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8. STARDUST

"Faremo strage di cuori" la frase colma di buoni propositi pronunciata da Giordy si proietta senza sosta nella mia mente e rende il viaggio in macchina meno piacevole del previsto. Vorrei solo che la mia mente si svuotasse del tutto e non pensasse altro che a divertirsi, guardo con quanta naturalezza il viso di Giordy è cauto, io non riesco a stare calma
-andrà tutto bene- mi rassicura prendendomi la mano. Lo spero così tanto, ho un bisogno enorme di sentirmi in pace con me stessa e in questi mesi non lo sono stata per niente, ho solo mascherato la tranquillità che appariva disinvolta sul mio volto e dato che nessuno si è posto qualche problema nel vedermi all'improvviso così calma, io non mi sono preoccupata di dare spiegazioni. Anche perché non ero calma. Non lo ero. Ero svuotata, ecco come mi sentivo e poi ti accorgi che stare male non cambierà mai il risultato. Che sono le persone brutte quelle che ci hanno distrutto ad averci insegnato qualcosa. E quelle belle coloro che hanno tentato di rimettere assieme i pezzi di qualcosa che non si può riparare facilmente. In questo momento però la mia mente non è in grado di riconoscere il bene dal male e di separarli affinché io stia bene. Ma voglio rischiare. Voglio rischiare di essere felice, che frase buffa. Finite le mie profonde riflessioni preparatorie, vedo finalmente sorgere imponente la casa di Ryan. Semplicemente stupenda. Non l'avevo mai vista da vicino, mi era apparsa solo in foto ma dal vivo è molto più grande e lussuosa. È un enorme villa appena fuori città con un giardino stratosferico e sono impaziente di vedere com'è all'interno. Scendiamo dall'auto e, dopo aver risentito la prolissa lista di avvenimenti di Joanna, possiamo finalmente intraprendere la via d'entrata. Lungo l'interminabile viale sono sparsi una moltitudine di adolescenti e postadolescenti che si divertono a bere o palpare il corpo di qualche sconosciuta. Prima che possa fare commenti alquanto spiacevoli su quei poveri disperati, Giordy mi trascina all'interno della villa. I miei occhi non sanno dove posarsi ci sono cosi tante cose da osservare che la confusione rischia di offuscare la mia vista. Lampadari, tavoli, televisori, divani, così tante cose in una sola casa. Pazzesco. Ma l'unico particolare che cerco e che non trovo è lui. Dove si sarà cacciato? E se è con qualcun'altra? Siamo ottimiste mi dicono. Ho ragione, questa è l'ultima volta che la paura ha la meglio su di me stasera. Promesso.
- beh divertiti tesoro! Io vado a cercare l'amore della mia vita!- ma che sta dicendo?
- cosa?- e senza preavviso Giordy sparisce e mi lascia in balia del panico. Non so cosa fare, non so dove andare. Se trovassi un volto familiare in quest'ammasso di gente ne sarei più che felice. Ma niente. Sto iniziando a odiare seriamente questa festa, all'improvviso sento una mano posizionarsi sulla mia spalla, sulla mia bocca si dipinge un sorriso raggiante che appena mi volto per constatare che sia lui si spegne.
- ei bella, da quanto tempo- no. Non può essere lui, lui no.
-ehm, si ciao- dico titubante, Austin mi guarda fisso e non riesco a capire che intenzioni abbia. Il suo sguardo mi terrorizza e pian piano la mia mente rivive ciò che successe l'anno scorso
Flashback
- non puoi lasciarmi, questo è uno scherzo! È un fottuto scherzo! Non devi nemmeno pensare di poterlo fare. Intesi?- i suoi occhi glaciali scrutano i miei minacciosi e con disprezzo.
- non posso andare avanti così. Io non ti amo, perdonami..- non faccio in tempo a terminare la frase che la sua mano è sul mio braccio e inizia a strattonarlo con forza.
- non dire cazzate! Tu mi ami eccome - come può dire certe cose? Non lo riconosco, non è più il ragazzo affettuoso e premuroso di qualche ora fa. È come mutato, o forse è sempre stato così e ha mascherato tutto così bene da riuscire a ingannarmi. O forse no..sono così confusa, un accenno di lacrime si deposita sui miei occhi non volendo fermarsi
- mi stai facendo male Austin.- affermo decisa. Ma lui non mola la stretta, anzi aumenta ancora di più la forza con cui mi sta strattonando
- non mi importa. Tu mi stai facendo più male-
non so più cosa fare, non voglio più trovarmi in questa situazione, voglio poter decidere ciò che è meglio per me e a questo punto anche ciò che è meglio per lui. Non posso starci insieme essendo consapevole di non amarlo. Non posso.
- ti farei più male stando con te e non amarti allo stesso tempo.- ammetto. Queste parole non potrebbero pesargli più di come mi sta per dimostrare, la mia guancia riceve una scossa e io cado a terra. Non può averlo fatto davvero. Il ragazzo che credevo mi amasse mi ha appena picchiata. Mi massaggio lo zigomo con foga ma il dolore permane senza andarsene. Chiudo gli occhi aspettandomi il peggio, all'improvviso sento due braccia forti sollevarmi di peso. Apro gli occhi per poi incastrare il mio sguardo con quello del mio salvatore. E chi se non lui?. Mi avvinghio letteralmente a lui senza volerlo lasciare e nascondo la testa nel suo collo
-grazie- riesco a soffocare tra le lacrime.
per lui vero?! È per lui che mi stai lasciando! non ci posso cedere. Massi vai pure a fare la puttana col tuo amichetto, ma non tornare da me quando ti farà soffrire.- dice e per mia grande gioia ma anche per mio dispiacere decide di andarsene. Ryan non muove un muscolo e lascia sfogare tutte le frustrazioni che mi stanno assalendo in questo momento. Quando mi sono calmata abbastanza per spiccicare parola mi ripone su una panchina
-io ti farò soffrire. Già lo so.- quelle parole mi feriscono più di quanto mi abbiano ferito qualsiasi parola pronunciata a chiunque, perché mi sta dicendo questo? Io ho lasciato Austin per lui e ora mi dice che mi farà soffrire?. Non è vita questa. Non è vita.

-non essere così taciturna, non ho mai mangiato nessuno- beh sai com'è la mia guancia ha un vago ricordo di te che la distruggi non so se ricordi ....
-è che non ho proprio niente da dirti- ammetto insicura di quello che sto facendo, ma il mio tono di voce mi tradisce.
- Chiara- mi chiama una voce, conosco quella voce, quella voce bellissima, quella voce soave ok credo che stiamo svasando un tantino troppo
-ti cercavo- dice, e quando si accorge che ho difronte colui che ha cercato di aggredirmi, avvolge un braccio intorno a me come segno di protezione andiamo bene credo che dovresti vederti più spesso con Austin se questo è l'effetto che fa su Ryan ok questo ragionamento non ha ne capo ne coda.
-cosa ci fai qui?- chiede calmo, spero solo che mantenga la calma.
- beh tanti auguri.- afferma senza il minimo pudore,
-non mi sembra di averti invitato, in ogni caso la tua presenza non è gradita- risponde a tono stringendo i pugni, gli accarezzo le nocche per calmarlo e lui rilassa i muscoli a comando,
- mi stai forse minacciando piccolo Ryan?- a quelle parole Ryan si avventa contro di lui e lo butta a terra sovrastandolo, non sapendo cosa fare lascio il comando al l'istinto che mi scaraventa a fermarli, afferro Ryan per un braccio e lo costringo ad alzarsi, gli prendo il viso tra le mani cercando di calmarlo
-ei, guardami. Non ne vale la pena ok?- non smette di guardarmi e questo mi mette un po in soggezione ma sono contenta di avere il controllo delle sue azioni almeno per una volta. Lo prendo per mano e lo conduco fuori
-ti fai comandare dalla fidanzatina così?- le parole di sfida si insediano nella testa di Ryan e distruggono il buonsenso che si stava rimaterializzando. Capendo cosa sta per succedere, lo trattengo con la forza
-non ascoltarlo, Ryan è quello che vuole. Vieni usciamo- senza dire niente mi segue in silenzio, camminiamo per qualche isolato per poi finire in una strada senza uscita. Ad un certo punto si ferma
- che succede? - gli chiedo. In silenzio mi prende la mano e si avvicina a me, così vicino che posso sentire il suo respiro. I nostri volti sono a un palmo di distanza e non so quanto potrò resistere. Inprovvisamente incastra il suo capo nell'incavo del mio collo e mi cinge i fianchi con le mani, inizia a guidarmi facendo piccoli passi avanti e indietro accompagnati dal dondolare dei nostri corpi
-I won't let you go, Now you know. I've been crazy for you all this time..- sta..sta cantando sta cantando per me. E stiamo ballando. Stiamo ballando mentre lui..sta cantando, non riesco ancora a capacitarmene. Socchiudo gli occhi e mi lascio cullare dalla sua voce.
-I have kept it close, always hoping...with a heart on fire...heart on fire..- sento che sto per svenire dalla felicità e so con certezza che ho le guance in fiamme dall'emozione. Si stacca di colpo da me abbastanza da potermi guardare dritto negli occhi
-sei adorabile quando arrossisci-
ok basta ora posso morire in pace. Sono paralizzata. Non so cosa fare ne cosa dire, ma dovrò pur fare qualcosa per non sembrare una perfetta idiota. Guardo in basso sorridendo, lo sento ridere quindi alzo gli occhi guardandolo storto. Vedo il suo sorriso, che è semplicemente la fine del mondo, se dovessi riassumerlo in una parola sceglierei il "paradiso"
-ah ora ridi di me?- ammicco.
-sta zitta- mi zittisce posando senza preavviso le sue labbra sulle mie. Colta impreparata non posso far altro che ricambiare ammettilo e basta che non vedevi l'ora che ti baciasse. Si non vedevo l'ora che mi baciasse. Le sue labbra sono fredde, e quando la sua lingua si unisce sento un calore improvviso. Non potrei essere più felice. Più felice di così. Ora e qui voglio solo che questo bacio non abbia mai fine.

{Spazio autrice}
Wow siamo già arrivati all'ottavo capitolo! Mi sembra solo ieri che stavo pensando a come iniziare questa fiction. Vorrei sapere cosa ne pensate voi: se vi è piaciuto, se vi fa schifo, come potrei migliorarlo. Ditemi pure tutto quello che vi passa per la mente (riguardo a quello che ho scritto)
UN DOLCE BACIONE

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