ALICE

E trascorsa una settimana da quando John è stato qui e ha detto a Giorgio che sono la sorellina che non ha mai avuto.
Da quel giorno non l'ho più visto.
Mio fratello, non sta uscendo più, è sempre chiuso in camera sua, decido di andare a vedere se sta bene. Busso alla porta e entro, sta sdraiato sul letto con un libro che gli copre il viso.
Mi avvicino a lui, tolgo il libro dal suo volto, e all'improvviso lui fa un salto dal letto, e urla dallo spavento. Appena si rende conto che sono io, mi guarda serio e dice: "Alice, ma che ci fai tu in camera mia.? Mi hai spaventato. Per poco non mi è venuto un infarto."
Rispondo: "Scusa fratellone, volevo solo sapere come stai, è una settimana che tu non esci, e non vedo John."
Mi guarda straserio e dice: "Che cosa ti importa a te se John viene qui o no? E rispondiii. Perché stai zitta?"
Dopo un paio di secondi in silenzio rispondo: "Calmati, Giorgio, e sempre qui, passa più tempo a casa nostra che a casa sua, e normale che noto la sua assenza, non avete mica litigato."
Mi guarda sbalordito e dice: "Alice, ma davvero dici? Non ho litigato con il mio migliore amico, e che io domani ho un esame importante, e lo devo passare assolutamente, ho chiesto a John di non vederci fino a dopo l'esame. Tutto qua, e adesso sparisci che devo studiare."
Esco dalla sua stanza e vado nella mia, prendo in mano il mio diario, lo apro e guardo le foto di John, l'ho riempita di cuoricini, e scritte.

Continuo a sfogliarlo, ho rubato le foto di nascosto a John insieme a Eliana, quando mio fratello ci portò con lui a casa sua, ci intrufolammo di nascosto in camera sua e si, ne no ho prese alcune.

Mentre guardo le foto del ragazzo più bello al mondo, sento la porta aprirsi, nascondo velocemente il diario sotto al cuscino e metto le braccia conserte, è Giorgio, chiude la porta ed entra, si siede al mio fianco e dice: "Volevo chiederti scusa per prima sorellina, e che devo passare l'esame, sono un po' nervoso e stanco. Non volevo mandarti via in quel modo, mi dispiace." E mi abbraccia forte.
Lo tranquillizzo: "Non fa niente Giorgio, sei proprio uno studente perfetto."
Rimaniamo un bel po'insieme, lui dopo un po' ritorna in camera sua a studiare.
Mentre io riprendo il mio diario, per riguardare le foto di John.

JOHN

È una settimana che non vedo il mio amico Giorgio, si è fissato con lo studio, fa sempre cosi quando a un esame, si rinchiude per una settimana, io invece no studio un po'di più, ma non mi chiudo dentro, non sopravviverei, però uscire da solo è un po' noioso, per fortuna in giro e pieno di ragazze.
Esco faccio un giro in centro, vado al centro commerciale a comprare dei nuovi jeans, mentre sono nel camerino del negozio a provarli, sento una vocina delicata dire: "È tutto apposto li dentro, ti serve aiuto." Esco la testa fuori dalla tenda, e vedo una bellissima ragazza minuta, dai capelli rossi, occhi verdi, ha le lentiggini sul viso, avrà all'incirca 18 anni, mi guarda incantata, apro di colpo la tenda, sono solo con i boxer neri D&G che adoro, la ragazza rimane a bocca aperta, mentre io la guardo e gli dico: "Tu che pensi, potrei aver bisogno di aiuto dolcezza." E mi siedo sullo sgabello dentro al camerino. Lei continua a guardarmi sgranando gli occhi, e un minuto dopo e dentro al camerino con me, chiude la tenda e si mette a cavalcioni sopra di me, mi ruba un bacio, che ricambio. Però prima di continuare gli sussurro nell'orecchio: "Sei sicura bellezza, di quello che stai per fare, non mi vedrai più dopo oggi. Non sono tipo da relazione, volevo solo tu lo sapessi."
Non parla proprio, mi mette un dito sulle labbra e dice soltanto: "Schhhhhhh..."
Mi bacia, e gioca con i miei capelli.
Caspita per essere cosi piccola e molto esperta, mi fa divertire fino allo svenimento, però la blocco poco prima che i nostri corpi si uniscono, sento dei passi fuori del camerino, e una voce di ragazzo dice: "Aurora, ci metti ancora molto nel camerino.." La ragazza mi guarda e dice a bassa voce: "Cavoli siamo finiti, è il mio ragazzo quello qui fuori."
Sono nero dalla rabbia, la ragazza dice: "Amore, purtroppo, i pantaloni sono grandi, mi cerchi una taglia più piccola."
Il ragazzo li fuori risponde di si. Appena si allontana, mi arrabbio tantissimo, sono furioso non peso bene le parole: "Cosaaa, sei fidanzata? Che cavolo ci fai qui dentro allora?" Risponde: "Mi piaci, e ti volevo, semplice no."
Dico: "Noo noo nooo, io vado solo con le ragazze single."
La mando a quel paese, prendo velocemente le mie cose e mi sposto nel camerino accanto alla velocità della luce.
Mi vesto e in pochi minuti sono fuori, riporto i jeans, dove li avevo presi, quando mi giro per andare via mi ritrovo davanti quella ragazza, e quel povero del suo fidanzato accanto. Se prima non credevo nell'amore, e nelle donne, ora ne sono ancora più convinto.
Vado via dal centro commerciale, salgo sulla mia moto e me ne ritorno a casa.
Appena arrivo corro subito in bagno, mi privo dei vestiti, entro subito nella doccia, apro l'acqua, l'acqua calda scivola sul mio corpo.

Mi insapono la pelle bene bene, mi sciacquo con un potente getto d'acqua calda. Esco dalla doccia e metto un asciugamano intorno alla vita.
Con un'altro asciugamano mi asciugo il volto e i capelli.
Esco dal bagno e vado in camera mia,
apro il cassettone e prendo i boxer puliti, e una tuta.
Mi asciugo per bene, e mi vesto. Accendo il phon e asciugo i capelli, li spazzolo e li lego in un codino. Do una sistematina alla barba, e mi lancio sul letto. Prendo il telecomando che è appoggiato sul comodino e accendo la TV, faccio un giro di canali e la rispengo subito, non fanno niente di speciale questa sera. Apro il cassetto del comodino e tiro fuori il mio libro di diritto e lo apro, leggo svariate pagine e lo rimetto apposto.
Mi stendo sul letto e mi rilasso.