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La stirpe ventura

Salve followers, qui vi scrive mattheus93 con una breve riflessione. Di recente, grazie alle audioletture del canale YouTube Audiolibri La Locanda della Tormenta, ho scoperto un particolare romanzo fantastico di Edward Buwler-Lytton, scrittore e politico britannico interessato all'occulto.

Si tratta di "La Stirpe Ventura", del 1871, uno dei tanti esponenti del genere dei "mondi perduti". La trama è semplice: un uomo del nostro mondo (o, almeno, contemporaneo al mondo dell'autore) finisce in un mondo nascosto sotto la superficie terrestre interagendo con alcuni abitanti ed analizzando gli usi e costumi di una società apparentemente utopica.

Questo romanzo ha su di sé però una triste fama, ovvero l'aver contribuito ad alimentare le teorie del nazismo.

Effettivamente nel testo ci sono passi un po' ambigui, come il protagonista che analizzando la lingua dei Vril-ya (l'evoluta razza sotterranea, discendente di alcuni umani rifugiatisi lì sotto in seguito ad un cataclisma) suppone un'origine "ariana" di quel popolo.

Vi sono poi altre parti che sottolineano la superiorità politica, culturale e "razziale" dei Vril-ya e il loro biasimo per popolazioni sotterranee più barbariche di loro. A ciò si accompagnano riflessioni inquiete del protagonista sul fatto che, sebbene i Vril-ya siano una società utopica (e in un certo senso femminista), allo stesso tempo, se potessero giungere in superficie, non esiterebbero a prendersi con la forza nuove terre e a spazzar via gli umani giustificando ciò con la loro superiorità rispetto ai "barbari".

Insomma, si notano molte somiglianze con i discorsi di superiorità razziale e di conquista dello "Spazio Vitale ad Est in barba agli Slavi" fatti da un certo baffetto austriaco.

Personalmente non credo che questo racconto abbia incoraggiato le idee di Hitler, così come Karl Marx non è a priori la fonte e l'origine della spietata dittatura dell'URSS. Di certo, Buwler-Lytton ha scritto il racconto per dar sfogo ai suoi interessi per l'occulto e non per incoraggiare la pulizia etnica.

Purtroppo è tipico delle dittature decontestualizzare opere letterarie o filosofiche precedenti ed usarle per motivare le loro azioni. Non dimentichiamo che Hitler fece sue anche le teorie del Superuomo di Nietzsche, ignorando bellamente che il filosofo criticò severamente ogni forma di razzismo. O che ritenne veri i cosiddetti Protocolli dei Savi Anziani di Sion.

Casi simili di alterazione e di decontestualizzazione avvennero anche in URSS. Celebre il caso (scoperto grazie al mio libro universitario di Storia contemporanea) di Pavlik Moronzov, un ragazzino ucciso per motivi non chiari, ma trasformato dalla propaganda del regime in un eroe martire del Comunismo: ufficialmente ha denunciato il padre per favoreggiamento verso chi si opponeva a Stalin, facendolo arrestare, e i famigliari l'hanno ucciso per ritorsione.

E sì, anche al giorno d'oggi simili decontestualizzazioni sono ancora fatte da dei fanatici.

Come dimenticare Predator Fenice, autore della fanfiction "Quale luce detterà il futuro?", che non perde mai occasione di blaterare sul fatto che Il Re Leone è una metafora di Matteo Salvini (Mufasa) che protegge l'Italia (le Terre del Branco) dagli immigrati clandestini (le Iene) spalleggiati ed aiutati dalla corrotta Sinistra (Scar)?

A scanso di equivoci, no; questa interpretazione non sarà mai valida: il film animato non ha messaggi politici, è solo una storia ispirata all'Amleto di Shakespeare, ed è del 1994, periodo in cui sì, Salvini era militante di Lega Nord da quattro anni, ma era ancora un perfetto sconosciuto nella scena politica.

Link audiolibro:

https://youtu.be/uhAxJD94Zs4

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