05 :: Diversi modi di dimostrare il proprio valore
Probabilmente se l'avesse saputo Ada si sarebbe messa a ridere, dato che la sua storia che vedeva come protagonisti i principi che si scannavano da soli per qualche secondo diventò realtà. Ma facciamo qualche passo indietro!
Mentre le ragazze erano assieme alla principessa Maha e studiavano come diventare più carine, i ragazzi, tra le colline fiorite che facevano parte del giardino dell'Accademia del Bene, si erano trovati davanti un uomo alto come minimo due metri e mezzo (perfino Khalil si sentiva piccolo) dalla stazza di un armadio. L'uomo si grattò la barba. «Piacere di conoscervi» esclamò, squadrando tutti i Sempre, dalla testa a i piedi, con aria che non prometteva assolutamente niente di buono. «Io sono Talbot, l'insegnante di cavalleria»
Felix si chiese come quella specie di gigante dalla barba piena di fiorellini potesse insegnare come rivolgersi gentilmente ad una principessa. Lo immaginava meglio nel ruolo di insegnante di scherma.
Improvvisamente arrivò un...bambino? O almeno così sembrava. Forse aveva la loro età. Correndo, il principe Brice finí per inciampare e rotolare giù per la collina. Come se non fosse successo nulla, si rialzò sputando dei fili d'erba. «Talbooooot!» esclamò reggendosi il cappello colorato ed arrivando abbastanza vicino all'insegnante di cavalleria per poter saltargli addosso ed abbracciarlo.
I ragazzi passarono lo sguardo da uno all'altro. Brice si tolse il cappello, si ripulí dall'erba i capelli corvini e prendendo uno specchio controlló la situazione. Le gote arrossate...perfette. Le lentiggini? Come al solito donavano sul suo volto. Gli occhi color nocciola? Brillavano della solita energia. Rimise lo specchietto nel taschino. «Buooongiorno a tutti! Sono Brice di Val Virginea, cioè, un tempo era Val Virginea, ora è una frazione delle Cascate di Cristallo! Sono l'insegnante di scherma» si presentò.
Talbot gli accarezzó la testa lentamente. «Probabilmente questo nanetto non sembrerà la persona giusta per insegnarvi come trafiggere un drago, ma vi giuro che se la cava piuttosto bene»
«Guarda che non sono basso! Un metro e cinquanta non è poco!»
«Non c'è bisogno di prendersela così»
«Non sono basso!»
«Prima o poi crescerai»
Felix spostó lo sguardo dalla barba arancione piena di margherite di Talbot alla giacca sporca di terra di Brice, abbastanza preoccupato. Sembravano totalmente alle prime armi. «Abbiamo deciso di fare questa prima lezione insieme perché altrimenti non vi sareste accorti che Brice è un insegnante e non un bambino»
«Oppure perché non vi sareste accorti che Talbot non è un gigante brontolone». Il corvino gli fece la linguaccia e l'altro lo prese per un piede, sollevandolo da terra a testa in giù.
«Talboooot, mi viene da voooomitareeeee»
«Così impari a chiamarmi brontolone»
«Scuuusaaaa»
Lo rimise a terra delicatamente. In confronto a lui, Brice sembrava una bambolina di porcellana e Talbot aveva paura di spezzarlo in due. Sorrise nel vederlo rosso come un peperone. «Ad ogni modo! La prima lezione è semplice!» esclamò il principe. «Prima di partire con la scherma, visto che durante il primo giorno avete fatto un casino, ho immaginato che vi servano delle basi! Anche perché sembrate tutti così magrolini»
Indicò una torre, sorridendo. «Le principesse vengono chiuse nelle torri quasi sempre, quindi saperla scalare è piuttosto importante! Quella è alta solamente venti metri, quindi dovreste riuscirci senza problemi. Ho chiesto ad Hannah qualcosa di meno semplice, ma mi ha detto no!» borbottò, mettendo il broncio e pestando i piedi a terra. «Brice, sai quanto ti voglia bene...ma se questi non riescono a tenersi nemmeno in piedi da soli, come pensi che riescano a scalare una torre? Soprattutto se fai quelle cose ad ogni prova?»
Brice portò le mani dietro la schiena e sorrise innocentemente. «Non so di cosa tu stia parlando~ comunque! Uno di voi sale per primo e fa la principessa, ossia la persona che va riportata giù. Forse è meglio optare per qualcuno tascabile, mh» commentò mentre squadrava Khalil. Probabilmente nessuno sarebbe stato in grado di farlo scendere senza farlo cadere. «Chi sale, fa scendere la principessa e risale in modo da fare da principessa. Mi dispiace per chi dovrà portarsi dietro Haidar»
Alla fine fu scelto Felix, che nella torre ci venne gettato di forza da Talbot. Il lato positivo era che non aveva dovuto scalarla. Si massaggiò la testa, data la botta che aveva preso (essendo miope, l'insegnante aveva preso l'unica finestrella per pura fortuna). Yona, esitante, era alla base della torre.
«Forza!» esclamò Brice, scuotendo una bandierina. Yona si aggrappò ad uno dei mattoni e passo dopo passo riuscí ad arrivare all'altezza di tre metri. A quel punto mise la mano su un mattone ed un lieve filo di fumo bianco cominciò ad uscire dalle crepe della torre, ma il ragazzo non parve farci caso.
Esattamente due passi dopo, inizió a starnutire a non finire. Il suo primo pensiero fu che ci fosse qualcosa nell'aria a cui era allergico. Poi si accorse del fumo. Talbot alzò gli occhi al cielo. «Ti diverti proprio?». Brice, con in bocca un lecca-lecca, gli sorrise furbetto. «noO»
Alla fine Yona riuscí ad arrivare in cima, nonostante avesse gli occhi rossi e il naso che pizzicava. Starnutí altre tre volte prima di riuscire a decidere come prendere in braccio Felix, che cercò di rendergli il lavoro più semplice possibile, viste le sue condizioni.
Manco a dirlo, dopo tre passi contati, Yona perse la prese ed intervenne un bagliore luminoso giallastro a salvarli. Rimbalzarono in aria come su un tappeto elastico e atterrarono a terra di sedere, per vedere l'insegnante di scherma con l'indice illuminato di giallo. «Non è stato malissimo! Voglio dire, la prima volta che ho scalato una torre ho dovuto riportare giù Talbot, te lo ricordi, vero? Mi ricordo anche che ti eri bagnato i pantaloni l'ora prima e che ti avevano dato una salopette rosa perché la divisa andava lavata- ti ricordi?»
Nel frattempo toccava a Khalil scalare la torre. «Andró a salvare la bellissima principessa Yona~» canticchió mentre si arrampicava, contento. Dopotutto era una cosa da nulla rispetto a ciò che faceva di solito. Questo finché non iniziò a sentirsi le mani unte. «Olio?» si chiese mentre scivolava in basso. Cercò di capire da dove provenisse, per evitarlo, ma si accorse amaramente che proveniva da ogni parte. Arrivare in cima fu un impresa, visto che per ogni passo in avanti ne faceva tre indietro. Brice era sempre attento ai suoi movimenti, perché Khalil sembrava sul punto di perdere l'equilibrio ogni secondo.
Arrivò intriso d'olio, ma non bastò a fermare le sue avances. «Che bella principessa che abbiamo qui~ forse come ricompensa dovrei chiedere un bel bacio». Yona, imbarazzato, distolse lo sguardo. Anche prendere in braccio il fanciullo fu un impresa, perché era come prendere in mano una saponetta. «Attento a non farmi cadere, per favore»
«E chi ti molla, sei meraviglios...uAHH SCIVOLO»
Praticamente scendere fu come vivere un film dell'orrore, perché più cercavano di rimanere in equilibrio, più Khalil si ritrovava a perdere la presa. Alla fine Brice, mosso da pietà, li fece scendere con lo stesso incantesimo del tappeto elastico.
Saeltiel per poco non si prese un infarto. Un metro e ottantadue di ragazzo. Come diamine lo sollevava? Soprattutto se dalla cima della torre Khalil continuava ad urlare cose come: "salvatemi~", "vi ricompenserò a dovere~" oppure "ho sempre sognato che un bel principe figaccione mi rapisse". «Ehm, puoi fare silenzio? Mi deconcentri» esclamò imbarazzato ed abbassandosi il cappello sul viso.
Insomma. Fortunatamente fino ai dodici metri non successe niente. Poi inizió a piovere a dirotto, rendendogli impossibile anche solo alzare lo sguardo. Khalil, impietosito, gli tese una mano e l'altro l'afferró, perdendo però la presa e quasi trascinando giú anche il principe.
("Collaborazione fra principe e principessa!" "Brice, sono due principi" "ancora meglio!")
Scendere fu inaspettatamente facile, visto che caddero come due pere cotte.
«Tranquillo, ti salvo io» esclamò Jamil, facendo l'occhino a Sealtiel. «Vuoi farlo scalzo?»
«Fare cosa?~ ohh, questa lezione si sta rivelando particolarmente eccitante~» mormorò Khalil, prima che Brice gli tirasse una ginocchiata.
«Non mi so allacciare le scarpe, quindi sì» esclamò l'azzurro iniziando ad arrampicarsi.
Talbot dovette separare Brice la peste da Khalil il maniaco prima che l'insegnante lo stendesse come suo solito. Non era raro trovare qualcuno KO a causa del principino.
Dei rovi iniziarono ad avvolgere la torre e Jamil quasi perse l'equilibrio, rimanendo più volte fermo ed abbracciato ai mattoni, sul punto di mollare e con i piedi tagliuzzati per colpa delle spine. Alla fine fu Sealtiel a tirarlo su, dato che l'azzurro aveva troppa paura di afferrare il bordo della finestra. «Almeno non rischi di scivolare» commentò cercando di rassicurarlo il compagno, mentre veniva preso in braccio come un sacco di patate. O meglio, con meno cura di un sacco di patate.
Alla fine scivolarono, quasi finendo tra i rovi, mentre Brice quasi si soffocava da solo per le risate. ("Inizio a pensare che per te sia divertente vederli soffrire" "ma nO AHAHAHAHAH GUARDALIIII, SEMBRANO DUE PERE COTTE UHUHUH")
Per un breve attimo Ryuu pensò di rinunciare. «Non riuscirò mai a portarlo giù, una pessima idea, credetemi!» spiegò, cercando di suonare convincente. Nessuna scusa sembrò funzionare, perché dovette scalare la torre comunque. «È normale che veda le nuvole attorno a me?» chiese abbassando lo sguardo, non vendendo i due insegnanti. Per un attimo venne colto dalle vertigini, ma poi guardò in alto e vide la mano tesa di Jamil. Manco a dirlo, appena provó ad afferrarla lui la ritrasse rapidamente ridacchiando. Nonostante attorno a se vedesse il paesaggio cambiare in continuazione, compresa la torre, che cambiava colore, riuscí ad entrare dalla finestra.
«Bravo!» esclamò l'azzurro sorridendo.
Ryuu lo guardò torvo. «Tu non ti puoi allontanare dalla lampada, vero?»
«No, perché?»
«Curiosità» rispose afferrando la lampada e lanciandola fuori dalla finestra.
La lezione di talenti speciali si rivelò parecchio strana. Non tanto perché l'insegnante (o meglio, le insegnanti) erano due gemelle siamesi, le cui teste erano l'unica cosa separata, forse più per i talenti degli studenti.
«Stupida puttana! Sta zitta!» strilló Chanel (la testa con i capelli rosa) rivolta a Dianora (la testa con i capelli verdi).
«La tua vagina è la mia vagina, razza di idiota! E siamo più vergini dell'olio d'oliva»
Imbarazzati dalle litigate, gli studenti presero posto. Chanel mise il broncio. «In breve, che cazzo sapete fare? Oltre a fare schifo, intendo»
Samael prese le sembianze di un drago, nonostante avesse dei palesi "difetti". Le ali erano strappate come la vela di una nave fantasma. Dianora approvó con un rutto, mentre Chanel annuí semplicemente. «Brava, sei tutta tua madre». La ragazza dai capelli violacei non la prese bene, però. Amareggiata ritornò al proprio posto.
Dopodiché, confusione. Kay finí per congelare la testa di Dianora e Chanel la scongelò usando una fiamma ossidrica, tranquilla, pacata. Come se fosse cosa da nulla. Harriet si trasformò in un topolino. ("Disgustoso" "mi ricorda te" "abbiamo lo stesso corpo, demente" "ma non la stessa faccia, stronzetta")
Keiichi fece una cosa con il fango che sinceramente nessuna delle due capí ("sono un genio incompreso"), Felis versò il tè nella tazza utilizzando i piedi (Alexis applaudí, gli altri no) e Alexis provó a leggere un incantesimo dal libro di sua madre, facendo diventare verde la pelle delle insegnanti e guadagnandosi un calcio nel didietro.
La povera Ada non aveva idea di cosa dire, quindi rimase in silenzio e fissò l'insegnante negli occhi. Non in tutti e quattro, ovviamente. Anche loro la fissarono. E tutti gli altri fissarono loro. Insomma. Ed un venti apparve sulla testa di Ada.
Samael si piazzò prima ed Harriet diciannovesima. La poveretta quasi si mise a piangere, ma non appena vide in che posizione era Ada tirò su con il naso. Dopotutto lei era messa peggio, ma almeno la lettrice era arrivata seconda con Ottilie, lei era arrivata ultima. Invidiosa, la guardò male.
Finalmente (finalmente!) la campanella suonò. Magari il pranzo si sarebbe rivelato interessante. Anche perché Ada iniziava ad avere paura di quella scuola.
Okay ciAo :D
Avevo promesso che avrei fatto uscire i capitoli ogni due giorni e invece sob-
Scusateh
Che questo capitolo sia scritto da cani e soprattutto che sia fatto in attesa di avere i tutti personaggi per poter effettivamente procedere con la storia si nota parecchio lmao
Teoricamente non dovrei avere altri insegnanti da presentare, ma Brice , Chanel e Dianora non erano programmati e li ho inseriti scrivendo ✨✨
E nulla
Chanel e Dianora vogliono ammazzare Brice btw
Statemi bene :D
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro