Ti perdoniamo
JOHN
Alice e io abbiamo appena appreso che Eliana è stata rilasciata dalla prigione per buona condotta, e adesso dovrà finire gli ultimi mesi di reclusione agli arresti domiciliari e 100 ore di volontariato.
Mi chiedo come sia possibile tutto ciò, dopo tutto quello che ci ha fatto passare.
Alice piange, mi avvicino a lei, e la porto tra le mie braccia, le accarezzo dolcemente il viso che sollevo in alto con le mani verso il mio, e gli dico: "Amore mio, non piangere, non permetterò di avvicinarsi a noi, sono uno dei migliori avvocati in circolazione, la farò sbattere di nuovo dentro."
Alice singhiozza, fa un leggero sospiro di sollievo, e guardandomi con una dolcezza disarmante dice: "John, sono consapevole di quanto Eliana sia stata cattiva con noi, soprattutto con te vita mia, ma lei quante ne ha passate per colpa della madre e soprattutto di tuo padre, conosco Eliana da quando eravamo bambine, praticamente da una vita, non avrebbe mai fatto del male a nessuno se non avesse avuto un crollo psicologico. Voglio vederla e parlarci, non dirmi di no per favore vita mia."
Mi ha completamente lasciato senza parole, Alice ha un grande cuore, cerca sempre una spiegazione e una logica a tutto, la guardo angosciato e le dico: "Amore, ma ne sei sicura, per colpa sua sei finita in carcere pur di salvare la mia vita. Come fai a non essere arrabbiata con lei, come puoi volerla vedere e parlarci.?"
Ma lei con calma mi dice: "Sono sicura, che si sarà pentita, e sono sicurissima che si è lasciata trascinare in questa storia da quei due criminali dei suoi fratelli, Eliana non è veramente cattiva credimi."
Mi abbraccia forte e la stringo ancora più forte, io non ho parole, Alice è una donna dolcissima, altruista e con un cuore enorme.
ALICE
Abbraccio forte mio marito. Nonostante la sua rabbia nei confronti di Eliana, per tutto il male che ci ha causato, accetta la mia decisione di volerla incontrare e parlarci. Io ne ho proprio bisogno, voglio guardarla negli occhi mentre gli parlo, voglio capire cosa l'ha spinta ad agire in quel modo, mettendo a rischio la vita di tutti, e distruggere la nostra amicizia.
Mi stacco da John e mi metto qualcosa di comodo, e scendiamo al piano di sotto, prima di uscire passo un attimo in cucina a prendermi un bicchiere d'acqua ho un po' di sete, e subito dopo andiamo in garage a prendere l'auto, vi saliamo sopra e una volta legate le cinture di sicurezza, John mette in moto e dritti allo studio legale. Appena arrivati mio marito parcheggia scende per primo, apre lo sportello dal lato dove mi trovo io, e mi aiuta a scendere.
Andiamo dentro, salutiamo nostro fratello Alex, io resto a parlare con lui, mentre John va nel suo ufficio a fare una telefonata urgente.
Abbraccio forte Alex, che mi chiede: "Come stai Alice? Tutto bene sorellina, sarai preoccupata dopo che ti ho detto di Eliana.. Per quel poco che conosco John sarà furioso."
Lo guardo con un sorriso sottile e gli rispondo: "Sta tranquillo Alex, sto bene e non sono per niente preoccupata, anzi voglio andare a parlare con Eliana, mi deve una spiegazione per tutto quello che ci ha fatto. John è un po' diffidente tutto qua."
Alex mi guarda e dice: "Come fai a essere cosi calma dopo tutto quello che hai passato a causa di quella ragazza che ritenevi fosse la tua migliore amica..."
Rispondo tranquillamente: "Se solo la conoscessi quanto la conosco io, la penseresti come me. Ok quando è successo tutto, non nego che la volevo fuori dalla mia vita, ma se ci penso ora con calma e lucidità, nella vita tutti commettiamo degli errori, chi può dire di non aver mai peccato e poter scagliare la prima pietra. Nessuno può, ognuno di noi, chi più chi meno ha peccato almeno una volta nella vita."
Alex alza le sopracciglia e dice: "Certo che sei unica sorellina, e John è molto fortunato ad averti come moglie, e io ringrazio il cielo per avermi dato una sorellina così dolce, saggia e con un cuore enorme come te."
Ci abbracciamo ed ecco arrivare John.
JOHN
Ho lasciato Alice con Alex, e sono entrato nel mio ufficio, chiudo la porta e chiamo sul suo cellulare privato il commissario Vitali nonché mio amico.
Dopo alcuni squilli mi risponde: "Ciao John, cosa è successo? Perché mi chiami sul cellulare privato mentre sono in servizio."
Rispondo: "E tutto apposto caro amico mio, o quasi lo è, sai che Eliana Torre, e stata rilasciata e sconterà la pena ai domiciliari."
Risponde: "Si John lo so, ma amico credimi lo ha deciso il giudice io non posso fare nulla."
Rispondo calmo: "Tranquillo, lo so che non potevi fare nulla, ma puoi fare qualcosa per mia moglie, vuole incontrare Eliana e parlarci, mi devi procurare un permesso per andare a fargli visita. Puoi aiutarmi amico mio.?"
Rimane in silenzio alcuni secondi e poi risponde: "Alice vuole davvero parlarci. Vedo cosa posso fare. Vado a parlare immediatamente con il procuratore e ti richiamo subito."
Chiudiamo la chiamata e aspetto che mi richiami indietro, nel frattempo cammino avanti e indietro nella stanza, ed ecco che neanche cinque minuti dopo mi suona il cellulare è Vitali rispondo e mi dice di passare in commissariato a prendere il permesso rilasciato dal procuratore.
Chiudo subito e vado a dare la notizia ad Alice, che sta parlando con Alex, mi avvicino a loro e dico: "Vitali è riuscito a farci rilasciare un permesso per parlare con Eliana oggi stesso."
Alice mi si getta tra le braccia, mi stringe forte e dice: "Grazie amore mio, non sai quanto sia importante per me."
Salutiamo Alex e andiamo al commissariato a prendere il documento.
Una volta preso ci rechiamo a casa di Eliana, ammetto che ho un po' di ansia, la sola idea di rivederla mi fa venire il voltastomaco, mentre la mia bellissima Alice è tranquilla, mantiene una calma pazzesca.
Una volta sotto casa sua Alice suona il campanello, risponde un poliziotto che ci fa subito entrare, apre la porta guarda il documento e ci fa accomodare nel salotto, Eliana è seduta su una poltrona, ha in mano un peluches rosa, fissa il vuoto, i suoi occhi sono assenti, Alice si avvicina a lei, si inginocchia davanti a Eliana che continua a fissare il vuoto, prende le sue mani e le stringe tra le sue, e dolcemente le dice: "Come stai? Sono Alice."
Eliana al sentire la voce di Alice abbassa lo sguardo su di lei e con un filo sottile di voce risponde: "Alice, sei venuta a trovarmi dopo tutto quello che ho fatto passare a John e a te. Mi dispiace tantissimo, mi sento uno schifo per quello che vi ho fatto, non meritavi tutto ciò, non meritavi un'amica crudele come me..."
Scoppia a piangere, ma Alice l'abbraccia e dice: "La Eliana che conosco da bambina non l'avrebbe mai fatto, ero molto arrabbiata con te, ma a oggi sono sicura che non è partito da te. Ti prego raccontami tutto."
Eliana con le lacrime agli occhi, dopo aver fatto un bel sospiro dice: "I miei fratelli mi hanno spinto a tutto, quando mi hanno detto il loro piano inizialmente non volevo, ma poi non so come una settimana dopo ero io a voler vendetta erano riusciti a convincermi, ma in ospedale mi hanno riscontrato nel sangue delle forti dosi di stupefacenti, i miei fratelli mi hanno drogata, ero sotto l'effetto di allucinogeni e di sostanze stupefacenti. Una volta in carcere mi hanno disintossicata, e sono stata sottoposta a dei trattamenti con una psicologa che mi ha aiutata molto, e che mi sta aiutando ancora, perdonami Alice per tutto il male che ti ho fatto, perdonami anche tu John se puoi."
Piange a dirotto e trema, Alice la stringe forte e dice: "Lo sapevo che ci doveva essere una spiegazione, i tuoi fratelli pagheranno per tutto quello che hanno fatto. Hai il mio perdono Eliana."
E si abbracciano forte, cosa posso fare o dire dopo tutto ciò, non mi resta che dire soltanto: "Ti perdono anche io, ma non osare mai più fare del male a mia moglie perché te ne pentirai."
Risponde: "Grazie di cuore ragazzi, non farò più nulla per farvi soffrire."
Restiamo altri cinque minuti e poi lasciamo la casa di Eliana e torniamo a casa nostra.
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