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CAPITOLO 4

Jess*

Sono intenta a somministrare una dose di morfina alla signora Klark, è una paziente che soffre di cancro allo stadio terminale e la sua terapia consiste solo in dosi di morfina visto che non ci sono più speranze la malattia ha raggiunto perfino i polmoni, le sorrido e lei mi ringrazia
Esco dalla sua camera e vado nella sala riservata a noi infermieri per lavarmi e cambiarmi visto che ho finito il mio turno in ospedale….
Dopodiché mi avvio alla palestra come sempre devo scaricare la tensione lavorativa, adoro il mio lavoro però mi dispiace tremendamente per i pazienti, che ogni giorno vedo, vorrei fare di più ma quando le malattie sono terminali non si può fare nulla….

Mi avvicino al ring e vedo Dominic, lui subito mi fa fare un circuito con gli attrezzi e poco dopo vedo entrare Kyle nel mio campo visivo…

“ buon giorno bellezza”
“ ciao”
“ oggi siamo di mal umore? “
“ no sono solo stanca, devo staccare un po’ la spina”
“ allora che cosa c’è di meglio di una birra stasera?”
“ mmm, va bene dai alle 21 qui fuori?”
“ va benissimo bellezza”
“ OK pero non chiamarmi bellezza, non lo sopporto, ho un nome io”
“ OK, OK Jess sorry”

La giornata passa in fretta e mi ritrovo già vestita e truccata, sto per scendere le scale di casa mia quando mi arriva un messaggio

Da Kyle
Scendi sono sotto casa tua
Sarà un serial killer? Come fa a sapere dove abito?

esco dal portone e salgo nella macchina di Kyle
“ come facevi a sapere dove abito” dico aggredendolo
“ ho i miei metodi” risponde secco, sembra sovrappensiero per tutto il tragitto anche se breve
“ a cosa pensi?” gli chiedo gentilmente
“ a te, sei bellissima stasera “

Mi sento avvampare, sono sicura che adesso il mio viso avrà lo stesso colore del ragù

“Grazie anche tu sei molto bello stasera, la tua camicia mi piace” dico guardando la camicia  bianca che indossa

Ad essere bello è bello

Bello??? È un dio greco

Si può darsi, ma non mi fido di lui, non mi ha detto come faceva a sapere dove abitassi

Rilassati per una volta e goditi la serata

Finisco di scambiare battute con la mia coscienza perché siamo arrivati al pub, scendiamo dall’auto e con mio piacere vedo la mia amica Amber e Derek che co aspettano ad un tavolo.

“ spero che non ti dispiaccia che io abbia fatto venire Derek ed Amber, ho pensato che potessi sentirti meno in disagio con loro”
“ grazie Kyle”

Ci accomodiamo ed iniziamo a mangiare dei salumi col formaggio per accompagnare la birra che ogn' uno  ha preso…..
La serata trascorre tranquilla, adesso Kyle mi sta riaccompagnano a casa.

“ sono stata davvero benissimo questa sera Kyle , sto iniziando a ricredermi sull’idea che mi ero fatta sul tuo conto”
“ a si e cosa pensavi di me? Sono curioso”
“ bhe da come hai potuto capire sono molto schietta e ti dirò la verità, mi sei sembrato un puttaniere, che usa il pene come cervello” lui scoppia in una fragorosa risata
“ a si, in verità sono stato un puttaniere in passato, e tutt’ora le donne non mi mancano però spero che tu mi dia la possibilità di frequentati, mi interessi Jess, spero che da parte tua sia lo stesso”
“ vedremo, io vivo giorno per giorno, e si mi piaci anche tu, sei affascinate anche se sei molto misterioso, credo che possiamo provarci però ti dico fin da subito che odio le bugie e soprattutto sono monogama, quindi di conseguenza se solo provi a tradire la mia fiducia sei out! fine, defunto “ termino la frase facendo il gesto di scozzare qualcuno


KYLE*
Questa sua affermazione mi fa tornare serio

“ certamente io odio chi mi tiene nascoste le cose anche se per il mio bene, non preoccuparti che voglio davvero conoscerti, sei una ragazza così solare,sempre col sorriso e questo mi piace, però ti ho già accennato che sono un ottimo osservatore e credo che la tua sia una corazza, che usi per non farti sembrare fragile, vorrei conoscere i tuo demoni, perché sconfiggendo i propri demoni possiamo andare avanti e sentirci liberi e felici”
“ hai ragione, dai accosta sediamoci su quella panchina”
Senza risponderle parcheggio e mi appresto a scendere con Jess dall’auto.
Ci sediamo sulla panchina e lei mi guarda e sospira
“ cosa c’è Jess? Ho fatto qualcosa che non va?”
“ non hai fatto nulla, anzi voglio rivelati un pezzo del mio passato che poche persone sanno”

L’abbraccio e lei Inizia a parlare…..

“ sono nata e cresciuta in Sicilia, la mia era una famiglia normalissima, una madre affettuosa, un padre un po’ rigido per le regole ma avvolte abbastanza affettuoso, fino ai miei 10 anni tutto era normale, ero felice come una bimba di dieci anno dovrebbe essere però una sera, arrivai a casa con mia madre e trovammo in biglietto da  parte di mio padre che diceva che se nera andato lasciandoci del denaro e che non lo avremmo rivisto più, un semplice biglietto c’era scritto:
non mi cercate sono morto per voi due, ho lasciato dei soldi fateveli bastare” .


Mentre la  stringo tra le braccia , sulla mia mano ricade una goccia, una lacrima silenziosa , una sola che Jess subito si appresta ad asciugare
“ non continuare se non tela senti, quando te la sentirai io ci sarò “

Ma lei torna al suo racconto
“ dato che il paese era abbastanza piccolo ,in circolazione giravano delle voci su mio padre, sostenevano che lui avesse una relazione molti anni prima della mia nascita con una donna americana e che poco prima ché mio padre mi abbandonasse lei era tornata per cercare mio padre.
Io personalmente non ho mai creduto a queste dicerie, però crescendo ho iniziato ad avere problemi con la mia autostima e col cibo, solo grazie all’aiuto di mia madre sono uscita da una brutta depressione, ah mia madre mi manca tanto, lei si è sempre presa cura di me mi ha fatto da madre e da padre, si è rimboccata le maniche e non mi ha mai fatto mancare nulla fino a quando la sua malattia me l'ha portata via,da quel giorno ho deciso di essere un infermiera e di aiutare il prossimo”
“ questo ti fa onore, non hai mai più rivisto tuo padre?”
“ no, ormai non ricordo più neanche la sua voce, ho pochi ricordi di lui probabilmente dovuto al trauma che mi ha causato però ricordo benissimo quando mi diceva che io sarei stata una regina, si perché io mi chiamo Jessica,Regina Coppola , diceva così . solo mio cugino quando si arrabbia mia chiama Regina, non mi sono mai fatta chiamare cosi da nessuno, ho anche omesso il nome Regina sulla carta d’identità, quel nome mi ricorda mio padre, e solo crescendo ho imparato ad essere come sono, ho imparato a non dare importanza a persone che non lo meritano e ad essere strafottente e sempre solare, perché anche se sto male non devo dare soddisfazione alle persone che vogliono il mio male”

“ voglio essere importante per te” mentre dico questa frase le accarezzo i capelli e restiamo  in silenzio per alcune ore, dopodiché decidiamo di andare a dormire, riaccompagno Jess sotto casa, ma prima di scendere dall’auto le scostò una ciocca FI capelli e mi perdo in quei suoi smeraldi
Mi avvicino lentamente e subito le mie labbra sono sulle sue, sono così morbide e calde, Jess subito mi da il permesso di approfondire il bacio. Ci stacchiamo senza fiato
“ buona notte Kyle”
“ notte piccola”

Arrivo al mio appartamento e mi getto sul letto, non faccio altro che pensare a Jess, e mi sento uno schifo perché lei si è aperta con me, mi ha raccontato del suo passato, sono sicuro che il padre si farà vivo tra qualche mese, anche se non ho ancora ben capito perché proprio al compiere dei suoi venticinque anni
Domani contatterò il colonnello e lo aggiornerò sulle informazioni che La ragazza corvina mi ha rivelato….


Cerco di addormentarmi ma non ci riesco, sono le sei del mattino e non ho fatto altro che pensare a Jess, mi sento in colpa, in un certo senso mi sto prendendo gioco di lei, però la missione ha la priorità…
Mi alzo e vado a fare una corsa più tardi andrò da Derek vorrei che mi consigliasse cosa fare, mi piace davvero Jess e non vorrei deluderla.


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