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Chapter 18 - Temptation

La prima delle dieci settimane che avrei dovuto trascorrere con Jake era giunta al termine.

Era stata una settimana impegnativa, piena di sorprese e nuove sfide. Non avrei mai immaginato così arduo il ruolo di "tutor" e, a parte qualche esercizio di matematica, non ero riuscita a far progredire di molto Jake.

Mi svegliai alla luce dorata del sole, con il profumo di Jake vicinissimo.

- Sei così ingessata anche nel sonno... - sussurrò quest'ultimo.

- Buongiorno, Jake. - risposi, più gentilmente di quanto meritasse.

- Hai mai fatto qualcosa fuori dagli schemi?

La domanda mi sorprese.

Che cosa intendeva?

- Immagino di no: sei la ragazza perfettina che non sbaglia mai. Penso che non hai neanche disobbedito una volta ai tuoi genitori. Dico bene? 

- "Abbia". "Penso che tu non abbia" si dice. - lo corressi.

Jake roteò gli occhi.

- Che cazzo me ne frega... Rispondi, piuttosto. - mi esortò.

Spostai il capo dalla sua spalla al cuscino, ma me ne pentii all'istante: la forma della zona tra petto e spalla di Jake sembrava progettata per accogliere la testa di un altro essere umano. O, forse, solo la mia.

- Saint, che ne dici di fare qualcosa di pazzo oggi? Qualcosa di divertente, di diverso dal solito. Lascia a me le redini. - sussurrò, con una fiammella di entusiasmo percepibile nella sua voce.

Per un motivo che non riuscii a comprendere, rialzò il busto lateralmente e si poggiò sul gomito. Con le dita della mano libera giocherellò con alcune delle mie ciocche chiare.

Chiusi gli occhi per alcuni secondi, immaginando come sarebbe stata una giornata senza controllo. Nella mia mente non comparve altro che il bianco puro e assoluto, senza la minima definizione di un piano ipotetico d'azione: non poteva significare altro che Jake era imprevedibile.

Quando li riaprii, trovai Jake più vicino del previsto.

Il suo viso era in sospensione sul mio, ad una distanza più che intima.

Il solito stato d'allarme lampeggiò nel mio cervello.

Tuttavia, trovai che avesse un fascino estetico particolare appena sveglio: l'illuminazione sufficiente ma non abbagliante immergeva la mia visuale in un'atmosfera quieta e serena, dai contorni sfumati e la pace impregnante.

I capelli scompigliati di Jake pendevano a ciocche sulla mia fronte e il suo viso, privo di preoccupazioni, pareva quasi ammorbidito nei lineamenti.

- Se non accetti, ti bacio. - soffiò sulle mie labbra.

In quel momento non avevo scampo: se avessi provato a liberarmi, mi avrebbe imprigionata facilmente con il suo corpo e scivolare via dal letto era ben più arduo che non dalla parete.

Se avessi ripetuto l'inganno, inoltre, mi avrebbe tenuto il muso in eterno.

- Accetto. - mi rassegnai.

Nonostante io avessi appena acconsentito, Jake non si fece scrupoli a violare il patto e baciarmi.

Ruotò il corpo della gradazione necessaria per sovrastarmi e i suoi gomiti delimitarono gli estremi della mia testa. Affondò il capo e le sue labbra presero possesso delle mie, in maniera tanto soffice quanto diabolica.

Era un disgraziato!

Divenne difficile formulare pensieri articolati quando il bacio si inumidì all'intromissione della sua lingua.

Presi coraggio e lo allontanai, spingendo le mani contro il suo petto con tutta la forza che ero capace di racimolare. 

La risposta di Jake fu più che mai sorprendente: circondò i miei avambracci con delicatezza e li spostò usando poca forza, per poi posizionarli sul letto e accarezzarmi le braccia per tutta la loro lunghezza. Come fosse stato capace di reggere uno sforzo fisico simile non ebbi modo di chiedermelo propriamente, distratta dai muscoli evidenti in azione e dal suo secondo tentativo di coinvolgermi in un bacio.

Utilizzò un braccio come sostegno per il corpo e l'altro per esplorare il modo in cui le curve del mio fianco erano fatte. Non fece molta pressione, ma sentii intensamente il suo tocco dalle costole della gabbia toracica all'incavo morbido in linea con l'ombelico all'anca dura.

Ripercorse il tratto più volte, come se la sua mano avesse dovuto impararlo a memoria.

- Jake... - sussurrai, debolmente contrariata.

Era scorretto il suo modo di comportarsi. Avevo l'obbligo morale di fermarlo.

Il ragazzo pensò bene di deviare i miei pensieri alla scia di baci che iniziò a lasciare lungo la clavicola, partendo dall'estremo sulla spalla fino a incontrare il collo. Indugiò sull'incavo del collo a lungo e, se la mia mente impazziva per la trasgressione in atto, il mio corpo ringraziò le sue labbra e si riempì di un piacere che sfociò in un'esalazione finale.

Tornò sulle mie labbra appena un secondo, ma premendo opportunamente.

Raddrizzò le braccia e mi guardò in volto, il colore degli occhi simile a cioccolato fuso.

Non fiatai.

- Senza parole, Archer? Wow, devo essere stato proprio bravo. - si elogiò, dando sfogo a tutto l'accumulo che il suo ego aveva appena immagazzinato.

Non avrei ammesso neanche sotto la più atroce tortura che si trovava nella ragione (per una volta), perciò mi costrinsi a respirare normalmente ed assumere un probo contegno.

- Mi trovo a corto di parole per esprimere la mia incredulità. Sapevi che ero assolutamente contraria a...

- Contraria? Avevi la faccia di un orso che si ingozza di miele! - scoppia a ridere.

Sospirai.

- Avresti potuto chiedere se ero d'accordo oppure no.

Jake alzò le sopracciglia.

- Chiedere? Ad una suora fuori sede come te? Ma fammi il piacere! - continuò a sghignazzare.

Strinsi le labbra.

- Sai come si dice dalle mie parti? "Richiedi ciò che non ti viene dato e prendilo finché non ti viene detto nulla in contrario".

- Le tue massime mi lasciano estasiata. - ironizzai.

Mi guardò con quello sguardo particolare che aveva assunto poco prima.

- C'è solo una cosa con cui potrei lasciarti davvero in estasi. - sussurrò al mio orecchio, cercando di farla apparire come una tentazione.

Aggrottai la fronte.

- Ovvero?

- Non si può spiegare, rende solo con l'esperienza. Vuoi che te lo mostri?

Il suo tono di voce allusivo rese chiaro il nesso che mi sfuggiva.

Stupido pervertito.

__________ 

Buonasera, Jake non si smentisce mai e Saint dimentica che non ci si può fidare della sua parola in patteggiamenti che c'entrano con la parola "bacio".

Informo le mie lettrici incallite che sono al lavoro per quanto riguarda la #stydia...

Love you 🌹

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