capitolo 28
Ed eccomi qui, per colpa di testa rosicata che mi minaccia di non comprarmi le cose che voglio io!!!
So che nel precendete capitolo vi ho lasciato con l'amaro in bocca...era mia intenzione! Muahahahah.
Comunque adesso...ecco a voi l' atteso ritorno.
Buona lettura.
Tonio
"La smetti di farti filmini mentali con la tu Mary ed inizi a lavorare? Sai, un pezzo grosso di New York può concludere un affar con me e tu mi servì attivo, non innamorato rincoglionito!"
"Stai calmo Tonio, non servo io nello specifico per organizzate un ricevimento già finito."
"Sei il mio braccio destro, mi servi per fare una buona impressione su Don Alfio."
"Chiama una delle tue ragazze no?"
"Già fatto, ma un paio di tette, non lo faranno uscire pazzo, è un uomo che non conosce la seduzione dopo la morte di sua moglie."
"Uguale a te,devo dire."
"Cosa intendi dire?"
Manca poco per l'ora prestabilita e i miei ospiti inizieranno ad arrivare e spero che Don Alfio non rifiuti all' ultimo momento.
Indosso il mio completo blu scuro con la cravatta argento e sistemo i miei capelli con la cera.
Questo uomo ci tiene molto all' aspetto e al carattere delle persone...ricordo ancora cosa mi disse al nostro primo incontro...
"I suoi occhi non sono sinceri signor Crugger, il suo animo non ha una forma e vuole solo superare suo padre nel profondo del cuore, non ha interesse nel difendere le persone,ma solo nel vederle soffrire."
Le sue parole mi irritano ancora...e adesso posso dimostrargli che può fare affidamento sulle mie risorse, senza che debba andare a sfogare la mia rabbia su qualche ragazzo che non conosco neanche.
La festa è iniziata...
Ma di Rotter nemmeno l'ombra.
Mi sto intrattenendo con alcuni uomini d'affari, quando li lascio e mi avvicino a delle donne.
Stasera sono di buono umore, sono sicuro che mi divertirò.
Sharon.
"Ciao mamma."
"Sharon? Sei tu?"
Dopo essere arrivata a Chicago, la mia prima meta prima di andare al ricevimento di Crugger e stata andare a vedere mia madre.
"Vedo che hai riacquistato la tua precedente carnagione. Ti trovo in forma."
"Bambina mia...finalmente Sei tornata!"
Mia madre si getta tra le mie braccia e mi stringe forte a se.
Nasconde il suo viso contro il mio collo e sento le sue lacrime bagnarmi la pelle.
"Oh scusa, ti rovinerò questo bel vestito con le mie lacrime."
Si allontana e mi ammira meglio.
"Cosa hai fatto per tutti questo tempo?"
"Sono cresciuta...e con me la mia vendetta. È una storia lunga da raccontare, Ma posso farti un breve riassunto."
Le racconto ciò che mi è accaduto e la vedo trattenere le lacrime.
"Questo Don Alfio doveva volerti molto bene e tu di sicuro ne volevi a lui."
"Lo consideravo come un padre dopo due anni."
"Ma adesso vai, torna dopo aver fatto vedere a quegli uomini chi comanda adesso a New York."
"Quando torno corre parlarti di un eventuale trasferimento da parte tua nella mia abitazione...ma ne parliamo dopo mamma adesso devo andare."
Indosso la mia maschera di pizzo nera ed esco dopo aver abbracciato ancora mia madre.
La casa di Crugger è proprio come la ricordavo.
Maestosa e affollata.
"Sharon, tutto bene?"
"Si grazie Rick, ,non preoccuparti, non sono più la debole che si presentò nella villa di Alfio trasportata dalle emozioni."
"Va bene, ma per qualunque cosa io e Sgar siamo qui."
"Giusto! Noi non ti lasceremo sola."
"Grazie, ma me la caverò e poi non voglio rovinare la sorpresa a Crugger quando mi vedrà. "
Tutti e due dopo uno strano ghigno, mi affiancano fino all' entrata, dove porgiamo i nostri inviti all' apposito addetto.
Sono tutti felici e gioiosi...la gente gente ricca rimane sempre uguale.
Per loro meglio avere dei paraocchi che vedere la povertà che li circonda.
Al mio ingresso molte persone si girano nella mia direzione, le donne mi guardano invidiose mentre gli uomini...sembrano che non vedano una donna da secoli.
In mezzo a loro, vedo subito gli occhi di ghiaccio che mi hanno tormentata due anni fa.
Li ignoro e non mostro nessuna emozione come mi ha insegnato di fare Alfio.
"Scusi, ci conosciamo?"
"No."
Nessun informazione su di te, il mistero rende le persone ansiose.
Aspettare con pazienza e poi attaccare, le persone sono come bestie, la forza della natura, vince il più forte e perde il più debole.
"Signori, scusate, ma avrei l'onore di presentare un uomo davvero importante che è venuto qui da lontano...anche se non l'ho visto, spero che sia qui.
Don Alfio Rotter da New York."
Si sente un brusio e i miei uomini iniziano a farsi largo tra la folla.
Io arrivo fino ad un passo da Crugger e quando mi avvicino lui mi guarda confuso.
"Mi dispiace dirvi qualche brutta notizia...ma voi di Chicago non sapete che Don Alfio è venuto a mancare tre settimane fa."
Crugger e gli altri assumono un sguardo stupito, ma ancora non sanno tutta la verità.
"È perché mai dovremo crederci donna!"
È sempre il solito diffidente Crugger che ho lasciato due anni fa...
"Perché dici Tonio?"
"Con fai a conoscermi?"
"Sono cambiata così tanto in due anni Tonio? Eppure credevo che il mio ricordo non so sarebbe mai cancellato dalla tua mente..."
Lentamente mi tolgo la mia maschera e quando punto di nuovo ho occhi in quelli di Crugger, lo vedo essere sorpreso e non riesce a chiudere la bocca.
"Sharon...sei tu?"
"No..io adesso sono Don Sharon Rotter West, foglia adottiva di Don Alfio, ora comando io la famiglia Rotter e tutti i tralicci a cui sei interessato. Sono la mafia di New York."
"Questo...Non è possibile! Come hai fatto a..."
Non riesce a credere che la donna che stava usando due anni fa, sia diventata così pericolosa? Caro Tonio, ancora non hai visto niente...
"Per diverse circostanze mio padre mi ha salvata dalla mia oscurità...e adesso i suoi uomini hanno giurato fedeltà a me. E ora...annuncio a tutti voi qui presenti che io Sharon Rotter, non ho alcuna intenzione di vendere il mio traffico di tabacco di New York e nessun'altro delle mie fonti di denaro. Se qualcuno però sarà così bravo da dimostrarmi di possente ciò che io cerco nei miei soci, potrei ripensare alla mia scelta."
"Tu puttana come osi far finta di essere una mafiosa!"
"Oh...Jonny, non sai niente di me."
Mi viene incontro con una pistola nascosta dietro alla schiena e quando me la punta alla tempia, gli prendo il polso e glielo giro verso all' indietro, disarmandolo e poi con un serie di calci, lo blocco contro il muro.
"Non credere Che abbia pietà di te solo perché ti conoscevo due anni fa."
Quando mi allontano da lui, vengo seguita da i miei uomini che avevano cacciato la pistola.
Ad un passo dalla porta però...
"Sharon!"
Mi giro di poco e noto Tonio guardarmi con uno sguardo che non riesco a decifrare.
Non gli rispondo ed esco dalla sua villa...
La guerra è appena iniziata!
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