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Chapter 14 - Fragrance

Un forte rumore interruppe il mio sonno profondo.

- Saint! La tavoletta del cesso va alzata! È così difficile capirlo, cazzo?! - sbraitò Jake, in biancheria intima.

- Perché non hai il pigiama indosso? - domandai, assonnata.

Era ancora buio, con tutta probabilità. Il mio cervello suggeriva che non avevo raggiunto il monte ore di sonno necessario per garantire le normali funzionalità corporee per il giorno.

- Che cazzo te ne frega?! Spiegami perché non sei capace di alzare una cazzo di tavoletta. - continuò.

- Abbassa la voce o sveglierai tutti. - sussurrai.

- Hai finito di dire cose inutili? Porca puttana!

Non avevo idea del motivo che si celava dietro il suo comportamento irrazionale, ma continuare la discussione senza lasciarlo sbollire sarebbe stato controproducente.

Tornai con la testa sul cuscino e chiusi gli occhi.

- Puttana troia, ma ce la fai? Di' che abbasserai la tavoletta, cazzo!

Lo ignorai.

Lui sbatté la porta del bagno.

Più volte.

Non riuscivo a capire perché si stesse comportando in quel modo.

- È così difficile tenermi in considerazione per una volta?! Eh? È così difficile, porca troia?! Rispondi! Anzi, vaffanculo!

Jake stava delirando.

Restare in silenzio di fronte a ciò, era impossibile.

Mi misi seduta e cercai di scrutarlo nell'oscurità.

- Jake, vieni qui. - sussurrai, con dolcezza.

Non udii alcun rumore.

- Jake... Per favore, vieni qui. - ripetei.

- Perché?! - esclamò, ancora delirante.

Sembrava sul punto di piangere.

Non emisi un'altra parola, mi limitai a picchiettare con il palmo il materasso.

Jake avanzò lentamente e si sedette sul bordo del letto. Io mi feci coraggio e lo portai a sdraiarsi.

Iniziai a canticchiare.

- Ninna nanna di pace e domani sarà un giorno nuovo
Come dentro una fiaba che parla di felicità
Senza l'ombra del lupo cattivo e la strega non arriverà
Con un Re che assomiglia a mio nonno che la guerra non fa.
E canterò piano in una lingua che oggi tu non conosci,
E all'improvviso ogni parola capirai.
E sarà un canto di pace, di amicizia e fantasia
Ninna nanna e la tua mano é nella mia.

All'ultimo verso della canzoncina, infilai la mano sotto la sua e la strinsi piano.

Jake non si ribellò al contatto.

Stranita, voltai leggermente il viso per guardarlo e la debole luce lunare che gli attraversava il volto evidenziò lo scintillio di una lacrima.

Qualcuno gli aveva mai cantato la ninna nanna?

- Cos'è successo? - sussurrai poi.

- Mi sono svegliato da un incubo. Ho ricordato tante cose... Non mi va di parlarne. - borbottò.

- D'accordo. Buonanotte, allora. - mormorai.

Jake mugugnò un "buonanotte" in risposta e non emise più alcun suono. Il suo respiro era regolare.

Mi addormentai contro la sua spalla, ma mi risvegliai fra le sue braccia.

- Buongiorno. - sussurrò.

Trasalii, sorpresa che fosse già sveglio.

Solitamente ci voleva una banda orchestrale per riaccendere il suo cervello.

- Buongiorno. Come mai già sveglio? - azzardai.

- Non lo so... Mi piace il tuo profumo. - rispose.

Aggrottai la fronte.

Jake era diventato strano.

- Hai assunto sostanze stupefacenti di recente? - domandai.

Lui si alzò a sedere, poi scostò le coperte ed uscì dal mio letto.

- Ma che cazzo dici? Se per recente intendi una settimana, sei messa male.

Il suo tono era rientrato negli standard che ero abituata a registrare in lui, perciò mi tranquillizzai un minimo.

- Aspetta, tu assumi stupefacenti?! - urlai.

- Senti, qualche canna non ha mai ucciso nessuno. Sicuramente non mi faccio di eroina. Sai quanto costa?

Impiegai alcuni istanti a realizzare che Jake fumava cannabis e non stupefacenti più potenti unicamente in base al prezzo che valeva.

- Ma cosa te lo chiedo a fare, te non sai neanche quanto costa un preservativo!

Mi schiarii la gola e chiamai all'ordine tutte le informazioni che conoscevo sui profilattici.

- Un profilattico non è molto diverso da un qualsiasi altro prodotto presente in commercio. Naturalmente, una confezione estesa comporterà un prezzo minore per ogni profilattico; più la quantità scende, più la spesa aumenta. Facendo qualche supposizione sul materiale che lo compone, immagino che non possa costare più di un dollaro o due al pezzo.

Jake assunse un'espressione disgustata e scocciata al contempo.

- Non rovinarmi il gusto del sesso, maestrina.

Durante la mezz'ora successiva io mi preparai, mentre Jake utilizzò a malapena cinque minuti per dichiararsi pronto.

A colazione, mi sedetti al solito tavolo della mensa con le mie amiche.

- Hai un profumo diverso oggi, Saint. - osservò Rosie, quando eravamo vicine in coda per il succo d'arancia.

Voltai il capo verso di lei, sorpresa.

- Diverso? Cosa intendi? 

- Più... Più maschio. - osservò lei, con l'innocenza di una bambina nel tono di voce.

Ogni tanto mi passava per la mente l'idea che facesse fatica a controllare il suo lato infantile.

Tuttavia, era risaputo che i bambini dicessero la verità, perciò il suo atteggiamento mi mise in allarme.

Nessuno doveva sapere che avevo dormito nello stesso letto con Jake. Mi sarei fatta inghiottire dalla terra piuttosto che affrontare le reazioni delle persone a cui tenevo.

Che cosa avrebbero pensato le mie amiche di me? E i miei genitori?

Sospirai, lanciando un'occhiata al tavolo di Jake.

Stava ridacchiando con i suoi amici.

Alzò lo sguardo su di me e sorrise.

Gli restituii il sorriso, timidamente.

I segreti erano magici, ma per non perdere fascino dovevano restare fra i soli custodi.

__________

Tragic. La prima simulazione terza prova di oggi può essere commentata solo così.

Comunque, Jake è soggetto ad un forte bipolarismo in questo capitolo, ma il suo accesso d'ira non spaventa Saint, eroina stoica ed esemplare.

Spoiler: il prossimo capitolo sarà importante.

Love you 🌹

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