Capitolo 16
Beh che dire, cerco di risorgere più spesso del solito 😂
Ci siamo lasciati con la dedica ai Blarika e con una chiamata di Tyler a Xandra.
La loro collaborazione potrà mai avere futuro?
In fondo, due teste calde insieme possono o spegnersi a vicenda, oppure provocare un incendio impossibile da controllare.
Scusate per l' immensa pausa che mi sono presa, ma ero totalmente indaffarata tra lavoro e vita privata, spero che possiate perdonarmi.
Buona lettura
Un rumore fastidioso invade i miei sensi, come ad un fischio senza fine.
Sono per terra e di sicuro il dolore che sto provando non è frutto della mia immaginazione.
La testa mi gira e non riesco a capire in che condizioni siamo.
Fox deve essere da qualche parte, ma ad in certo punto gli occhi si fanno troppo pesanti e cedo, chiudendoli, sapendo che sono proprio nella merda.
***
Diverse ore prima...
"Che velocità."
"Taci, non sono qui per perdere tempo."
Tyler si sposta dalla sua macchina e si avvicina a me, mentre scendo anch'io dalla mia.
"Oh già, dimenticavo che giorno è oggi "
Mi guarda e ghigna, mentre io presa dalla rabbia sferro un pugno, che però viene bloccato saldamente dalle sue mani.
Vengo strattonato verso di lui mentre ci separano pochi centimetri.
"Se vuoi farmi male impegnati di più Volkov."
Lo odio.
Lascia la presa, mentre io prendo le distanze. È pericoloso, con lui non posso permettermi di abbassare la guardia.
"Cosa volevi Fox"
"Come ti ho detto ieri, è anche nei miei interessi eliminare il mito di Ghost, quindi avendo io i mezzi per trovarlo devi stare molto attenta a come ti comporti."
"Non sono un cagnolino da addomesticare."
"Me ne sono accorto, ma anche una leonessa ha i suoi punti deboli..."
Prende qualche minuto di silenzio prima di continuare a parlare.
"Comunque, ho avuto una soffiata. Si vocifera che un grosso carico di droga sbarcherà questa notte e a quanto pare, la roba è destinata a Ghost."
Un brivido attraversa la mia schiena.
Paura? No.
Adrenalina? Forse.
Voglia di uccidere? Tanta.
"Perché?"
"Perché cosa?"
"Perché hai tanto interesse per me? E non dire la stronzata degli affari, quella che ha un conto aperto con Ghost sono io.
Ha rovinato la mia vita, non la tua."
Il suo sguardo si scurisce in poco tempo e se non avessi la mano pronta sulla pistola, forse avrei un pò di paura.
"Non è affar tuo Alexandra."
"Smettila di chiamarmi per nome."
"Altrimenti?"
Ecco, ora voglio rompergli la faccia, ma prima che possa fare qualche mossa azzardata, una luce mi acceca.
Dura poco, e spostando la mia attenzione noto una nave attaccare in porto.
"Ne riparliamo dopo, ora usa questa tua rabbia per me in altro modo."
Lo odio, però non posso dargli torto.
Spostiamo le macchine in una zona più appartata e dopo aver preso le diverse pistole e munizioni dal cofano lo raggiungo.
Anche lui si arma e noto che possiede anche una Smith e Wesson, si tratta alquanto bene.
"Non farti ammazzare russa, hai ancora un conto insospeso per te."
"Per me invece puoi benissimamente crepare Fox."
***
Ci avviciniamo di soppiatto, sentendo sempre più voci.
Dalla nostra postazione vedo una decina di uomini armati che discutono mentre esaminano il carico.
Tra di loro noto esponenti delle gang messicane, cinesi e italoamericane.
Di sicuro se ci beccano non saremmo accolti a braccia aperte.
Fox mi fa segno di dividerci.
Tra tutti questi pesci piccoli non vedo ciò che m' interessa, eppure deve essere per forza qui, o lui, o qualcuno di cui ha fiducia.
Scavalco una cassa di legno e mi arrampico fino a raggiungere una postazione che favorisca la mia visuale.
"Merda."
Sono tutti armati fino al collo.
Stavolta davvero non posso fare alcuna mossa azzardata, anche se di solito il mio istinto mi ha sempre salvata nei momenti peggiori.
"Non erano questi i patti."
"Anche noi abbiamo pagato per la roba"
"Problemi vostri, volete forse mettervi contro di noi musi gialli? "
"Attento a come parli selvaggio."
La situazione si sta scaldando e forse svolge a mio favore.
Sinceramente se si ammazzano a vicenda mi fanno solo un enorme favore.
"Basta!"
Al suono di quella voce tutti si fermano.
Un uomo scende da una Porsche nera con un computer in mano.
Sarà Ghost?
Abbandono la mia postazione e cerco di avvicinarmi, quando qualcuno mi prende la mano.
Sono pronta a colpirlo con l' impugnatura della pistola, ma vengo d nuovo bloccata.
"So che non ti dispiacerebbe, ma ora come ora ti servo Alexandra."
"Già, e smettila di chiamarmi così."
Gli sposto la mano per tornare a concentrarmi.
La sua vicinanza mi irrita e incomincia ad avere uno strano effetto su di me.
"È lui?"
Tyler mi guarda con i suoi occhi di ghiaccio, per poi spostare la sua attenzione verso il tizio che è arrivato adesso.
"Non credo che sia tanto scemo da mostrare così facilmente il suo volto, probabilmente è un suo sicario."
Meglio di niente.
Ora la mia priorità è prenderlo, picchiarlo, interrogarlo e poi buttarlo morto stecchito in qualche vicolo.
"Ciò non significa che sia inutile, ma dobbiamo agire con razionalità. Siamo in svantaggio numerico, abbiamo meno munizioni e l'unica cosa che adesso ci salva è l' effetto sorpresa, ma non agiremo subito."
Io sono una persona poco paziente.
"Quindi calma il tuo spirito omicida. Dobbiamo prima osservare, un piano mi verrà in mente."
"Basta che ti sbrighi, altrimenti agirò a modo mio."
Sposto la mia attenzione verso quelle brave persone, mentre sento Tyler caricare la sua pistola e prendere la mira verso un Bari le di benzina
Spero che questo non sia il suo piano.
Cerco di fermarlo, ma il colpo parte e non sbaglia.
Subito l' esplosione cattura l' attenzione dei presenti che cacciano le loro armi e si guardano con circospezione.
"Era questo il tuo piano?!"
"Lo volevi in tempi brevi, accontentati."
Sto seriamente per picchiarlo, quando afferra la mia mano ed inizia a correre, sparando ai lampioni, prima che un' altra esplosione distrae tutti gli altri.
Non lascia per un attimo la mia mano, mentre inizia a sparare al buio.
La mia vista si abitua a questo cambio di visuale, mentre vedo corpi per terra.
Come ha fatto, per me resta un mistero, a meno che i suoi occhi in realtà non siamo da gatto.
Torno a concentrarmi sul mio obiettivo.
Mollo la mano di Tyler ed inizio a correre verso l' ultimo punto in cui l'ho visto utilizzando come unica luce le fiamme dell' esplosioni.
Diverse ombre corrono e sparano, ma lo scintillio metallico di un computer mi fa trovare il mio obiettivo.
Lo seguo mentre corre ai ripari.
Prendo la mira e sparo diversi colpi, fino a quando non sento un suo urlo.
"Colpito."
***
Presente
Fiamme, colpi di pistola ed infine qualcuno che urla il mio nome.
Apro gli occhi di scatto e mi ritrovo in un letto con i capelli appiccicati per il sudore e il respiro irregolare.
Mi calmo prima che una fitta alla testa non mi fa chiudere gli occhi di nuovo.
Fa un male cane.
"La bella addormentata si è svegliata."
Apro un occhio e vedo Tyler appoggiato alla porta.
Ha anche lui diverse fasciature sulle braccia.
Credo che sono ritornata nella sua tenuta.
"Cos'è successo?"
Avanza lentamente, mentre il mio cuore accelera il battito.
Che mi prende?
"Dimmelo tu, perché io ti ho solo trovata a terra priva di sensi mentre le fiamme ti circondavano."
È adirato, si sente dal tono della sua voce.
"Il tizio del computer l'hai preso?"
Infierisce lo sguardo prima di farmi cadere di nuovo sul letto con solo una spinta alla spalla.
"Potevi morire e questo non deve accadere. L'unico che può ucciderti sono io."
"Tsk, preferisco suicidarmi a questo punto."
"Attenta a quello che dici russa."
Ci fissiamo negli occhi.
Perché ha così tanto interesse per me? Non sono un granché, ho un carattere di merda e di sicuro non sono il classico tipo che vede un bel voto e le spuntano gli occhi a cuoricino.
"Lo stavo inseguendo e l'ho colpito, quando un altro barile di benzina è esploso alle mie spalle. Da lì i ricordi sono confusi."
Fà un sospiro prima di mettermi una mano davanti agli occhi.
Sento il suo respir caldo vicino al mio orecchio.
"Sei pazza. Il tizio è sotto chiave e il computer è nelle mie mani, ma ora riposati."
"Te lo puoi scordar..."
"Se hai tante energie per parlare allora puoi fare anche altro giusto? "
Stringo i denti, lo odio.
Per una volta cedo e faccio la brava, almeno glielo faccio credere, non starà nella mia stanza per sempre e anche se sono un pò ammaccata non mi fermerò mai, fino a quando i miei genitori non avranno la vendetta che meritano.
"Brava ora dormi. "
Leva la mano mentre i miei occhi sono ancora chiusi.
Ce silenzio attorno a me, ma un peso sul materasso mi fa capire che Tyler è ancora qui e forse, presa dal sonno, cedo per davvero alle sue parole.
Scusatemi miliardi di volte per questa mia assenza forzata, ma perdonatemi vi prego😢😢😢😢
Commentate e votate.
Baci baci
Manu
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