CAPITOLO 15
OMAR (seconda parte)
...
"Bene direi..." mentii.
"Lo sapevo!" Claudio mi diede una pacca sulla spalla, "Com'è? Una stronza come la madre?"
"Non ho ancora le idee chiare... dovrei frequentarla di più" mi trattenni.
Sorrisi beffardo nel ricordarlo, lontano con la mente.
"Ti ha dato il suo numero di cellulare quindi?" proseguì richiamando la mia attenzione.
"Come scusa?"
"Il suo numero di telefono. Te l'ha dato?"
Non mi aveva detto neppure il suo nome, figurarsi il numero di cellulare...
"Non esattamente"
"Dove abita, glielo hai chiesto?"
Magari! Avrei potuto ritrovarla...
"Non era importante"
"Che significa non era importante? Vi rivedrete, giusto?"
Non risposi.
"Quando vi rivedrete?" non parlai continuando a camminare sul marciapiedi, "E dai! Non tenermi sulle spine"
Mi tallonò.
Respirai a fondo esasperato e mi fermai di botto guardandolo.
"No, Claudio! Non mi ha dato il suo numero di cellulare" ammisi, "E non so né dove abita, né quando ci rivedremo, né se ci rivedremo. Una cosa per volta, d'accordo? Sta andando tutto secondo i piani" non ne potevo più.
Ogni sua domanda mi innervosiva. Mi faceva comunque sentire un fallito. Avevo cercato di mettere in campo tutte quelle che reputavo essere le mie migliori armi di seduzione con lei, ma non è che fossero servite a molto.
Mi rivolse uno sguardo abbattuto.
"Che significa una cosa per volta? Dì un po'... sei fuori di testa? Quale sarebbe il tuo piano? Hai l'occasione di chiederle il numero di telefono e rivederla e invece che fai? Nemmeno glielo chiedi"
"Certo Claudio... in questo modo si farà l'idea che non sono uno che ci prova con tutte e si interesserà a me. Alle donne servono queste cose per innamorarsi e sentire le farfalle nello stomaco. È appurato"
"Appurato da chi?"
"Da me, è chiaro!"
Rise sarcastico. Anche il mio inconscio lo fece.
"Certo, da te e da nessun altro!"
"Dacci un taglio, Claudio. Va tutto bene"
"Quindi che pensi di fare adesso?"
"Aspettare. La rivedrò, tranquillo..."
"Tutto qua?"
Annuii con le mani in vita facendo una smorfia.
"Accidenti Omar! Ci vorrà un secolo prima di farla cascare ai tuoi piedi! Non potevi almeno darle il tuo di numero? Magari ti chiamava lei nel frattempo, che ne so..."
Lo bloccai severo.
"Senti Claudio, finiscila una buona volta, d'accordo! Succederà... ma non è che possa obbligarla ad infatuarsi subito di me. Ci vuole tempo per certe cose... ci riuscirò, ma non era il momento"
"Sì, ma tu non ce l'hai tutto questo tempo. Il momento lo devi creare. Che ne so? Tu sei bravo a escogitare stratagemmi con le ragazze. Organizza qualcosa..."
Ruotai gli occhi al cielo.
"Sì che ce l'ho invece il tempo! Mi stai mettendo ansia Claudio! Me ne occuperò... e poi come mi hai suggerito tu: ho un impegno e lo devo mantenere. Non voglio pensare ad altro in questo momento. Non dovevo nemmeno darti retta. Avevo ragione io: dovevo lasciar perdere"
"Sì, ma almeno vacci ai tuoi impegni. Non come oggi. Non capisco perché comunque... Potevi approfittarne. Ti poteva far comodo conoscerla meglio. Poteva essere positivo per te. Un'arma a tuo vantaggio"
Poteva, poteva, poteva... era vero forse... ma non sicuro.
"E me ne occuperò nel frattempo. Sii fiducioso, d'accordo? Ne approfitterò, ma non oggi"
D'accordo... avrei mantenuto i miei obblighi per prima cosa, pensai. E poi avrei pensato a quella ragazza. Aveva ragione: poteva essere un'arma a mio vantaggio se giocavo bene le mie carte.
Ma intanto non mi sarei fatto distrarre da altro. Non potevo fare diversamente al momento.
La pena che mi aveva dato la De Angeli andava rispettata se volevo stare tranquillo.
Avrei mantenuto i miei obblighi. Punto.
Mica mi avrebbero cambiato la vita più di tanto, no?
Che poi anche se me la avessero cambiata non è che perdessi molto... peggio di così non poteva andare.
"Chiamo subito e fisso per domani un altro appuntamento, sta tranquillo. Dirò che stavo male oggi se è il caso. Sarò convincente, vedrai"
Avrei fatto la cosa giusta per una volta.
Forse ce l'avevo sul serio una possibilità di uscire da quell'incubo; anche nella mia vita da schifo potevo farcela e potevo farcela anche senza di lei.
Se andare a quegli incontri avesse veramente cambiato le cose? Ridato un senso a ciò che un senso non ce l'aveva più?
Dovevo tentare almeno. Provare a riprendere la mia vita.
Lo volevo davvero e lo desideravo con tutto me stesso.
Avrei fatto una cosa onesta per una volta.
Davvero il Centro poteva forse cambiare il mio destino.
E ci volevo credere...
***
Mah... chissà che sta facendo intanto Bianca?
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