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«Più forte Bakugo-kun, sbattimi di più.» urla Ochaco sotto le spinte furiose di Katsuki.

Il biondo ci stava mettendo tutto il suo impegno, ma non riusciva a raggiungere l'orgasmo, per quanto ci provasse, il sesso con la brunetta non gli dava le stesse sensazioni che invece provava con Izuku, ma infondo è anche normale, è innamorato del verdino e non dell'insipida ragazza che in quel momento, messa a quattro zampe, lo stava prendendo fino in fondo.

«Sì, così...proprio così...» continuava a sbraitare con il fiato mozzato dagli affondi del ragazzo.

Katsuki sperava solo che la ragazza venisse, poi avrebbe finto un orgasmo e se ne sarebbe tornato in camera sua a deprimersi, perché dopo quella notte in cui Izuku lo aveva lasciato da solo nel boschetto dietro il dormitorio, non si erano più parlati e se il biondo provava ad avvicinarlo, il minore se ne andava senza neanche rivolgergli la parola.

Aveva provato a parlargli, voleva capire quale fosse il problema che lo avesse fatto così tanto arrabbiare, ma non c'era verso.

Izuku aveva smesso di rivolgergli la parola e Katsuki ne stava soffrendo incredibilmente.

Aveva pensato a cosa avesse fatto per farlo arrabbiare così tanto, ma non gli veniva in mente nulla e più ci pensava, più sentiva che il rapporto con il minore si stesse sgretolando.

Afferrò un seno della ragazza per tirarla su con il busto, magari cambiando angolazione, sarebbe riuscito a venire, ma nulla cambiò, ormai stanco della situazione, uscì da lei senza aspettare un momento di più e si cominciò a rivestire.

«Ehi, ma cosa ti prende?» chiese lei con il fiatone guardandolo ad con occhi sgranati.

«Senti, mi sono un po' rotto il cazzo di questa situazione.» rispose lui abbottonandosi i pantaloni e mettendosi in spalla la maglietta.

«Come scusa?» continuò Ochaco alzandosi in piedi ancora nuda e seguendolo, «Cosa ti sta succedendo? È da un po' che ti comporti in modo strano.»

«Sei proprio stupida, tu non mi sei mai interessata. Eri solo una copertura per la mia vera relazione.» disse voltandosi e scorgendo l'espressione shoccata della ragazza, «Credevi veramente che avrei mai scelto una come te? Che illusa.» e aprì la porta della stanza della ragazza, uscendo ignorò il piagnucolio della brunetta.

«Sei solo un pezzo di merda.» urlò Ochaco sbattendo la porta prima di buttarsi a letto e piangere.

A Katsuki non importava nulla della ragazza, il suo unico pensiero era Izuku e come riavvicinarsi a lui.

Pronto a mettere fine a quella separazione, il biondo si mise alla ricerca del verdino, speranzoso di un successo, ma mai si sarebbe aspettato quella scena.

Izuku era fuori dal dormitorio, stretto tra le braccia di Shoto che gli accarezzava una guancia mentre si sorridevano in pace.

Senza neanche rendersene conto, un'esplosione parti dalle mani del biondo, che lo spinse verso i due ragazzi che attirati dal rumore improvviso si separarono.

«Brutto figlio di puttana.» gridò il biondo caricando un pugno diretto verso il bicolore che invece rispose alzando una lastra di ghiaccio.

«Katsuki cosa stai facendo?» urlò a sua volta Izuku mettendosi davanti al suo vecchio amico d'infanzia.

«Cosa pensavi di fare con lui?» chiese sempre ad alta voce puntando un dito contro il petto del minore.

«Stai veramente facendo questa domanda a me?» Domandò il verdino con il lampi del One For All a sfrigolargli attorno, «Tu cosa stavi facendo poco fa in camera con Uraraka-san?» Katsuki indietreggiò, «Credevi che non lo sapessi? Avevi detto che mi amavi, che ero solo tuo, ma questo non valeva per entrambi a quanto pare. Avevi detto che non volevi che la nostra relazione fosse di dominio pubblico, ma con lei andava bene, era solo di me che ti vergognavi. Non sono mai stato abbastanza per te. Quindi perché anch'io non mi posso fare una vita al di fuori di te? Perché non posso stare con una persona che invece mi ama e che non si vergogna di ammetterlo? Sono stanco di stare male per colpa tua. Anche quando stavamo insieme, non facevi altro che farmi soffrire, per te non ero altro che un passatempo. Ti servivo solo per il sesso, ecco quello che ho sempre pensato della nostra relazione. Non hai alcun diritto di scagliarti contro Shoto-kun in questo modo.»

Ogni parola di Izuku per Katsuki non era altro che una pugnalata al petto, lui amava veramente il verdino ed era andato fuori per riprenderselo, ma non si aspettava che invece lui invece non lo volesse più.

Solo in quel momento se rese conto di cosa aveva sbagliato in tutta la loro relazione.

Non aveva mai pensato a Izuku o a come si sentisse, aveva sempre pensato a quello che la gente avrebbe pensato della loro relazione, non aveva mai pensato che le sue azioni avrebbero fatto soffrire il più piccolo e il colpo di grazia lo aveva dato con la sua finta relazione con Ochaco, che poi tanto finta non era visto che alla fine ci era pure andato a letto insieme, rovinando definitivamente il loro rapporto.

Voleva urlargli contro che si stava sbagliando, ma in effetti Izuku aveva ragione su tutta la situazione, ma non per questo avrebbe rinunciato a lui.

Con uno slancio si gettò in avanti, prendendo il verdino in braccio, pronto a commettere una follia.

Corse a perdifiato dirigendosi verso la sala comune del dormitorio, dove in quel momento erano radunati la maggior parte dei loro compagni di classe.

Izuku si ribellava colpendo la schiena del maggiore, ma non attivando il quirk per paura di fargli male, perché anche se in quel momento era ferito, lo amava ancora e non sapeva se quel sentimento sarebbe mai scomparso.

Katsuki depose gentilmente ilo minore in mezzo alla stanza, mentre tutti quanti si avvicendavano per avvicinarsi e vedere da cosa fosse dipeso tutto quel vociare.

«Comparse del cazzo che riempite le nostre vite.» disse il biondo iniziando il suo discorso, «Oggi sono qui davanti a voi per mettere a nudo il mio cuore, perché sono innamorato di questo ragazzo.» e nel dirlo afferrò il minore per i fianchi, stringendoselo contro il petto, mentre con l'altra mano gli sollevava il mento in modo che i loro occhi s'incrociassero, «Sono pronto a mettermi in imbarazzo davanti a voi, sono pronto a sentire le vostre voci del cazzo che mi chiederanno i dettagli più intimi della nostra relazione, sono pronto a sopportare di tutto perché senza di lui ho capito che non posso vivere. Ho fatto tanti errori da quando ti conosco e non ti posso promettere che non ne farò altri, ma so che se ti avrò al mio fianco, potrò superare qualunque ostacolo, ma solo con te posso migliorare.»

Un silenzio tombale era sceso nella stanza, solo i singhiozzi di gioia del minore rompevano quel silenzio.

«Come posso fidarmi ancora di te dopo quello che mi hai fatto?» chiese cercando di allontanarsi da lui.

«Non puoi, ma ti posso assicurare che passerò il resto della mia vita a dimostrarti che ti amo e che ti amerò per sempre. Cosa ne pensi?» chiese con negli occhi la speranza.

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