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Stasera Usciamo


CAPITOLO 21

STASERA USCIAMO

Harriet

Ecco qual è il nome della ragazza nella foto.

Ancora non so cosa le sia accaduto, ma so che è quel qualcosa che ha reso John zoppicante.

Il computer, molto più rapido di quelli dell'internet point a cui sono abituato, elabora l'informazione e in un attimo sono dentro.

A quanto pare l'ultima volta il computer è andato in arresto automatico.

John ha il vizio di lasciarlo sempre in stand by, probabilmente l'ultima volta si è spento per risparmio energetico.

Deduco tutto questo dal fatto che ci sono ancora aperte le cartelle su cui John stava probabilmente lavorando ieri sera. Sto per chiudere tutto, ma la curiosità è più forte di me.

Si tratta infatti del blog di John.

"Un college in giallo"

Titola il suo ultimo post, risalente a ieri sera.

Lascio che le parole luminose mi scorrano sotto gli occhi e più l'articolo giunge al termine più la mia indignazione sale.

Come si è permesso quel...

Mantieni la calma Sherlock, hai cose più importanti a cui pensare ora.

In un attimo torno lucido.

Rabbia. La rabbia è anch'essa un'emozione.

Non devo lasciare che la mia testa perda il controllo.

Mentre google elabora le mie richieste afferro un foglio e una matita mordicchiata.

Non ho bisogno di riconoscere le impronte dei canini per sapere che la matita è di John.

L'ho osservato mentre studia, ha sempre il vizio di tenere la matita tra i denti come un segugio farebbe con il suo osso più prelibato.

È a questo che si deve il piccolo spazio che è andato a crearsi tra i suoi canini e i primi molari della fascia dentaria superiore [1], probabilmente questo vizio ce l'ha da quando era piccolo.

Scaccio tutto ciò concentrandomi su Google Maps.

Sul foglio segno l'indirizzo:

"Parkside,Cambridge,CB1 1JG"

E spengo nuovamente tutto, lasciando la stanza solo con il foglietto in mano.

Il tempo previsto a piedi diceva 12 minuti.

Potrei anche prendermela comoda e dargli ragione.

***

La giornata è letteralmente volata. Questo pomeriggio Mary era impegnata ma con un buon libro in mezzo al parco del college le ore non sono pesate per nulla.

E questa sera ci aspetta il settimo capitolo della saga di Star Wars sul maxischermo del cinema. [2]

In mensa, a cena, non ho visto Sherlock da nessuna parte, è possibile che abbia cenato in camera o, più probabilmente, che non abbia cenato affatto.

Ancora mi domando cosa abbia dovuto fare con il mio PC, e ora sto per scoprirlo.

Capisco subito che c'è qualcosa che non va.

Sherlock mi stava aspettando.

Seduto sulla poltrona, con lo sguardo fisso sulla porta, ora mi sta letteralmente fulminando con lo sguardo.

Proprio non capisco cosa io abbia fatto questa volta.

Punto tutto sulla carta dell'indifferenza.

-Buona sera anche a te. Sherlock. –

La sua risposta chiarisce tutto.

-"Un college in giallo" eh? –

Questa scena mi sembra di averla già vissuta.

-Sorvolando sulla tua scelta dei colori per i titoli delle tue storie...sei completamente impazzito? –

È arrabbiato, molto arrabbiato.

Eppure ha un contegno quasi insopportabile.

Il tono è basso, freddo come ogni cosa in lui. Preferirei che urlasse e invece no, sta lì a fissarmi, riversandomi addosso con quegli occhi la delusione che gli ho provocato, anche se ancora ne ignoro il vero motivo.

-Scusa se non ti ho chiesto i diritti per parlare di te, ma pensavo che ormai la questione fosse chiarita! –

So che questa volta il problema non è che io lo abbia messo come protagonista della storia, anzi, questo potrebbe in qualche modo lusingarlo, ma non trovo altre cose su cui potrebbe polemizzare.

-Non mi interessa di me! Ti rendi conto che con quella tua storiella hai rivelato all'assassino ciò che sappiamo? In primo luogo che sappiamo che si trattano di OMICIDI?! –

L'ultima parola è stata pronunciata con un tono molto più amaro.

E la gravità della situazione comincia a pesarmi sull'anima.

Nonostante io comprenda il mio errore, però, trovo che Sherlock stia un po' esagerando.

Forse attribuisce al mio blog un po' troppa importanza (non che questo mi dia fastidio) ma dubito che questo articolo, pubblicato poco più di venti ore fa sia stato letto da qualcuno.

Basterà cancellarlo e tutto sarà risolto.

-E non parliamo del panico che potresti scatenare tra gli studenti se pensassero che chiunque nell'università potrebbe essere il prossimo bersaglio! –

-Ok, ok, Sherlock, ora calmati però! Ti chiedo scusa e provvederò subito all'eliminazione dell'articolo. –

-È il minimo. – sbuffa lui ancora alterato.

-Ti garantisco che è impossibile che qualcuno lo abbia già letto, non corriamo alcun pericolo. –

***

-Sono stati rapidi. –

Un sorriso felino brilla nel buio. È soddisfatto. Quella che si legge nei suoi occhi è ammirazione.

È lo sguardo che potrebbe avere un gatto mentre gioca col topo, prima di mangiarselo.

-Sospettano qualcosa? – aggiunge poi rivolto alla figura alle sue spalle.

-Assolutamente no. – il tono è risoluto. Di chi conosce le proprie capacità.

Dallo schermo che illumina lo stanzino buio arriva un piccolo trillo.

"File Not Found"

La scritta campeggia in mezzo alla pagina in caratteri geometrici.

-Troppo tardi amici miei. Troppo tardi. –

***

La rabbia di Sherlock sta scemando, ma non è ancora del tutto rilassato.

Si alza e afferra la giacca calandosela sulle spalle.

-Ho bisogno di aria. Stasera usciamo. – dice senza nemmeno guardarmi.

Se in questo momento mi sta odiando, perché mi propone di andare con lui? Non saprei come comportarmi e in ogni caso, per la mia serata, avevo altri programmi.

-Io in realtà avrei un appuntamento.- rispondo con voce innocente

- Cosa? –

È spiazzato.

-Hai presente quando due persone escono per divertirsi? – lo canzono io conscio che la tensione nella stanza sta calando.

- È quello che avevo proposto. – si ostina lui

- No, non direi... O almeno spero! – finisco ridendo

- Dove la porterai? – si interessa, stranamente, lui.

- Al cinema. – lui sbuffa e ribatte:

- Mh, noioso, banale, prevedibile... – [3]

-...un' ottima idea per trascorrere una serata tranquilla. – lo fermo io prima che possa suggerirmi qualche idea stravagante che io, manipolabile quale sono, finirei per accettare.

Quando esco per andare a prendere Mary, Sherlock si è già chiuso in camera, dopo aver rinunciato ad uscire.

NOTE

[1] Pure dentista?

[2] Scusate ma in un modo o nell'altro dovevo assolutamente citarlo...anche se ero indecisa tra questo e "Zootropolis" :) [Piccola Nota: questo capitolo l'ho scritto nel periodo in cui sono usciti questi due film, ora è passato ormai un po' di tempo]

[3] Dialogo (un po' modificato) tratto da "Il Banchiere Ceco" (2x01) Sherlock BBC

***

Angolo autrice: spero di avervi messo addosso un po' di curiosità, cosa avrà fatto Sherlock durante il pomeriggio? Dove condurrà l'indirizzo recuperato su internet? Quali sono i suoi piani? Ma soprattutto, chi sono le due ombre che sono ricomparse? Diamo il via alle ipotesi :)

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