo computer.
Evito le diverse guardie che trovo nei corridoi, fino ad arrivare nell' ufficio di Tyler.
È tutto come l' ultima volta, troppo ordinato per i miei gusti.
Dò un' occhiata in giro cercando di non far notare il mio passaggio.
"In quanti affari è presente Fox"
Apro un cassetto della scrivania, trovando una pistola, ma non è quello ad attirare la mia attenzione.
Il cassetto a un doppio fondo e questo è facile da notare grazie ad un piccolo dettaglio.
La scrivania probabilmente è vecchia e a fu ora di utilizzare il cassetto il legno al lato si è scheggiato.
Sollevo il doppio fondo e trovo il computer, ma assieme a lui c' è una collana.
Una croce d'oro con l' immagine di una colomba vicino.
"Fox non sembra il tipo da pace e amore "
Ma ora non posso indagare su di lui.
Prendo il computer e mi siedo per inizia a capirci qualcosa.
È protetto da una password e qui iniziano le bestemmie.
"Cazzo cazzo cazzo."
Se era il computer di Fox forse avrei potuto tentare, ma cosa posso sapere di ciò che passa per la testa di uno scagnozzo di Ghost!
Dò un pugno sulla scrivania e mi prendo la testa fra le mani.
Inizio a massaggiarmi le tempie pensando che adesso devo per forza trovare quel tizio per sapere la password, fino a quando una voce interrompe i miei pensieri.
"Non è buona educazione frugare nelle cose altrui Alexandra."
Merda.
Sposto il mio sguardo a Fox che mi guarda appoggiato alla porta.
Non va affatto bene.
"Il computer non è tuo quindi..."
"Ma il caso vuole che questa sia casa mia e che tu sia un ospite."
Inizia ad avvicinarsi, mentre io abbandono la postazione, prendendo con me il computer.
"Dove si trova quel tizio?"
"Non lo vengo di certo a dire a te. Ci sto lavorando io per il momento."
Si chiude la porta alle spalle per poi girare la serratura.
Doppia merda.
"Ora fai la brava Alexandra."
"Non chiamarmi così!"
Ho alzato la voce, ma solo perché mio padre e mio nonno possono chiamarmi così.
"Cosa intendi fare?"
Cerco di avvicinarmi alla finestra, ma Tyler mi blocca tra il muro ed è pericolosamente vicino.
"Non farmi incazzare ancora Xandra, puoi essere forte quanto vuoi, ma ricorda che sei sempre una donna e per una volta lascia il compito di proteggerti a qualcun'altro."
Resto ferma a guardarlo, mentre lentamente mi sfila il computer tra le mani.
La mia mente vorrebbe urlagli contro, ma il corpo non si oppone.
Quasi come ad un ipnosi cado nella sua trappola e in poche tempo le sue labbra premono sulle mie.
Il bacio è dolce, mentre cerco di trovare la forza per andarmene il più lontano possibile da lui.
Spingo le mani contro il suo petto, mentre mi passo il braccio sulle labbra.
"Tenti ancora di resistermi? Dopo che hai scambiato il tuo corpo in cambio del mio aiuto?"
"Ciò non significa che puoi usarmi quando vuoi."
È fastidiosamente tranquillo.
Si gira le chiavi nelle mani, mentre io velocemente mi getto su di lui.
Perde l' equilibrio, cadendo all' indietro.
"Questa posizione non mi dispiace."
Le mie mani sono ai lati della sua testa, ma senza perdere tempo gli prendo le chiavi e corro verso la porta.
Esco mentre la voce di Tyler mi entra nella pelle.
"Non potrai scapparmi sempre Xandra."
***
Entro di nuovo nella stanza in cui ho dormito per poi poggiarmi alla porta.
Che cazzo mi è preso?
"Non va affatto bene"
Sto diventando debole a causa sua.
Devo tornare ad essere stronza peggio di prima.
Se continuo così finirò per rimanere scottata e probabilmente in una bara a causa sua.
Copro un occhio con la mano, fino a quando non mi viene in mente una cosa per riuscire a distrarmi.
"Lui deve essere qui."
***
La mia mano tremante bussa alla porta, in attesa di una risposta.
"Avanti"
La voce di un uomo invade i miei sensi.
Apro la porta, e cammino lentamente, fino a quando non arrivo al capezzale di un letto.
"Lei chi è?"
"Cedric Fox, la leggenda delle strade di New York, è stato preso innumerevoli volte dalla polizia ed è sempre stato scarcerato per mancanza di prove. Vedere una leggenda in queste condizioni fa un pò pena."
Alza un sopracciglio e adesso la somiglianza con il figlio è enorme.
"Te lo ripeto, chi sei?"
"Come non mi riconosci? Eppure una volta eri grande amico di mio padre prima del vostro litigio."
Sta per prendere un telecomando sul suo comodino, forse per chiamare la sicurezza.
"Dimitri Volkov non ti dice niente?"
La mano resta si spesa in aria.
"Volkov?"
"Già, ho pensato che in quanto sua figlia sarebbe stato scortese non venire ad offrirti un saluto Cedric."
Resta in silenzio, mentre mi fissa.
"Mi-o figlio mi aveva accennato a te, s-strano che ti abbia portato in casa."
"È una testa di cazzo."
Abbassa il capo mentre sorride.
"Cosa posso fare per te piccola Xandra?"
Stringo la mano in pugno mentre a grandi passi mi avvicino a lui e lo prendo per il colletto del pigiama.
"I tempi della piccola Xandra sono finiti Cedric."
Prendo un momento di pausa prima di parlare.
"Ora dammi un motivo valido per non pensare che in tutti questi anni dietro all' identità di Ghost ci sia tu, altrimenti metterò fine alle tue sofferenze."
Non posso permettermi di essere buona, non ora che sono arrivata fino a qui.
Ciaooooo pazzeeeeee/iiiii
Vi sono mancata? Voi a me molto.
Spero che vi piaccia come si sta evolvendo la storia.
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Manu
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