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Benvenuto Jay

OTTO MESI E UNA SETTIMANA DOPO

JOHN

Sono già trascorsi i nove mesi di gravidanza di Alice, otto mesi da quando abbiamo scoperto di aspettare un figlio.
Alice e io a breve avremo un maschietto, che sarebbe dovuto nascere la settimana scorsa, ma non è ancora nato, sembrerebbe proprio che vuole stare ancora nella pancia della sua mamma, e visto che non vuole scendere e rimane nella parte alta della pancia, la dottoressa ha deciso di praticare un cesareo.

L'appuntamento è per domani mattina alle nove, Alice ha già la valigia pronta con dentro tutte le cose necessarie per l'arrivo del nostro piccolino.
In questo momento la mia splendida moglie dorme tra le mie braccia con la testa appoggiata al mio petto, oggi si è stancata molto, e stata una giornata caldissima, è arrivata al limite è sempre più stanca il mio amore.

La tengo stretta a me, le accarezzo delicatamente i capelli, il viso, e molto dolcemente la pancia dov'è custodito il frutto del nostro grande amore, quando all'improvviso sento il bambino muoversi bruscamente dentro la pancia di Alice, e lei si sveglia urlando urla di dolore, il letto è completamente bagnato e anche le mie gambe, le si sono rotte le acque. Alice mi guarda dolorante e dice: "Amore mio, il bambino sta per naaascereeeeeeeee... Aaaaaaaah."

Urla forte, mi alzo immediatamente dal letto, prendo un cuscino, una tovaglia e vado immediatamente in garage dov'è parcheggiata la mia auto, metto la valigia nel cofano, stendo il sedile anteriore metto sopra di esso la tovaglia pulita, appoggio il cuscino, mi metto alla guida e porto l'auto davanti all'ingresso di casa, scendo dalla macchina e torno dentro, la mia Alice sta ancora urlando e dico: "Eccomi amore mio, ho fatto il più velocemente possibile, ora ti porto in ospedale."

Mi guarda dolcemente nonostante i dolori fortissimi che ha e dice: "Sta tranquillo amore mio, abbiamo ancora molto tempo prima che nasca le contrazioni sono ancora molto distanti una dall'altraaa. E poi sei stato velocissimoooo."

La prendo tra le braccia e la porto immediatamente in macchina, la sdraio sul sedile, le metto il cuscino dietro la testa, gli dò un dolce bacio a stampo sulle labbra, chiudo la portiera salgo in macchina e metto in moto, direzione ospedale, per fortuna non è molto lontano da noi.
Nel giro di dieci minuti arriviamo, scendo apro lo sportello dasl lato di Alice la prendo in braccio, con il piede chiudo la portiera dell'auto, e camminando velocemente entro al pronto soccorso, chiamo subito l'attenzione di un infermiera che accorre subito in nostro aiuto con una carrozzina, appoggio Alice su di essa, l'infermiera la spinge portandola in sala parto io sono accanto a lei.


ALICE

Sono in sala parto, mi sono rotte le acque, finalmente il nostro piccolo si è deciso a nascere risparmiandomi il parto cesareo, almeno per ora sembrerebbe così. Ho forti dolori ma con contrazioni distanti, l'ostetrica mi ha visitata, per il momento sono dilatata di solo tre centimetri, speriamo che le contrazioni aumentano in modo che possa dilatare di più altrimenti il cesareo lo faranno ugualmente.
Mi hanno messo il tracciato per sentire i battiti del bambino.

L'ostetrica va e viene dalla stanza per controllare a che punto sono.
John e al mio fianco e mi tiene la mano, mi guarda con quei suoi dolcissimi occhi e dice: "Come stai amore mio, posso fare qualcosa per farti sentire meno dolori vita mia." Rispondo: "Sta tranquillo amore miooooooo." Mentre lo dico mi arriva un dolore atroce il più forte e intenso fino ad adesso. John preme il pulsante per chiamare l'infermiera che arriva subito, con lei c'è anche l'ostetrica che mi visita nuovamente e dice: "Grazie a questa forte contrazione che ha appena avuto si è dilatata di altri tre centimetri e siamo in tutto a sei, manca poco ormai, dal tracciato si può vedere che le contrazioni sono molto più frequenti e intense, vado ad avvertire la dottoressa che si può preparare."
L'ostetrica lascia la stanza, John mi massaggia dolcemente la schiena, è così dolce e premuroso.

I dolori aumento incredibilmente, John risuona l'allarme, questa volta viene solo l'ostetrica, io nel frattempo urlo sempre più forte, lei si avvicina a me e dopo avermi visitata dice: "Ci siamo e arrivata a dieci cm il bambino e già giù sta per nascere, chiamo subito la dottoressa."
Prende il telefono che ha nella tasca del pantalone e chiama la mia dottoressa e le dice: "Dottoressa Barolo, la signora Ferro sta per partorire è pronta."
Chiude la chiamata, si rimette il telefono in tasca, e si occupa di me.

John continua a starmi accanto e a messaggiarmi dolcemente la schiena.

Un paio di minuti dopo ecco entrare la dottoressa e il suo team, mi preparano,
intanto i dolori diventano insopportabili e sempre più forte.

JOHN

Dopo nove lunghe ore di travaglio, finalmente il nostro piccolo nasce, sentiamo per la prima volta la sua dolcissima voce piangere.
Alice si commuove e io con lei, l'infermiera appoggia il nostro bambino sul seno di Alice e rivolgendosi a entrambi ci chiede: ''Come lo chiamate il vostro bellissimo bambino."
Insieme rispondiamo: "Jay, si chiama Jay."

Siamo entrambi visibilmente emozionati,
Alice bacia entrambe le guance del nostro piccolo Jay, io faccio la stessa cosa e poi do un bacio a mia moglie.


L'infermiera si riprende Jay per pulirlo, io rimango accanto ad Alice e gli dico: "Sei stata bravissima amore mio.
Grazie infinite per avermi fatto il regalo più bello che la vita potesse darmi, non potrò mai ringraziarti abbastanza per avermi reso padre. Ti amo immensamente Alice, e amo immensamente anche il nostro piccolo Jay."

Mi stringe forte la mano e mi risponde con voce commossa: "Sono io che ringrazio te per esserti innamorato di me e per avermi regalato Jay.
Ringrazio Dio perché mi ha donato te e nostro figli.
Vi amo da impazzire, siete tutto ciò che di più prezioso ho nella mia vita."

Nel frattempo l'infermiera ci riporta Jay, lavato e vestito, sotto la tutina indossa la camicia della fortuna che ci ha regalato la nonna di Alice.

E così piccolo e dolce, somiglia molto a me da piccolino.

Sono l'uomo più felice è fortunato al mondo perché ho Alice e Jay.
Cosa potrei volere più dalla vita, adesso ho tutto ciò di cui ho bisogno per essere felice non mi manca proprio nulla.

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