capitolo 18
Passiamo il tempo senza Internet...anche se continuo a scrivere capitoli.
Sharon è tornata nella sua stanza da letto e si sta preparando per passare la notte in un letto non suo...Ma cosa potrà mai accadere?
Segreto della scrittrice...la mia testa pazza è un vulcano in questo momento.
Questo capitolo è dedicato a Gaia.
Buona lettura
Sharon
Quando sono tornata nella stanza ho trovato sul letto una serie di camicie da notte di seta...quanto disturbo da parte di Angela, perché Crugger non è in grado di fare una cosa del genere.
Scelgo di mettermi la camicia da notte nera, con del pizzo alla fine, ha una profonda scollatura, ma non me ne importa.
Spengo la luce e mi infilo nelle profumate lenzuola.
Guardo fuori dalla finestra e la luce della luna piena illumina la stanza.
"Chissà se mia madre sta bene"
Mi addormento con questo pensiero...Non vedo l'ora di fare quello stupido colpo è poi pretendere i giorni che Crugger mi deve.
Quando il sole inizia a sorgere, mi sveglio ed apro la finestra per respirare l'aria del mattino.
Mi affaccio dal balcone e scorgo un enorme labirinto di rose di diversi colori.
Poi vedo una palla nera che entra lì dentro.
Spinta dalla curiosità di vedere il tipo di rose e quella cosa nera, salto giù dal balcone con la camicia da notte ancora addosso e mi dirigo nel labirinto.
"Wow"
Non riesco a chiudere la bocca...sembra di essere in un altro mondo, nel quale non esiste Crugger.
Sono così presa dalla quantità immensa delle rose che non mi accorgo di essermi addentrata troppo nel labirinto.
Inizio a girare, fino a quando, non noto una piccola palla di pelo nero.
"E tu che ci fai qui bel micio?"
Non appena si accorge della mia presenza inizia a scappare.
"Maledizione...torna qui non ti voglio fare male!"
Inizio a inseguirlo, ma anche se sono veloce, lui è pur sempre un cucciolo di gatto e ha la possibilità di nascondersi meglio.
Rinuncio di cercarlo normalmente e mi inginoccho a quattro zampe per vedere in quale siepe si trovi.
"Micio dai vieni qui..."
Il sole si è fatto più alto e inizia a colpire il tetto della villa di Crugger.
Sto per andarmene, quando sento un miagolio provenire dal centro del labirinto.
Mi rialzo e invece di girare a tondo, scavalco con un salto le siepi, fino a trovare il micio sull' orlo di un pozzo.
"Cazzo!"
Cerco di prenderlo,ma il gatto lascia la presa, senza pensarci, mi getto nel pozzo e riesco a prenderlo, ma l' impatto dell' acqua è inevitabile.
Cado nell' acqua, ma riesco a mantenere il micio fuori da essa con le braccia.
Risalgo in superficie e inizio a tossire per colpa dell' acqua.
Il gatto si aggrappa alla mia vestaglia fradicia e affonda le sue unghie nelle mie mani.
"Ahia! Bel ringraziamento per averti salvato la pelliccia!"
Il gatto continua a guardarmi e alla fine inizia a leccare le ferite.
"Bene...adesso pensiamo a come uscire da questo pozzo...che poi a cosa gli serve un pozzo a Crugger vallo a capire."
Inizio ad arrampicarmi sulle sporgenze di pietra del pozzo e a metà strada, dopo essermi ripresa da una scivolata, riesco ad appendermi ad una radice, per poi fare l' ultima parte come la prima.
Appena esco dal pozzo, il gatto salta sopra la mia testa ed esce fuori, ma non scappa come prima.
Esco anche io e mi sdraio sull' erba curata , stanca.
"Devo dire che questo è stato davvero un bel risveglio, il più movimentato fino ad ora."
Sto fissando il cielo quando una palla nera mi copre la visuale.
Sposto il gatto dalla faccia e lo faccia appoggiare sull' erba, girandomi di fianco.
"Prima scappi da me e poi diventi una sanguisuga?"
Ma anche io che mi voglio aspettare da un gatto...che mi risponda? Si limita solo a fare le fusa contro il mio collo...Ma guarda tu che furbacchione.
"Non hai nessun ciondolo al collo, penso che sei selvaggio...vorrà dire che ti chiamerò Silver, dato i tuoi occhi, mi ricordi quelli di quel cavernicolo di Crugger."
Il gatto mi salta di nuovo addosso e inizia a leccarmi il collo.
"Hahaha...No ti prego non...hahah...Non leccarmi...hahaha"
Ero felice adesso in questa villa/prigione, ma tra poco avrei davvero provato la paura, come quando ho perso mio padre.
Tonio
E a pensare che stamattina avevo deciso di andarci più piano con West...quando sono entrato in camera sua per dirle di scendere, semza scomodare Angela, visto che la sua stanza e a due dalla mia, ho trovato la camera vuota e il balcone aperto.
Sono entrato nel panico, ho pensato che fosse scappata e che non sarebbe più tornata per mantenere la sua parola, eppure sa che io non scherzo quando giuro qualcosa.
Ho detto alle cameriere di trovarla in tutta la villa, Angela aveva proposto la biblioteca dato che ieri l' aveva trovata così immersa nella lettura senza nemmeno accorgersi che il tempo era scorso in fretta, ma la stanza era vuota.
Abbiamo cercato in tutta la casa, poi sono tornato nella sua stanza, sul balcone, e mi sono affacciato per vedere se si trovava nel giardino, ma niente, fino a quando non sento una risata provenire dal labirinto delle rose.
Conosco questo posto a memoria, dato che ci sono cresciuto con mia madre, prima che lei morisse.
Dopo non molto minuti arrivò al centro del labirinto e lì la vedo per terra, con un gatto in faccia.
Il cuore torna a battere normalmente, ma subito dopo la rabbia si impossessa di me.
"WEST!"
Dopo avermi notato, Sharon si alza in piedi con in braccio la palla di pelo.
"Crugger che urli? Non sono ancora una vecchia sorda."
La mia espressione non cambia e mi avvicino a lei con passo pesante e svelto.
Il gatto salta e corre via e quando lei cerca di andargli dietro, le afferro un polso e glielo stringo senza accorgermene.
"Tu sei sparita dalla tua stanza senza avvisare nessuno, solo per uno stupido gatto?"
"Non ti interessa qullo faccio."
"E INVECE SI!!!!"
"Crugger lasciami..."
Sto per ribattere, quando noto che lei è completamente bagnata dalla testa ai piedi e adesso la ua camicia nera, le si è appiccicata addosso, mettendole in evidenza il sodo seno senza reggiseno.
Quando nota dove si è amdato a posare il mio sguardo, si copre con il braccio libero e inizia a tirare quello bloccato da me.
"Lasciami pervertito..."
"Sai West mi hai sfidato tante volte, forse devi impare ad obbedire senza ribattere adesso."
"Cosa vuoi..."
Non le lascio finire la frase che l' attiro a me e mi impossesso delle sue labbra.
In questo bacio non cè niente di gentile, e anche se cerca di allontanarsi, la stringo ancora più forte a me.
Si allontana per riprendere fiato, ma non per molto, le bloccò i polsi dietro la schiena e inizio a toccarle il seno che si racchiude perfettamente nelle mie mani, la bacio ancora, fino a farle male.
Quando mi stacco da lei, le tiro i capelli indietro e la faccio guardare dritta nei miei occhi.
"Qui non sei libera Sharon..ricordati...
Che Adesso Tu Appartieni A Me, Fino A Quando Non Mi Sarò Stufato Di Te!!!"
Aahhhh...le cose si fanno piccanti e siamo solo all' inizio!
Commentate mi raccomando.
Un bacio
Manuela malvagia.
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