Chapter 40 - Swearword
Rosie e Thomas, avvinghiati come cozze in un famelico bacio mangiafaccia, si sciolsero di colpo al suono del fondoschiena di Jake che sbatté per terra.
Non sapevo se essere più scioccata per quanto fossero affiatati o più terrorizzata per la reazione che avrebbero avuto non appena avessero realizzato che io e Jake facevamo loro concorrenza.
Sentii morire dentro di me la castità. Mi sarei messa a ridere se qualcuno mi avesse ancora etichettata con quell'aggettivo. Ero sempre stata così? Perché non me ne ero mai accorta? Come mi sarei dovuta comportare, una volta scoperta quella parte incontrollabile di me? Il mio cervello riusciva a malapena a gestire tutti i dubbi e i pensieri simultaneamente, arrivando a farmi credere che avrei avuto una crisi di nervi a breve.
- Rosie. Thomas. Ciao. - salutò Jake seccamente, sollevando la mano.
Rosie agitò lentamente la mano in cenno di saluto, scioccata.
Era assolutamente esilarante: ci guardammo tutti come pesci lessi per almeno trenta secondi.
Ruppi il silenzio scoppiando in una risata isterica, dettata dal nervosismo.
- Chiudi la porta, Thomas? - mi rivolsi a lui, il più vicino ad essa.
Mi restituì uno sguardo confuso, come se non sapesse cos'è una porta.
- La porta. Dietro di te. Chiudila. - ripetei, lentamente.
Spostò lo sguardo sul suo amico, Jake, poi su Rosie.
- CHIUDI QUELLA CAZZO DI PORTA! - scattai, strillando istericamente.
Il cambio di tono parve risvegliare Thomas, che chiuse la porta, e sconvolgere ulteriormente Rosie e Jake. Quest'ultimo rise.
- Cos'hai da ridere? - domandai, esasperata.
- Hai detto una parolaccia. Non ci credo! - rise più forte.
Rosie spalancò la bocca, incredula.
Io coprii la mia, d'istinto.
Oh mio Dio, aveva ragione. Avevo detto una parolaccia. Mi sarei ricoverata da sola nel reparto psichiatria.
- Scusate, non volevo. Sono solo molto nervosa. - borbottai.
Jake si rialzò e si sedette accanto a me, mentre Rosie e Thomas rimasero in piedi, ma si spostarono in modo da restarci di fronte.
Per qualche minuto, regnò il silenzio.
- Okay, che cazzo sta succedendo? - sbottò infine Thomas.
- Tu te la fai con Rosie. - spiegò Jake, come se fosse un concetto elementare.
A rigor di logica, lo era. Nella mia testa, con tutte le impostazioni che avevo creato nel corso degli anni, sommate all'idea che mi ero fatta di Rosie, non mi pareva semplice prenderne atto. Thomas era antipatico, oltretutto! Ma, ripensandoci, aveva avuto un occhio di riguardo per Rosie fin dal primo giorno. Chissà perché non me ne ero accorta prima.
- E tu te la fai con Saint. - completò il diretto interessato.
Era curioso come nessuna delle due, né io né Rosie, osassimo smentire. Ebbi la sensazione che sarebbe stato del tutto inutile: perché tentare di dimostrare il falso di fronte ai fatti concreti?
Concordammo in gruppo, all'unanimità, di mantenere il segreto. Io e Rosie ci scambiammo un'occhiata d'intesa che la diceva lunga sul timore che avevamo del giudizio altrui. Thomas e Jake, invece, non erano particolarmente preoccupati della questione, com'era prevedibile.
Nonostante lo shock generale, comunque, riuscimmo a concludere un accordo intelligente: Jake e Rosie si sarebbero scambiati di sistemazione. Mi era chiaro quanto lei preferisse passare le notti in compagnia di Thomas, come mi era chiaro quanto io stessa ci tenessi a non interrompere la tradizione di dormire corpo a corpo con Jake. Era diventata un'abitudine decisamente piacevole e rassicurante.
Con una certa complicità di gruppo, ci separammo.
- Tu lo sapevi? - domandai a Jake.
- Lo sospettavo. - fece spallucce.
Strinsi gli occhi a due fessure.
- D'accordo, lo sapevo. Di cosa vuoi che parliamo a pranzo tutti i giorni?
- Non lo so, non pensavo parlaste di noi ragazze! - esclamai.
Jake rise.
Mi beai del suono roco e virile della sua risata. Ero affezionata a quel suono, ormai.
- Non parliamo d'altro, praticamente. Harry ha già sverginato Tessa, lo sai? - ridacchiò.
Tornai seria di colpo.
- Cos'è, una gara a chi si porta a letto la ragazza per prima? - domandai, acida e sprezzante.
Jake alzò gli occhi al cielo.
- Io ti dico che ti amo e tu non solo non rispondi, ma mi ignori e poi parli di sesso. Secondo te mi interessa di più il sesso o la tua persona? - ribatté lui, stanco.
Osservai i suoi dolci occhi nocciola, ora chiari e teneri fino a farmi stare male.
Non si trattava solo di sesso, vero?
Avrei fatto male a fidarmi?
- Saint, non c'è niente di più bello della tua pelle da toccare, dei tuoi capelli da accarezzare, della tua faccia da perfettina "so tutto io" senza mezzo ciglio fuori posto da guardare e riguardare, all'infinito. Non c'è niente di più bello che baciare le tue labbra. Ma quello che amo di te non ha niente a che fare con quella che vedo da fuori. È quella che sei dentro che mi fa impazzire sul serio.
Feci un sorriso davvero smielato. Non potevo trattenermi: era come se avessi aspettato infinitamente a lungo quel momento.
- Il tuo modo snervante di correggermi, il tuo modo così sexy di fare la maestrina, il modo naturale e aggraziato con cui ti muovi, la tua voce... Sei insopportabile, assolutamente insopportabile. E te lo dico perché se fossi meno intelligente mi sentirei più a mio agio. Però, pensarti lontana fa male e credimi quando ti dico che un solo giorno senza di te è non-sopportabile. Perché quando mi guardi come se fossi l'unico al mondo... È la fine.
Non ebbi bisogno di altri stimoli per sporgermi e baciarlo, con tutta la foga che avevo in corpo.
Era davvero troppo quello che sentivo per tenerlo dentro e snocciolarlo a parole. Avrei consumato un fuoco che ora ardeva incessante e l'avrei sprecato. Quel brivido che mi percorreva tutta e mi faceva tremare di agitazione, sarebbe andato sprecato. E io non volevo. Io volevo sentire la vita in tutta la sua intensità.
Una mano di Jake strinse il mio fianco e mi coricai sul letto, trascinandolo giù con me.
- Devo prenderlo come un "ti amo anch'io, Jake, sei meraviglioso e fantastico"? - disse Jake, ansimante.
Annuii con veemenza.
- Non ti montare troppo la testa, però. - cercai di freddarlo.
- Mi accontento di montare qualcos'altro...
E scoppiò a ridere.
__________
Molte di voi avevano già indovinato che ad interrompere Saint e Jake fossero stati Rosie e Thomas. Mi sento così prevedibile! 😂
Ah e Saint ha detto una parolaccia. Sì, per davvero. Incredibile, eh?
E niente, mancano dieci capitoli alla fine della storia...
- 10 🎉
Love you 🌹
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro