Capitolo XVIII
- Eh? Davvero? Hai dei buoni per la pasticceria Bijoux? Ma come te li sei procurati? Certo che ci vengo con te, volentieri. - Emi si esalta, appena le propongo l'uscita.
- Li ho vinti ad una lotteria, anche se... in realtà non ho proprio estratto io questo premio. Ho scambiato il mio con quello di Norio. - confesso.
Oramai sono passati un paio di giorni dalle nostre vincite ed ancora non sono riuscita a preparargli il suo piatto preferito.
D'altronde esce quasi ogni sera con Seiichi e Seika.
Quella ragazza mi sta simpatica, anche se a primo impatto mi ha fatto davvero irritare.
- Pianeta terra chiama Ayako! - Emi mi sventola una mano davanti alla faccia - Perché stai ridacchiando sotto i baffi? Cosa mi nascondi? -
- Eh? Stavo ridendo? - lo realizzo solo in quel momento.
Stavo pensando che pure con Norio era stato lo stesso.
La prima impressione non mi era piaciuta per niente.
- Sì, comunque... che è questa storia dello scambio di premi? -
- Nulla di che, come già detto ho scambiato la mia vincita con quella di Norio. - le sorrido.
- E tu ora vorresti andare alla pasticceria con me? -
- Certo. Anche tu eri interessata, no? -
- Non. Se. Ne. Parla. - mi punta contro un dito, fissandomi seria.
- Eh? Non vuoi venirci? - rimango di sasso.
- Tu ci andrai con Norio. - incrocia le braccia annuendo convinta.
- Ma... lui ha detto di non esserne particolarmente interessato. -
- Quindi un po' lo è. Ottimo. Sarà una fantastica occasione per stare un pochino da soli. -
- Che stai dicendo? Capita spesso di star insieme da soli. -
- Sono tutti momenti che tu non sfrutti come dovresti. Pertanto... via di appuntamento. -
- A-Appuntamento?! - avvampo di colpo.
- Certo che sì. Ti vestirai carina, uscirete assieme e potresti approfittarne, che ne so... per andare a vedere un film assieme. Insomma, ciò che faccio di solito le coppie che escono. -
- Ma noi non siamo una coppia. -
Mi tornano a tradimento le sue parole a Seika.
Il suo tono era stato davvero secco, tanto da lasciarmi davvero... amaramente delusa.
Che poi... perché delusa?
Già sapevo che mi considera solo un'amica.
- Poche storie. La situazione non cambierà se non mostrerai tutto il tuo valore di donna. Lotta, cara. -
- Tu pretendi troppo da me. - affondo la faccia nel cuscino.
In che modo dovrei lottare e per cosa?
Per un rifiuto?
Per fortuna che siamo a casa mia.
Non avrei retto un discorso del genere, in un luogo pubblico.
- Tu andrai con Norio. Punto. - è più che irremovibile.
- Ah... ok. Proverò ad invitarlo. - sospiro cedendo.
In fin dei conti mentirei a dire di non volerci andare con lui. E nulla mi vieta di uscire come amici.
- Tornando al discorso di prima... quand'è che hai intenzione di uscire con la "sorella" dell'idolo? - riparte all'attacco su un altro fronte.
- Non lo so di preciso. Mi chiedeva di tenermi libera o domani o dopodomani. Perché? -
- Giocati bene questa carta, è molto preziosa. -
- Che intendi? -
- Questa ragazza è come una sorella per il bel moro. Lo conosce da tanto quanto Seiichi, ma quest'ultimo non ti può parlare manco per un minuto che Norio lo caccia. Pertanto... cerca di sfruttare a tuo vantaggio questa occasione, per carpire informazioni utili. -
- Non voglio usare Seika per una cosa del genere, sembrerebbe che io voglia uscire con lei solo per questo subdolo fine. -
A me quella ragazza sta simpatica.
Non voglio darle una brutta impressione.
Tanto più considerando quanto Norio sembra tenere a lei.
- Sei troppo onesta. In guerra ed in amore tutto è lecito. -
- Non sono per nulla d'accordo. - m'irrigidisco di botto.
- Quando si ama qualcuno bisogna aver rispetto di quella persona. Far di tutto pur di attirare le sue attenzioni non è certo la strada giusta, soprattutto se per farlo si usano metodi come... il pedinamento, le minacce... - sento il buon umore svanire.
- Ehi, ehi. Stai esagerando, è vero che ho detto che tutto è lecito... però non intendevo certo cose del genere. Lì ti do ragione, nessuno dovrebbe opprimere qualcuno per averlo per sé. - poggia una mano sulla mia spalla.
- Già... -
- Fammi riformulare. Non tutto è lecito in amore, ma tu dovresti osare un po' di più o potresti rischiare di perdere il treno. -
Ma quale treno?
Secondo me non c'è mezza fermata per raggiungere il cuore di Norio.
Non come vorrei io.
Arriva dunque il giorno seguente assieme alla mia uscita con Seika.
In fine abbiamo concordato di andare a fare un giro oggi, visto che domani lavoro per buona parte del pomeriggio.
- Sei sicura? Non esitare a chiamarmi, in caso dovesse darti problemi. - Norio mi ha fermata, davanti casa.
- Parli come se mi stessi affidando la tua sorellina di cinque anni. Seika è abbastanza grande per non darmi problemi. -
- Non ne sarei così sicuro, fossi in te. - sbuffa.
- E tu che ci fai qui? Non avrai mica intenzione di venire con noi, vero? - scatta Seika, arrivata al cancello.
- No, ma... non dimenticare ciò che ci siamo detti l'altro giorno. - la fissa storto.
Uhm...?
Che si saranno detti?
Ora sono curiosa.
- Certo, certo. - lo liquida con una scrollata di mano.
- Andiamo, Ayako? - trilla felice rivolgendosi a me.
- Certo. - non riesco a non guardare Norio, di sottecchi.
- Ah... divertitevi. - sbuffa nuovamente per poi chiudersi in casa.
- È davvero un timidone, non l'avrei mai detto. Eppure lo conosco da molti anni. - ridacchia Seika, lungo il tragitto verso la stazione.
- Tu dici che fosse timidezza? A me sembrava scocciato perché stiamo per uscire da sole. -
- Certo che era scocciato, ma perché sa che potrei diventare pericolosa per lui. Lo conosco da così tanto e chissà... lontana dal suo controllo, assieme alla sua vicina ed amica... potrebbe scapparmi qualche racconto imbarazzante sul suo passato. Tipo quando in quarta elementare interpretò la parte dell'albero, durante la recita. Tutto perché non voleva avere rotture ad imparare delle "inutili battute". Come le definì lui stesso. Già al tempo si era votato completamente allo studio. - si lascia subito "scappare" un aneddoto.
- Quindi è un tipo diligente e studioso fin da piccolo. - ridacchio.
Chissà se ci sarei andata d'accordo anche da bambina.
Probabilmente avrei fatto come fa Seiichi ora, trascinandolo quindi a giocare.
- Comunque, senza parlare di quel brontolone... dove mi porti, di bello? - mi sorride.
- Oh, io? Uhm... da quando mi sono trasferita ho girato solo per negozi d'arte o librerie. E solo una volta sono andata al karaoke. -
- Anche tu non scherzi, quanto a diligenza. - ride allegra.
- In verità è dovuto al fatto che, oltre alla scuola, ho anche un lavoro part-time e frequento un corso d'autodifesa. Non ho moltissimo tempo per svagarmi, inoltre sono il tipo di persona che, piuttosto d'andare in giro tra un mare di gente, preferisce star a casa a guardare film o serie con le amiche. -
Non a caso mi sento un pochino... oppressa a camminare per le strade, dato che presto sarà Natale.
Se penso che non ho ancora acquistato i regali per amici e famiglia... mi viene male.
- Capisco sempre di più il motivo per cui piaci a Norio. - mi osserva sorridente.
A quelle parole sento il mio cuore sussultare brutalmente - Anche lui mi piace, come persona. -
Lo so, lei non si riferiva ad un qualche senso romantico.
- Uhm... - si fa seria iniziando a studiarmi, anzi... diciamo pure a fissarmi di brutto.
- C-Che c'è? -
- Oh, niente. - torna a guardare davanti a noi - Ti va di andare al centro commerciale? Il navigatore del cellulare dice che non è molto lontano dalla fermata successiva a quella degli istituti scolastici. -
- Come vuoi, mi farebbe piacere andarci. Non l'ho ancora mai visitato, magari hanno pure un negozio con del materiale per artisti. -
Chissà... potrei sperare di trovare quel maledetto pennello in setole di pelo di lupo.
Anche se... dubito sarà a buon prezzo, accidenti al nostro prof.
A volte se ne esce con delle richieste davvero pazzesche.
- Ma dico... pensi sempre e solo all'accademia? -
- Certo che no, stavo pensando anche di approfittare della visita per trovare qualche regalo di Natale. - confesso.
- Eh? Non li hai ancora acquistati? Ma... manca pochissimo! - sbarra gli occhi.
- Ho avuto altro a cui pensare, in questo periodo. - sospiro ricordando le ultime vicende.
- Non ti chiederò che è successo, se non vuoi parlarne, ma in caso non farti problemi. Anche se Norio direbbe di certo il contrario, io sono brava ad ascoltare. - sorride per poi rovinare all'ultimo il bel discorso - Comunque... per quanto riguarda i regali, ti aiuto io a trovare quello perfetto per il mio fratellino brontolone. -
- Ok... - rispondo un attimo titubante.
Che sia il caso fargli un regalo?
Non potrebbe risultare strano?
Beh... potrei optare per qualcosa di neutro, uno di quei regali che si fanno ai conoscenti, per educazione.
No, non mi va.
Norio ha fatto tanto per me ed è giusto che gli faccia un regalo più serio.
Anzi... io voglio fargli un bel dono.
- Seiichi mi ha detto che, ogni tanto, cucini per Norio. - se ne esce dal nulla, lungo la strada verso il centro commerciale.
- Lavoro part-time al supermercato vicino alle nostre scuole e lì, una mia collega, l'ha soprannominato come "bel moro dei cibi pronti". Vederlo prendere sempre quella roba aveva cominciato a far male pure al mio di stomaco. Inoltre mi ha aiutata così tante volte che questo... era dovuto. -
- Sei davvero una brava ragazza. - le si addolcisce lo sguardo - Grazie. -
- Per cosa mi ringrazi? -
- Norio è un tipo difficile da approcciare, pure per chi lo conosce da molto tempo. È dura ottenere la sua fiducia e simpatia. Si apre con pochissimi e comunque mai del tutto, ma sinceramente, considerando il suo passato è capibile. Eppure... anche così, tu sei riuscita a far breccia in lui. Tiene a te al punto da arrivare ad aiutarti e tentare di proteggerti da mie possibili prese in giro. Oggi sono voluta uscire con te per capire che tipo di persona tu sia, ma già a primo impatto credo di averlo inteso bene. L'ho capito quando mi hai ribeccata, durante il nostro incontro. Il mio ringraziamento era per ciò che hai fatto per lui fin'ora, anche il semplice essergli amica, ma pure per il futuro perché, non penso di sbagliarmi a dire che pure tu finirai per essergli di grande aiuto. E probabilmente senza nemmeno rendertene conto. -
Come una scema rimango a fissarla.
Ho ascoltato attentamente ognuna delle sue parole, le quali mi hanno commossa non poco, ma... una parte mi è rimasta particolarmente impressa.
"Considerando il suo passato è capibile".
Non lo so, ma non credo si riferisse ai problemi di popolarità.
Dal suo tono sembrava essere qualcosa di molto più... grave, pesante.
- Mi dispiace Ayako, non posso dirti altro. So che probabilmente ti avrò fatto sorgere delle domande, ma è giusto che sia lui a parlartene. E sono abbastanza certa che accadrà, per la prima volta. - mi fa un dolcissimo sorriso.
Si vede quanto tiene a Norio.
Proprio come fosse davvero sangue del suo sangue.
Senza sapere bene cosa risponderle mi limito ad annuire promettendo di continuare a stargli vicino.
Ora credo di aver capito il motivo per cui entrambi ci troviamo bene con l'altro. E pure il perché è stato così "facile" fidarsi.
Io e Norio abbiamo cicatrici che sono difficili da raccontare e sappiamo che, a volte, star accanto a qualcuno in silenzio può valere molto più di mille parole di conforto.
Ed è proprio con persone del genere che vien poi la voglia di confidarsi.
Non so cosa ci sia nel passato del moro, tanto quanto lui non è a conoscenza del mio.
Una cosa però è certa, se un giorno se la sentirà di parlarne con me io ci sarò e cercherò di stargli ancora più accanto.
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