DEMETRA

E già venerdì, è domani sera c'è il ballo, papà vuole trovarmi a tutti i costi un tritone da sposare, ma io non ne ho voglia, così me ne sto in camera mia tutta avvolta dai miei pensieri. Dopo qualche minuto è venuto a trovarmi il mio migliore amico Delphi, così ne approfitto, e insieme andiamo a fare una nuotata, e mentre nuotiamo, una voce dentro la mia testa mi dice di nuotare fino in superficie, mi spingo sempre più in alto, Delphi mi segue, lui nuota tutti i giorni fin quassù.
Finalmente c'è l'ho fatta eccomi con la testa fuori dall'acqua, che sensazione unica è meravigliosa, una luce immensa splende su nel cielo, è il sole che con i suoi raggi caldi mi riscalda.
Nuoto a destra e sinistra con la gioia nel cuore, quando il mio sguardo si posa su una meravigliosa creatura seduta su uno scoglio, il più alto di tutti molto distante dall'acqua e dalla spiaggia, il mare non lo sfiora neanche di un millimetro. E un umano, mi avvicino lentamente con la massima cautela, per poterlo vedere meglio, ed è così bello, ha dei lunghi capelli lunghi castani con dei riflessi ramati e mossi, occhi scuri, e barba folta, ha l'aria di un selvaggio, mi ha trafitto il cuore con la sua bellezza. Provo ad avvicinarmi un'altro po', ma sento uno strano rumore, Delphi mi dice subito: "Demetra vieni, dobbiamo andare via, si sta avvicinando una grande nave." A malincuore ritorno nelle profondità dell'oceano. Mi rinchiudo nella mia stanza, e non faccio che pensare a lui. Mi piacerebbe conoscerlo di più, ma se vedrebbe la mia coda, gli verrebbe un colpo. Passai l'intero giorno a pensare a lui, non avevo mai provato nulla di simile prima d'ora. Era quasi sera quando Delphi e venuto a trovarmi.
Cosi ne approfittai e gli confidai una cosa: "Mio dolce caro amico, ho preso una decisione molto importante, parlerò con nonna e gli dirò di darmi una delle sue pozioni magiche, voglio stare per un po' sulla terra, sperando di incontrare di nuovo il ragazzo dello scoglio, se mi vedrà con le gambe, pensando che io sono umana, forse ho una possibilità di piacergli, in più esplorerò la terra."
Delphi: "Ma Demetra, che dirai a tuo padre, è tua nonna non ti darà mai una delle sue pozioni magiche. Ti prego ragiona un po'."
Demetra: "Non c'è nulla su cui ragionare, vado subito da nonna." Ho lasciato Delphi in camera mia, e sono corsa subito nella stanza di nonna, l'ho abbracciata forte e gli ho parlato con il cuore aperto: "Nonna, mia dolcissima nonna, mi serve il tuo aiuto, mi dai per favore, una delle tue pozioni magiche, voglio avere le gambe di umana, voglio andare sulla terra, per un po', ti prego aiutami, starò via solo qualche giorno. Non voglio sposare nessun tritone, non voglio partecipare al ballo di domani sera. Ti supplico nonna." Non gli ho detto che era per conoscere il ragazzo dello scoglio. Altrimenti non credo che mi avrebbe aiutata. Nonna mi guardò e poi mi ha risposto: "Oh!!! Nipotina mia, tantissimi anni fa, quando ero giovane come te anch'io, sono andata sulla terra per qualche giorno, ti aiuterò, ma devi stare molto attenta, devi essere molto prudente, nessuno deve capire chi sei realmente." Ci siamo abbracciate forte forte. Poi mi ha dato due pozioni e mi ha detto: "Demetra, tesoro mio, questa rossa la bevi tutta ad un fiato appena sei in riva al mare, ti darà sembianze umane, questa blu la bevi tutta ad un fiato quando tornerai in mare, ti farà tornare sirena. Mi raccomando tesoro mio."
Demetra: "Grazie mille nonna, non sai quanto mi hai reso felice." Gli ho dato un bacio sulla guancia, poi lei mi ha preso le mani e mi ha dato un sacchetto e mi ha detto: "Tieni piccola mia, questo è un sacchetto magico, e ti darà tutto quello di cui hai bisogno sulla terra, tu devi solo chiedere e lui te lo darà, dopo che avrei bevuto la pozione rossa e avrai le gambe, sarai nuda, tu chiedi al sacchetto, dammi dei vestiti e dirai la parola magica (oras poras). Sta attenta tesoro mio."
Demetra: "Grazie per tutto nonna, non dire a nessuno dove sono."
Nonna Aria: "Lo sai che scatenerai l'ira di tuo padre se lo scopre."
Demetra: "Stai tranquilla nonna. Tornerò tra tre giorni, e gli dirò che ho nuatoto lontano,e mi sono nascosta per non partecipare al ballo."

Ho salutato nonna con un abbraccio, e nuotai fino alla superficie, Delphi mi ha accompagnato. Ho fatto attenzione che nessuno mi vedesse, mi sono avvicinata a riva e ho bevuto la pozione rossa, e all'improvviso avevo le gambe al posto della coda, chiesi dei vestiti al sacchetto, e in un secondo indossavo degli abiti. Ho salutato Delphi, e feci una lunga passeggiata sulla spiaggia, quando mi ritrovo faccia a faccia con il ragazzo dello scoglio, da vicino è ancora più bello, mi manca il respiro per alcuni secondi, è altissimo e possente, indossa una camicia bianca sbottonata. Mi manca l'aria, non riesco a togliergli lo sguardo da dosso. Mi ha sorriso, e sul suo viso si sono formate delle bellissime fossette, e così dolce.
Mi guarda in modo strano, poi mi dice: "Ciao, hai perso la parola bella fanciulla." Mi porge la mano é aggiunge: "Piacere, io mi chiamo Gian è tu?" Gli do la mano anche io e gli rispondo: "Piacere mio, io mi chiamo Demi." Mentre gli stringo la mano, avverto un leggero calore, lui molla subito la presa, e nasconde la sua mano dietro la schiena. Mi ha chiesto se avevo fatto un bagno in mare. Gli ho risposto di sì, nascondendogli la verità, non avevo mai mentito prima d'ora.
Mi guardò negli occhi e iniziò a parlare: "Devo andare, ma se ti va stasera, quando ci sarà il tramonto, ci possiamo incontrare di nuovo, magari stavolta lontano dal mare. Guarda laggiù sotto quell'albero." Felice più che mai gli ho risposto: "Ci sarò, a stasera allora." Dopo avermi detto ciao se n'è andò via, lasciandomi in estasi dalla felicità, ho lo stomaco in rivolta e il cuore batte a mille.
Non vedo l'ora che arrivi stasera per incontrarlo di nuovo.