BIANCA

Erano quasi le 4 di notte, ma Omar non era a letto.

Probabilmente era in bagno...

Mi sentivo appagata come mai.

Sulle mie labbra comparve un sorriso intanto che stiravo in su un braccio ripercorrendo a mente la notte appena trascorsa.

Avevo ancora il profumo di Omar addosso. Un misto di doccia-schiuma e spezie. Deciso e dolce come lui. Lo sentivo ancora caldo e inebriante sulla pelle nuda del mio corpo steso tra le lenzuola...

"Omar?" lo chiamai alzandomi a sedere e avvolgendo il corpo nelle coperte, lasciando scoperte solo le spalle.

Desideravo tornasse di nuovo in quel letto, che mi abbracciasse, che mi stringesse forte nelle sue braccia.

Non rispose.

Forse era in salotto...

La porta era socchiusa.

Mi avvolsi meglio nella coperta e trascinandomela dietro mi avviai all'uscio.

Sbirciai fuori e fu allora che lo scorsi.

Era seduto sul divano, già vestito e si stava mettendo le scarpe. Di fianco aveva il giubbotto.

Il mio sorriso si affievolì.

Si stava preparando per uscire.

"Perchè non mi hai chiamato? Da quanto sei sveglio?"

Nemmeno mi guardò.

"Da un po'" disse asciutto.

Continuò a trafficare con le scarpe, allacciò i lacci e finì di prepararsi.

"Dove stai andando?"

"Ho bisogno di uscire. Faccio un giro in moto... ho bisogno di scaricare la tensione. Lo faccio sempre"

Non capivo. Che avevo fatto? Di che tensione parlava? Lo faccio sempre quando? Dopo una notte di sesso?

Deglutii.

Non era più quello di prima. Era scontroso.

"Perchè? Sei teso?" provai.

"Hai capito bene. Sì, lo sono... Non riesco più a stare in quel letto, ho bisogno di uscire" mi fissò senza emozione. Solo un fastidio che respiravo nell'aria.

Non sapevo che pensare. Quello non era l'Omar che credevo ormai di conoscere. Ero smarrita.

Andò verso l'ingresso pronto ad uscire.

"Allora fingi che non sia successo niente tra noi? Te ne vai sul serio?"

Si voltò e aggrottò il viso.

"Ho un sacco di pensieri, va bene? Non è che devo sempre renderti conto di quello che faccio. Ti ho detto che ho bisogno di uscire, fattelo bastare! Devo ancora fare altro... E non sei l'unica che mi può aiutare a sfogarmi. Mi serve qualcos'altro. Qualcun altro... devo solo decidere chi e non posso farlo qui dentro... con te... Va bene?" la sua mascella era rigida, sembrava una statua di marmo. I suoi occhi distanti.

Mi sentii gelare.

Aveva bisogno di un'altra donna per sfogarsi!?

"Ok. Vai! Non ti trattengo" mi voltai per nascondergli i miei occhi lucidi e tornai in camera. Le mie labbra che tremavano.

"Bianca!" mi chiamò in un sospiro sbattendo le braccia ai fianchi, "Aspetta!" 

Non mi seguì.

Stupida! Cosa mi credevo?

Il mio cuore non sprecherà mai battiti per una donna, aveva detto.

Stupida! - mi ridissi. Come avevo potuto pensare di salvarlo? Che con me sarebbe stato diverso?

Mi rannicchiai sul materasso piangendo. Pugnalata al cuore dalla freddezza delle sue parole.

Lo sentii aprire la porta ed uscire chiudendosela alle spalle.

Dovevo andarmene da lì... non solo dal suo appartamento, ma da quella città... al più presto...

***

Cavoli, questo non ci voleva?

E adesso?

Bianca sta travisando tutto, ma del resto come potrebbe essere diverso, non si conoscono a fondo...

Omar riuscirà ad arrivare in tempo per fermarla?

Sembrava andasse così bene... accidenti!

Ci leggiamo domani e speriamo bene...