Sento ancora le onde frangersi
sulla banchina del porto
strette alla vita come una roccia
che al vento più impetuoso
non ti sbatta via...
E infine un soffio di vento,
una tiepida bonaccia
e la nave salpa.
Guardo quelle case,
sempre più piccole, all'orizzonte:
il vento nelle orecchie.
Non ho paura, non più.
Sto correndo su questo mare immenso
e il sole mi ride in faccia.
E' un alba non un tramonto,
è come un sussurro al tempo.
Un attimo e tutto vola via.
Ma come si fa a non voltarsi?
Lontano il porto mi saluta.
Un oceano di pensieri, occasioni
mi aspetta solo un miglio al di là
oltre quell'orizzonte...
Quanto gioia nella tristezza,
quanto coraggio in un arrivederci
E quella musica lontana
Suona sopra le nubi,
si perde nelle onde:
un flauto d'angelo nell'infinito.
Suona così forte il silenzio.
Il tempo, fanciullo dispettoso,
anche lui batte forte il tamburo.
Solo una lacrima ho nel cuore.
Lo sai che tornerò...
In fondo sono nata per questo.
Per prendere questa barca
e sai che non sarò da sola.
Una fisarmonica e un violino
E ancora il tamburo, batte forte il cuore.
Sento quasi il tuo.
Che sia vento o tempesta,
che sia brezza o maestrale
questo porto mi aspetterà qui.
Un petalo nella pioggia,
un fiore nella sabbia.
Grano e parole, pensieri e specchi.
Passo dopo passo, margherite,
prati e sentieri, corro.
Potrei andare sul monte più alto
potrei attraversare l'oceano,
ma non sarei sola:
il mio porto sarà sempre con me
e mi aspetterà con un sorriso.
Sarò viva, mio caro porto,
e non scapperò, mai, te lo prometto.
Anche se avrò paura.
Perché l'oceano più tempestoso
è nel mio cuore adesso
e se non mi affoga l'amore
null'altro al mondo potrà mai.