Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Caldo

I baci si fecero sempre più roventi e famelici, non risparmiandosi in morsi e forti ansiti, ma la posizione scomoda in cui il pavimento li costringeva non agevolava affatto i loro movimenti, costringendoli a faticare per riuscire a toccarsi.
Infastidito ulteriormente dall'enesima interruzione, Yūto lo prese per le cosce, sollevandolo e andando a schiacciarlo contro la parete del corridoio. Akio, sorpreso da quel cambiamento repentino si lasciò scappare un grido di stupore, per poi guardarlo in cagnesco.

-Ah lasciami idiota, so camminare... -

Yūto gli rispose a fior di labbra.

-Non abbastanza veloce. -

Si avventó su quella bocca rosea e la sua lingua tagliente, sentendolo imprecare ogni qualvolta strusciava il cavallo dei pantaloni con il suo.
L'eccitazione ormai era palpabile e come una aroma li avvolgeva, inebriandoli.
Akio, stanco di essere in completa balia degli eventi con uno slancio riuscì a rimettersi in piedi e spingerlo, sul muro opposto, approffitando della posizione per posare le mani sui suoi glutei, stringendoli abbastanza forte da far gemere sommessamente l'uomo di fronte a sé.
Fu soddisfatto nel ascoltare quel suono melinfluo che fuoriscì dalle labbra dell'altro, cogliendo anche l'occasione per tirare quei morbidi capelli biondi all' indietro con poca delicatezza, leccandogli l'orecchio scoperto.
Yūto ebbe un brivido e fremette sotto le mani di Akio, mentre percepiva chiaramente la sua lingua continuare imperterrita a torturargli il lobo destro.

-Non pensare che me ne stia buono buono a lasciarti fare i tuoi comodi. -

A quelle parole non riuscì a trattenere una morbida risata.
E senza alcuno scrupolo risollevó il compagno prendendolo in braccio e facendo cozzare inevitabilmente i loro bacini.

-Come se non ti conoscessi. -

Di tutta risposta Akio gli assestó un bel morso all'orecchio, circondandogli con le gambe i fianchi e strusciandosi addosso come un gatto, non mancando mai di far incontrare i rigonfiamenti di entrambi all'interno dei pantaloni che ormai stavano diventando stretti.
Ritornarono a baciarsi rumorosamente, mentre Yūto con qualche difficoltà portava tutti e due nella sua stanza.
Chiuse la porta, impaziente di andare oltre a quei meri contatti, e lo lanciò con poche cerimonie sul letto.
Ad Akio venne quasi da urlare quando il suo labbro spaccato venne colpito dai suoi denti: anche se lo avevano solo sfiorato il dolore si era fatto presente comunque.
Yūto se ne era reso conto non appena aveva percepito il corpo sotto di se irrigidirsi, distaccandosi di qualche centimetro dal suo viso.
Si guardarono riprendendo fiato. Entrambi si sentivano come se avessero corso una maratona, ma nonostante questo le energie non sembravano affatto essere diminuite.

-Perdonami... -

Gli sussurrò prima di riabbassarsi per leccargli la ferita alla bocca, procurandogli un piacevole bruciore.
Mentre Yūto continuava ad accarezzargli i capelli, Akio mise le mani sul suo petto, allontanandolo momentaneamente da sé. Si sedette sulle ginocchia portando l'altro a fare lo stesso, e con una punta di incertezza iniziò a sbottonargli la camicia; il compagno lo guardava tranquillo baciandogli di tanto in tanto la nuca, dandogli tutto il tempo che gli serviva, e quando l'indumento fu buttato con noncuranza sul pavimento si staccò quel che bastava per farsi studiare dagli occhi verdi di Akio, che ora più che mai avevano attenzione solo per lui.
Fu quasi uno spettacolo ipnotico. Aveva sempre pensato che la pelle di alabastro del coinquilino fosse davvero perfetta, ma ora che la sentiva sotto i polpastrelli si rendeva conto che era al di là delle sue aspettative.

-Va tutto bene? -

Il tono di Yūto era grave, quasi rauco, e quando incrociò i suoi occhi vermigli resi liquidi dalla passione si rese conto della situazione in cui si trovava, e quella consapevolezza gli provocò una immensa e terribile sensazione.
Sentì gli occhi inumidorsi di nuovo, ma non volle distogliere lo sguardo da colui che lo avava portato alla più totale perdizione; da cui, anche se era il più vestito, si sentiva scoperto e vulnerabile.
Si limitò a fargli un sorriso di intesta per poi annuire,  dopodiché anche la sua maglietta venne sfilata.
Mentre si spogliavano a vicenda si poteva intuire come la fretta e l'impazienza avesse lasciato spazio alla calma e delicatezza, guardando ed ammirando ogni centimetro di pelle che mano a mano veniva scoperta.
Fu Akio a spezzare la tranquillità andando ad avvolgere con le dita l'erezione pulsante di Yūto, che da quando era stata tolta dalla protezione dei vestiti non faceva altro che ergersi senza vergogna tra le sue gambe.
Yūto dal canto suo, non appena sentì quella mano fredda sul suo membro, di riflesso gettò all'indietro la testa chiudendo gli occhi, in un' espressione di puro benessere, ansimando senza ritegno; ciò non fece altro che incoraggiare i gesti di Akio, che andò a succhiargli con forza la pelle del collo chiaro lasciata in bella vista, senza smettere il ritmico movimento della mano.
Ascoltare i suoni che emetteva per merito suo era un piacere che non credeva avrebbe mai sperimentato, ed ad ogni ansito non faceva che fomentarsi di più.
Non sapeva nemmeno se lo stava facendo nel modo corretto, cercando di imitare i gesti che faceva su di sé; sperava solo che bastasse a Yūto per trarne abbastanza godimento. Il ragazzo, come se gli avesse letto nella mente, affondò la mano nei scuri capelli mossi e lo portò alle sue labbra baciandolo con trasporto.

-Mi...piace... Non preoccuparti... continua -

Akio, beccato in flagrante, ritornò per un momento il solito, assumendo la sua consueta espressione sfacciata.

-Be, dai versi che fai mi sembra ovvio. -

L'espressione di Yūto pervarso dalla lussuria venne attraversata da un ghigno che Akio in un primo momento non riuscì a decifrare, ma non appena la mano di questi iniziò giocare con il suo pene gli fu tutto chiaro.
Preso alla sprovvosta, mollò la presa sul compagno, cadendo di schiena sul materasso. Lo vide sorridere maligno, mentre con le dita gli andava a stuzzicarlo sulla punta senza pietà.
I capelli lunghi ormai sudati erano sparpagliati sulle lenzuola; il corpo non riusciva a stare fermo, percosso da scariche di piacere provocata dal movimento delle falangi sul suo pene che continuavano ad andare su e giù, in modo ammaliante per Akio, che se ne stava con la bocca aperta e gli occhi socchiusi, incatenati nei suoi mentre sorrideva provocatorio ad ogni gemito urlato svergognatamemte, e per Yūto quella visione fu un vero supplizio.
Solo lui riusciva a fargli perdere il controllo in quells maniera e dovette fare uno sforzo enorme per evitare di essere troppo brutale. In ogni caso si chinò al suo orecchio.

- Dai versi che fai mi sembra che ti piaccia... -

-Ahahahah... Bastardo-

Gli morse il collo con forza, passandoci dopo con la lingua come a lenire la ferita, nel tempo che gli serviva per legare entrambe le erezioni all'interno della sua mano.

-Yūto... -

Il diretto interessato, al sentirgli ansimare il suo nome, percepì la testa attraversata da un calore intenso che gli abbassò qualsiasi freno inibitore, lasciandolo in preda dei suoi istinti.

-...Akio-

Gli sussurrò all'orecchio, iniziando a muovere la mano. Akio emise un urlo strozzato, inarcando la schiena e aumentando l'attrito tra i due organi. Yūto si resse sul braccio libero in modo tale da sollevarsi e far incontrare ancora i loro volti.
Si guardavano ansimando uno sulla bocca dell'altro, non staccandosi mai lo sguardo di dosso, e quando la mano che stringeva le loro erezioni aumentò il ritmo la voracità che prima si era impossessata di loro ritornò prepotente a prendere parte a quell'intreccio di corpi che cercavano di fondersi tra loro, affamati.
Ma il limite non venne raggiunto mai perché  all'ultimo momento Yūto tolse la mano.

-Cazzo Yū.. -

Notó a malapena lo sguardo frustrato dell'altro, era troppo ebbro di piacere ed eccizazione che non si rese nemmeno conto di ciò che gli stava attorno.
Lo baciò interrompendo sul nascere le lamentele del coinquilino.
Immerse nuovamente il viso nel collo del moro, prendendo un grosso respiro del suo profumo.
Akio era perso: vedeva tutto un po' annebbiato percependo flebilmente ma intensamente i baci impetuosi e le sue dita risalirgli le cosce, ma al percepire un dito fare pressione sul suo ano si scostò abbastanza bruscamente da far cadere Yūto dal letto.
Per sua fortuna non si fece male, ma la botta lo ridestò abbastanza da rendersi conto di cosa stava per fare, e si sentì uno schifo quando osservò come Akio si era rannicchiato su se stesso.

-Senti..-

-No, no hai ragione, dopotutto hai anche più esperienza di me, è normale insomma che, sì, sia tu a stare sopra... è solo stato inaspettato, ecco... Puoi ricominciare...starò fermo. -

Quelle parole non lo tranquillizzarono affatto, anzi inizió a provare disgusto per sé stesso per non aver preso in considerazione l'evidente probabilità che Akio non fosse mai stato con un uomo.
Distolse lo sguardo dal compagno, non sopportando di vedere lo spavento che gli aveva procurato, ma Akio non era dello stesso avviso. Così gli si avvicinò tirandogli abbastanza forte il braccio da fargli perdere l'equilibrio.

-Ascoltami bene, tu non hai la minima idea di quanto abbia sperato in qualcosa del genere, ed ora che ci sono così vicino non permetterò ad un po' di timore di non farmi arrivare fino in fondo. Quindi se devi mettermelo, ok fallo! Se sei tu va bene. -

La paura era sempre presente, ma la determinazione mostratagli risultava più forte, e specchiandosi nei suoi occhi si convinse ancor di più della decisione appena presa.
Ancora in piedi si chinò per abbracciarlo, lasciandogli un bacio sulla guancia.

-Ti prometto che cercherò di farti meno male possibile. -

-Lo so-

Scese a baciargli il collo, facendolo sedere piano piano sul bordo del letto, e con una lentezza snervante iniziò a scendere, cospargendogli di baci il petto che si alzava ed abbassava incessantemente.
Sapeva che quei tocchi non erano abbastanza per cacciare via la rigidità portata dal panico iniziale ma poté percepire i nervi rilassarsi leggermente. Ma quando la bocca dell'altro avvolse il suo sesso, lanciò un gemito acuto, portato da quella visione utopica che lo aveva fatto reagire come una ragazzina, e di cui si stava vergognano immensamente.
Yūto accorgendosi di ciò sorrise per quanto il membro nella sua bocca potesse permetterglielo, e senza togliere gli occhi da Akio iniziò un via vai che lo trasformò in un amasso di ansiti e grugniti, arrivando addirittura al punto di stringere la mano sui capelli annodati nei dread, sciogliendoglieli dall' intrico dell'elastico, e cominciando a dettare il ritmo sempre più velocemente.
Ma quando stava per giungere all'apice Yūto si staccò appena in tempo, leccando con dedizione le goccie pre orgasmiche che imperlavano la punta del pene, attento nel farsi vedere dall'altro, che lo guardava, eccome se lo guardava. Stravolto e frustrato dall'interruzione dell'orgasmo, non si era nemmeno reso conto di trovarsi disteso nuovamente sul materasso sovrastato ancora una volta da Yūto, e fù allora che le vide. Tre dita della mano del compagno stavano scomparendo all'interno della sua apertura dettando lo stesso ritmo che faceva prima con la bocca.

-Che stai... -

-Come hai detto tu, sono io quello con maggiore esperienza. -

Doveva aver iniziato a prepararsi durante il sesso orale, distraendolo abbastanza in modo tale da agire indisturbato.

-Ma io... -

Venne interrotto da un bacio.

-Non è molto diverso da farlo con una donna... Almeno credo... Ah... -

Espressioni di dolore si alternarono sul suo viso, facendo preoccupare Akio che lo stava reggendo per non farlo cadere. Il braccio con cui si sosteneva al suo fianco probabilmente era vittima di un crampo visto il tremore da cui era pervaso.

-... Io non voglio prendermi la responsabilità di farti male..... -

-Perché.... Ah.. Gn... Secondo te io sì? -

Fu il turno di Yūto nel mostrare la sua determinazione.

-Non possiamo sapere come andrà, ma quello che so per certo è che in un modo o nell'altro voglio farlo con te; quindi, dato che ho minor probabilità di percepire dolore, non mi importa un cazzo della posizione in cui sto... e poi,...non mi pare che prima ti sei fatto così tanti problemi a farmi male. -

Akio digrignó i denti, sorridendo amaramente, e lasciò la presa sul corpo di Yūto, che gli cadde rovinosamente addosso. Dovette togliere la mano dal suo fondo schiena per provare a reggersi di nuovo, ma la stretta forte di Akio glielo impediva. Lo stava stringendo forte a se, procurandogli anche un po' di dolore, ma insignificante in confronto al sentimento dietro quel gesto.

-Almeno lascia che ti aiuti... Non fare tutto da solo... -

Sentì una leggera vibrazione all'altezza della spalla, dove Yūto stava respirando.

-Allora dammi le mani... -

Si distesero uno di fianco all'altro, guardandosi, mentre Yūto succhiava le tre dita della sua mano sinistra , ricorandogli il fellazio di prima e facendogli percepire dei brividi lungo la spina dorsale.
Non ebbe bisogno di parlare per fargli intendere che poteva iniziare a lubrificarlo, così indugiando appena portò la mano all'apertura umida, inserendo un primo dito. Successivamente aggiunse anche gli altri due, agendo come solitamente faceva con le ragazze, ma l'incertezza era sempre in agguato. Il bacio che ricevette lo prese come incoraggiamento a continuare, aumentando i movimenti, percependo chiaramente il fastidio che gli stava procurando.

-... O-ok... Dovrebbe andare bene... -

-Sei sicuro...? -

Akio non ricevette risposta, venne preso direttamente per le spalle ritrovandosi sopra il compagno, che come un fiore sbocciato stava aprendo le gambe per lui, solo per lui.
Tutto il suo corpo stava bruciando ed era in colpeta trepidazione per l'atto successivo.
Si resse sulle ginocchia issandosi su una spalla la gamba destra del partner, allargò il buco ancora quel tanto che bastava e con un colpo secco lo penetró.
Yūto sgranó gli occhi ed un urlo muto fuoriuscì dalla sua gola, avvertendo qualche lacrima bagnare le sue guance. Akio si bloccò all'istante. Molto probabilmente era stato troppo irruento; preso dal panico cercò di sfilarlo dall'apertura, ma con impeto Yūto glielo impedì, stringendoli il bacino con la gamba libera.

-Se lo fai... è... peggio, lasciami qualche secondo per abituarmi... -

Ormai era diventata quasi una routine, in un modo o nell'altro c'era sempre un motivo per cui ammirarlo.
E la consapevolezza che si trovava in quella situazione perché aveva preso il suo posto lo rendeva solo più nobile ai suoi occhi. Si portò la mano libera alla bocca, leccando parzialmente il palmo; fissava il petto di Yūto abbassarsi ed alzarsi ad un ritmo sempre più regolare, ed anche se la vista del suo viso era coperta dal suo avambraccio, lo trovava meraviglioso. Senza distogliere lo sguardo poggiò la mano umida della sua saliva sul membro eretto di Yūto, che a quel tocco incaricò nuovamente la schiena andando involontariamente incontro al suo bacino.
Fu un vero supplizio per quest'ultimo rimanere fermo, la carne calda e morbida che stringeva il suo sesso lo stava mandando in visibilio, ma avrebbe preferito rinunciare al suo piacere piuttosto che urtare di nuovo l'altro.
Mentre muoveva la mano Yūto aveva tolto il braccio ed era tornato a guardarlo, fissando di tanto in tanto i suoi genitali avvolti dalla mano di Akio. Aveva le guance rosee ed un leggero imbarazzo lo colse quando dalla sua bocca fuoriscì l'esclamazione che tanto si aspettava.

-Ok...puoi muoverti. -

Preferì appoggiare la gamba sul materasso, liberando entrambe le mani e prendendolo saldamente per il bacino così da avere maggior controllo sulle spinte che seguirono subito dopo.
Fu difficile trattenersi, era una sensazione nuova che lo stava drogando ad ogni affondo che faceva, ma sotto gli ansiti ed i versi di piacere le espressioni sofferenti di Yūto erano ancora visibili e ciò bastava quel tanto per placarlo.
Quello era uno dei pochi momenti in cui non se la sentiva di fare lo spavaldo, scegliendo di andare con cautela esplorando quel mondo a lui sconosciuto, ma in un batter d'occhio si ritrovò il coinquilino ad un palmo di naso a cavalcioni sopra di lui. La posizione permetteva una penetrazione più profonda ed un sospiro di pura estasi scappo da entrambe le parti. Yūto si sistemó meglio sopra Akio che reggeva entrambi supportandosi con le braccia.

- Mi sembravi troppo lontano... -

Il compagno era più pesante rispetto ad una donna quindi il peso da reggere non era certamente una passeggiata, ma sentendo quelle parole Akio si autoconvinse che per Yūto avrebbe resistito così anche tutto l'amplesso. Sorrise e lo baciò famelico, avvicinando il volto al suo tirandolo per i capelli, e per la prima volta diede libera concessione al suo desiderio, assestando una forte spinta all'altro, che fu ben lieto di contraccambiare andandogli incontro.
Fu come immergersi nella passione e nonostante fosse lui quello col ruolo più favorevole sapeva che in realtà era Yūto a condurre il gioco divorandolo pezzo per pezzo. Ed Akio non poteva far altro che lasciarlo fare, catturando ogni marchio che gli sentiva lasciare sul suo corpo.
Quando Yūto venne rispinto sul materasso, comprese che non aveva messo il compagno nella più comoda delle posizioni; molto probabilmente a risentirne erano state soprattutto le braccia vedendo come questi non riuscivano nemmeno ergersi, costringendo Akio a schiacciarlo completamente sotto il suo peso, senza però sciogliere la loro unione. Akio era aggrappato al suo busto disperatamente, aumentando gli affondi e lasciandosi sfuggire alcuni versi di appagamento; Yūto gli stringeva possesivamente la testa sul suo petto, ebbro della sensazione data dall'attrito dei corpi sul suo membro.
Sentiva l'orgasmo sempre più vicino, così avvolse  le gambe intorno alla sua vita, in un tentativo di aumentare ancor di più il loro contatto.
Ciò non sfuggì ad Akio, che liberandosi dalla stretta ferrea del compagno, andò a stuzzicargli un capezzolo con la lingua,
Ma fu quando colpì la sua prostata che Yūto dette il peggio di sé.

-Lì... Ah cazzo Akio... Akio.. -

Alzò la testa, trovando gli occhi scarlatti di Yūto implorarlo di continuare. Non se lo fece ripetere, e riuscì a ritrovare ancora un po' di forza nelle braccia per issarsi e ricatturargli le labbra.
Yūto venne tra i loro ventri emettendo un lungo ansito appagato e soddisfatto, Akio lo raggiunse invece subito dopo, indeciso se fosse il caso di uscire o meno dal suo corpo, ma il piacere era troppo immenso ed alla fine con un forte sospiro si riversò dentro il compagno, che sussultó percependo il caldo seme colargli tra le natiche.
Akio, troppo stanco anche per parlare, crollò totalmente sopra Yūto, che come lui stava riprendendo fiato, immergendo il viso nell'incavo del suo collo, inspirando a pieni polmoni l'odore del sudore che il sesso aveva portato con se. Rimasero qualche minuto senza fiatare, ognuno intento ad ascoltare i battiti del cuore dell'altro che per una strana ironia della sorte battevano all'unisono, rilassando entrambi e cullandoli come una dolce nenia.

-Ho provato a... -

La mano di Yūto iniziò ad accarezzargli i capelli in modo calmo, interrompendo le sue parole. Akio si voltò sul fianco per guardare l'uomo con cui aveva passato la notte sfilandosi dal suo corpo, rimanendo infastidito dal freddo che il suo pene pigro percepì senza la protezione di carne in cui era appena stato. Yūto
si tese per un momento sentendo il flusso dell'orgasmo del compagno colare fuori da sé più di prima.
Ma nonostante ciò gli sorrideva flebilmente, ancora provato da ciò che avevano appena consumato, e continuava senza indugio a toccargli i capelli scuri, facendogli sapere che aveva già capito.

-Sì, lo so... Non preoccuparti. Dormi adesso. -

La mano di Akio imitó quella dell'altro andando a spostare un dredad che ricadeva sul volto stanco.

-...Però domani, se devi andartene, svegliami...ti prego... -

Yūto fù punto sul vivo ricordando come era stato doloroso l'ultima volta alzarsi e lasciarlo solo, capendo solo ora quanto doveva averlo ferito. Si sporse sfiorando le labbra con le sue in un casto bacio per sigillare le sue parole.

-Non me ne andrò, te lo prometto, starò qui, con te. -

Non ebbe bisogno d'altro: voleva sapere solo quello, voleva avere l'assoluta certezza che quando si sarebbe svegliato avrebbe trovato la persona di cui era innamorato.
Crollò dalla stanchezza sotto i continui tocchi della mano di Yūto che lo coccolava pettinandolo.
Quest' ultimo rimase sveglio per qualche minuto in più, osservando come il respiro del coinquilino si regolarizzava ed il suo volto assumeva un' espressione serena.
Era una visione davvero buffa, pensò, ma estremamente importante per lui.
Avvolse entrambi con il lenzuolo e poi si coricó in modo tale da far sfiorare le loro fronti, un mero contatto se paragonato a quello precedente, ma non con diversa importanza.

-... Te lo prometto. -

Sussurrò prima di cadere anch'egli nel mondo dei sogni.

Questa è la prima scena sessuale che scrivo in tutta la mia vita. Non pensavo di arrivare a tanto e mi sono impegnata veramente un casino. Spero che i miei sforzi abbiano creato un prodotto di vostro gradimento. Io sono estasiata, sono una gran sentimentale e mi sono commossa da sola quindi l'ultima parola sta a voi.
Ps: per svariati motivi devo rimuovere le copertine dei vari capitoli.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro