capitolo 19
Capitolo dedicato alla mia sorella acquisita....domy l' involtino e al vampiro,se no ci confondiamo con tutte le altre. Hahahaha.
Siamo rimasti che la furia di Tonio stava colpendo Sharon, la nostra ladra come reagirà a questo suo lato?
Spero che Internet torni presto, non cè la faccio più e temo una fusione del mio cell.
Buona lettura.
Sharon.
"Qui non sei libera Sharon..ricordati...
Che Adesso Tu Appartieni A Me, Fino A Quando Non Mi Sarò Stufato Di Te!!!"
Il mio corpo non sta reagendo, sono paralizzata da questa versione di Tonio, mi spaventa.
Quando lo vedo piegarsi di nuovo su di me per poi afferarmi il mento, il mio cervello decide di collaborare.
Gli dò un calcio alle caviglie e poi un pugno allo stomaco.
Lascia la presa e inizio a correre per il labirinto.
Mi sono persa di sicuro, perché ho fatto vincere la paura, e non mi sono resa conto che mi ero sempre più addentrata verso la parte Nord del labirinto, lontano dalla villa.
Quando sento che dietro di me non cè alcun rumore di passi, mi piego sulle ginocchia per riprendere fiato.
Non ho mai corso così tanto in vita mia da quando sono diventata una ladra.
Il mio cuore non smette di battere e solo adesso mi accorgo di star piangendo.
Cerci di smettere, ma non ci riesco.
Mi copre con le mani il volto e mi lascio andare per una volta.
Libero le mie emozioni rimaste troppo allungo intrappolate nel mio cuore.
Le lacrime di rabbia sono quelle più amare...odio Tonio Crugger con tutta me stessa, ma cè una parte di me che non riesce a fargli del male.
"Perché non ci riesco! Lui ha ucciso mio padre e adesso mi sta riccantando per usarmi... perché non riesco a reagire..."
Quando sento dei passi dietro di me è troppo tardi, cerco di alzarmi per scappare di nuovo, corro ancora, fino ad arrivare ad un vicolo cieco.
"Conosco questo labirinto a memoria, non ho bisogno di correre per prenderti Sharon."
"Sta...stammi lontano Crugger."
"Mi stai dando ancora ordini?"
"Ti prego..."
"Come? Non ho sentito..."
Quando mi gira verso di lui, nascondo il mio volto, ma non per molto, dato la sua forza, non gli è difficile strapparmi le mani e vedere il mio viso rigato dalle lacrime.
"Lasciami in pace Crugger...adesso mi calmo e dopo ti faccio davvero fuori."
"Sharon..."
"No, non provare a parlarmi, io ti odio...ti odio ti odio!!!"
"Non odiarmi."
Non mi dà il tempo di parlare che mi stringe tra le sue braccia.
"No...allontanati!!!"
"Sei mia ficcatelo in testa, non permetterò che tu ti allontani da me nemmeno per un secondo."
"Allora guardati le spalle...perché io tenterò sempre di farti fuori."
Vedo i suoi occhi inscurirsi di nuovo, ma dopo un attimo di esitazione stringe i pugni e cerca di parlami in modo tranquillo.
"West, Tu non puoi uccidermi, per quanto tu possa essere forte, rimani sempre una donna e a confronto con me, sei debole."
"Io non sono debole!"
"Anche se non lo ammetti questa è la realtà."
"No no no..."
"Sharon, tu sei mia! Non combattermi, arrenderti a me una volta per tutte, se lo farai avrai vita facile, altrimenti non ti assicuro niente."
Le lacrime non smettono di scendere, perché sono così, io non voglio tutto questo...
"Va...Bene..."
"Come hai detto?"
"Io, io non combatterò più contro di te, se questo servirà a facilitarmi la vita in questo lasso di tempo, obbedirò ai tuoi ordini."
"Davvero Sharon lo farai?"
Perché adesso il mio cuore ha ricominciato a battere all' impazzata?
Inizia ad accarezzarmi una guancia per poi asciugarmi le lacrime che sono ancora fresche.
"Non so il perché, ma non sopporto vederti piangere...so che tu mi odierai per tutta la vita le aver ucciso tuo padre, ma non posso cambiare il passato."
"Ti penti di quello che mi hai fatto in passato?"
Perché adesso non parla...Perché non mi risponde...Non so, ma ho bisogno di sapere questa risposta.
"Sono Tonio Crugger, non sono stato educato per scusarmi..."
Lo sapevo,era impossibile che il grande mafioso di Chicago potesse chiedere scusa ad una comune fioraria.
Cerco di andarmene, ma Tonio mi stringe di nuovo contro il suo petto.
"Se mi facessi finire di parlare...stavo per dirti che per una donna che è in grado di stendermi con un calcio, sono in grado di chiedere scusa...ho ucciso tante persone, ma uccidendo tuo padre ho condannato la mia anima a legarsi a te, so di essere un essere spregevole,ma non voglio perderti ora che ti ho trovata Sharon."
Le sue parole sono così profonde da farmi dimenticare dove mi trovo e in quali condizioni.
Mi stacco da lui lentamente e lo guardo negli occhi.
"La mia ferita è troppo profonda, ma forse si potrebbe rinchiudere con il tempo...ma adesso è meglio che torniamo,stasera devo fare un colpo ed è meglio che io non cadi malata."
"Si hai ragione."
Seguo Tonio fino all' uscita del labirinto e dopo inizio ad allontanarmi verso la mia camera.
Mi rinchiudo dentro la camera e corro a farmi una doccia calda.
Mi cambio,ed indosso un paio di pantaloni neri con una camicia bianca a maniche corte.
Scendo per le scale e mi rinchiudo nella cucina dove trovo Angela preparare un brodo.
"Buongiorno Sharon...ma dov' eri stamattina? Ti abbiamo cercata dappertutto."
"Scusa, ma avevo visto qualcosa nel labirinto delle rose e sono uscita senza avvisare nessuno."
"Il signorino era preoccupato che eri scappata via, non l'ho mai visto preoccuparsi così tanto per una donna."
Forse perché io gli servo per i suoi affari...
"Non lo so, ma mi sono già scusata con lui prima."
"Bene...vuoi mangiare qualcosa?"
"Si sto morendo di fame, e ho bisogno di energie per stasera, devo andare a lavorare."
"Come?"
"Alcune piante devono essere curate di sera e devo lavorare la notte."
"Tutto chiaro adesso, non sapevo questo particolare"
"Me l'ha insegnato mio padre."
"Ah capisco, allora tieni questa bella focaccia, è appena uscita dal forno."
"Grazie Angela."
Mangio con calma, dopo salgo nella mia camera e cerco di riposarmi di nuovo.
Ho perso energie per salvare quel gatto.
"Chissà dove si trova adesso."
Mi addormento colpita dal sole e con l' immagine degli occhi di ghiaccio che mi scrutano dall' alto.
Tadà! Commentate perché io mi sforzo a scrivere tanti capitoli in questo periodo di morte da parte del mio cell.
Un bacio
Manuela malvagia.
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