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Ti tirerò fuori

ALICE

Mi hanno arrestata, ho addosso una tuta arancione, e i capelli raccolti in una crocchia.
Mi sento morire dentro, ho sparato a una persona, ma non mi capacito come, ho premuto il grilletto ma non troppo forte, da far partire il colpo, io non volevo sparare veramente, com'è possibile che sia partito il colpo. Ero completamente confusa, non ero lucida, ho davvero sparato io.? Mi sembra di vivere un incubo.
Merito di stare rinchiusa qui, anche se ho molta paura.

Mi alzo, cammino avanti e indietro nella cella, mi metto davanti alle sbarre, ne stringo due nelle mani, e piango, per la disperazione. Sono all'ultimo anno di giurisprudenza, mi mancano pochi esami alla laurea, per diventare avvocato, conosco la legge, non ho scampo se risulta che ho sparato io, chissà come sta Eliana.
Perché nessuno viene a darmi notizie mentre corro avanti indietro nella cella, entra un poliziotto, mi da i miei vestiti e mi dice di cambiarmi e va via, mi cambio e sciolgo i capelli, dieci minuti dopo torna e subito dopo dietro di lui c'è John.
Si avvicina a me e dice: "Alice, piccola, come stai.?" Rispondo: "Come vuoi che stia, ho sparato a una persona, ma se ci penso con lucidità, non ho mai premuto veramente quel grilletto ho solo fatto finta, ma in qualche modo alla fine ho sparato davvero. Marcirò qui dentro." Mi dice: "Devi stare tranquilla, sono il tuo avvocato, ti tirerò fuori, è una promessa, Alice non ti lascerò qui dentro, più tardi il commissario Vitali ci attende nel suo ufficio per interrogarti, stanno visionando le telecamere purtroppo, ma se c'è qualcosa che non abbiamo visto, loro lo vedranno." Inizio a urlare: "Come faccio a stare tranquilla, le telecamere avranno ripreso tutto, sto studiando legge, sono nei guai John. Solo un miracolo può salvarmi." Piango e non trovo pace.

JOHN

Alice inizia a piangere cerco di calmarla,

Mi avvicino alle sbarre, la guardo negli occhi e continuo a dirle: "Lo farò il miracolo, ti tirerò fuori capito." Infilo le mani tra le sbarre e afferro il suo bellissimo viso.

È sconvolta. Dio mi sento un idiota, non solo non ho mai capito che mi ha sempre amato, ma a causa mia e nei guai. Ma farò di tutto per ridargli la sua libertà.
Mentre faccio di tutto per tranquillizzarla entra un poliziotto apre la cella di Alice e dice: "Avvocato lei e la sua assistita potete andare nell'ufficio del commissario Vitali, però prima di lasciarci andare mette le manette ad Alice, ma io dico: "È necessario agente, sono solo due passi." Risponde: "Si è necessario, e la prassi ." Non ribbatto, abbraccio Alice e andiamo verso l'ufficio del mio amico Vitali, appena arriviamo nel corridoio, ci sono Giorgio e Katy, Giorgio corre verso la sorella e l'abbraccia forte, Alice piange, il poliziotto la tira veloce e la trascina nell'ufficio di Vitali, io mi arrabbio, non si trattano così le donne. Appena entriamo ci fa accomodare e inizia a parlare: "Allora Alice raccontami, quello che è successo stamattina."
Alice mi guarda, gli faccio cenno con la testa, inizia a raccontare tutto quello che è successo ribadendo due volte la stessa cosa: "Signor commissario li per li mi è sembrato di sparare, ero sotto shock appena ho visto Eliana a terra, ho davvero creduto di aver sparato io, ma riflettendoci con lucidità, ho solo fatto finta di premere il grilletto, non avrei mai potuto farlo davvero, la prego di credermi." Vitali risponde: "Signorina, se le cose stanno come dice lei, chi ha sparato allora.? Comunque le videocamere hanno ripreso tutto, se sta dicendo la verità lo scopriremo."

Alice ha gli occhi lucidi vorrebbe piangere ma non lo fa , mentre siamo ancora nell'ufficio di Vitali, bussano balla porta e entra un giovane poliziotto e dice: "Signor commissario abbiamo rivisionato le telecamere, c'è n'era solo una che funzionava, ma un colpo di pistola l'ha colpita, quello che è successo dopo non si vede." Da un CD a Vitali che lo mette nel computer, ci invita a guardarlo insieme, si vede comunque Eliana che mi minaccia con la pistola, si vede Alice che l' afferra da dietro, gli dà una ginocchiata nello stomaco, gli gira il braccio dietro la schiena e parte un colpo in aria, e poi non si vede più nulla, quel colpo a preso la telecamera mettendola fuori uso. Purtroppo non abbiamo la possibilità di vedere cosa sia successo dopo, ma il poliziotto da un'altro CD a Vitali e dice: "Signor commissario qui c'è il video delle telecamere nascoste da noi dietro ai cespugli dopo la denuncia del signor John Ferro, lo deve assolutamente vedere. Vitali estrae il CD precendente e mette il secondo, ci invita a vedere anche questo. Si vede un uomo vestito di nero, entrare nello studio, esce subito dopo, in mano ha una pistola, corre veloce verso una macchina, inizio a gridare: "Ma io quell'auto la conosco, e la stessa auto su cui mi ha fatto salire Eliana con quei due ragazzi, l'altra sera quando sono stato drogato in quel maledetto bar."
Vitali ci guarda entrambi e mentre sta per parlare il suo telefono suona, risponde, mentre qualcuno dall'altra parte del telefono parla, lui ascolta attentamente. Ringrazia la persona che ha telefonato e riaggancia. Poi ci guarda e dice: "A parte le due testimonianze titubanti e incerte dei vostri colleghi, in base a quello che è emerso dalle indagini, e il fatto che Eliana, sta bene e non ha subito danni gravi, Alice sei libera, ma devi stare a completa disposizione della polizia." Alice risponde: "Assolutamente si,. Non vado da nessuna parte, finché non finisce questa storia, devo capire chi è l'uomo vestito di nero." Rispondo: "Dobbiamo approfondire,e capire cosa sia successo davvero. Mi occuperò io di questo." Mi giro verso Alice che è visibilmente provata.

Si porta le mani alla testa, guarda in basso e piange. Odio vederla in queste condizioni.
Vitali ci dà il permesso di tornare a casa, appena usciamo dal suo ufficio Giorgio corre verso Alice e la stringe a sé. Mi avvicino a loro e racconto tutto. E poi parlo da solo, troverò il vero responsabile, gli e la farò pagare.
Mi viene in mente che non è stato fatto ancora il controllo alla pistola che aveva Alice in mano, lascio Alice con Giorgio e Katy, torno subito da Vitali e dico: "Devi fare controllare dalla scientifica la pistola che Alice aveva in mano, devi scoprire se il proiettile che ha colpito Eliana e davvero partito da quella pistola, perché se Alice ha ragione, e sono sicuro che ha ragione, scopriremo che non ha sparato lei.

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