Chapter 50 - Guest
Due mesi dopo...
Il giardino della villa di Rosie era immenso. Piante e fiori di qualunque specie coltivate di sezione in sezione, ma senza le divisioni fossero evidenti, perché sembrava che le variazioni fossero trasformazioni naturali dei vegetali. Era tutto così vivo, colorato e brillante che mi sentivo come in una principessa delle fiabe.
Io e la mia amica passeggiavamo tranquillamente lasciando che il calore del sole ci pervadesse. Era piena estate e adoravo la stagione: perché non godersela appieno?
- Ehi, Saint, dove hai lasciato il tuo principe azzurro? - domandò Rosie.
- A Londra. Il poverino lavora anche ad agosto. - la informai, ridacchiando.
- Oh, mio Dio! Non l'hai lasciato! Quanto ti ammiro! - esclamò la mia amica.
Non potei fare a meno di confermare quanto aveva detto. Ero grata ogni singolo giorno di avere Jake al mio fianco.
- È stato lui a cercarmi. È piombato in casa dei miei e li abbiamo affrontati insieme. Come avrei potuto lasciarlo andare via? Oh, Rosie, lo amo così tanto... - sospirai, con aria trasognata.
- Come sarebbe a dire "piombato"... ?
Spiegai a Rosie cosa accadde quel giorno, inclusa la prima ramanzina della mia vita (c'era sempre una prima volta, per tutto), e come decisi di rivoluzionare la mia esistenza nei seguenti: andai a Londra con Jake e mi appoggiai all'aiuto di mio padre per trovare un appartamento carino e in buone condizioni per noi due.
Rosie ascoltò il mio racconto con curiosità ed ammirazione.
- E quando ti prenderanno ad Oxford come farai? Era il tuo sogno andarci. - domandò poi.
- In qualche modo ce la caveremo. In caso non potesse seguirmi, faremo di tutto per vederci spesso. Esistono i taxi e i mezzi pubblici. - feci spallucce.
La mia amica mi ricordò con uno sguardo quanto fosse schizzinosa riguardo i mezzi pubblici, ma non dissi niente. Avevo imparato tante cose nell'ultimo periodo e avevo detto addio a diversi pregiudizi. Mi sentivo meglio ogni volta.
- Tu e Thomas vi siete più visti? - domandai a Rosie.
Lei mi lanciò un'occhiata indecifrabile.
Fece cenno di sì col capo.
- Ogni tanto viene qui e passa la notte con me, ma non sono ancora pronta per dirlo ai miei. Sono puritani, Saint, lo sai. - confessò.
- Ricordo. Però, il mio consiglio è quello di tagliare la testa al toro. Più vai avanti, più diventa pesante sopportare tutto.
Rosie mi abbracciò e mi ringraziò, poi mi raccontò della sua estate, omettendo i momenti passati con Thomas: risi a crepapelle di fronte alle sue disavventure tra gli animali in campagna dai nonni e come baby-sitter a Windsor dagli zii.
Quando mi raccontò delle vacanze inviadiabili di Blake e Alexis, in un certo senso, mi tornò in mente Shane.
Ci eravamo accordati io, lui e Jake per andare insieme in Italia la settimana seguente. Correva voce che le spiagge fossero splendide, il cibo ottimo e le persone calorose e accoglienti. Era diffusa l'idea di un ambiente vivace, allegro, festaiolo e divertente in cui stare e non vedevo l'ora di effettuare la mia esperienza personale per poter confermare o dissentire.
Non vedevo il mio caro amico da un bel po' ed ero curiosa di sentire gli ultimi aggiornamenti sulla sua vita dopo l'Istituto.
Improvvisamente, il mio cellulare squillò.
Quando lessi il nome del contatto sullo schermo, mi si sciolse un angolo del cuore.
- Sei patetica, Saint. Rispondi al tuo principe azzurro. - ridacchiò Rosie, prendendomi in giro.
Obbedii e attesi di sentire la sua voce.
- Pronto?
- Ciao, Jake. - dissi, sorridendo, anche se non poteva vedermi.
- Ciao, amore della mia vita.
Simulai dei conati di vomito.
- Non farmi venire la glicemia! - mi lamentai.
- Stronzo non va bene, dolce non va bene, decidetevi voi donne... - sbuffò lui, mantenendo lo stesso tono scherzoso che avevo anch'io.
Amavo la nostra intesa e la sua abilità nel capire come prendermi.
- Tu devi accontentarne solo una. - gli feci presente.
- E ti sembra poco?! - scoppiò a ridere.
Risi anch'io. Era impossibile resistere.
- Cosa stai facendo di bello? - gli chiesi.
- Niente di che, flirto con qualche biondina che passa dal negozio... - mi provocò.
- Immagino di essere io in errore a non dare corda ai bei fustacchioni che girano per il giardino fantastico di Rosie, allora. - lo assecondai.
Jake rise.
- Sì, sei in errore. Ti perdonerei questo madornale errore, però, se fossi qui con me.
- Lo sarò presto. - sussurrai, contenta.
Per qualche attimo, la linea telefonica non trasmise altro che il silenzio. Era un silenzio rassicurante, però, privo di imbarazzo o tensione. Adoravo sentirmi a mio agio con Jake anche senza la necessità di riempire lo spazio e il tempo con le parole.
- Dimenticavo il motivo per cui ti ho chiamato. - ricordò Jake.
Feci un verso di approvazione per esortarlo a proseguire.
- Non fare così che mi viene voglia di prendere il primo treno e arrivare da te. - sbottò poi.
- Vuoi piombare anche in casa di Rosie? - risi sotto i baffi.
Jake fece un verso di frustrazione.
- Volevo dire una cosa dolce ma adesso non la dico più. Sono offeso.
- Oh, povero piccolo principino... - lo presi in giro.
- Sì, sì, sfotti pure che quando torni ti fotto io per bene. - sogghignò lui.
Arrossii di colpo. - Jake!
- Non volevo essere brutale. Sono pur sempre un principe. Il tuo principe azzurro, no?
Avevo smesso di credere alla storia del principe azzurro quando ero stata rinchiusa in un collegio femminile senza contatti con un uomo per anni, salvo le vacanze natalizie ed estive.
Jake non mi avrebbe fatta di certo ricredere, ma illuderlo un pochino non era di certo un reato.
- Sempre.
- Ti amo, Saint. - disse infine.
Alzai gli occhi al cielo, con l'intenzione di rispondere "va bene, ciao, Jake", ma avrei rischiato una tiritera di una settimana da bimbo offeso al ritorno a casa e non era nei miei pieni aver a che fare con la parte infantile di Jake. Non di nuovo.
- Ti amo anch'io, Jake, infinitamente.
E, dopotutto, non era neanche falso.
FINE ❤
__________
GRAZIE DI CUORE A TUTTI PER AVER LETTO LA STORIA, SPERO VI SIA PIACIUTA!
Un grazie speciale a Crazy_About_Love che mi supporta sempre in maniera incredibile 💘✨
Apprezzerei moltissimo un commentino, giusto per sapere se qualcosa in particolare vi è rimasto impresso o se avete rilevato solo banalità.
In fondo, è dalla banalità che sono partita: la santarellina e il bad boy. Portando questi stereotipi ai massimi estremi, spesso si ha una contaminazione reciproca dei modi di fare e di pensare dei personaggi, ma qui vi ho proposto una visione mia del fenomeno.
Mi spiego. Saint è quella che tende ad essere altezzosa e superba perché ha ricevuto un'istruzione esemplare (da notare che molte di voi tendono a dimenticarsi com'è cresciuta prima di giudicarla...), mentre Jake (e con lui la categoria che rappresenta) viene sottovalutato in quanto un po' grezzo nel linguaggio, nei modi e nella scarsa attenzione a dettagli e sottigliezze.
Se avete ben notato, però, Saint è quella che si rivela più cattiva, quando tutto in lei suggerirebbe bontà. È lei a porre un freno a Jake dopo averlo illuso, è lei a lasciarlo senza contatti per un mese dopo le fatidiche dieci settimane; lei che vuole sempre dare il meglio di sé, essere all'altezza delle aspettative.
Delle aspettative Jake non si cura minimamente invece, tanto che esterna i suoi sentimenti per primo, con coraggio. Ed è più autentico, se vogliamo, di colei che si afferma erudita e studiosa delle discipline che descrivono la realtà.
Tutto questo per dire che gli alti valori da lei proclamati sono oscurati da forti pregiudizi, pregiudizi che, come abbiamo imparato da Orgoglio e Pregiudizio, possono essere sgretolati dall'amore.
Si arriva ad un bilancio equilibrato. Jake impara qualcosa di teorico da Saint, lei sperimenta direttamente sulla realtà grazie a lui e scopre che c'è molto da esplorare a partire da se stessa.
E se per caso vi steste chiedendo se c'è un po' di me in lei, la risposta è chiaramente sì. Io, come lei, tendo a correggere gli errori altrui (nella mente, se possibile) e a notare i dettagli, a riflettere talvolta su concetti astratti.
Ma c'è un po' di me anche in Jake, perché adoro scherzare e, sebbene sia difficile, trovo che aprirsi ed esprimersi liberamente sia spesso la soluzione a molti problemi. Ultimamente questa sensazione di libertà è scivolata nell'esuberanza, ma sto cercando di non esagerare...
In definitiva, il messaggio più importante che volevo trasmettere con questa storia è: c'è sempre da imparare, non smettete mai di sperimentare con voi stessi, con le persone che avete intorno, con le nuove conoscenze, con la natura. Con tutto. Non perdete mai la curiosità, la voglia di imparare e di scoprire, perché le sorprese possono essere molto positive e, in ogni caso, tengono acceso il fuoco della vita. Saint avrà inghiottito una biblioteca intera, ma avrà sempre qualcosa da imparare. Jake saprà anche mappare il corpo di Saint, ma non arriverà mai alla massima conoscenza.
Mi sembra scontato dire che non ci sarà un sequel. Saint e Jake, tuttavia, compariranno in Cuori Tormentati, la storia che pubblicherò appena possibile: vede Shane protagonista insieme ad un personaggio un po' diverso dal solito... Diverso da come lui si aspetterebbe.
Intanto seguite la #stydia che migliora andando avanti!
E dopo questo lungo discorso, vi saluto per concentrarmi sull'esiguo tempo che resta prima della maturità. Auguratemi buona fortuna!
Love you 🌹
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro