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6 La scoperta che non ti aspetti

GIAN

Eccomi a casa, vado in bagno e mi lavo con acqua fredda, metto una crema e fascio le scottature. Mi buttò sul letto e penso solo a lei é un pensiero fisso, che non vuole andare via. Oggi l'ho quasi baciata, per fortuna poi alla fine non è successo, mi sarei potuto scottare le labbra. Non riesco a capire perché ogni volta che la tocco mi brucio.
Si è già fatta l'alba, non sono riuscito a chiudere occhio, così mi alzo e decido di fare una passeggiata. Indossò una canotta beige, un jeans ed esco. Vado sul lungomare, sugli scogli, è il mio posto preferito per riflettere, appena arrivo noto Demi seduta sulla spiaggia, sto per avvicinarmi a lei, quando mi rendo conto che sta parlando con un delfino, così mi nascondo dietro a uno scoglio, per vedere cosa sta succedendo.

DEMI

Sono seduta sulla spiaggia, quando dal mare esce il mio migliore amico Delphi, ha l'aria molto preoccupata, mi saluta e io saluto lui e gli dico: "Delphi, amico mio, cosa ci fai qui, se qualcuno ci vede parlare, può diventare pericoloso."
Delphi: "Lo so Demetra, ma tuo padre è molto arrabbiato, ti sta facendo cercare dalle sue guardie per tutto l'oceano, devi ritornare in profondità subito, altrimenti finirai nei guai amica mia."
Demi: "Delphi, non posso venire adesso, voglio vedere Gian anche oggi, e poi ritorno a casa, per parlare con nonna e ritorno sulla terra."
Delphi: "Mi dispiace Demetra, non hai tempo per salutare Gian, devi tornare ora, purtroppo non hai scelta."
Demi: "Ma come faccio a sparire così, cosa penserà di me Gian."
Scoppio a piangere, e con un gran dolore
al cuore, bevo la pozione blu di nonna, e mi tuffo in mare, a contatto con l'acqua, mi ricompare la coda da sirena, nuoto con ancora le lacrime agli occhi, fin giù nelle profondità dell'oceano.

GIAN

Cosaaaaa? Non riuscivo a credere ai miei occhi, Demi è una sirena, per questo a ogni suo contatto mi sono bruciato.. E poi quel delfino l'ha chiamata Demetra, come la mia amica d'infanzia, quando ancora vivevo la mia vita da tritone, felice nell'oceano. Non può essere proprio lei, e pure i suoi occhi mi sono familiari. È andata via, e semmai tornerà, dovrò lasciar perdere tutto con lei, non possiamo stare insieme, lei senza volerlo potrebbe uccidermi. Anche se devo ammettere che mi sono innamorato di lei. Ma come potrei stare con una sirena. Non posso nemmeno sfiorarla. Come gli dico che è tutta colpa di suo padre se è lei. Non devo più vederla anche se fa tanto male. La devo dimenticare.

DEMI

Sono di nuovo a casa, mio padre è una furia, è arrabbiato con me, mi guarda con tanta rabbia, mi fa paura. Mi scruta dalla testa ai piedi e poi si rivolge a me e mi dice: "Dove sei stata? Demetra perché
sei scappata? Mi hai fatto fare una brutta figura davanti ai miei ospiti, mi hai fatto vergognare. Adesso non potrai più lasciare la tua stanza, le mie guardie saranno sempre con te."
Scoppio a piangere, non riconosco più mio padre, con le lacrime agli occhi e il cuore a pezzi gli rispondo: "Ma papà, mi sono nascosta dall'altra parte dell'oceano, non voglio sposarmi, ma tu hai insistito tanto, per questo sono scappata, non puoi tenermi prigioniera, sono tua figlia. Papà ti prego..."
Non mi lasciò finire di parlare che urló alle sue guardie di portarmi nella mia stanza, la cosa che mi ha fatto più male è stato il fatto che mia madre non ha fatto nulla per difendermi.
Ed eccomi chiusa in camera mia, sono sola e molto disperata. Penso a Gian, chissà se riuscirò a rivederlo, lui è molto importante per me, già mi manca.
Prendo una pergamena, incomincio a scrivere le parole che mi frullano nella testa, ma che sono dettate dal mio cuore:

"Amore mio, mi ritrovo qui in camera mia tutta soletta, nel mio lettino e penso a quanto ti vorrei qui con me vicino, tu mi manchi da impazzire, i giorni sembran che non voglian mai finire, mi sento sola e triste, senza di te. Mi guardo intorno è non ci sei, c'è solo l'oceano che mi fa compagnia, ma viene la malinconia, stringo forte una stella marina, e penso a quel giorno che sarai con me, come sarà chi lo sa, quello che voglio è averti qua, tra le mie braccia amore e pensare al nostro futuro insieme tu e io per l'eternità."

È passato un solo giorno ma mi sembra infinito, nel mio cuore sento, una sensazione che mi dice che io e Gian ci apparteniamo. Se mio padre non mi ridà la libertà, me la riprendo da sola, tornerò sulla terra da Gian e ci resterò per sempre.

GIAN

Sono tornato a casa, sento un enorme vuoto dentro di me, aver scoperto che Demi in realtà è una sirena e che addirittura potrebbe essere Demetra, mi ha talmente scombussolato, mi sento travolto da mille emozioni, sia positive che negative, che si contrastono tra di loro, dentro di me si è scatenata una guerra, da un lato vorrei stare per sempre con lei, che mi ha rubato il cuore e fatto innamorare, dall'altro lato, la vorrei cancellare per sempre dalla mia vita, che in realtà seguendo la logica è la cosa più corretta da fare. Che futuro possiamo avere insieme se non posso toccarla ne baciarla, il nostro è un amore impossibile, me ne devo fare una ragione è dimenticarla per sempre. Vado in camera mia, preparo il borsone e vado in palestra, incomincio ad allenarmi finché aspetto il mio allenatore Robby, che dopo dieci minuti finalmente è arrivato, iniziò a dargli pugni e calci a non finire, ma lui mi riporta alla realtà dicendomi: "Gian, ti vuoi dare una calmata, si può sapere che ti succede, perché hai tanta rabbia dentro. Se continui così ti farai soltanto male."
Lo guardo ma non gli rispondo, non so cosa dirgli, come faccio a raccontargli il vero motivo per cui sto male. Ignoro le sue parole è continuo a dare pugni, finché stavolta non si arrabbia e va via dicendomi solo ciao.
Non mi riconosco più, non ho più autocontrollo, penso solo a lei è a quanto vorrei fosse mia. Faccio una doccia, sistemò le mie cose è torno a casa, prendo il whiskey e mi siedo sul divano, bevo fino ad addormentarmi. Ma neanche nei sogni ho pace, la sogno tra le mie braccia, la posso accarezzare e baciare senza bruciarmi, siamo così felici e innamorati, peccato che mi sveglio e mi rendo conto che avevo sognato, era solo un sogno, che vorrei fosse tanto la realtà.
Se solo esistesse un antidoto e rompere la maledizione, potrei amarla senza paure, potremmo essere felici insieme, e non sarei costretto a dimenticarla.

DEMI

Mentre piango come un fiume in piena, arriva Delphi, si avvicina a me, con il suo tenero musetto mi dà tanti bacini.
Mi dice: "Dai Demetra non piangere, vedrai che si risolverà tutto." Gli rispondo: "Delphi, come faccio a non piangere, finché resto chiusa qui dentro, non posso vedere Gian, cosa penserà quando non mi vedrà più, dirà che gli ho dato buca e non mi vorrà vedere mai più, si dimenticherà di me, mentre io lo amerò per sempre."
Mentre Delphi prova di tutto per consolarmi, ho un'idea e gliela dico subito: "Delphi amico mio, devi andare da mia nonna, digli di trovare una scusa, per venire subito da me, gli devo parlare di una cosa molto importante. Vai amico mio, conto su di te.
Nel frattempo io aspetto nella mia stanza, che un tempo mi piaceva, ma che oggi detesto, vorrei esser sulla terra tra le braccia di Gian, e sempre nei miei pensieri. Prendo un altra pergamena e ricomincio a scrivere:

"Vorrei averti qui con me, per poterti stringere forte da trasmettere nella tua anima il mio immenso amore per te, vorrei baciarti infinite volte per riuscire a descriverti quanto sei importante per me, vorrei poterti guardare negli occhi e gridarti ti amo. "

Peccato però che resta solo un mio desiderio, riuscirò mai a rendere tutto ciò reale. Non posso restare qui senza fare nulla, rischiando di perdere Gian l'unico uomo che abbia mai amato, si può amare qualcuno così immensamente senza sapere nulla di lui, e conoscendolo solo da due giorni. So solo che il mio cuore ha scelto lui.
Prendo un'altra pergamena è continuo a scrivere i fiumi di parole che scorrono velocemente nella mia mente e nel mio cuore.

"Ti penso, ti sogno ad occhi aperti, ti cerco nella mia mente, e ti ritrovo nel mio cuore. Ti conosco appena, ma e come se ti conoscessi da una vita. I tuoi occhi scuri e profondi, mi hanno rapita, il tuo meraviglioso sorriso e le tue splendide fossette che gli fanno da cornice, hanno catturato il cuore mio. I tuoi capelli lunghi vorrei tanto accarezzare, la tua folta barba con le dita sfiorare e le tue dolci labbra con amore e dolcezza baciare, sentire il tuo profumo e mai lasciarti andare."

Ho appena finito di scrivere, quando sento bussare alla porta, è la nonna che è venuta a trovarmi, entra mi abbraccia e si siede accanto a me. Mi guarda e dice: "Cosa sta succedendo Demetra? Delphi mi ha detto di venire da te. Che c'è piccola mia." Guardo mia nonna negli occhi e decido di raccontargli tutto, di lei mi posso fidare.

GIAN

Non riesco a capacitarmi che Demi in realtà è una sirena, cosa ci faceva sulla terra, e perché proprio a Napoli, a Posillipo dove ci sono io. Perché é andata via senza salutarmi. La rivedrò mai, tornerà mai. Non faccio che pensare a lei, quando la dovrei dimenticare per sempre. E il mio chiodo fisso. Vorrei tanto andare sulla spiaggia per vedere se è tornata,ma poi la ragione prende il sopravvento e rimango in casa, sommerso da mille pensieri che mandano in tilt il mio cervello. Provo a distrarmi leggendo un libro, ma non ci riesco, riprendo il mio solito whiskey e rifletto.

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