"Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri!"

Pubblicato nel 1945, proprio nei giorni in cui finiva la Seconda Guerra Mondiale, La Fattoria degli Animali di George Orwell è una novella allegorica che narra di come gli animali della fattoria del Signor Jones si ribellino agli abusi di potere del padrone per cacciarlo e creare una società più giusta ed egualitaria, difendendo la loro indipendenza.

L'armonia viene spezzata quando il poter viene preso da un maiale di nome Napoleone, dopo aver cacciato il suo rivale politico, un altro maiale di nome Palladineve, con l'accusa di tradimento.

Napoleone farà piombare la giovane utopia in una dittatura in cui i vantaggi vanno completamente a lui e agli altri maiali, mentre tutti gli altri animali, sempre più asserviti, faticheranno a capire come si è ridotta la loro idealizzata utopia.

Il romanzo di Orwell è una metafora della rivoluzione russa ma, soprattutto, dell'ascesa al potere di Stalin che con le sue azioni ha sovvertito gli ideali iniziali della neonata repubblica sovietica, trasformandola in un dominio personale e creando consenso tramite la propaganda.

Il romanzo, seppur adottando come personaggi gli animali, illustra efficacemente questo cambiamento, l'uso ingannevole della propaganda sulle masse, la corruzione degli ideali.

Per tutti questi motivi ne consiglio caldamente la lettura.

Se volete potete ascoltare l'eccellente lettura eseguita dal canale YouTube di Ménéstrandise:

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Inoltre su YouTube trovate facilmente il film animato del 1957 tratto dal racconto, doppiato in italiano:

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Il finale del film è stato leggermente modificato rispetto all'originale, ma i temi proposti da Orwell sono sempre presenti.

- mattheus93