CAPITOLO 35

LE ORIGINI

-Mi posso fidare? –

Una scintilla di follia si accende nello sguardo del ragazzo: -Hai qualche dubbio? –

-No, per ora. –

-Allora saprai che sono la persona migliore per questo incarico. –

-Presuntuoso, proprio come lui. Potreste perfino essere amici. –

-Gli amici non servono. –

L'uomo annuisce. Sì, quel ragazzo fa proprio al caso suo. Spietato, geniale. Una perfetta macchina.

Molto simile alla sua preda, pensa con soddisfazione.

-Ora va. – intima senza nemmeno guardarlo. Osserva invece fuori dalla finestra. Le persone si muovono sul marciapiede. Da quell'altezza sembrano tante piccole formichine.

L'uomo pensa che sarebbe una grande soddisfazione poterli schiacciare tutti sotto lo stivale.

Proprio come degli insetti.

Il suo piano sta per essere messo in atto. Non può davvero schiacciarli tutti, no. Ma potrà controllarli, se andrà tutto come ha pianificato.

-Sì, papà. – il ragazzo esce senza rumore, quasi fluttuando sul parquet.

Papà. L'uomo stringe le labbra. Quanto sentimentalismo.

I suoi studi stanno per avere un riscontro. Sorride nella penombra.

Una sola pastiglia, disciolta in un qualsiasi liquido, e il cervello della persona che l'avrà assunta diverrà istantaneamente manipolabile.

Ma dove compiere gli studi? Chi sono gli esseri viventi più predisposti a sopravvivere al cambiamento?

Aveva osservato suo figlio.

E lui era stata la risposta. Ovvio, i giovani. E dove avrebbe potuto mettere mano su quella materia prima?

Jim sarebbe stato il suo infiltrato. In breve si sarebbe adattato alla vita da universitario. Avrebbe tessuto una rete di persone su cui fare affidamento per arrivare ad ogni stanza, ad ogni festa.

Ma non era andato tutto nel modo previsto.

La pillola aveva manifestato degli effetti collaterali.

E Jim l'aveva fatta diventare il suo gioco personale mentre nelle raffinerie del padre si perfezionava la formula. Una ad una aveva scelto le vittime.

Aveva osservato quello strano ragazzo affannarsi per trovare la soluzione, senza riuscita.

Aveva giocato coi suoi amici.

Lo aveva sfidato e preso in giro.

Ma nella sua mente una domanda premeva incessabile: Chi era Sherlock Holmes?

***

Angolo autrice: Inquietante?