Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo VIII

- Allora Suzuna? Com'è andata? - intercetto la ragazza appena arrivata a scuola.

Ieri è stata la giornata di San Valentino, festività scelta dalla giovane per dichiararsi al suo amato.

Motivo per cui, dopo averla aiutata a preparare il cioccolato, non sto più nella pelle all'idea di scoprire com'è andata.

Tanto da essermi appostata all'ingresso dell'istituto con Chihiro, l'unica delle altre già arrivata.

- Mi stavate aspettando? - avvampa.

- Certo che sì. Ero così curiosa. - le afferro le mani, sentendo una certa sintonia tra noi.

Non so se azzardare a definirci amiche, ma... ammetto mi piacerebbe poterla considerare tale.

- Setsuna... ti devo davvero molto... - ricambia la mia stretta, tingendosi di un rosso ancora più vivido - Sono contenta di dirlo a te per prima. È andata bene, a quanto pare... pure io gli piacevo da tanto. -

- Oh... cielo!! Sono felice per te! - le getto le braccia al collo - Congratulazioni! -

- Già, congratulazioni. - sorride Chihiro, invitandoci ad andare finalmente in classe.

Che meraviglia.

È andato tutto bene.

La cosa mi fa davvero piacere.

Suzuna è una ragazza così dolce, merita la felicità.

- A te invece com'è andata, Setsuna? Hai dato il soufflé al cioccolato a... Takashi, giusto? -

- Sì, ma come immaginavo non sono migliorata dallo scorso anno. Ho preso ottanta su cento, di nuovo. - rifletto sugli errori commessi, tutti discussi dettagliatamente col biondo.

- Eh? È solito dare un voto ai tuoi dolci di San Valentino? - la vedo sbarrare gli occhi.

- Non solo a loro, ma a tutti. - risponde Chihiro - Anche se diventa molto più critico su quelli a base di cioccolata. -

- Ah, ma... non in senso negativo! - mi rendo conto di come può sembrare la cosa - Takashi sa che sono una persona piuttosto puntigliosa riguardo al cibo, che si vuole sempre migliorare. Per questo più che essere un giudizio è più... una valutazione costruttiva. -

- Quindi... ti aiuta a preparare dolci sempre più buoni? Perché tu lo vuoi...? -

- Esatto. Il mio obiettivo è quello di prendere il massimo, perché... nemmeno a se stesso si è mai dato un voto del genere. - ridacchio, aprendo la porta dell'aula.

- Uhm... capisco. - annuisce - E quando avrai raggiunto quel risultato, che farai? Vuoi andare a lavorare con lui e tuo fratello, finiti gli studi? O è perché hai deciso di confessare il tuo amore, dopo aver preso un punteggio pieno? -

- Oh cavoli... io... - mi torturo le mani in imbarazzo - Mi sopravvaluti ancora. In verità non ho pensato al dopo... se non al fatto che mi piacerebbe sentirlo decantare un mio dolce, come loda le cene ed i pranzi che preparo. -

- In pratica vuoi il suo amore. Ti capisco. - sorride raggiante.

- Comunque... parlando di argomenti più concreti, hai cominciato a tastare il terreno, Setsuna? - mi punzecchia Chihiro, come ogni mattina da tre giorni a questa parte.

- N-Non è che io abbia sempre l'occasione buona per avvicinarmi a lui o farmi... t-toccare! - avvampo, sapendo che si riferiva al testare quale delle due opzioni è quella giusta.

Ragazzo frivolo o interessato seriamente?

Conoscendo Takashi so perfettamente non essere il tipo di persona che tocca le ragazze a caso, ma...

Al tempo stesso fatico ad immaginarlo interessato davvero a me.

Cosa che mi porta ad avere una confusione terribile in testa.

Confusione che finisco per portare a casa con me pure la sera stessa.

- Siamo tooornaaatiii. - canticchia Shigeru, di umore migliore del solito - Com'è andata a scuola? - entra in sala con Takashi, che a sua volta mi saluta.

- Benissimo. - sorrido ad entrambi - Ricordate Suzuna? -

- La tua compagna di classe? Una di quelle venute a cucinare dolci di San Valentino, qua? - domanda Taka.

- Esatto. Ricordate che vi avevo parlato del suo intento di dichiararsi al ragazzo per cui aveva una cotta? - saltello sul posto, davanti ai fornelli.

- Eh? Quale dichiarazione? Che cotta? - scatta Shigeru. Cadendo sorprendentemente dalle nuvole.

- Stai buono, non sta parlando di sé. - sbuffa il biondo, scuotendo il capo. Per poi voltarsi verso di me - Credo si fosse già addormentato sul divano, quando hai cominciato a raccontarcelo. -

- Conoscendolo è probabile. - ridacchio.

- Dal tuo modo di fare allegro... deduco che la sua dichiarazione sia andata a buon fine. Buon per lei. - mi studia Takashi, sorridendo divertito del mio comportamento - Ho sempre trovato affascinante il modo in cui gioisci dei successi altrui. Come pure di quando ti rattristi dei fallimenti degli altri. Sei davvero empatica, a parte con... - il suo sguardo cade su mio fratello.

Che subito scatta - La mia amata sorellina è dolce solo con te e con gli estranei alla famiglia. - sospira.

- Uhm... quindi mi stai dicendo di non aver apprezzato il soufflé che ti ho dato come dono di San Valentino? - inarco un sopracciglio.

- Non potrei mai dire una cosa del genere! - mi raggiunge in un balzo, scuotendomi per le spalle - Scusa anche solo per averti fatto venire il dubbio! -

- Shigeru, così le farai venire il mal di mare. - Takashi me lo scolla di dosso, spingendolo verso la porta - Vai a lavarti, così magari ti calmi. -

- Quando ti comporti così mi fai sentire come quando mia madre mi obbligava a riordinare la camera, prima di lasciarmi andare fuori a giocare. - sbuffa, grattandosi la nuca.

- E questo dovrebbe dirti molto, no? -

- Del tipo? -

- Che anche se maggiorenne ti comporti ancora come un bambino, pure più di Setsuna. -

- Ehi! - scatto irritata.

C'era bisogno di mettermi in mezzo?

- Tu non sei nostro fratello, sei nostra madre travestita. - borbotta Shigeru, per poi darci le spalle - Vado a farmi la doccia come dici, mamma. -

- Se vostra madre lo sentisse... penso lo prenderebbe a calci. - Taka scuote il capo divertito, tornando in fine da me - Oggi che c'è da mangiare? -

- Hamburger e patatine. -

- Accidenti, eri davvero in vena di festeggiamenti. - ridacchia, scompigliandomi i capelli.

- Questo atteggiamento non ti riporterà nelle mie grazie. - sostengo lo sguardo falsamente offesa.

- Ah? Ho forse fatto qualcosa che mi ci ha fatto uscire? - afferra il mio mento tra indice e pollice.

Mentre mi fissa con un sorrisetto tanto furbo quanto... intrigante.

Che subito manda in fumo il mio atteggiamento sicuro mostratogli un secondo fa.

- Io... non mi comporto come una bambina. - deglutisco pesantemente, rapita completamente dai suoi occhi.

- Una donna avrebbe lasciato perdere la mia battuta. - si sporge verso di me.

- Oppure no. - ribatto con voce tremante, continuando a ripetermi in testa le parole dette da Chihiro stamattina.

"Dici di non avere sempre occasione di avvicinarti a lui o farti toccare, allora... comincia a crearti da sola certe chance. E quando capitano spontaneamente... inizia a coglierle al volo. Devi smetterla di farti sottomettere dal suo sguardo magnetico. Crolli sempre troppo facilmente, per questo riesce a prenderti in giro così spesso."

- Vero, a volte alcune si divertono a rendere più grandi delle sciocchezze. E se questo fosse un modo per quantificare quanto una è donna... tu probabilmente saresti di quelle sul podio. - ribatte sempre più divertito dalla situazione.

- Hai ragione. - concordo, sorprendendolo - Sono il tipo di persona che ingigantisce sempre tutto, anche quando non c'è nulla da travisare. Sono insicura e disfattista, ma ciò non mi rende una bambina. Solo... una persona con pregi e difetti. - riesco a formulare un vero discorso.

Ok, la mia voce era ancora un po' tentennante, ma... non male.

Sono fiera di me.

Spero solo di continuare con questo ritmo.

- Stai cercando di farmi cambiare idea, per caso? - inarca un sopracciglio - Prima ti punti sul non farti considerare da me come una sorella ed ora mi domandi di vederti come una donna? -

- Perché dovrei domandarti una cosa del genere? Io sono una donna, non serve che ti faccia una richiesta del genere. -

Buon cielo...!

E questa come m'è uscita?

È stata una risposta coi fiocchi!!

Cacchio... ci sto quasi prendendo gusto.

- Tu sei una donna, dici... - il sorriso gli si allarga, lasciandomi di sasso.

Uno strano calore comincia a crescere dentro il mio cuore, mentre lo vedo avvicinare ancor di più il volto al mio.

- Sei convinta di ciò che sostieni? - studia ogni singolo millimetro del mio viso.

Che sente chiaramente il tocco di fuoco del suo sguardo, come se le sue dita stessero percorrendo lo stesso percorso.

Dai miei occhi si sposta al naso, per poi scorrere su tutta la linea delle mie labbra. Come se volesse accarezzarle.

Andando di nuovo a salire lungo la curva del mento, raggiungendo il lobo dell'orecchio destro. E giù per la discesa del mio collo, tornando improvvisamente ad avere gli occhi nei miei.

Che mi osservano con un'intensità senza precedenti.

Quasi come se... mi desiderasse.

Deglutendo pesantemente sento il respiro farsi più corto.

Il cuore andare a mille.

Il cervello preparare le valigie.

- S-Sì... - balbetto, rispondendo più in automatico che piuttosto per aver fatto un vero ragionamento.

- Una donna, eh? - avanza ancora, sussurrando tali parole al mio orecchio.

Che a causa del suo respiro caldo su esso, unito al tono basso e melodioso, finisce per far rabbrividire tutto il mio corpo.

Lo sapevo...

Lui sì che sa come far capitolare le donne, solo che... questa consapevolezza testata a pelle non aiuta affatto a rendermi più sicura di me stessa.

Anzi, fa solo crescere in me l'ansia.

Perché sta facendo questo?

Si è mai comportato così con altre?

Davvero lo conosco così poco?

- Takashi... - la mia voce si spezza, a pronunciare il suo nome.

- Eh...? - il suo tono cambia - Che succede? - si allontana, per guardarmi in faccia.

Ora nei suoi occhi non c'è più l'intensità vista poco fa, ma solo tanta confusione, con una punta di preoccupazione.

- Perché fai così? Ti comporti in questo modo solo con me o lo fai pure... con altre? - il nodo alla gola mi rende difficile parlare.

Mentre le lacrime che sto cercando di trattenere m'impediscono di mettere a fuoco il volto del ragazzo.

Anche se, pure così, riesco comunque a percepire il mutarsi della sua espressione.

Che da confusa diventa... fredda, quasi come fosse offeso. Ferito.

Lui.

- Vuoi davvero una risposta? - domanda gelidamente, paralizzandomi sul posto.

Mettendomi davanti ad una persona che non riesco minimamente a riconoscere.

Eppure... il mio cuore crede ancora in lui.

Takashi è una persona buona, premurosa, responsabile, dispettosa...

Lui è questo e molto altro.

Come mi ha dimostrato nei molti anni passati assieme.

Per questo credo di sapere già la risposta che mi serve, ma... ho comunque bisogno di sentirgliela dire.

- Prepariamo la tavola, Shigeru sarà qui a momenti. Io mi farò la doccia a casa, stavolta. - Takashi mi blocca dal fare la mossa successiva.

Chiudendo con una pesante atmosfera il discorso che stavamo facendo.

- Dunque... prima raccontavi che i sentimenti della tua amica sono corrisposti, eh? È una cosa bella, no? - Shigeru tenta di affettare la tensione a tavola, ponendomi qualche domanda diretta.

Dopo il suo ritorno dalla doccia ha notato lo strano clima tra me e Takashi, ma non riuscendo a cavarci alcuna spiegazione... ha cominciato a parlare a raffica.

Nel disperato tentativo di farci riprendere.

- Già. - rispondo atona, troppo occupata a pensare ai miei problemi.

- Uhm... - si gira le posate tra le mani - Dev'essere molto felice. Speriamo solo che la relazione non la distragga. Tra due settimane avrete le prime simulazioni per gli esami universitari. Sarebbe un peccato non andasse granché perché troppo presa dal periodo romantico. -

- Merda! - sussulto, a tali parole. Scattando a guardarlo.

- Eh? Perché imprechi, adesso? -

- Te lo dico io. Si era dimenticata delle simulazioni. - Takashi alza gli occhi dal piatto, per la prima volta da quando ci siamo messi a tavola.

- È così? - Shigeru si rivolge a me preoccupato.

- Non è un gran problema. Sono un po' indietro con lo studio, ma posso recuperare. C'è ancora tempo. - serro le labbra infastidita.

Il comportamento di Takashi è davvero odioso stasera.

Sono io quella che dovrebbe essere arrabbiata, non lui.

- Davvero? Come sei messa con matematica? - insiste mio fratello, pungendomi su quello che sa essere il mio punto debole.

- In qualche modo farò. -

E come se le mie parole fossero state un interruttore, il biondo scatta - Ti darò ripetizioni io, da domani. - esordisce con decisione.

- Ma... tu hai già da fare di tuo, con scuola e lavoro. -

- Shigeru, hai problemi se salto qualche pomeriggio di lavoro, delle prossime due settimane? - non demorde.

- Affatto! Anzi... visto che è per il bene di Setsuna, vedrò di dare il massimo per compensare la tua assenza. - si esalta, felice di vedere il suo amico fare un passo verso di me. Dopo la precedente mezz'ora di puro gelo polare.

- Ottimo. Allora è deciso. - si alza, per andare a mettere le stoviglie nel lavabo.

- Io non ho voce in capitolo? - borbotto in ansia.

Come dovrei fare a studiare con lui, dopo ciò che è successo?

- Decisamente no. - risponde fin troppo serio, facendomi saltare i nervi.

Davvero, per la prima volta.

Alzandomi pure io, e riuscendo miracolosamente a sostenere il suo sguardo, lo fisso decisa - Ok, ma ad una condizione. -

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro