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Capitolo IV

- Li hai finiti... i compiti... -

- ...per domani...? - Kanon e Chihiro scoppiano a ridere come pazze, durante la ricreazione.

Dopo il mio racconto riguardo la sera precedente.

- Vi pare normale? Io... ci sono rimasta di merda! Insomma, chi diavolo se ne uscirebbe con una cosa del genere? Dopo un momento di quel tipo!! - mi afferro la testa tra le mani, ancora troppo scioccata per ribattere alle loro risate.

- Te l'ha fatta. Te l'ha fatta alla grande! - Kanon batte il pugno sul mio banco, piegata in due su esso.

- Eri lì che pendevi dalle sue labbra e... boom! Colpo di scena! Quel ragazzo è davvero un sadico nato. - ride Chihiro, poggiata sulla spalla dell'altra.

- Non ci trovo nulla di così divertente! - sbotto di colpo - Per me è stato mortificante. E dire che stavo cominciando a sperarci... - sospiro, coprendomi il volto con le mani.

Sembrava tutto così perfetto.

Lui che mi guardava.

Il tono basso e sexy.

Le sue mani strette saldamente, ma al tempo stesso gentili sui miei polsi.

Tutto sembrava portare ad un momento ideale per una dichiarazione, ma lui... lui ha rovinato tutto.

Con una sola, stupida domanda!

- Oh, andiamo Setsuna. Conoscendolo avresti dovuto aspettarti qualcosa del genere. Lo sai quanto adora prenderti in giro. - Chihiro si ricompone, sventolando una mano per aria.

- Ma non era il caso farlo così. Non il quel momento! - mi lamento, ricordando ancora il bruciante shock subito.

- Scherzi? Tuo fratello era affianco a voi che dormiva. - scuote il capo Kanon - Che avresti fatto o detto se si fosse svegliato? -

- Stava dormendo come un sasso, nemmeno se mi fossi messa ad urla... - mi blocco - No, in quel caso si sarebbe svegliato di certo. -

- Appunto. Era un rischio troppo grande, poi... capisco tu sia innamorata persa, ma non desideri un'atmosfera ed un luogo più romantico per una dichiarazione od un bacio? -

- Non m'interessano più cose del genere... - mi accascio sul banco - Mi basta solo avanzare, in questo amore a senso unico. -

- E non ti sembra di aver cominciato a fare passi avanti? - mi guarda storto Chihiro - Ti ha detto che non ti ha mai vista come una sorella. -

- Però in compenso mi ritiene comunque parte della sua famiglia. - sospiro di nuovo.

Dopo l'esplosione, passeggera, di rabbia post shock ho cominciato a sospirare a ripetizione.

Fino a quando mi sono addormentata, per poi ricominciare al risveglio.

- E questo dovrebbe darti speranza! Di quella vera e tangibile. - s'illumina Kanon.

- Perché mai? Da quel che ne so poteva intendere che sono come una cugina, una nipote... oddio... e se invece di considerarmi una sorella, mi ritenesse al pari di un fratello? - sento defluire tutto il sangue dal mio viso - In fondo ho spesso pensato non mi vedesse nemmeno come un essere di sesso femminile! -

- Ma sì, magari invece pensa a te come ad una futura cognata. - Chihiro sbuffa, osservandosi lo smalto messo la sera precedente.

- C-Cognata?! - quasi mi strozzo, con la mia stessa saliva.

- Chihiro! Lo sai che tipo è Setsuna! È in grado di prendere sul serio uscite del genere, non prenderla in giro. -

- E chi lo stava facendo? Pure quella è un'eventualità. In fondo, non è vero che Takashi non è mai uscito con nessuna ragazza? Neppure quando era alle superiori e... si sa come sono gli ormoni degli uomini, durante quel periodo della loro vita. - abbassa la voce, per non farsi sentire dai nostri compagni.

- M-Ma io... me ne sarei accorta!! - l'afferro per le spalle, in panico più totale.

- Sicura? - ride lei.

Costringendomi a ripercorrere praticamente tutta la mia vita, vissuta con Takashi al mio fianco.

Di scena in scena le spalle mi si rilassano, mentre alla mente mi tornano gli sguardi che il biondo riserva a mio fratello.

Sguardi per nulla da innamorato, ma piuttosto da... padrone di un cucciolo problematico.

- Sicura. Al mille per cento. - la scuoto piagnucolando.

- Allora si può sapere perché fai così? Non dovresti essere felice? -

- Sono lacrime di sollievo... se davvero fosse stato innamorato di Shigeru... non avrei potuto far altro che supportarlo. Spingendolo verso la realizzazione del suo amore. -

- Che cuore dolce, gentile e puro che hai. - ridacchia, accarezzandomi la testa - Probabilmente è per questo motivo se adora così tanto punzecchiarti. -

- Credo di aver capito che ruolo ho, nel suo cuore... - borbotto raggiunta una strana consapevolezza - Io e Shigeru siamo i suoi animaletti domestici. Ecco che siamo... -

- Addirittura? - Kanon mi guarda storto - A me non ha mai dato questa impressione. Ogni volta che mi capita di vederlo con te, sembra di assistere ad un bisticcio tra innamorati. -

- Eh?? Davvero? - scatto col cuore gonfio di gioia - Ti diamo quell'impressione? -

- Sì, due ragazzini innamorati. Tipo di quelli delle elementari, dove a volte si vede il bimbo intento ad importunare ad oltranza la ragazza che gli piace. - riflette con falsa serietà, smontando il mio entusiasmo.

- Sii seria... per davvero. - borbotto.

- Lo sono eccome. Takashi mi dà proprio l'idea di essere il tipo che adora prendere in giro la ragazza che ama. Tanto da non farle minimamente capire quando scherza e quando fa seriamente. -

- Uhm... effettivamente un po' sembri averci preso, anche se... - mi torturo le mani - Credo sia presuntuoso pensare d'essere addirittura la persona che ama. -

- È proprio a causa di pensieri del genere se ancora non sei diventata la sua ragazza. - sbotta Chihiro, puntandomi contro un dito con fare accusatorio.

- Cosa?! Ora sarebbe colpa mia? Ti ricordo che ieri non sono stata io a rovinare la bella atmosfera che si era creata! -

- Ma come? Atmosfera? Giusto poco fa dicevi di non aver bisogno di qualcosa del genere. - mi colpisce su un punto scoperto.

- I-Io... Sarà anche vero, ma avreste dovuto essere al mio posto. Dopo quella domanda mi ha spedita in camera a finire i compiti, per davvero! Senza darmi mezza possibilità di ribattere. -

- L'hai detto tu più volte, no? È un tipo responsabile. Non sarebbe stato nella sua indole permetterti di tergiversare sui tuoi doveri, tanto più considerando che entrambi dovevate svegliarvi presto. Lui per andare al locale prima di cominciare le lezioni e tu per preparare il pranzo per il tuo amato e per tuo fratello. - fa spallucce Kanon.

- È vero... era tardi e lo avevo già trattenuto abbastanza. - sospiro - Anche se... c'ero così vicina. -

- Vicina a cosa? È bello vederti di nuovo energica, Setsuna. Ieri mi sembravi piuttosto giù di morale. - ci si avvicinano alcune delle nostre compagne, di ritorno per il suono della campanella.

- Ho sentito dire da Taishi che sei scoppiata a piangere durante la pausa pranzo. -

- Sì... non si sentiva molto bene, ieri. - rispondono le mie amiche, al posto mio.

- Ikoma? È stato lui a chiedermi che stava succedendo? Ricordo solo di aver sentito la voce di uno dei nostri compagni, ma ero così distrutta da non capire minimamente di chi si trattava. - mi riferisco a lui col cognome, tornando con la mente a quel momento.

- Cavoli, devi proprio esser stata male. Che ti era capitato? - indagano loro, più interessate a far gossip che a sapere realmente come stavo.

Come al solito.

- Nulla di che, ora è tutto risolto. - Chihiro si alza, per tornare al suo posto - Meglio sederci, la seconda campanella sta per suonare. - le fa disperdere.

Salvandomi così dal loro fare pettegolo.

Lo scorso anno sono stata presa di mira da quelle ragazze, che si erano coalizzate per vendicare una di loro.

La quale cotta si era invaghita di me.

E come se ne avessi qualche colpa sono finita al centro di assurde dicerie, smentite tutte a forza da due super incazzate Kanon e Chihiro.

Che per grazia divina non hanno deciso di mettere in mezzo pure mio fratello, altrimenti... il morto stavolta ci scappava.

A risollevarmi però, oltre a loro, c'è stato pure Takashi.

Che con tanta dolcezza mi ha incoraggiata ad andare a parlare con le ragazze, ad acque più calme.

Per far capire che non ero minimamente interessata a rubare l'innamorato di nessuna di loro.

E tale discorso è servito davvero.

Le mie compagne ora non mi vedono più come una minaccia, ma piuttosto come una ragazza da accasare a tutti i costi.

Strano, ma vero dopo ciò hanno cominciato a propormi uscite di gruppo a nastro. Tentato di farmi incontrare con amici di loro amici e provato pure a farmi mettere assieme ad alcuni nostri compagni.

Chihiro dice che è perché "Una ragazza fidanzata è meno pericolosa di una single", però... boh.

Io questo modo di fare ancora non sono riuscita a capirlo a pieno.

E dire che ho pure detto loro di essere già innamorata perdutamente.

Certo, non ho mai mostrato una foto di Taka, per ovvi motivi, ma ciò non lo rende meno reale.

Takashi esiste e dai miei sentimenti per lui non mi schiodo di certo.

Nemmeno dopo essere stata pesantemente presa in giro.

- Visto che oggi non abbiamo rientro... che dite di pranzare assieme da qualche parte? - propone Kanon, al termine delle lezioni.

- Ottima idea! - si esalta Chihiro - Perché non andiamo al Kisetsu? Setsuna, non dicevi che da qualche settimana hanno introdotto un piccolo angolo di cibi salati? -

- Sì. Anche se è principalmente una pasticceria, resta comunque pure una caffetteria. Non avere alimenti salati stava cominciando a diventare un problema. Per questo hanno deciso di aggiungere panini, brioches salate, focaccine, pizzette e alcune torte salate. - spiego, ricordando con nostalgia la fine del mese passato.

Dove quasi ogni sera vedevo arrivare a casa le prove dei prodotti che volevano cominciare a vendere.

Che chiedevano a me di giudicare.

- Che meraviglia! Non vedo l'ora di assaggiare le nuove specialità. - Chihiro fissa il vuoto, con già la bava alla bocca.

- Assaggiare? State parlando di cibo? - ci affiancano Ikoma e Nakayomi.

- Ho una fame pazzesca, possiamo unirci a voi? Ovunque voi siate dirette, a noi va bene. Siamo buone forchette. - domanda Nakayomi.

- Ehm... veramente... - già immagino la reazione di mio fratello, alla vista di due ragazzi estranei con me - Per il vostro bene sarebbe il caso di andare da qualche parte per conto vostro. -

- Ma che cosa...? Sei divertente Aoyama, non pensavo. - ride, sorprendendomi quando lo sento poggiare un braccio attorno alle mie spalle.

- Nakayomi, Setsuna non stava scherzando. - Chihiro mi tira via dalle sue grinfie, vedendomi troppo basita per reagire di mio.

- Suo fratello è molto protettivo, non apprezza vederla con dei ragazzi molesti attorno. - aggiunge Kanon.

- Eh? Molesti? Che cattiva, siamo vostri amichevoli compagni. - borbotta lui - Che male c'è a pranzare tra amici? -

- Poi... come farebbe suo fratello a sapere che stiamo per pranzare con voi? Non mi dirai che la fa seguire da delle guardie del corpo! - sbianca Ikoma, probabilmente ricordando una delle voci che giravano lo scorso anno.

La quale diceva che ero figlia di una famiglia assai ricca e severa, che mi aveva sempre tenuta sotto una campana di vetro.

Motivo per cui spesso sembro così svampita e ignara di come funziona il mondo.

Che poi... davvero la gente mi vede così?

A parte il mio essere drammatica riguardo certe situazioni con Taka, mi pare di essere una ragazza relativamente normale.

"Anatroccolo testardo che nuota contro corrente" mi torna alla mente la definizione delle mie amiche.

Ah...

Lasciamo perdere, va.

- Ma quali guardie! Shigeru verrebbe a saperlo perché stiamo per andare a mangiare al locale che gestisce, ecco tutto. - sbuffa Chihiro, sempre più infastidita a causa della fame crescente.

- Eh? Tuo fratello gestisce un locale? Ora sono ancora più interessato a venire con voi! - si esalta Nakayomi, facendo realizzare alle mie amiche la dura realtà.

I due ci seguiranno.

Poco, ma sicuro.

Ed infatti... all'arrivo a destinazione, veniamo accolti tutti e cinque dalle due cameriere assunte circa sei mesi fa.

Quando il posto ha cominciato ad avere più clientela, tanto da rendere impossibile la gestione del servizio ai due poveri pasticceri.

- Oh, ma ciao Setsuna, sei venuta a pranzare da noi... con gli amici? - lo sguardo di Mariko si sposta da me ai due ragazzi.

Cosa che subito la fa sbiancare.

- Sono miei compagni di classe. - metto in chiaro le cose.

- O-Ok... seguitemi. - ci accompagna ad un tavolino nascosto, poco distante.

Che gentile, ma... dubito che ciò basterà a Shigeru per non notare la mia presenza.

Mio fratello ha come un radar incorporato dentro di sé, come se percepisse il mio sangue o qualcosa del genere.

Gli voglio bene, ma delle volte sa essere estremamente fastidioso ed eccessivo.

Capisco che si sia spaventato, quella volta, però oramai sono passati così tanti anni...

Io non sono più la stessa bimba imprudente e goffa.

- Visto che è ora di pranzo... - la ragazza continua a guardarsi nervosamente attorno - Vi proporrei qualcosa dal nostro angolo di cibi salati. Vanno molto, da quando li abbiamo introdotti, ma credo tu lo sappia. - ci porge i menù.

- Mariko, vai pure a dirglielo. Tanto prima o poi verrebbe comunque a saperlo e non voglio ci vada di mezzo tu. - sospiro, pronta a ciò che ci attende. Volente o meno.

- Sicura? - si dondola sul posto.

- Certo. Mi stai simpatica, non voglio tu rischi il posto a causa mia. - annuisco, più convinta.

Mariko e Luna sono le due uniche altre dipendenti del locale. Le sole rimaste, dopo la spietata selezione fatta da Takashi, che impegnato com'è non aveva la minima voglia di avere nel suo negozio delle tipe interessate solo a rimorchiare loro o i clienti.

Perché... di ragazze del genere ne sono passate molte qua, prima di arrivare a trovare queste due dolci e diligenti donne.

Luna, ventottenne sposata da poco e Mariko, universitaria interessata solo a tirar su qualche soldo per non pesare troppo sulla famiglia.

Per questo, non ho la minima intenzione di essere un problema per nessuna delle due.

Takashi diventerebbe matto a cercare altri dipendenti validi.

- Ok... ti ringrazio. - serra le labbra dispiaciuta di non potermi aiutare, per poi andare in cucina a parlare con mio fratello.

Il quale subito - CHE COSA?!?! - urla facendosi sentire da tutti.

- Quello era tuo fratello? - Ikoma si agita sulla sedia.

- Sì. - sospiro, cominciando a sfogliare il menù - Fate finta di niente, in caso creasse casini... ci penserò io. -

- Se possibile vedremo di aiutarti. - ribatte distrattamente Chihiro, intenta a contare sulle dita tutto ciò che vuole ordinare.

- Grazie. - ridacchio - Comunque per ora credo saremo al sicuro. Takashi non è ancora arrivato, perciò non può pensare di lasciare la cucina a se stessa. -

- Ed a che ora dovrebbe arrivare Takashi? - Kanon inarca un sopracciglio, divertita.

Facendo alzare pure lo sguardo di Chihiro.

Dannazione!!

Ecco perché volevano pranzare qua!

Per vedermi con Takashi, dopo ieri.

Brutte... infami!

- N-Non lo so. - mento, tornando col naso sulla carta.

- Chi è Takashi? Un altro fratello? - s'intromette Nakayomi.

Ponendomi una domanda che mi fa scattare come una vipera - No!! -

- O-Ok, scusa. - alza le mani confuso.

Cosa che mi porta subito a pentirmi della mia maleducazione.

La sua era solo curiosità.

Dopotutto, oltre a mio fratello, Takashi è l'unico ragazzo che chiamo per nome. Motivo che deve aver spinto Nakayomi a porsi la domanda.

Sapendo pure dell'iperprotettività di Shigeru.

- Se non è tuo fratello, chi è questo Takashi? Il tuo ragazzo? - mi sorprendo a trovare il tipo ancora più curioso di poco fa.

A quanto pare è proprio deciso a scoprire chi sia Taka, eh?

Ma... perché?

A rigor di logica, visti i precedenti discorsi, non sarebbe sbagliato crederlo un semplice dipendente.

Allora, come mai tutto questo interesse?

Mi infastidisce quando la gente mi domanda di Takashi.

O meglio, non sopporto quando mi chiedono di lui per farsi gli affari miei.

Soprattutto considerando che ciò mi porta inevitabilmente a dover dire la verità, ovvero che, ahimé, non sono la sua ragazza.

Irritata mi sforzo di non comportarmi nuovamente in modo maleducato, decidendo in fine di rispondere.

- No, Takashi è... -

- Takashi è...? - le mie parole vengono interrotte da una voce assai familiare, l'unica in grado di farmi battere il cuore anche solo sentendola ripetere ciò che stavo dicendo.

Cosa che subito fa scoppiare a ridere Chihiro, che non perde l'occasione di rispondere per me.

- Takashi è qui, direi. -

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