capitolo 13
Ciao bella gente! Questo capitolo lo voglio dedicare a mia moglie.
I prossimi ad ognuna delle ragazze del gruppo ,promesso.
Dopo una settimana schifosa, con le continue minaccie di aggiornare, sono tornata.
Sharon ha avuto uno svenimento e un misterioso uomo è arrivato appena in tempo, prima dell' impatto con il suolo.
Buona lettura.
Tonio
Avevo deciso di uscire per chiarirmi le idee.
Non stavo facendo altro che pensare a quella ladra e a come mi sia sfuggita di nuovo.
Non avevo fatto altro che passare la giornata a letto con il suo foular tra le mani.
Il suo odore così selvaggio e dolce mi aveva invaso il cervello.
Non avevo voluto altre donne, perché ogni volta che si avvicinavano il loro odore era troppo forte e disgustoso, nessuno era delicato come Eva.
Mi ero vestito come al mio solito con un completo blu scuro e una camicia grigia di seta. Avevo indossato la cravatta ed ero uscito senza avvisare nessuno dove mi stessi recando.
In effetti non ne avevo idea nemmeno io.
Ero salito sulla prima delle automobili che avevo adocchiato ed ero partito.
Giravo per la città e tutti le persone che mi riconoscevano non guardavano mai la mia figura.
"Tutti hanno paura di me...E allora perché quella fioraria non ha esitato a guardarmi dritto negli occhi?!?!?"
Quella donna...È l'unica che mi ha sfidato.
Senza accorgermene mi ritrovo di fronte al suo negozio, lei sarebbe stata utile per sfogare la mia rabbia.
Appena entrato l'ho vista di spalle intenta ad armeggiare con una delle tante piante.
Non si era accorta di me e mi stavo avvicinando, quando la vedo perdere l' equilibrio e cadere verso il pavimento.
Corro e la prendo appena in tempo dell' impatto.
"So che le donne cadono ai miei piedi...ma non mi aspettavo che ti piacevo così tanto."
La vedo far fatica ad aprire gli occhi, ma non appena mi vede si allontana di botto.
Sharon
Tra tutte gli uomini presenti in questa città...proprio lui doveva soccorrermi?!?!
"Che diavolo ci fai qui!"
"Calma tigre...ero venuto ad acquistare dei fiori...sai che non hai una bella faccia?"
"Non ho bisogno del tuo aiuto di certo."
Mi ero appoggiata al bancone.
Le poche ore di sonno e le molte ore di digiuno mi hanno indebolita.
Tonio è solo una figura offuscata di tanto in tanto, e la sua voce arriva ovattata.
"Come vuoi."
Sento la porta aprirsi e poi chiudersi.
Per fortuna se ne andato, adesso per lui potevo essere un agnello che veniva sbranato dal lupo.
Le spalle strisciano lungo la parete, fino a quando non tocco il pavimento.
Cerco di non pensare al dolore alle tempie e a calmare il mio respiro.
Sto per aprire di nuovo gli occhi, quando sento la porta aprirsi e un buon odore invadere il mio olfatto.
"Non amo vedere la mia tigre così indifesa. Tieni e mangia"
"Ti avevo di andartene...Non voglio niente da te."
"Mangia e fai poco la testarda donna. Non sono paziente ed è già troppo che sia tornato qui invece di farti morire da sola."
"Non accetto del cibo da un assassino come te."
Non lo sento, fino a quando vedo solo un ombra avvicinarsi.
"Sei pallida e sudata...Non hai mangiato e di sicuro ti sei affaticata. Mangia e basta."
"Ti ho detto..."
Apro gli occhi e afferro la sua bella cravatta per farlo avvicinare.
"Che non accetterò niente che venga regalato da te. Preferisco morire piuttosto."
Dopo minuti di silenzio, mi sento afferare per il collo e la sua stretta si fa sempre più forte, facendomi lottare per avere dell' aria.
Non riesco nemmeno a difendermi, quando la stretta si allenta e sento le sue labbra sulle mie.
Spalanco gli occhi.
Cerco di schiaffeggiarlo, ma Tonio mi ha bloccato le mani sopra la testa.
Si stacca da me e poi ritorn sulle mie labbra, ma stavolta sento che mi ha fatto ingoiare qualcosa.
Continua così per non so quanto tempo.
I suoi baci sono violenti, ma hanno qualcosa che non riesco a comprendere.
Alla fine di non so quale bacio, riesco a liberare una gamba e a dargli un calcio bello stomaco, facendolo allontanare.
"COME TI SEI PERMESSO DI BACIARMI?!?!"
"Mi sembra che ti sia ripresa però."
"Io non volevo il tuo aiuto...Non volevo che tu mi ribassi il primo bacio...Io voglio solo la tua morte!!!"
Lacrime di rabbia iniziano a rigare le mie guancie.
La vista pian piano mi è tornata e il dolore alla test mi è passato, più o meno.
"Non sei l'unica che mi vuole morto donna, ormai le vostre minaccie non mi fanno ne caldo ne freddo...sai perché? Perché alla fine...vinco sempre io. Nessuno mi può battere!!! Sono cresciuto ed educato sin da bambino da mafioso, non mi fido di nessuno e uccido senza pietà. Altrimenti quella persona in futuro potrebbe facilmente uccidere me."
"Sai che questo che hai detto è una vera stronzata?!?! Come puoi uccidere solo perché credi che persone che cercano di poter arrivare a fine mese, possano ucciderti? Mio padre lavorava dalla mattina alla sera, io lo visto poco a casa e mia madre per aiutarlo ha dovut fare la prostituta!!! Io ogni giorno vedovo uomini diversi entrare ogni sera...questo tutto a causa tua!perché l'hai ucciso?!?! Lui...lui..."
Mi alzo in piedi e mi asciugo le lacrime.
Guardo dritto negli occhi Tonio e alla fine gli dò un forte schiaffo, che mi fa bruciare anche a me la mano.
Lui mi guarda infuriato, Ma io non demordo.
Poi cambia ancora, fino a diventare...perso?
Si avvicina veloce a me e prende una ciocca di capelli, portandosela alle labbra.
La odora e poi mi guarda stupito...
"Tu..."
"Cosa vuoi ancora da me?"
"Il tuo odore...è selvaggio ma delicato."
"E allora? Stai lontano da me!"
Il suo sguardo torna ad essere serio.
Avanza verso di me e il mio corpo in automatico indietreggia.
"Tu sei Eva vero?"
Come....com'è possibile che mi abbia riconosciuta solo dal mio odore?!?!?
Commentate mi raccomando.
Vi voglio bene
Un bacio
Manuela
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