03 :: Compagni di stanza
La rosa che aveva palesemente mancato il proprio obbiettivo potrebbe essere paragonata tranquillamente alla mela d'oro. Apparentemente semplice, scatena il disordine più totale. E non parlo di semplice confusione...
Ryuu, aprendo gli occhi e rendendosi conto di dov'era finito il suo fiore, fece qualche passo indietro, nascondendosi dietro Sealtiel, che inciampó nel mantello del rosso (si era rifiutato di indossare la propria divisa) e pur di non cadere afferró la coda di Felix, che schizzò praticamente in aria, tra le risate generali dei Mai.
Che disastro, pensò Hannah sul punto di piangere. Non tanto per i suoi studenti, ma perché aveva visto Morticia illuminare il proprio indice di rosa. L'aveva silenziosamente pregata di non far nessun incantesimo, ma fallendo.
Manco a dirlo, le prime tre file del Teatro delle Fiabe (o meglio, anfiteatro, dato com'erano disposte) crollarono, facendo finire tutte le ragazze tra i Sempre. E anche qualche Mai che già sapeva usare la magia ci aveva messo del suo, visto che la gonna di Antoniette era esplosa in mille coriandoli colorati, lasciandola in mutandine a piangere. Emma le abbracció le gambe cercando di coprirla, mentre Lorina approfittava della situazione.
Thisbe era miracolosamente rimasta appesa ad una poltroncina in velluto, ma aveva la sensazione che tutti le stessero guardando sotto la gonna, dato che era sospesa a circa tre metri d'altezza. Ma chi diamine ha progettato le divise femminili? si domandò, mentre delle pianti rampicanti la avvolgevano e la rimettevano a posto ed il Teatro tornava a posto pezzo dopo pezzo. Hannah sembrava sul punto di ammazzare l'altra preside.
Khalil era stato travolto da un gruppetto di ragazze e giurava di non essere mai stato più felice di ricevere qualcosa in testa. Voglio dire, meglio una principessa che una scarpa! Si rese conto di aver perso la sua rosa e la cercò con lo sguardo, prima che anche la sua maglietta esplodesse in coriandoli (le ragazze però apprezzarono).
«Perché ne ho due di rose?» domandò Jamil, impegnato a stabilire quale delle due fosse la sua, mentre Ryuu e Sealtiel accanto a lui erano di faccia a terra senza possibilità di rialzarsi, perché l'azzurro stava pestando con il piede scalzo un lembo del mantello.
Dal lato dei Mai, invece, Ottilie era andata a controllare che Kay stesse bene. «Ti fa male se tocco qui?» chiese infilandogli un dito nell'occhio. Il principe delle nevi fece un cenno affermativo con la testa. «Che peccato» commentò la strega, lasciandogli delle bende e tornandosene sul palco. Alla fine fu Harriet a bendargli l'occhio. «Che pessima mira che devi avere per prendere qualcuno nell'occhio» aveva commentato. «Oppure devi averne una straordinaria» aveva ribattuto Alexis, seduto davanti a loro, mentre sorseggiava una tazza di tè, gentilmente offerta da Felis. «Godiamoci la distruzione del Bene»
Dopo aver più o meno sistemato la situazione (Khalil e Antoniette non avevano riavuto i loro vestiti indietro), la preside Hannah riuscí ad arrivare al palco. «Buongiorno miei cari studenti!» esclamò, prima che Morticia la prendesse di peso e la buttasse letteralmente tra i Sempre. «BUONGIORNO MIE PICCOLE VIPERE!» strilló la rosa, e i Mai urlarono contenti. Dopotutto, la preside Raven era una specie di pop star tra gli aspiranti cattivi. «INNANZITUTTO BENVENUTI - O MALVENUTI? - ALL'ACCADEMIA DEL MALE E ANCHE DEL bene MA SOPRATTUTTO DEL MALE! SIETE CARICHI? SIETE PRONTI A TORTURARE PRINCIPESSE E MALEDIRE PRINCIPI? PRONTI A BOLLIRE BAMBINI E AD UCCIDERE ANIMALI? GRANDIOSO!»
Venne colpita da un raggio azzurro, che si riveló la preside del Bene con i capelli spettinati. «AVEVO DETTO CHE TU NON DOVEVI INIZIARE!» urlò illuminando il proprio dito di un tenue azzurrino, mentre Morticia illuminava il suo di rosa, con uno sguardo di sfida...
«Benvenuti tutti, principesse, principi, streghe, fate, stregoni, principi cattivi, jinn, capre, gatti, cannibali, mele e via dicendo» inizió Ottilie, mentre Hannah e Morticia erano legate e imbavagliate dietro di lei.
«Come immagino sappiate, siete nell'Accademia del Bene se la vostra anima ha una percentuale di bontà che va dal 51 al 100%...» indicò la fazione dei Buoni, che esultava — «e nell'Accademia del Male se la vostra anima ha una percentuale di Cattiveria che va dal 51 al 100%. Di conseguenza, c'è chi nella scuola ci è entrato per un pelo» osservò Harriet che provava a consolare Kay ("dai, su" "nON MI DEVI TOCCARE") e spostò lo sguardo su Ryuu.
«Spesso i marmocchi che arrivano qui sono meticci. Cioè vostra madre è una Sempre e vostro padre un Mai, o viceversa. Di conseguenza potreste avere istinti che si ricollegano ad entrambe le fazioni, ma con questa scuola dovreste controllarli e bla bla bla, diventerete principesse bla bla bla»
A quel punto intervennero due ragazze. Una dai capelli rosa confetto e un sorriso furbetto (è quella che ha appeso il mio ritratto! Pensò Ada) e una dall'aria tranquilla e i capelli viola. Quest'ultima sorrise. «Io sono Maya, scritto con la y, responsabile di etichetta principesca!» si presentò. «Nonché guardiana delle torri riservate alle ragazze. Se avete problemi non esitate a rivolgervi a me»
«Io sono Maia, con la i. Sono la responsabile di addestramento degli aiutanti, razza di bastardi. Se mi gira controllo pure le torri delle creature con la patata, ma dipende dal mio umore. Se avete problemi non rompete e ciaone viviamo in pace»
«Il coprifuoco è importante. Controlleremo le vostre camere e nel caso dovessimo trovare oggetti non consentiti li consegneremo alla preside. Inoltre, chi dei Sempre sa già fare magie, è pregato di farsele bloccare. Non vorremmo dare vantaggi a chi viene da famiglie che usano prettamente la magia» Antoniette e Jamil alzarono gli occhi al cielo.
«Insomma, valuteremo cosa fare con ognuno di voi. A proposito, ho notato che molti di voi non hanno la divisa. Perché?» chiese con tono un po'duro Maya. «Se non vi piace potremmo fare qualcos-» venne interrotta da una sberla sulla nuca.
«Non faremo nulla, vi attaccate al caz-» anche Maia venne interrotta da una sberla.
«Come avrete - spero - notato, sul vostro petto è comparso lo stemma dell'Accademia»
Thisbe notò con stupore che sul proprio petto era apparsa la sagoma di un cigno bianco. «Questo stemma si manifesterà sulla vostra uniforme o su qualunque altro abito decidiate di indossare. Nel caso siate nudi, apparirà direttamente sulla vostra pelle. Provare a rimuoverlo è doloroso». Non finí nemmeno di parlare che tutti gli studenti, senza escluderne nemmeno uno, provarono a nasconderlo.
«Perché il nostro è nero, di cigno?» chiese Alexis, mentre si faceva versare altro té da Felis. «Perché siamo cattivi, naturale» rispose lui, toccandogli una spalla.
«Durante l'anno ci saranno tre eventi importanti per i Sempre e due per i Mai. In comune si tratta della Sfida delle Fiabe e il Torneo dei Talenti. Per le nostre belle fanciulle e per i nostri valorosi cavalieri c'è anche il Ballo delle Nevi». Kay implose. Diamine, era praticamente pensato per lui!
«Ci sono due modi di essere bocciati. Arrivare tre volte ventesimi nella classifica di classe, oppure, per i Sempre, non avere qualcuno con cui andare al Ballo»
Dalla fazione del Bene si sentí un lamento piuttosto confuso e Sealtiel alzò la mano. «Scusi, questo non valeva solo per le principesse?»
«Abbiamo pensato fosse una cosa sessista e bigotta» rispose Maya. «Quindi chi non ha un accompagnatore verrà automaticamente bocciato. A questo punto non ho più nulla da dire, spero passiate una buona prima notte all'Accademia! E spero siate pronti domani per il primo giorno di scuola»
Aella, mangiando una mela, era tornata nella sua camera saltellando. Benvenute Aella, Melody e Alexandra! Lesse sul cartello ed entrò per poi buttarsi sul letto.
«Sembra una favola, questo letto è morbido come una nuvola!» esclamò rotolandoci sopra. La divisa non le andava a fatto a genio e come aveva notato, a nessuno dei suoi nuovi compagni sembrava piacere. La sua compagna di classe ballerina, Alexandra, era intenta a dare una nuova forma alla gonna a palloncino. «Che stai facendo?» chiese la rossa, mentre buttava il torsolo della mela nel cestino.
«Hanno detto che dobbiamo tenere l'uniforme, non che non possiamo modificarla!» esclamò l'altra e sul viso di Aella si dipinse un sorriso. «Bene allora, passami ago e filo, ho bisogno di un paio di pantaloni nuovo!»
Nel frattempo un paio di orecchie e una coda si aggiravano furtivamente nella torre maschile. Benvenuti Yona, Saeltiel e Felix! sospirò sollevato. Meno male che l'aveva trovata, tutti quei gioielli scintillanti nella torre delle ragazze l'avevano deviato dalla meta originale. Aprí la porta e vide i suoi nuovi compagni di stanza. Yona se ne stava tranquillo sul letto, con gli occhi chiusi e un respiro regolare, mentre Sealtiel disegnava seduto alla scrivania, anche se mise via il suo lavoro non appena Felix aprí la porta. Non era difficile capire a che famiglie appartenessero i due...Yona stava dormendo e l'altro aveva un cappello e una copia autografata del lupo e i sette capretti.
Si sentí a disagio. Lui era cresciuto tra i Mai e non tra i Sempre e non voleva commettere passi falsi. Si mise seduto sul suo letto e iniziò a mettere i suoi abiti nell'armadio in silenzio, pensando a cosa potesse star facendo Nova nell'altra scuola.
Beh, il rosso era stato scaraventato nella camera numero settantanove da un lupo. Si era spazzolato l'uniforme (orripilante a suo parere) e aveva guardato male Kay, intento a sistemare la sue ultime cose su una mensola in procinto di cadere.
Nel frattempo Keiichi, che ammirava il suo armadio pieno zeppo di abiti ben poco sobri, aveva deciso di optare per dei tappi per le orecchie a causa di Felis e Alexis.
«Liselotte vuole altro tè?» domandò l'azzurro, mentre sorseggiava soddisfatto dalla sua tazza. «Liselotte vuole altro tè, ma vorrebbe più limone questa volta» rispose l'altro, mentre beveva dalla tazzina di Lilith.
Avevano spontaneamente fatto amicizia quando Alexis si era ritrovato piuttosto assetato ed aveva visto Felis con una teiera in mano. «Da dove vieni tu?» si era rivolto poi il ragazzo con i capelli multicolori a Keiichi. «Da Oceano Ribollente» sbottó lui. «Ma è vicino all'Isola che non c'è?»
«Credo sia più vicino all'antro della strega del mare, Lilith»
«Se non erro quella zona è più vicina al mare delle Sirene»
Dopo ore di duro lavoro, Aella aveva tirato fuori dall'abito rosa che sembrava un budino (ossia la divisa) una salopette. Non era riuscito a trasformarla in pantaloni e maglietta, ma era comunque piuttosto soddisfatta. Alexandra, invece, ci aveva fatto un tutù. Provando le loro uniformi aggiornate si sentivano super soddisfatte. «Da favola!» aveva commentato Alexandra e l'ombra indipendente della rossa aveva fatto un pollice in sú. «Tu vieni dalla favola di Peter Pan, vero?» domandò la rosa, slacciandosi le scarpette da ballerina.
«Già. Tu?»
«Il lago dei cigni»
«E tu?» chiese poi Aella, guardando Melody, impegnata a suonare il piffero. «Dal pifferaio magico» rispose semplicemente, interrompendo la melodia.
«Ma guarda che coincidenza, siamo in camera insieme!» esclamò Jamil, mettendosi le mani sui fianchi. «Evvai» deglutí debolmente Ryuu. Dopo il disastro che aveva combinato al Teatro delle Fiabe voleva scomparire ed evidentemente anche la scuola lo voleva fuori dai piedi, il suo nome sul cartello di benvenuto era nero come la pece.
Una volta entrati nella camera, iniziarono a mettere le loro cose a posto, anche se il rosso stava controllando i materassi di tutti e tre i letti. Quando l'azzurro gli aveva chiesto cosa stava facendo, aveva risposto "controllo che non ci siano piselli", facendo intuire la sua origine fiabesca. «Tu da dove vieni invece?» domandò Ryuu, recuperando il suo buon umore mentre saltava sul letto. «Le mille e una notte, precisamente Aladino e la lampada magica. Pensavo si capisse» esclamò, mentre infilava nell'armadio oggetti di vario genere (precisamente tinte per capelli, una forchetta, un reggiseno, due scarpe diverse tra loro e libro). Non ebbe il tempo di chiedergli nulla che un ragazzo senza maglietta entrò nella camera, trascinandosi un baule dietro.
Chi ha lasciato entrare un Mai qui?, pensò Ryuu, sentendosi squadrato dagli occhi di Khalil. Un brivido gli percorse la schiena, soprattutto quando il ragazzo dai capelli color cioccolato fece qualche passo in avanti e gli sollevo il viso, mettendogli la mano sotto il mento. «È vero quello che dicono sui rossi? ~» domandò con voce suadente e l'altro prese un interessante color peperone. «Spero proprio di sì, perché sei proprio un bel» – si leccó le labbra – «bocconcino~»
Jamil, li osservava sdraiato sul letto, mentre mangiava delle patatine.
«EhmMM-» biascicò Ryuu, distogliendo lo sguardo. Khalil lasciò perdere, anche perché delle fatine infastidite cercavano di portargli via il baule. Lo portò dentro e si mise soddisfatto a mettere i vestiti dentro l'armadio.
Ma l'hai visto? pensò Ryuu guardando l'azzurro, che lesse dalla sua espressione lo stupore, forse l'ammirazione? e palesemente l'imbarazzo. E l'omosessualità repressa di RyUu.
Palese, ma tu hai visto quant'è bonazzo? pensò invece Jamil, quasi strozzandosi da solo con le patatine, scioccato dai suoi stessi pensieri.
Sei dannatamente serio?
Non l'ho fatto apposta-
Stai facendo pensieri impuri! SU UN RAGAZZO!
E tu mi stai leggendo nel pensiero, cosa c'entra?
Più tardi, Ottilie andò a slegare le due presidi.
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