Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

CAPITOLO 31

BIANCA (prima parte)

Che vergogna!

Che avevo fatto? Che avevo fatto? - continuavo a ripetermi.

Lo avevo baciato!

Io l'avevo baciato!

Non mi ero mai spinta a tanto. Nemmeno al Liceo quando ero un'adolescente!

Certo era stata la necessità a costringermi a quel gesto, non la voglia di farlo.

Ma lo aveva baciato!

E per un attimo mi ero spinta addirittura ad assaggiare quella bocca. Oddio, ma ero fuori di testa? Come avevo potuto farlo? Essere audace fino a quel punto! Speravo solo non se ne fosse accorto.

In fondo non era stato un bacio vero e proprio. Non ne aveva avuto il tempo.

Ma del resto come avrebbe potuto essere diversamente.

Ciononostante quanti assistenti sociali baciano i propri assistiti? Non era effettiva, ma ero comunque un assistente sociale. Quanti?

Nessuno.

D'accordo era anche difficile trovare gente con un assistente sociale, questo lo dovevo ammettere. Difficile, ma non impossibile... poteva essere.

Mi vergognavo terribilmente.

Ed era eticamente scorretto!

Omar avrebbe capito il mio gesto? Avrebbe inteso che era stata la voglia di aiutarlo che mi aveva spinto a tanto? Niente di più...

Dannazione, perchè non mi convinceva quell'ammissione?

E poi comunque non era stato nemmeno un bacio lungo, né acceso, meditai di nuovo per discolparmi.

Perché mi sconvolgevo tanto?

Solo il tempo che le guardie passassero e non destassimo sospetti. Alla fine neanche ci avevano disturbato. Si erano appena soffermate su di noi ed avevano proseguito non volendo interrompere due innamorati.

Eppure...

Eppure appena le nostre labbra si erano toccate ed avevo assaporato quella bocca... mi ero accorta di non aver mai provato niente di simile.

Non che avessi molta esperienze di baci o di ragazzi in effetti... e di certo non ultimamente. I miei erano soltanto ricordi.

Ma quel contatto tra di noi... e quelle labbra così invitanti...

Chiusi gli occhi ricordandolo.

Omar per uno strano motivo mi aveva fatto in quell'istante avvertire il cuore battere di nuovo. Battere in modo nuovo insomma.

E la cosa più strana era che aver assaggiato quelle labbra aveva scatenato in me la voglia di andare oltre. Di abbandonarmi al piacere di quella bocca sulla mia. Di intrecciare le mie dita ai suoi capelli ribelli... E perdermi nel piacere di toccarlo e sentirlo rispondere alle mie carezze sulla sua pelle... per legarmi a lui in maniera più profonda.

Non fu quello che accadde.

Ah, che stupida!

Di certo non era quello il momento per pensare a certe cose.

Non dovevo pensarci proprio!

Tutto era finito non appena era passato il pericolo. Ed era quello che avrebbe dovuto succedere. Ogni cosa, ogni assurda emozione avessi provato non aveva motivo di continuare ad esistere. Avrebbe dovuto finire lì.

Anzi... non avremmo nemmeno dovuto trovarci in quella situazione. Era tutto illogico. Non sarebbe mai successo in un altro momento. Lo avevo fatto solo per proteggere lui.

Eppure...

Quel pensiero celato continuava a riempirmi la testa.

Mi incuriosiva ed attirava nello stesso tempo. In lui c'era qualcosa di diverso anche se ancora non sapevo bene che cosa. Ma c'era...

Forse era per via di quella sua aria da cattivo ragazzo, forse per come mi aveva parlato della sua vita, forse perché mi aveva difeso, forse perchè... non lo sapevo il motivo.

Era solo che...

Quando i nostri sguardi si erano trovati di fronte mi era parso di sentirmi inghiottire in quelle iridi scure.

Sebbene le nostre vite fossero così differenti ero rimasta sorpresa di scoprire come alla fine lui aveva accettato i miei discorsi. Li aveva ascoltati insomma. E non solo... non mi aveva commiserato quando gli avevo confessato di aver rischiato di rimanere normale o quando gli avevo svelato la mia difficoltà ad una mano. Lo avevano sempre fatto tutti, guardandomi con quell'aria di sospetto, quasi fossi rimasta comunque un'ammalata che prima o poi sarebbe ricaduta in disgrazia.

I suoi occhi avevano tradito sorpresa e dispiacere invece, per qualcosa che apparteneva al mio passato e che avevo voluto condividere con lui, come lui stava facendo con me. Niente di più.

Per qualche motivo era come se mi fidassi di lui, non mi faceva paura. Non si era preoccupato di fingere di provare qualcosa d'altro dal dolore e dal malessere emotivo. Era stato sincero.

Pensavo tutte queste cose una volta rientrata a casa dal Centro seduta sul divano del soggiorno.

Per fortuna Giorgio non si era accorto della mia presenza quando ero rientrata, né che avessi recuperato il fascicolo di Fosco.

Era impegnato a parlare e dare il suo resoconto ad una carabiniera con un taccuino in mano, pronta per redigere un rapporto.

Inconsciamente presi il cellulare che avevo posato accanto a me ed aprii Istangram, pensando ad Omar.

...

Forse era un tipo social...

Toccai la lente una volta aperto il mio profilo e digitai:

Omar Fosco, Firenze...

Attesi l'elenco delle persone con quella denominazione.

Una fila di nomi accanto a foto profili mi apparve sullo schermo.

La feci scorrere col dito.

Possibile: nessuno mi pareva lui.

Sbuffai spazientita.

Forse non aveva istangram...

Quando una scritta improvvisamente attirò la mia attenzione: NEVER QUIT.

Toccai con l'indice quel punto e immediatamente si aprì una pagina.

Omar Fosco

51 post... 330 follower... 182 seguiti...

25 anni

Italia

Il profilo non era privato. Iniziai a scivolare lo sguardo sui suoi post: c'erano foto di ritratti a matita, di gruppi rock, di tramonti... e poi c'era lui. In primo piano, a torso nudo, coi guantoni da box, lui che mostrava i suoi tatuaggi sulle braccia e sulla schiena, lui in sella alla moto...

Distrattamente passai un dito su una delle sue immagini quasi potessi accarezzarlo.

Quel ragazzo mi attirava era inutile negarlo a me stessa...

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro