La nostra prima volta (seconda parte)
Quante volte abbiamo desiderato nella nostra vita, che il nostro più grande desiderio si avverasse?! Ebbene sì il mio desiderio più grande si era avverato. E ancora non ci credevo ma era la realtà, il mio unico e grande amore della mia vita il Dottor Angelo Cox, finalmente dopo ben quindici anni ricambiava il mio amore. Anche se ho sempre creduto che lui mi amasse fin dall'inizio del nostro incontro.
Quel giorno che dovevo andare a fare la notte avevo l'ansia, sapendo che Angelo nel pomeriggio sarebbe passato a prendermi.
Subito pensai se veramente io e lui avremmo fatto l'amore, pensai che se lo diceva anche davanti alle persone pur scherzando, stava a significare che voleva farlo davvero e questo mi spaventava anche se lo desideravo tantissimo.
Quello stesso giorno mi chiamarono sia Mark e sia Ada, per sapere se era vero quello che diceva Cox, se lo avevamo fatto per davvero.
Ma dissi a tutti e due che non avevamo fatto nulla, e che in quel momento Cox stava solo scherzando come sempre. Mark mi è sembrato un po' preoccupato e anche abbastanza geloso, Ada era emozionata e contenta. Ma solo a lei le dissi che ci saremo visti, e se sarebbe successo qualcosa tra noi due era la prima a saperlo.
Ma dopo qualche minuto mi chiamò Gabriele, dicendomi che i suoi genitori non facevano altro che litigare. Lui piangeva perché voleva ritornare in ospedale per vedermi, e continuava a dire che voleva fare un giretto con la mia macchina di Iron Man. La madre gli diceva che sarebbe ritornato per fare riabilitazione in ospedale, così poteva rivedermi. Mentre il padre gli diceva tutto l'esatto contrario, che ormai non mi avrebbe più rivisto e che non esisteva nessuna macchina di Iron Man. Ed era stata tutta una messa in scena per farlo stare buono, ma io gli dissi che non era affatto così, e lui lo sapeva. Si arrabbiava sempre con il padre, dicendogli che era un bugiardo. Gli diceva che solo io e Cox eravamo i suoi supereroi, mentre a lui lo odiava. Il padre purtroppo aveva il vizio di bere, ed era molto ossessionato dal figlio. Prima di salutarlo cercai di tranquillizzarlo, era davvero spaventato.
Arrivò per me il pomeriggio tanto atteso, stavo per vedermi con il Dottor Cox. Saremo stati solo io e lui insieme a casa sua, e non sapevo cosa sarebbe successo tra noi due.
Mi venne a prendere alle cinque sotto casa mia, mi è sembrato anche più bello del solito.
Gli andai vicino di corsa e lo abbracciai.
"Hey ci siamo visti ieri sera, sembra che non mi vedi da una vita!" Mi disse meravigliato.
"Sì lo so, ma sono felice di vederti" gli confidai.
Lui mi baciò molto intensamente, come solo lui sa fare.
Sul balcone al primo piano c'era affacciata la solita pettegola del palazzo. Appena la vidi mi venne un colpo, dicendo ad Angelo di andarcene subito.
Lui appena la vide disse: "Buonasera signora!" Ed entrammo subito in macchina.
"Ma sei pazzo?! Quella ora che ci ha visto lo va dicendo a tutti, compreso ai miei fratelli!" Gli affermai spaventata.
"Embè a me non importa di quello che dice la gente" mi rispose deciso.
Una volta arrivati a casa sua mi venne in mente che ci ero già stata, quando dovevo fare la tesi con lui.
Era una splendida villa moderna con mobili di design, in una zona tranquilla. Ed era contornata da un bellissimo giardino ben curato, dotata di una comoda piscina in zona relax esterna, con vista sulle montagne.
Con cucina molto ampia ed elegante, la sala aveva una spaziosa taverna composta da un angolo bar.
Poi aveva un'altra stanza che era il suo ufficio. Salendo le scale si poteva raggiungere il primo piano che era composto da tre camere, tra cui una matrimoniale. Ogni camera aveva un bagno, la camera matrimoniale aveva una bellissima terrazza, che dominava il sottostante giardino con la piscina.
Era stupenda, e ci abitava solo lui ovviamente essendo divorziato.
Mi offrì un amaro, giusto per sciogliere il ghiaccio tra noi due.
E sedendosi accanto a me, mi confidò:
"Stella è quasi un anno ormai che sei in ortopedia, e da quando ci sei tu è tutto diverso, mi sento un'altra persona mi sento migliore" mi guardava con uno sguardo molto intenso.
Io mi perdevo nei suoi bellissimi occhi blu, ed ero incantata dai suoi bellissimi capelli ricci. Quei suoi riccioli biondo cenere, che cadevano sul suo volto mi facevano impazzire.
Ma ebbi il coraggio di dirgli: "Grazie amore mio, anche io sto bene in ortopedia. Ogni giorno imparo sempre cose nuove ed è tutto merito tuo, io ho solo te e sei tutto ciò che ho bisogno per stare bene" lui mi sorrise.
Dopo qualche istante mi prese la mano, dicendomi: "Grazie di esistere Stella, sei la mia piccola stella e ti amo veramente. E scusami se non posso darti quello che meriti, perché potrei essere davvero tuo padre, ma cercherò di darti tutto l'affetto che meriti e non ti lascerò mai".
Cominciarono a sudarmi le mani, e cominciai ad avere le pulsazioni alle dita.
Ma gli dissi lo stesso: "E tu sei il mio piccolo Angelo, sei il mio protettore che mi caccia sempre fuori dai guai. Tu mi dai tanto affetto e non ti devi scusare, non mi importa che potresti essere mio padre, io sto bene con te e l'età è solo un numero" e lui mi baciò la mano.
"Vieni con me!" mi esclamò all'improvviso.
E mi portò in un'altra stanza, ed era il suo ufficio. Ed era lì che aveva tutte le sue Action Figure.
Quando andai per la prima volta a casa sua per la tesi, non ci feci caso alle sue collezioni.
Aveva di tutto da Tony Stark fino a tutti gli Avengers, aveva perfino i personaggi di Star Wars, del Signore degli anelli e di Dragon Ball.
Ed erano quasi tutti Hot Toys, erano fatti perfettamente e molto somiglianti.
Rimasi incantata era una collezione stupenda, aveva anche moltissimi libri e fumetti.
"Ti piacciono?" Mi chiese.
"Sì tantissimo, sono bellissimi!" Gli risposi incantata.
Ma lui mi guardava molto intensamente.
"Tu sei bellissima" cominciò a dirmi. Ed era anche piuttosto agitato.
Ad un certo punto cominciò a toccarmi il seno, mettendo le sue mani dentro la mia maglia.
E baciandomi continuò a toccarmi sempre più, ed era intenzionato a spogliarmi.
"Fermati ti prego!" Gli supplicai.
"Perché? Non vuoi farlo con me?" Mi domandò perplesso.
"Sì certo ma ho paura!" Gli risposi agitata.
"Non devi aver paura sempre di tutto, perché così poi vivi male. Questo ti succede anche a lavoro hai sempre paura, e ti fai venire gli attacchi di panico e non va bene. Devi superare le tue paure sei una donna adulta ed è ora che cresci!" Mi rimproverò.
Non mi aspettavo quelle sue dure parole, ma aveva ragione, lui è il mio mentore e sapeva come prendermi, perché mi conosceva più di chiunque altro al mondo.
Ma gli dissi: "Sì scusami hai perfettamente ragione, ma vedi tu essendo molto più adulto di me... non so come comportarmi. Ti amo tantissimo, ma non credi che stiamo correndo un po' troppo?"
Lui mi rispose: "Se non vuoi non lo facciamo! Ma io non credo di correre troppo. Io ti amo e desidero fare l'amore con te. Ora visto che dobbiamo andare a fare la notte, possiamo farlo domani, abbiamo tutto il giorno. Beh io dovrei fare tutta una tirata fino alle tre di pomeriggio. Ma poi staremo insieme di nuovo e stavolta non potrai dirmi di no!"
Avevo il cuore che mi batteva a tremila.
Lui continuò a baciarmi, ma si fecero di già le sette e dovevamo scappare; perché alle otto dovevamo stare a lavoro.
A casa non dissi niente che avrei passato tutto il pomeriggio con il Dottor Cox, e poi sarei andata direttamente con lui a fare la notte. Non potevo assolutamente dirlo, ma ho riparato con una bugia, lo so che non si deve mentire ma a volte le bugie ti salvano la vita.
Quando andammo a fare la notte Angelo mi fece portare la sua macchina, tanto era uguale alla mia cambiava solo il modello.
Appena arrivati in ospedale gli ascensori erano occupati, quindi prendemmo le scale dovevamo arrivare al quarto piano.
Io ero in vantaggio e gli manifestai: "Dai papino non ce la fai? Sei vecchietto!"
"Vecchietto a me? Ti faccio vedere io chi è vecchietto!?"
E si mise a rincorrermi per le scale, ma arrivai prima.
"Ti ho fatto vincere" mi constatò affannato. Scoppiai a ridere perché non ci credevo.
Arrivati in reparto Ada e Mark erano già cambiati, e ci guardavano con aria sospetta.
Quando andai a fare il giro della terapia con Mark tra una stanza e l'altra, mi domandò: "Tu e Cox siete venuti insieme?"
"Sì, è venuto a prendermi, e siamo andati a casa sua. Poi mi ha fatto vedere la sua collezione di Action Figure" gli dissi mentre eseguivo uno stik glicemico ad un paziente.
"Sì quello voleva farti vedere il suo mezzo!" E molto sicuro di sé, cambiò la flebo ad un altro paziente.
"Tu sei solo geloso di noi due!" Gli rinfacciai.
"Io non sono geloso di nessuno" e proseguì da solo con la terapia, mi aveva stancato.
Dopo un po' chiamarono dal pronto soccorso, corsi a dirlo al Dottor Cox in sala medici. "Angelo hanno chiamato dal pronto soccorso, serve un ortopedico" sembrava piuttosto urgente.
Lui stava controllando le cartelle cliniche, per valutare gli interventi che dovevano essere eseguiti nei prossimi giorni.
"Che palle questi ogni volta!" Sbraitò infastidito.
E alzando gli occhi al cielo mi fece cenno di seguirlo.
Era un signore con il tendine della mano tagliato, doveva essere operato il giorno seguente.
Appena ritornati in reparto Angelo mi esclamò: "Tieniti pronta per un altro intervento chirurgico domani mattina, poi ti spiegherò anche questo ma e semplicissimo!"
Dopo aver fatto tutto quello che c'era da fare, Angelo mi propose se volevo andare a riposare con lui.
Accettai subito, così mi recai con lui nello stanzino riservato al personale. Lo stesso dove io e Mark avevamo dormito insieme quella sera.
Sdraiati sul letto, cominciò a baciarmi e a toccarmi. Era intenzionato a farlo, cominciò ad abbassarmi il pantalone della divisa, subito dopo lo tirò fuori.
"Aspetta! Non avevi detto che lo facevamo domani?" Gli domandai con agitazione.
"Stasera faremo solo un assaggio, poi domani lo faremo completo. Dai lasciati andare!" Mi rispose.
Notai che era agitato a tremila.
Ricominciò a baciarmi, mi alzò anche la maglia per toccarmi il seno.
All'improvviso venne Mark e aprì la porta dello stanzino.
Ci vide praticamente che stavamo mezzi nudi, mi sistemai immediatamente il pantalone della divisa.
Angelo sistemandosi anche lui gli mentì: "Io e Stella stiamo riposando, volevi dirmi qualcosa?"
E Mark gli rispose: "No! Pensavo che non c'era nessuno qui, va bene vado a dormire da un'altra parte. Scusatemi!" era diventato di tutti i colori.
"Va bene buona notte!" Gli constatò Cox. Mark annuì e andò via.
Poi alla fine non abbiamo fatto più nulla, ci siamo addormentati. Passai tutta la notte a respirare il suo meraviglioso profumo, il suo profumo era la mia cura.
Giunta l'alba appena svegli, Angelo mi diede il buongiorno con un bacio.
Appena usciti dallo stanzino andai a vedere il signore con la mano tagliata, doveva essere operato subito, perché il tendine si era staccato dall'osso e dal muscolo.
Appena arrivati in sala operatoria il Dottor Cox cominciò a spiegarmi l'intervento:
"Allora Stella ascoltami, l'intervento di oggi dipende dal tipo di lesione. Se un tendine viene completamente tagliato, il capo connesso al muscolo può retrarsi come fosse un elastico. Per questo è necessario esplorare la ferita ampliandone le dimensioni, i due capi vengono poi suturati insieme. Qualora il tendine sia invece stato strappato è necessario fissarlo nuovamente sull'osso, e questo è quello che noi oggi andremo a fare. L'intervento viene eseguito con anestesia del solo arto superiore. Tutto chiaro? Ci sono domande?"
Gli risposi: "Tutto chiaro Dottor Cox" e cominciammo subito con l'intervento.
L'intervento durò 15 minuti, ma per me anche questo era stato abbastanza complicato.
Ritornati in reparto Mark e Ada erano già andati via, mi dispiaceva per Mark ci coglie sempre nei momenti imbarazzanti.
Andai via anche io salutando Angelo, mi disse che appena finito il turno mi avrebbe chiamata.
Il pomeriggio a casa avevo l'ansia come al solito, pensando che mi sarei rivista di nuovo con Angelo e stavolta avremmo fatto l'amore sicuramente.
Mi chiamò appena finito il turno: "Scusami Stella, oggi mi ero dimenticato che devo fare studio, appena finisco ti passo a prendere per le venti, ti amo" la sua voce tremava.
"Ok tranquillo ti aspetto, ti amo anch'io" mi salutò e chiuse la chiamata.
Verso le diciannove cominciai a prepararmi volevo essere bella per lui, ma si fecero quasi le dieci.
Ad un certo punto pensai che non sarebbe più venuto, ma dopo qualche secondo mi chiamò.
"Stella ho finito ora di fare studio, cosa vuoi fare?" Mi chiese agitato.
"Io sono pronta ma se tu sei stanco non fa niente, facciamo un altro giorno!?" Ero quasi amareggiata.
"No! Non sono stanco ti passo a prendere adesso!" Mi percepì eccitato.
A mio fratello dissi che sarei uscita con Ada.
Arrivò sotto casa mia, appena salita in auto mi baciò.
"Sei bellissima" mi sussurrò sottovoce.
Sentivo il mio cuore battere fortissimo.
"Grazie sei bellissimo anche tu" il suo sguardo era stupendo.
E continuò a dirmi: "Senti ora è tardi, che ne dici di andare direttamente a casa mia? Usciremo insieme un'altra sera" cominciai ad avere le pulsazioni alle dita.
"Per me va bene" gli confermai.
E lui subito partì avviandosi verso casa sua, avevo l'ansia e il mio cuore batteva sempre più forte.
Arrivati a casa sua cominciò subito a toccarmi e a baciarmi, dicendomi che potevamo mangiare dopo averlo fatto. Mi portò nella stanza da letto e cominciò a spogliarmi, si spogliò anche lui.
Mi buttò sul suo letto matrimoniale e mi sussurrò con affanno: "Stai tranquilla e rilassati che sarà bellissimo!"
Facendo l'amore con lui non sapevo cosa fosse la tenerezza, finché non ho sentito le sue mani sul mio corpo. Credevo che si potesse fare l'amore solo con forza, ma poi sono stata con lui e non potevo immaginare che una carezza potesse abbattere tutte le mie paure, ma lui le ha cancellate con un solo tocco. Ero convinta che l'amore non esistesse, ma poi è arrivato lui a dimostrarmi il contrario. L'ho amato fin da subito, ho sempre avuto bisogno di lui. In quel momento mentre facevamo l'amore, ho capito che senza di lui non so vivere.
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