I compleanni si erano susseguiti di nuovo, memento del tempo che continuava ad andare avanti nonostante tutto, nonostante il passato. 

Quel giorno, sulla torta di compleanno della piccola Angel c'erano ben dieci candeline rosa e la bambina non poteva essere più felice di così. Alla sua festa c'erano le sue migliori amiche, i cugini, le vecchie vicine e la sua adorata madre che non le faceva mai mancare niente. Arni aveva preparato la sua torta preferita, un dolce un po' strano per essere quello di un compleanno, ma per Angel era la migliore in assoluto. 

Una gigantesca crostata alla fragole si trovava sul tavolo rettangolare in legno, le candeline appoggiate sulla superficie, e gli invitati che si racchiudevano intorno alla bambina, i cellulari e le fotocamere in mano, pronti ad immortalare quegli istanti che sarebbero diventati presto i ricordi di quel giorno.

- Esprimi un desiderio, mi raccomando – le sussurrò sua madre, le lacrime di gioia agli occhi. 

Le candeline vennero accese. Le luci si spensero. La bambina chiuse gli occhi, mentre le prime notte di Tanti auguri a te risuonavano per la stanza. 

Un sorriso le increspò le labbra, ed espresse le stesso desiderio che rivolgeva al loro invisibile angelo custode come ogni anno. 

Voglio vedere babbo, e mamma baciarlo mentre piange. Ci manca tanto, soprattutto a lei. 

Un soffio leggero, carico di speranza. Il buio lasciato indietro dalle candeline spente. E le luci che si riaccendevano quasi subito dopo l'applauso generale di cortesia. Arni strinse forte la sua piccola tra le braccia e la riempì di teneri baci pieni di tutto l'amore che potesse mai darle. 

L'angelo dai lunghi capelli chiari continuava ad osservare la scena con un misto di malinconia e di tristezza. - Perché non le dai un segno, almeno uno? 

- Sai che non posso. 

Un angelo dai corti capelli ricci guardava anch'egli con malinconia le due piccole donne. 

- È tremendo continuare a guardarle così. Arni non si dà pace, e la bambina... e la tua Angel non fa che desiderare di vederti e rendere felice sua madre così. Usa i suoi desideri, gli unici che potrebbero avversarsi davvero, chiedendo di te.

 - Non posso, Rytael. Cosa potrei mai dire, se tornassi davvero? 

- La verità, Tom. 

L'uomo si voltò verso l'altro angelo, Guardiano della famiglia di Arni e Angel, la stessa ruga pensierosa che Angel aveva sulla fronte anni e anni prima quando la bambina aveva chiesto di lui alla madre. Poi quella linea scomparve, mentre Tom sospirava, malinconico. - Non posso, Rytael. Non posso. Non credi che l'avrei fatto prima, se avessi potuto? 

Entrambi tornarono ad osservare il compleanno della bambina con una nota di amarezza negli occhi. La bambina continuava a ricevere i regali dagli invitati e a ringraziarli educatamente. Bambole. Vestiti. Libri delle favole. Ma la bambina era distratta, se ne accorsero chiaramente, poiché continuava a fissare intensamente qualcosa. 

 - C'è qualcosa che non va, amore? - chiese la donna alla bambina, che aveva corrucciato la fronte nel frattempo. 

La bambina rispose qualche secondo dopo, titubante. - Mamma, mi sembrava di aver visto per un attimo due uomini con delle ali bianche sulle spalle. E ci stavano guardando. Ma mi sono sbagliata – e indicò il punto in cui si trovavano i due angeli. 

Anche la donna guardò da quella parte, speranzosa, ed aguzzò la vista per qualche secondo, per poi rivolgersi verso la figlia con un sorriso sul volto, forse meno felice di prima. - Forse non ti sei sbagliata – e aggiunse, sussurrandole all'orecchio. - Forse erano il nostro angelo custode e tuo padre che ci proteggono.

Gli occhi della bambina si spalancarono e iniziarono a brillare. - Davvero lo pensi? - le chiese. 

- Davvero davvero – annuì la madre, con sicurezza apparente. 

- Questo è il miglior compleanno di sempre!

E abbracciò la madre, e sorrise agli ospiti, e rise tanto per rendere felici tutti, in particolare i due angeli e la sua adorata mamma.