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Desy e Stella

QUATTRO MESI DOPO

JOHN

Sono trascorsi altri quattro mesi e finalmente ci siamo manca poco, a breve nasceranno le mie principessine, ho portato Alice in ospedale un ora fa,
si è sentita male all'improvviso.
Ero entrato con lei nella stanza, ma c'è stata una complicazione e la dottoressa mi ha fatto uscire, mi sembra di impazzire qui fuori, passeggio senza fermarmi un secondo, quando esce un infermiera, la fermo subito e chiedo informazioni: "Mi scusi, per favore mi dica come stanno mia moglie e le gemelline?"

Mi guarda con viso triste e dice: "C'è stata una complicazione purtroppo, una delle gemelline si è attorcigliata il cordone ombelicale al collo e sta avendo delle sofferenze, l'ostetrica a provato a fare qualcosa ma senza successo. Stanno preparando sua moglie per un parto cesareo d'urgenza. Stia tranquillo la signora è in buone mani."
Rispondo: "Com'è possibile che si è messa il cordone intorno al collo? Posso entrare per favore voglio assistere mia moglie durante il cesareo."
L'infermiera mi guarda intenerita e dice: "Parlerò con la dottoressa che opererà sua moglie e gli chiedo se può entrare, ma non le prometto nulla."

Ringrazio l'infermiera e la faccio andare via.
Intanto mi metto le mani in faccia per la disperazione, ho le lacrime agli occhi, mi sento morire dentro.
Cammino avanti e indietro lungo il corridoio dell'ospedale con lo sguardo rivolto a terra.


In lontananza sento la voce di Giorgio che mi chiama: "John, John."
Alzo immediatamente il mio sguardo da terra, e vedo Giorgio con Katy, Alex e Eliana avvicinarsi a me.
Giorgio mi chiede: "Dov'è mia sorella come sta?"


Delle lacrime rigano il mio volto, perché purtroppo non so cosa rispondergli,
lo guardo e dico: "Non ne ho idea sinceramente, un infermiera mi ha detto che una delle gemelline si è attorcigliata il cordone ombelicale attorno al collo, e stanno preparando Alice per un parto cesareo d'urgenza. Ho chiesto di poter entrare ma non mi hanno fatto sapere ancora nulla."

Piango disperatamente, mia cugina Katy mi abbraccia e dice: "Sta tranquillo John, anche quando è nato Mirko io ho avuto queste complicazioni, mio figlio stava per morire ma l'intervento cesareo gli ha salvato la vita, vedrai andrà tutto bene anche questa volta, Alice e le gemelline staranno bene."

Mentre mia cugina cerca di tranquillizzarmi con le sue parole, vediamo uscire l'infermiera che mi chiama: "Signor Ferro venga, sua moglie è pronta per il parto cesareo, può assistere al parto."
Guardo i ragazzi emozionato ma allo stesso tempo preoccupato e dico loro: "Ragazzi vado dalle mie donne, ci vediamo più tardi."

Cammino velocemente verso l'infermiera che mi fa entrare in una stanza, mi fa togliere le mie collane e i bracciali, mi fa disinfettare le mani, indosso un camice blu, una cuffietta blu in testa e finalmente raggiungo la sala operatoria.

La mia Alice e sdraiata su un lettino, sotto al seno ha una specie di divisoria, in modo che non può vedere l'operazione che le faranno, la raggiungo di corsa, le prendo la mano la stringo forte nella mia, l'anestesista che al suo fianco mi dice: "Benvenuto signor Ferro, si accomodi pure qui a fianco di sua moglie. Tra cinque minuti la dottoressa praticherà il cesareo e le gemelline nasceranno."

Ringrazio e mi siedo accanto a mia moglie, ha gli occhi pieni di paura, io la guardo e gli dico alcune parole per tranquillizzarla: "Stai tranquilla amore mio, vedrai che andrà tutto bene, presto terremo le nostre bambine tra le braccia, spero assomigliano entrambe a te vita mia."
Alice stringe forte la mia mano, mi guarda con gli occhi lucidi, accenna un leggero sorriso sulle labbra e dice: "Ora che sei al mio fianco amore mio, sono più che certa che andrà tutto bene."
Le do un bacio sulle labbra e gli accarezzo la testa, la dottoressa finalmente inizia a praticare il parto cesareo.

ALICE

L'anestesista mi ha fatto l'epidurale, ma nonostante tutto percepisco un leggero dolore all'addome come se mi stessero strappando lo stomaco, sento delle leggere pressioni sulla pancia, ho un po' di ansia mista alla paura, ma al mio fianco c'è il mio John, che mi accarezza la testa e mi tiene la mano, con lui al mio fianco mi sento più tranquilla, dopo lunghi minuti di attesa, sentiamo finalmente un pianto, l'infermiera viene dal mio lato con una delle gemelline tra le braccia e la poggia sul mio petto alcuni secondi, Dio quanto è bella, è l'esatta fotocopia di Jay e John.

John e io ci guardiamo e all'unisono diciamo: "Benvenuta piccola Desy."
Avevamo deciso che la prima nata delle gemelline si sarebbe chiamata Desy.
Un attimo dopo l'infermiera si riprende Desy, la porta a farle il bagnetto e vestirla.

Nel frattempo la dottoressa mi sta ricucendo. Con il cuore in gola urlo:
"Ma dov'è Stella la nostra seconda gemellina, perché non ci è stata fatta vedere? John chiedi per favore."

La dottoressa che ha sentito le mie urla dice: "Signora stia tranquilla, sono riuscita a liberare la bambina dal cordone ombelicale, ma respirava molto lentamente, e lo fatta portare nell'altra stanza, dove gli hanno messo l'ossigeno, in realtà è stata lei a nascere per prima.
Più tardi potete vederla."

Scoppio a piangere, anche John ha gli occhi pieni di lacrime. Ci stringiamo le mani e ci facciamo coraggio a vicenda, anche se non abbiamo visto ancora la nostra Stella, lei sta bene e questo è la cosa più importante.
Appena sono pronta mi portono in camera mia, John è al mio fianco.
Una decina di minuti dopo ci portano la nostra Desy.
È un amore, rivolgo li sguardo verso John e dico: "Credevamo fosse nata per prima, e l' abbiamo chiamata Desy, alla fine il destino ha scelto i loro nomi.
Spero che presto ci faranno vedere Stella, chissà a chi somiglia."

Un ora dopo bussano alla porta, è un infermiera, spinge una culletta, dentro c'è nostra figlia. Sistema la culletta accanto a quella di Desy e dice: "Signori Ferro ecco vostra figlia, è ancora un po' debole, ma adesso respira da sola, le dia del latte signora Ferro."
Ci lascia la nostra bambina e va via.
Prendo Stella tra le braccia, la metto al seno e l' allatto, si è subito attaccata, ciuccia con molta più fame di Desy.
Dopo averle fatto allattare entrambe, le mettiamo a dormire.
John si siede accanto a me sul letto mi abbraccia forte, appoggio la mia testa sul suo petto e mi addormento stretta a lui.

TRE GIORNI DOPO

JOHN

Finalmente Alice e le gemelline possono tornare a casa, andiamo a prendere Jay che si trova a casa di mio cognato Giorgio, e andiamo tutti e cinque a casa nostra.
Sono così felice, cosa potre volere più dalla vita, ho Alice e i nostri tre bambini, mi sento l'uomo più fortunato al mondo.



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