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Chi ha sparato

JOHN

Ho accompagnato Alice alla macchina di Giorgio, lui e Katy la porteranno a casa nostra, io rimango in commissariato devo scoprire chi è quello uomo, e perché ha sparato a Eliana, visto che quella sera al bar l'ha aiutata a trascinarmi in auto e poi nella sua stanza, lo troverò è sarà un uomo finito.
Mentre loro vanno via, io ritorno da Vitali, gli dico: "Devi trovare quell'uomo." Risponde: "John, calmati sei troppo nervoso, indagheremo sta tranquillo, ma ci vorrà tempo prima di capire chi sia."
Mi infurio come una belva: "Se non lo trovi tu lo troverò io."

Esco dal suo ufficio sbattendo la porta. Non posso aspettare i tempi dell'indagine, devo trovare quello uomo, lo devo ad Alice.
Mi metto in macchina e vado in ospedale, mentre guido penso ad Alice, ai suoi sentimenti per me, come è possibile che si sia innamorata di me, nostante abbia sempre conosciuto la mia reputazione con le donne, lei è così pura, non c'entra nulla con me, per colpa mia e finita nei guai non me lo perdonerò mai, non mi darò pace finché questa storia non sia finita. Finalmente arrivo in ospedale, parcheggio la macchina e entro, chiedo alla segretaria del reparto di Eliana Torre, mi dice: "Mi dispiace signore non posso dirle dove si trova e sorvegliata dalla polizia, ho ordini specifici di non far entrare nessuno nella sua stanza." Rispondo: "Non me ne frega un cavolo, se non può dirmi dov'è, la troverò da solo.
Giro nei vari reparti, quando finalmente fuori da una stanza ci sono dei poliziotti che fanno da guardia. Sara difficile entrare li dentro. Ma devo riuscirci, dietro di me c'è una porta, con sopra scritto ingresso vietato ai pazienti, entro è trovo dei camici per dottori, ho subito un idea, mi travestirò da dottore e entrerò in quella stanza. Indosso, il camice, per fortuna c'è né uno che mi entra in mezzo a tutti questi camici, metto una mascherina al viso, uno stetoscopio al collo, prendo una cartellina e vado, tengo la testa bassa, faccio finta di scrivere, arrivo davanti al corridoio, quando la fortuna mi viene incontro, qualcuno urla forte e i poliziotti lasciano il loro posto, ne approfitto e mi avvicino alla stanza, mi assicuro che nessuno mi vede. Apro la porta e entro subito richiudendola velocemente. Mi avvicino al letto di Eliana, non mi ha ancora riconosciuto, prendo una sedia e mi siedo accanto a lei e dico: "Allora, stai bene.?" Risponde di si, non mi ha ancora riconosciuto, così mi tolgo la mascherina, lei sta per gridare, ma la blocco in tempo tappandogli la bocca con la mano e dico: "Non ci provare nemmeno a urlare, non hai scampo, chi sono quei due ragazzi che ti hanno aiutato con me, in quel bar l'altra sera, parla e non mentire, altrimenti saranno guai." Eliana mi guarda, io allento la mia mano dalla sua bocca, la lascio parlare, ma l'avviso: "Guai a te se provi a fare la furba. Mi hai fregato una volta, noni fregherai di nuovo."
Eliana fa cenno con gli occhi che farà la buona e gli libero la bocca e parla: "Sono i miei fratelli, mi hanno aiutato loro." Rimango inibito, e gli dico: "Sei seria, i tuoi fratelli?" Uno di loro ti ha sparato,non è stata Alice, noi lo abbiamo solo creduto ma il colpo lo ha sparato un uomo vestito di nero, le telecamere nascoste dalla polizia nei cespugli lo hanno ripreso mentre entrava nello studio e usciva subito dopo lo sparo con una pistola in mano, è salito sulla stessa macchina in cui avete fatto salire me quella sera l'ho riconosciuta." Inizia a piangere, perché mio fratello mi avrebbe sparata?" Dico: "Dimmelo tu." Prendo il cellulare digito l'opzione nascondi numero. E gli passo il telefono e dico: "Chiama e fatti dare una spiegazione."
Lo fa, il fratello risponde e gli spiega tutto, lei chiude mi ridà il telefono e dice: "Quando ha visto che non uscivo più, è venuto a vedere perché, e quando mi ha vista a terra, e ha visto Alice con la pistola, non ci ha visto più. Non voleva, sparare me, ma lei per difendermi, ma non aveva mai sparato prima e mi ha colpita." Rimango in silenzio, devo uscire da qui, ma a quest'ora i poliziotti saranno tornati, per fortuna siamo al piano terra, apro la finestra e saltò giù, mi tolgo il camice, la mascherina, lo stetoscopio e insieme alla cartellina li nascondo dentro la giacca, per mia fortuna è abbastanza grande, rientro nell'ospedale e senza farmi vedere riporto tutto nella stanza e vado via. Vado a casa da Eliana, ma non c'è nessuno. Mi squilla il cellulare e Vitali rispondo: "John, abbiamo il risultato della scientifica, il colpo che ha ferito Eliana non è partito dalla pistola che aveva in mano Alice, ma da un'altra pistola, Alice è libera John." Dio quanto sono felice in questo momento, mi reco bin commissariato e vado da Vitali, e senza dirgli che sono stato da Eliana, gli dico solo che ho scoperto che l'uomo in nero e uno dei fratelli di Alice. Lascio l'indagine nelle loro mani e vado subito a casa.
Appena arrivo trovo Giorgio e Katy sul divano da solo e chiedo: "Ragazzi dove si trova Alice, ho una bella notizia, e libera, non ha sparato lei, ma il fratello di Eliana, voleva Alice per salvare la sorella, invece l'ha quasi uccisa." Sono entrambi felici, Giorgio si alza e viene da me e mi abbraccia dicendo: "Grazie amico mio, so che è merito tuo, Alice e al piano di sopra ma ha detto esplicitamente che non ti vuole vedere, mi dispiace John." Domando: "Perché non vuole vedermi, devo dirgli che è di nuovo libera." Mi dice: Mi dispiace amico, lo ha chiesto lei, glielo dirò io." Inizio ad agitarmi e vado su dicendo: Vado a fare una doccia." Ma mentre passo davanti alla sua stanza, bussò entro, sta piangendo, chiudo la porta, e mi avvicino a lei. Si gira e dice: "Cosa vuoi John, perché sei qui, avevo detto a Giorgio e Katy che non volevo vederti." Rispondo: "Volevo dirti di persona, che sei libera, non hai sparato tu, ma uno dei fratelli di Eliana, voleva colpire te per salvare la sorella, ma l'ha quasi uccisa."
Mi urla: "Ok, me lo hai detto vai via ora, voglio stare da sola.." Dico: "Va bene, se è questo quello che vuoi."
Mi ritiro in camera mia ho il cuore a pezzi, ma perché fa così male, perché mi sento morire dentro, solo perché lei non vuole più vedermi. Sto uno schifo, non mi sono mai sentito così prima, che mi sta succedendo, mi butto sul letto e chiudo gli occhi.

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