Qualcosa non torna
JOHN
Tengo la mia Alice tra le braccia, è così distrutta dalle parole di quella donna, per me non è più mia madre, neanche merita di essere chiamata con quel nome. La odio con tutto me stesso ma se pensa di potermi dividere dall'amore della mia vita con le sue bugie, si sbaglia di grosso.
Prendo tra le mani il viso di Alice, l'accarezzo dolcemente, porto il suo sguardo all'altezza del mio e gli dico: "Smetti di piangere vita mia, non siamo fratelli, lei ci ha mentito per dividerci, e fidati che scoprirò il perché.?"
Risponde piangendo: "E se fosse tutto vero, se non sta mentendo mi chiamavi sempre sorellina ti ricordi?" E continua a piangere. La stringo forte e dico: "Basta piangere, ti chiamavo sorellina, perché eri una bambina e la sorellina del mio migliore amico, non sei mia sorella, rifletti Alice, siamo stati dai tuoi a Monaco, è vero che i tuoi non sanno nulla di noi, abbiamo tenuto tutto nascosto, ma tua nonna ora lo sa, e lo avrà sicuramente detto alla tua mamma, e di Andrew e Rachel lo hanno saputo a Monaco che erano una coppia, la tua mamma non ha fatto nulla per impedire loro di amarsi, e non ha mai chiamato per impedirti di stare con me, ragiona perfavore su squesto amore mio.
E ieri al matrimonio ci ha visto che eravamo sempre insieme, e non ti ha chiesto niente. Noi non siamo fratelli, ma se ti fa stare tranquilla faremo un test del DNA che sbatterò in faccia a quell'ipocrita, non dobbiamo permettergli di separarci amore mio.
Quando scoprirò cosa nasconde quella strega ci sposeremo Alice."
Mi guarda, per un attimo sorride, e dice: "Forse hai ragione amore mio, se fosse stato vero mamma avrebbe fatto di tutto per dividere Andrew e Rachel, e mi avrebbe riempito di domande ieri, ma adesso chiamerò mamma e gli dirò di noi, forse nonna gli e lo avrà già detto o no. Scopriamolo subito."
L'abbraccio forte e lei prende il telefono in mano.
ALICE
Prendo subito il telefono in mano e chiamo mamma.
Il telefono squilla e finalmente risponde: "Ciao figlia mia, dove hai trascorso la notte?"
Rispondo: "Mamma, sto bene, sei a casa? Dobbiamo assolutamente parlare."
Risponde: "Si amore di mamma sono a casa, è successo qualcosa Alice."
Rispondo: "Si mamma una cosa bella, sto arrivando."
John mi guarda e dice: "Una cosa bella? Alice cosa vuoi dirgli?"
Rispondo: "Per ora gli dirò solo di noi, che ho passato la notte con te e che ci amiamo, voglio guardare nei suoi occhi come reagirà amore mio."
Dice: "Hai ragione vita mia, andiamo subito, io verrò con te."
Ci prepariamo e andiamo a casa di nonna, scendiamo dall'auto, sono abbastanza nervosa, John mi accarezza delicatamente il viso cercando di infondermi coraggio. Faccio un sospiro, apro la porta di casa e entriamo mano nella mano.
Andiamo dritti nel salotto, mamma e seduta sul divano insieme a nonna, Rachel e Andrew sono con loro bene.
Salutiamo tutti senza mai separare le nostre mani, guardo mamma e le dico: Mamma, John e io stiamo insieme, ho dormito da lui stanotte, noi due ci amiamo tantissimo."
Mamma non batte ciglio si alza, si avvicina a John, e gli dice: "Non ho nulla contro di te, e nemmeno contro tuo fratello, con lui ho già parlato, John davvero ami la mia bambina e non la farai mai soffrire."
John e io ci guardiamo sbalorditi, e lui risponde a mamma: "Si l'amo più di me stesso, e mai e poi mai la farò soffrire. Alice mi ha reso un uomo migliore, mi ha cambiato la vita."
Mamma gli sorride e poi dice a entrambi: "Amatevi sempre come adesso, non permettete mai a nessuno di distruggere il vostro amore, combattete sempre l'uno per l'altro, nonostante i vostri cognomi."
La guardiamo con occhi sgranati e dico: "Che c'entrano i nostri cognomi mamma, che significa."
Anche Rachel e Andrew fanno la stessa domanda.
Mamma cambia espressione e dice: "Niente ragazzi era per dire." E con una scusa va in camera da papà.
Dico a Rachel e Andrew di venire con me e John a fare una passeggiata, salutiamo nonna che è rimasta in silenzio tutto il tempo e usciamo, appena fuori saliamo tutti nell'auto di John e andiamo da lui, una volta dentro gli raccontiamo tutto quello che la madre di John e Andrew ci ha detto, rimangono entrambi scioccati.
Rachel piange come ho fatto io, ma cerco di calmarla e le dico: "Sorellina non piangere, non siamo le loro sorelle ora ne ho avuto la conferma, ho detto appositamente a mamma di me e John, non avrebbe mai permesso che le sue figlie stessero coi loro fratelli, ma qualcosa non torna, cosa c'entrano i nostri cognomi."
John aggiunge: "Dobbiamo scoprire cosa ci nascondono, sicuramente c'è qualcosa dietro, e sono sicuro che la colpa e della signora Sophia nostra madre."
Dice rivolgendosi a Andrew, che risponde: "Io non ci sto capendo più nulla, ma che problema avrà quella donna.
Poi John sospira e racconta a mia sorella e suo fratello tutto quello che la madre gli ha fatto da piccolo.
Andrew diventa una furia e dice sconvolto: "Come ha potuto farti tutto questo fratello mio, perché non mi hai mai detto nulla di questa brutta storia."
John risponde: "L'avresti solo odiata, eri piccolo e avevi bisogno di lei, ma ora dopo questa grande bugia, era giusto che sapessi chi è realmente Sophia Perfidy."
Poi aggiunge: "Dobbiamo andare tutti e quattro in ospedale a fare il test del DNA, per sbatterlo in faccia alla strega e smacherarla, chi si crede di essere, pensa di poterla passare liscia, scoprirò tutti i suoi scheletri nell'armadio."
Diamo tutti ragione a John e andiamo di corsa in ospedale, una volta arrivati, John va a parlare con il primario dell'ospedale è un suo cliente importante, una decina di minuti dopo esce e ci fa entrare tutti nello studio del primario, dopo averci rivolto alcune domande, chiama un infermiera che ci porta una a uno nel laboratorio e ci prelieva il sangue e la saliva.
Appena abbiamo finito tutti, torniamo a casa dobbiamo attendere 24 ore per il risultato.
Sappiamo tutti ormai che sarà sicuramente negativo, non siamo fratelli e sorelle, ma ci servirà per scoprire cosa ci nasconde, e sono sicura che anche mamma sa qualcosa, noi non ci arrenderemo andremo fino in fondo a questa storia.
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