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capitolo 99

Salve a tutti,

Eccoci con un nuovo capitolo, preparate i fazzoletti perché anche questo sarà intenso e doloroso.

Buona lettura

"Mi scusi, lei chi è?"
Quelle parole si ripeteva nella mente di Mark come un disco rotto.
Nooooooooo!!!!!!!!
Non poteva essere vero!!!!!
Pensava che sarebbe andato tutto bene e invece il suo angelo non ricordava di lui.
Non riusciva a respirare. Matt continuò a farfuglió frasi e faceva pause.
- perché -
- sono -
- qui? -
- lei -
- chi é? -
- io
- chi -
- sono? -
Io chi sono?
Quell'ultima domanda spezzó il cuore di Mark e non riusciva a muoversi per lo shock.
Matt si guardó il corpo e rimase sotto shock.
Non ricordava nulla. Perché aveva quelle ferite? Perché sentiva quel dolore? Cosa stava succedendo? Perché la sua mente era vuota?
Lui andò in panico a quei momenti.
Tom e Chris erano fuori dall'ospedale, c'era una piccola zona allestita dove Louis, Rose e Christopher aveva fatto mangiare per tutti e loro due lo stavano prendendo per Mark. Erano così dolci. Lo facevano da giorni.
Mark e Matt sentirono all'improvviso che Matt si era svegliato.
- fratello - dissero Tom e Chris nello stesso istante.
Poi sentirono l'animo di Mark sotto shock.
Cosa stava accadendo???
Contemporaneamente Matt era in panico.
Mark e Matt avevano bisogno di loro.
Tom e Chris erano arrivati di corsa in terapia intensiva. Vedevano la scena dietro il vetro. Mark non si muoveva mentre Matt voleva togliersi le flebo ma non si riusciva perché non aveva sensibilità nelle braccia e mani. Lui tremava tutto e Tom lo notò con Chris.
Loro due entrarono nella stanza.
- ciao, fratello - disse Tom avvicinandosi delicatamente. - sarai disorientato ma ci siamo noi con te -
Matt lo guardò.
- fratello??? -
Lui era confuso. Non li assomigliava.
Era veramente suo fratello?
- si, Matt. Sono Tom - disse lui avvicinandosi ancora. - non devi aver paura -
Tom li prese la mano ma Matt non la strinse.
Farfuglió qualcosa.
- non sforzarti. Sei stato in coma per giorni -
Chris si avvicinò a Mark, gli mise una mano sulla spalla ma non la sentiva.
- Mark, fratello, mi senti? - chiese Chris preoccupato.
Era come se Mark non era lì con la mente.
- voi
Chi
Siete? -
Tom rimase scioccato a quella domanda.
Forse era solo un attimo di confusione.
- sono Tom. Siamo più che amici - disse Tom alla sua confusione iniziale. - siamo fratelli -
Matt sempre più in panico.
- non
ricordo
nulla -
Affermò Matt guardandolo.
Sentiva un vuoto dentro di lui. Si ritrovò a piangere.
Tom versó le lacrime con Matt.
Suo fratello non ricordava nulla. L'incubo che tutti temevano si era avverato. Matt aveva un amnesia e non solo, vedeva che non riusciva a muoversi. Era devastante.
Anche Chris era sconvolto da ciò e guardò Mark.
- Mark, fratello, Matt ha bisogno di te e anche noi. Devi tornare - disse Chris.
Mark lo guardò e disse: - Matt non ricorda -
In quel momento Mark suonò il campanello per avvisare l'infermiera del risveglio di Matt. Nico passava per il corridoio per vedere come stava Matt e aveva sentito il campanello.
Si avvicinò subito alla stanza e Matt era sveglio ma in panico.
Mark lo guardò e disse: - non ricorda -
L'incubo di tutti si era avverato.
- ho bisogno di stare da solo con lui per visitarlo - disse Nico ai tre.
Era difficile staccarsi da Matt. Avevano paura che lui non li avrebbe più voluti vicino ma dovevano darsi coraggio. Uscirono e Nico inizió la sua visita a Matt.
Nico inizió a controllare i segni vitali dai macchinari e poi si avvicinò a Matt.
- ciao, Matt - disse Nico. - ora ti visiterò. Capisci quello che dico? -
Matt lo guardò con uno sguardo vuoto. Non sembrava neanche lui.
Nico si avvicinò per sentire come stavano i polmoni e Matt si spaventó quando vide lo strumento intorno al suo collo.
Cosa voleva fargli?
Non riusciva a muoversi. Aveva paura e voleva andarsene da lì.
Ma non aveva un posto dove tornare. Non ricordava nulla. Pensó alle persone lì fuori.
Chi erano?
Perché quell'uomo l'aveva chiamato angelo mio?
Non capiva nulla.
- non voglio farti del male ma solo aiutarti -
Mise le mani avanti.
- Questo serve per sentire i tuoi polmoni -
Matt sembrava un bambino in quel momento. Non sapeva nulla e tutto lo spaventava.
Mark guardava la scena dal vetro e soffriva a vedere Matt in quel momento. Era impotente. Non poteva far nulla.
Li venne da piangere. Tom e Chris si misero accanto a Mark. Provavano tanto dolore anche loro.
Nessuno avrebbe voluto vedere Matt in quello stato.
- come farò a dire ai ragazzi che il loro papà non ricorda? - chiese Mark disperato.
Era tutto così assurdo e doloroso.
- ci saremo noi con te. Non lo farai da solo - disse Tom.
- fratelli fino alla fine - disse Chris.
Nico vedeva che Matt aveva difficoltà a muoversi.
- provo a darti un piccolo colpetto sulla mano. Dimmi se senti qualcosa -
Lo comunicó anche a gesti. Nico lo fece pianissimo ma Matt lo guardò. Non sentiva nulla e si agitò tutto.
Proprio le mani che Matt usava per creare la sua arte.
Matt cercava di dire qualcosa ma farfugliava soltanto.
La sua meravigliosa voce che incantava tutti mentre parlava e cantava.
Adesso non ricordava neanche più cosa li piaceva e come parlare.
Era tutto terribilmente devastante. Mark voleva confortarlo o parlargli ma non avrebbe cambiato lo stato delle cose. Matt non aveva memoria, non muoveva le mani e non usava la sua meravigliosa voce.
Ogni secondo che passava, l'anima di Mark si dilaniava sempre di più.
Nico lo vide e gli fece il segno di aspettare. La visita non era ancora finita.
Matt notò accanto a lui sul comodino tanti oggetti. Avrebbe voluto prenderli per osservarli meglio ma non ci riusciva. C'erano anche dei disegni che lo ritraevano con ragazzi, bambini e anche un uomo.
Gli sembrava familiare. Poi vide il vetro e capì. Era lui l'uomo.
C'erano anche delle lettere ma non era in grado di leggerle.
Cosa c'era scritto?
Avrebbe voluto saperlo.
Chi erano i ragazzi e i bambini di quei disegni? Chi era quell'uomo?
Matt si agitò troppo e Nico cercò di calmarlo senza risultati.
Era difficile quando accadeva a chi si conosceva.
Mark non riusciva a guardare senza fare nulla. Lo sapeva che non sarebbe dovuto entrare ma voleva aiutare il suo angelo.
Nico lo guardò e pensó che forse Mark poteva fare qualcosa.
Mark iniziò a cantare d'istinto e quella canzone entró dentro di Matt. Lo guardava mentre lui cantava, Matt ascoltava quella bellissima canzone e pian piano il suo animo si calmó. Si sentì cullato. Mark si avvicinò e lui continuò a guardarlo fino alla fine della canzone. Farfugliò qualcosa, Mark si avvicinò di più per sentire meglio e Matt lo ripeté di nuovo.
- gra
zie -
Dopo quella parola Matt si addormentó come un bambino.
Mark si preoccupó a vederlo chiudere gli occhi.
- la sua mente è molto provata. Tu hai rilassato Matt che in questo momento è come un bambino - disse Nico. - se dorme, non devi preoccuparti. Ha bisogno di riposo -
Mark vede il viso di Matt più disteso.
- sei stato in grado di calmarlo. É sempre una parte difficile - disse Nico. - quella canzone potrebbe aiutarti molto con Matt quando uscirà da qui. Non sarà facile, Mark. Molti restano senza memoria a vita altri invece la recuperano. Non sappiamo cosa accadrà a Matt -
Mark si sedette e mise la mani tra i capelli. Attese diverse minuti per parlare. Guardò Matt e poi Nico.
- io gli staró accanto qualsiasi cosa accadrà - disse Mark. - non lascerò solo il mio angelo anche se non ha ricordi di me -
- Matt è fortunato a averti. Molti non hanno la forza di lottare. Ho visto alcune persone mettere chi diceva di amare in alcune strutture perché non erano più stesse di prima. Alcuni pazienti possono avere dei comportamenti diversi dalla propria personalità - disse Nico. - devi essere pronto a tutto, Mark, ma so che ami Matt e faresti tutto per lui -
- non importa se sarà difficile o mi respingerà o ci vorranno mesi oppure anni, io resterò al suo fianco. Matt è il mio angelo, l'amore vero che aspettavo da una vita e non sarà l'amnesia a dividerci - disse Mark deciso.
- Matt avrà bisogno di questa forza, anche se arriverai a sentirti impotente - disse Nico. - non arrenderti. Non sei solo e puoi chiamarmi sempre per ogni cosa. Io verrò da voi -
Chris guardò l'ora e decise di chiamare i suoi.
- ciao, mamma. Ti ho svegliata? - chiese Chris con un tono strano.
- ciao, Chris. No, ero già sveglia ma è successo qualcosa? Ti sento strano- disse Leonie preoccupata.
- si tratta di Matt, mamma - rispose Chris in lacrime. - sono successe tante cose. Lui era in coma.. -
Si fermò un attimo.
- e adesso lui si è svegliato ma non ricorda nulla. Non sa chi siamo. Ha lo sguardo perso. Non sembra neanche lui -
Leonie non l'aveva conosciuto di persona ma dai racconti di Chris sembrava di famiglia. Si strinse il cuore a sentire quelle parole.
- oh bambino mio, mi dispiace tanto. Ora parlo con papà e vediamo lì. Non vi lasceremo soli -
- grazie, mamma - disse Chris.
- vedrai si sistemerà tutto - disse Leonie cercando di dargli forza.
Leonie fece sentire tutto il suo appoggio e affetto a Chris. Poi avvicinò Craig che subito prenotò il volo. Voleva stare vicino a suo figlio. Lo chiamò per dargli il suo conforto e Chris vedeva come il loro rapporto era cambiato molto.
Kit e i gemelli erano con i nonni Sissi e John, gli zii, i cuginetti e i bisnonni. C'erano anche Bella Noche, Odette, Keen, i genitori di Mark e le sorelle. Erano nello stand allestiti da Louis, Rose e Christopher e stavano mangiando qualcosa nell'attesa di sapere qualcosa.
Sissi e John cercavano di recuperare il tempo con Kit e i gemelli. Vedevano come i genitori di Mark erano così amorevoli con loro tre. Sembravano più nonni loro. Quelli li fece sentire a disagio e anche quando videro l'amore che sentivano per Matt.
Due estranei davano più amore.
Tutta quella situazione li stava aprendo gli occhi su molte cose.
All'improvviso il cellulare squilló. Era il dottor Kim. Sissi diede una dolce carezza a Kit e i gemelli per poi allontanarsi con John. Il dottor Kim doveva parlargli. Loro entrarono dentro e lo raggiunsero nel suo studio. Avevano paura ma avevano fede in Dio.
- sedetevi, ho due notizie da darvi - disse Nico.
Lei si sedette mentre John rimase in piedi.
- la prima è che Matt si è svegliato dal coma -
John e Sissi si guardarono.
Il loro bambino si era svegliato. Avevano le lacrime agli occhi. Dio aveva ascoltato le loro preghiere.
- quando possiamo vederlo? - chiese Sissi entusiasta.
John notò lo sguardo di Nico.
- c'è dell'altro vero? - chiese John. - ci dica tutto -
- Matt si è svegliato ma non ricorda nulla, neanche chi è. Ha problemi a parlare e a muovere le mani. Signori Bomer, dovete essere forti per Matt -
Sissi svenne subito presa da Nico che si era avvicinato. John era paralizzato.
Il suo bambino non ricordava nulla. Era devastante per non parlare della mani e la difficoltà con le parole.
" Dio mi stai punendo? " pensò John guardandolo in alto. " Perché proprio Matt? Ha già sofferto a causa mia e di quel mostro. Questo è troppo "
Sissi si riprese e guardò il dottor Nico.
- signora Bomer... -
- no!!! Non può essere!!! Il mio bambino senza memoria - disse Sissi piangendo. -voglio vederlo, dottor Kim -
- ora sta dormendo. Matt si è agitato moltissimo - disse Nico. - ma Mark è riuscito a calmarlo. É stato lui a trovarlo -
Perché non li aveva avvertiti? Pensó John. Doveva parlargli dopo.
- Matt ha bisogno di riposo ma quando si sveglierà, potrete entrare. Vi scoccherà vederlo in quel modo -
- quando potrà uscire? - chiese John all'improvviso.
Nella sua mente già si stava formando un'idea. Avrebbe allestito una stanza in Texas con tutti macchinari possibili e avrebbe preso un fisioterapista e un dottore privati che si occupavano degli esercizi e dei vari controlli quotidiani a Matt. Non avrebbe badato a spese per il suo bambino. Sarebbe stato di nuovo a casa con loro. Avrebbero portato anche Kit e i gemelli.
Los Angeles non faceva per Matt. Il suo posto era in Texas.
- signor Bomer, con le condizioni di Matt non so ancora quando potrà uscire. Devo fargli varie visite, accertamenti, vedere come Matt reagisce agli stimoli - rispose Nico. - la strada di Matt è ancora lunga e molto tortuosa. Purtroppo non abbiamo una bacchetta magica -
- appena potrà, me lo dica - disse John. - Me ne prenderó cura personalmente -
Sissi lo guardò e capì aveva un piano.
- Matt ha bisogno di tutto affetto possibile - disse Nico. - e so quanto lui ha sempre desiderato suo papà vicino a lui in questo modo -
- l'ho capito troppo tardi ma ora rimedieró. La ringrazio di tutto quello che sta facendo, dottor Kim - disse John deciso. - Sissi, andiamo da nostro figlio -
Sissi ringrazió il dottore e poi uscì.
- John, che hai in mente? - chiese lei fermandolo.
- porteremmo matthew in Texas. Attrezzeremo una stanza con tutto quello di cui ha bisogno, prenderemo un fisioterapista e un dottore privato che seguiranno Matt in tutto e starà con noi - rispose John.
- in Texas? -
- si. Lui, Kit, Henry e Walker verranno con noi a casa. Il Texas è il loro posto. Non certo qui a Los Angeles che hanno portato solo sofferenze a Matt - rispose John. - é la soluzione giusta, cara -
Sissi lo guardò.
- hai ragione, John. Matt è nostro figlio e verrà con noi assieme ai nostri nipoti - disse Sissi.
John e Sissi non stavano pensando lucidamente. Ancora una volta si stavano comportando egoisticamente senza pensare ai sentimenti e al bene di Matt.
Mark uscì dall'ospedale con Tom e Chris per dare la tremende e dolorosa notizia agli altri. Tom e Chris gli facevano forza. Mark li guardò e si fece più coraggio. Darren si era avvicinato allo stand con Maura e li vide arrivare e nello stesso istante lo sguardo di Tom incroció quello di Darren. Si guardarono attentamente. Tom non poteva crederci, quello era suo ex bullo. Era sconvolto.
Cosa ci faceva li?
Guardò poi Mark. La cosa più importante era Matt.
Tutti guardarono Mark e capirono subito che c'erano novità. Erano arrivati anche Magnus, Jem e Will con tutti gli altri. Sembrava come se sentissero che era il momento della verità.
Magnus e Will distraevano i bambini mentre Mark si fece coraggio a parlare.
Keen, Kit e Bella Noche si avvicinarono a lui. Sentivano che avevano bisogno di loro.
- sono riuscito a svegliare il nostro amato Matt - disse Mark. - ma le cose non sono andate come speravamo... -
Non era facile dirlo.
- lui non si ricorda nulla -
Tutti rimasero sconvolti. Era un destino crudele quello che stava accadendo.
I ragazzi si strinsero a lui con le lacrime agli occhi.
- ha anche problemi a parlare, farfuglia e non riesce a muoversi. É stato devastante vederlo. Ora sta dormendo. Sono riuscito a calmarlo anche se non mi ricorda. Era così confuso e agitato.
Mark non piangeva, tutti lo stavano notando ma la sua voce tremava.
- dobbiamo essere forti per fargli tornare la memoria. Non importa quando ci vorrà, ci riusciremo. Matt tornerà -
Mark aveva tanto coraggio anche dalla forza che li trasmettevano i suoi fratelli Tom e Chris. Li guardó e la sua voce si fece più decisa.
- noi non lo abbandoneremo. Matt sentirà tutto il nostro amore. Non sarà facile, ci verrà da piangere e da arrenderci ma ci rialzeremo per il nostro Matt -
- c'è la faremo. Matt era capace di illuminare tutto. Noi saremo la sua luce finché non risplenderà di nuovo - disse Tom mettendosi accanto a lui.
- lui riusciva con gesto, una risata, una parola e uno sguardo a cambiare l'umore di chiunque - disse Chris alla sinistra di Mark. - noi lo conforteremo, lo faremo ridere e faremo di tutto per lui come Matt era in grado di fare. Lui ha bisogno di ognuno di noi -
Adulti e ragazzi ammiravano Mark, Tom e Chris. Tutti asciugarono le lacrime e si strinsero a loro tre. C'è l'avrebbero fatta assieme. Mark, Tom e Chris sentivano tutto il loro affatto.
Ora dovevano dirlo ai bambini. Era molto difficile.
I bambini si avvcinarono. I gemelli e Odette si misero vicino a papi Mark. Lui li guardò e si fece forza. Cercó le parole giuste.
- bambini, sono riuscito a svegliare papà Matt - disse Mark.
- lo sapevo - disse Walker. - come nella mia storia -
- possiamo vederlo? - chiese Henry felice.
- ho un nuovo disegno per lui - disse Odette con un sorriso.
Veniva la parte difficile.
- bambini, vi ricordate quando il principe azzurro di Once Upon a Time si è svegliato? - chiese Mark.
- si, non ricordava più nulla per il sortilegio - disse Henry.
- era molto confuso e cercava di ricordare chi fosse - disse Walker.
Odette guardò suo papà e iniziò a capire.
- a papà è successo lo stesso - disse Mark delicato. - si è svegliato ma non mi riconosceva -
Odette, Henry e Walker avevano le lacrime agli occhi.
Papà non si ricordava più di loro. Mark li strinse e cercò di confortarli.
Era straziante vedere quella scena. Tom e Chris stavo dicendo lo stesso a Hanna Luce e Theo, confortandoli anche loro.
- lui ora sta dormendo - disse Mark ai figli. - sono riuscito a calmarlo grazie a una canzone che papà mi ha scritto e li cantavo quando eravamo lontani. Non sa chi sono ma è come se quella canzone la ricordasse -
Quelle parole fecero nascere la speranza nei bambini che asciugarono le loro lacrime.
- il suo cuore ricorda la canzone. David non riusciva a stare lontano da Mary Margaret perché in cuor suo sapeva che era il suo vero amore - disse Walker. - tutti noi dobbiamo mostrargli qualcosa. Una foto, un video o un ricordo importante per papà così lui potrà ricordare pian piano -
- si, io ho il quadro che mi ha fatto la prima volta. Li mostrerò quello - disse Odette. - oppure i video di Kenoska o a casa in piscina-
- a casa abbiamo i filmini con papi che ci prende in braccia la prima volta nella nursery - disse Henry. - o quando ci ha portati a casa con papà Simon e Kit. Ci sono anche gli album con tutte le date -
- faremo tornare la memoria a papà - dissero tutti e tre.
Mark li abbracció e pensó che lui e Matt stavano crescendo dei bambini forti.
Ora Mark era nella stanza di Matt e lo guardava dormire.
- angelo mio, i nostri figli sono stupendi e forti. Stiamo facendo uno bellissimo lavoro - disse Mark toccandogli la mano.
Mark sentì Matt farfugliare qualcosa nel sonno. Si avvicinò meglio per sentire e mettendo tutte le lettere assieme componeva la parola " orsacchiotto ".
Il cuore di Matt ricordava un po'.
Le lacrime di speranza scendevano dal viso di Mark.
- angelo mio, sono qui - disse Mark baciando la sua mano.
Matt aprì gli occhi e lo vide l'uomo del suo risveglio.
- Matt, non devi spaventarti. Io sono Mark. Tu non ti ricordi di me ma ci conosciamo - disse Mark delicato.
Matt era fragile in quello stato e doveva andare per gradi.
L'amore era anche quello: attendere i tempi dell'altro.
Matt lo guardò senza parlare. Poi si girò e vide l'orso. Mark se ne accorse e lo prese.
- ti piace vero? Logan Laurits te la portato - disse Mark mettendolo sul palmo della mano senza lasciarlo. - lo senti, Matt? -
Matt scosse la testa. Non sentiva nulla. Perché?
- Matt, non agitarti. Ora chiamo il dottor Kim - disse Mark. - lui è bravissimo. Ti aiuterà -
John aveva il numero di uno studio privato che conosceva benissimo in Texas e chiamó.
- salve, sono John Bomer. Andiamo nello stesso circolo -
- salve, signor Bomer. Mi ricordo bene. A che devo questa chiamata? - chiese il medico Smith.
- vi ho chiamato perché vorrei portare via dall'ospedale di Los Angeles mio figlio. Lui è appena uscito dal coma - rispose John. - questo non è il posto per lui. Vorrei che ve ne occupaste voi. So che siete bravissimo e non baderó a spese per mio figlio. Qualunque cifra mi chiederà, ve la darò -
- molti direbbero che non si potrebbe fare ma io vi capisco. Farei lo stesso - disse il medico Smith. - non deve preoccuparsi. Mi occupo io della cosa. Vostro figlio sarà presto qui. Ho anche mio figlio fisioterapista. Potrá occuparsi della riabilitazione -
- è magnifico - disse John. - lei è un dono del cielo, dottor Smith -
- ho anche le attrezzature per casa. Sono all'avanguardia della medicina. Costano un po' ma cosa non si fa per i figli - disse il medico Smith.
- prendo tutto. Farò di tutto per mio figlio - disse John. - vi ringrazio per tutto -
Dopo la chiamata, John avvertì Sissi e salirono da Matt. Il dottor Kim lo stava visitando.
- quel medico vuole solo tenerlo qui come Mark e gli altri ma Matt verrà con noi - disse John deciso.
- se il dottor Smith dice che si può fare, ci credo. Tutti si affidono a lui - disse Sissi conoscendo la fama del medico tra gli abitanti. - Matt sarà in ottime mani -
- si, Sissi. Lui e il figlio guariranno Matt - disse John con gli occhi da esaltato.
Nico uscì dalla stanza e andò da loro.
- penso che ci vorrà molto tempo prima che Matt esca dall'ospedale - disse Nico. - non reagisce agli stimoli -
- io invece penso che Matt uscirà prima di quanto pensa lei - disse John deciso.
- cosa volete dire? Cosa avete in mente? - chiese Nico preoccupato anche dagli occhi di John.
Arrivarono anche Mark, Tom, Chris, i nonni di Matt, Megan e Neil in quel momento.
- uno studio privato del Texas si occuperà di venire a prendere Matt, lo porteremo con un jet privato e farò allestire una stanza attrezzata per lui - rispose John sotto gli sguardi sconvolti dei presenti.
John Bomer era impazzito.
Voleva portare via Matt da loro e in quelle condizioni!!!!!!
- Kit e i gemelli verrano con noi. il loro posto é con noi - disse Sissi guardando tutti. - stiamo pensando al bene di Matt e dei ragazzi -
Simon sentì tutto. John e Sissi non pensavano minimamente a lui. Cazzo erano i suoi figli!!!!
Tutti provavano tanta rabbia verso di loro a quelle parole. John e Sissi erano due grandissimi egoisti. Non pensavano al bene di Matt o dei ragazzi. Stavano pensando a pulirsi la coscienza.
- ma siete impazziti!!!! Volete portare i miei figli lontano da me. Kit, Henry e Walker non si muovono di qui. Qui hanno la loro vita, amici, famiglia e tutto - disse Simon agguerrito. - siete dei grandi egoisti -
- signori Bomer, voi non vi rendete conto dei danni che provocherete a Matt. Lui è appena uscito dal coma, ha molte problematiche e non è giusto quello che volete fare. Ve lo dico da dottore ma anche da amico di Matt. Non è il modo di rimediare - disse Nico.
Mark guardò John e Sissi Bomer. Li stava odiando sempre di più.
- vi siete svegliati adesso a voler fare i genitori. Non avete pensato minimamente a Matt o ai ragazzi - disse Mark con tutta la rabbia. - Dov'eravate quando lui stava male? Perché non lo accettavate, avete aspettato 6 mesi per parlargli. Non lo accompagnavate ai provini e lui andava tutto solo. O perché si è visto strappare una canzone davanti agli occhi scritta per il suo papà. Non lo avete appoggiato in nulla. La sua infanzia e adolescenza è stata dolorosa a causa vostra. Matt voleva solo i suoi genitori con lui ma voi non avete fatto il suo bene e continuate a sbagliare. Non è il modo per rimediare. Non lo capite!!!! Il mio angelo non merita altro dolore e neanche Kit, Henry, Walker, Simon e tutti quelli che li amano -
- vi rendere conto che state distruggendo e rovinando la vita ancora al vostro meraviglioso bambino? Volete ucciderlo una volta per tutte? - dissero i nonni di Matt. - non ti abbiamo cresciuto cosi, John Bomer. Non sappiamo cosa abbiamo sbagliato con te. Tu eri diverso ma poi sei cambiato. Non ti riconosciamo più!!!! -
- sono sempre il John di sempre, mamma - disse lui ai genitori. - papà, voi mi conoscete. Ho sbagliato con Matt, é vero ma sto rimediando. Lo porta a casa. Perché non siete felici? -
- no, non è vero. Non sei il mio John. Da quanto tu, Sissi e Larry vi siete separati. Non sei stato più di lo stesso - disse sua madre.
John tremò a quel nome.
- questo non c'entra nulla con Matt - disse John subito. - dovreste appoggiarmi. Voglio il bene di Matt -
- no, non stai facendo il suo bene - disse il padre. - mi sta deludendo sempre di più, John. Matt non si merita tutto questa sofferenza da parte tua e di Sissi. Sbagliate ancora e non ve ne rendete conto -
Mark stava guardando la scena tra John e i suoi genitori e notò la reazione di lui a menzionare il nome Larry. Non aveva mai visto barcollare John Bomer. Pensò al Flashback di Londra. Lì John e Larry si amavano e li avevano visti far sesso in quella chiesa piscina.
Se John fosse gay anche qui? Questo rendeva peggio il tutto con il suo comportamento verso Matt.
- John, mamma e papà hanno ragione. Io ho sbagliato con Matt. Sono stato uno stronzo a allontanarlo nel momento in cui aveva più bisogno. So quanto ha sempre voluto il tuo amore. Aveva paura delle tue reazioni se piangeva. Io lo consolavo sempre. Era come mio figlio per me finché non mi ha detto che era gay. In quell'attimo smise di essere il mio adorato Matthew. Li ho voltato le spalle quando aveva bisogno di essere amato per quello che era. Me ne sono fregato di lui e alle cene o pranzi mi spostavo da vicino a lui. Non volevo essere infettato da lui. Vedevo l'omosessualità come una malattia. Sono stato ignorante, bigotto e crudele con lui. Tu non sei comportato meglio di me. Ho capito troppo tardi di aver sbagliato. L'amore per Maura mi ha aperto gli occhi e Matt potrebbe non perdonarmi mai. Non lo farei neanche io. Farò di tutto per Matt da ora in poi. Quindi fratello, ripensaci. Puoi sempre cambiare idea e stare vicino a Matt anche qui a Los Angeles -
- Darren ha ragione - disse Cecily. - non devi portare via Matt per stargli vicino. Puoi farlo qui. Quando lui ricorderà, vedrà il tuo impegno e il vostro rapporto migliorerà ma se lo porti via da chi ama, te ne pentirai. Matt potrebbe anche non perdonarti questa volta. Devi pensarci bene, John -
Poi guardò Sissi.
- tu sai abbiamo ragione. Fermatevi finché siete in tempo -
Neil e Megan si fecero avanti.
- mamma, papà, non fate questo a Matt o ai ragazzi. Vi preghiamo di ascoltarci. Lo diciamo anche per voi... -
Stavano per continuare ma John li interruppe.
- Basta!!!!!! Non voglio sentire altro. Siete tutti bravi a criticare. Io e Sissi siamo i genitori di Matt e i nonni di Kit, Henry e Walker. É nostro diritto decidere cosa fare. Nessuno si metterà in mezzo. Loro vengono con noi -
- facciamo solo il bene di Matt e dei ragazzi - disse Sissi convinta.
Tutti scuotevano la testa e la rabbia aumentava contro di loro. Non ragionavano proprio. Parlargli era inutile.
Tom, Chris e Laura avrebbero voluto dire qualcosa a John e Sissi ma non potevano mettersi in mezzo. Potevano solo parlare tra loro.
Era tutto doloroso.
John e Sissi non riuscirono a portare Kit, Henry e Walker via. Simon lottó per loro ma non poteva far nulla per Matt.
Arrivò il giorno in cui l'equipe del dottor Smith a portare via. Mark si mise davanti all'ingresso dell'ospedale e c'erano anche i ragazzi. Fecero un muro.
- non rendete tutto così difficile - disse John a Mark. - Matt verrà con noi. Spostatevi -
Chi amava Matt era fuori dall'ospedale e vedevano la scena. Quanta sofferenza stavano causando John e Sissi.
Arrivarono degli uomini muscolosi che presero Mark per spostarlo come i ragazzi. C'erano anche Tom e Chris con loro. Vennero spostati.
Nico fermò l'equipe e disse: - questo non è professionale -
Il dottor Smith mostró i documenti di trasferimento.
Arrivò anche James Hiddleston.
- signor Bomer, da padre le dico che non è il modo giusto. Ho sbagliato con mio figlio Tom per tanto tempo - disse James. - è dovuto succedere qualcosa per aprirmi gli occhi. Lei è ancora in tempo. Si fermi -
John non ascoltó e continuò con il suo piano.
Matt era sulla sedia a rotelle, gli faceva male tutto e piangeva.
- guardi, suo figlio piange -
- perché piange? - chiesa Sissi preoccupata.
- è normale, signora - rispose uno dell'equipe. - non deve preoccuparsi. I pazienti usciti dal coma piangono spesso -
Nico e James guardarono quella persona. Si vedeva che Matt soffriva ma loro stavano ignorando tutto.
Matt guardò Mark e per un attimo solo allungò la mano verso di lui tremando tutto. Non riuscì a parlare ma comunicava con gli occhi. Era una richiesta d'aiuto. "Aiutami. Non voglio che mi portano via ". Poi per lo sforzo compiuto il braccio cadde sulle gambe, le lacrime scendeva giù e Mark riuscì a liberarsi per correre da lui.
Lo abbracciò e li sussurrò all''orecchio: - ti riporterò a casa nostra angelo mio te lo giuro-
Depose un bacio sulla sua fronte e Matt non sapeva il perché ma il cuore si fidava di lui e delle sue parole. Pianse mentre lo strappavano via da lui. Era come se lo stavo violentato psicologicamente. Lo forzavano portandolo via di lì. Continuò a guardare Mark.
-Angelo mio- lo chiamò Mark fortemente.
Era così straziante. Tutti cercavano di impedire che accadesse ma con loro c'era anche un poliziotto che stava dalla parte di John e Sissi. Jason e la sua squadra cercarono anche loro di far qualcosa ma i documenti di un giudice davano la piena custodia ai genitori. Erano tutti impotenti. Non potevano fare nulla.
Matt aveva una speranza mentre veniva messo in un furgone medico.
- anche noi ti salveremo, fratello - dissero Tom e Chris prima che le porte del furgone furono chiuse dall'equipe.
Matt li sentì e li vide. Sentiva che loro e l'uomo chiamato Mark lo avrebbero salvato. Voleva dire qualcosa ma fu sedato.
L'equipe, John e Sissi salirono sul jet privato mentre Mark e gli altri erano così disperati. Sissi accarezzava la testa di Matt con John a fianco soddisfatto. Il loro bambino era con loro adesso e se ne sarebbero presi cura più di chiunque.
Dopo che Matt era stato portato via, Mark stava preparando i bagagli come Tom e Chris. Avrebbero usato il jet datogli da Robert per andare in Texas e riprendersi Matt. Non aveva intenzione di arrendersi. In salotto da Mark c'erano Sun e Simon con i ragazzi. Per il tempo necessario sarebbe stati da loro ma Kit e Keen non erano dello stesso avviso. Volevano andare con lui e salirono in camera dove Mark guardava una foto della loro famiglia e la mise in valigia dicendo " Sto arrivando, angelo mio. Io, Tom e Chris ti salveremo ".
-veniamo anche noi -dissero Keen e Kit all'improvviso.
Mark li guardò.
-ragazzi, siete molto coraggiosi ma i vostri fratelli hanno bisogno di voi - disse Mark abbracciandoli. - non potete lasciarli soli ma vi prometto che porterò a casa il vostro meraviglioso papà-
Keen e Kit si convinsero. Dovevano pensare ai loro fratelli.
-crediamo in te - dissero Keen e Kit aggrappandosi. - riporterai papà qui -
Sun e Simon decisero di vivere per quel tempo in un'unica casa così i ragazzi sarebbero stati tutti assieme.
Anche Kaylee voleva andare con Tom e Chris. Matt era importante per lei. Non voleva restare a Los Angeles senza fare nulla ma i suoi papà la fecero ragionare. Lola e gli altri avevano bisogno di lei. Dovevano farsi forza gli uni con gli altri. Non fu facile da convincere ma capì alla fine e fece la promessa di aiutare i suoi fratelli e sorelle.
Lola e gli altri erano in ottime mani, avevano tante persone che si sarebbero presi cura di loro tra cui il nonno James. Chris avvisó i suoi genitori degli ultimi eventi e lo incoraggiavano a salvare Matt.
Sarebbero arrivati anche loro due e Diana per prendersi cura dei ragazzi.
Sul jet privato salirono anche Neil, Laura, Megan, i nipotini e i nonni di Matt, Cecily, Darren con Maura e infine Alexandra. Lei voleva sapere di più su Sissi, la sua famiglia e sentiva di voler aiutare Matt.
Tom e Darren si guardarono per tutto il tempo durante il volo senza parlare. Mark guardava fuori dal finestrino con i nonni di Matt che si avvicinarono a lui.
- avremo voluto conoscervi in altre circostanze ma siete veramente l'uomo giusto per Matt. Ci ha telefonato quando vi siete messi assieme. Voleva darci la notizia. Non scorderò quel giorno - disse la nonna di Matt.

Flashback

Mary Jane Moore stava scrivendo una lettera al suo adorato Matt quando il telefono di casa squilló e andò a rispondere. Era il suo Matt.
- ciao, nonna Mary Jane. Come stai? Stavi facendo qualcosa? Nonno è lì con te? - chiese Matt con un tono pieno di felicità.
- ciao, mio adorato Matt. Sei sempre un tornado di vitalità. Ti stavo scrivendo una lettura - rispose Mary Jane ridendo. - nonno è qui. Ora lo chiamo -
- si, chiamalo. Ho una notizia bellissima - disse Matt impaziente.
- caro, c'è il nostro Matt al telefono. Ha una notizia per noi - disse Mary Jane guardando il marito in poltrona chiudere il giornale.
- volevo proprio sentirlo - disse lui sorridendo.
- nonno è accanto a me - disse lei. - dicci pure -
- nonna, nonno, finalmente ho trovato il mio orsacchiotto - disse Matt con voce piena di una forte emozione forte. - si chiama Mark e mi rende l'uomo più felice dell'universo -
Mary Jane e suo marito sentivano la grande felicità di Matt. Non era mai stato così con Simon per quanto lo adorassero.
- ci siamo incontrati in Puglia ma ero già innamorato di lui da tempo. Ho lasciato Simon per questo. Non potevo continuare così. Amavo Mark ogni giorno anche se non ci eravamo mai visti ma lo sentivo dentro di me, eravamo legati da una connessione - disse Matt con cuore aperto.
Loro due capirono subito le parole di Matt. Avevano provato anche loro quelle stesse cose.
- so che sembra strano - disse Matt.
- non è strano, io e tua nonna abbiamo sentito la stessa connessione tra noi. Sapevamo che un giorno ci saremo incontrati - disse suo nonno sorprendendolo.
-nonni, è meraviglioso - disse Matt a quelle parole. - pensavo di essere il solo della famiglia a provare queste connessioni che mi hanno portato il vero amore e due amici fratelli unici -
-le connessioni ti sorprendono sempre. Siamo felice per te, Matt - disse la coppia. - parlaci di Mark -
Matt li raccontò tutto. Si vedeva che era veramente felice e pronto a iniziare una nuova vita a Los Angeles con Mark e i figli.

Alla fine del racconto Mary Jane disse a Mark: - ci ha tenuto più di un'ora a parlare di te e della voglia di conoscere i tuoi ragazzi. Ci sentivano sempre, ci manda foto e ci racconta di quanto sei importante assieme ai ragazzi. Non ho mai visto il mio Matt così felice -
- grazie per renderlo felice ogni giorno - disse il nonno di Matt. - e per lottare adesso per lui. Non è da tutti. Mio figlio e Sissi non si rendono conto del male che stanno facendo ma noi abbiamo visto come Matt ti ha guardato e ti ha cercato con il braccio. Lui non ricorda con la mente ma il suo cuore lo conduce a te perché un amore così immenso non può essere spezzato -
Mark si ritrovò a piangere e i nonni di Matt lo abbracciarono per confortarlo. Quello era l'inizio del legame tra loro tre.
Chris vide che la presenza di Darren creava in Tom rabbia ma non sapeva il perché. Non conosceva quella storia. Tom si allontanò un attimo da lui per andare a bere e Chris lo raggiunse. Voleva sapere cosa succedeva al suo piccolo.
- Tom, piccolo, va tutto bene? - chiese Chris premuroso, abbracciandolo da dietro.
- non lo sopporto - rispose Tom all'improvviso. - lui è un mio ex bullo all'Eton. Era molto più grande di me ma rendeva la mia vita un inferno e anche quella di Eddie -
Eddie il suo migliore amico che gli stava sempre vicino con un messaggio o una chiamata.
Ricordava la chiamata fatta da Eddie quando la storia del divorzio di Chris era diventata pubblica e fu bersaglio di odio sui social. Eddie aveva fondato anche un sito per difenderlo e contro il cyberbullismo.

Flashback

Tom chiuse il cellulare e computer. Non voleva più leggere commenti contro di lui, Matt o Rebecca.
Era andato in balcone e all'improvviso il suo cellulare squilló. Era Eddie.
- ciao, Tom. Come stai? Ho visto quello che si è scatenato sui social dopo l'intervista di Chris. Tu non sei un rovina famiglie. Sappiamo tutti e due la verità. Mi fa incazzare che se la prendendo con te - disse Eddie protettivo. - la gente non si dovrebbe permettere di giudicare senza sapere. Vorrei essere lì con te -
- ciao, Eddie. É bello sentirti. Tu mi sei sempre vicino in un modo o in un altro. Vorrei che tutto questo finisse presto ma so che non può essere. Sapevo a cosa andato in contro - disse Tom.
- Tom, amico mio, vengo da te - disse Eddie all'improvviso.
- sarei egoista a dirti di venire qui. Hai Colin e i bambini - disse Tom.
- pensi agli altri anche in questo momento. Ho sempre ammirato questo tuo lato - disse Eddie. - non sei egoista. Io ho intenzione di creare un sito per difenderti e venire da te -
- sei magnifico - disse Tom commosso.- Anche un mio caro amico Matt che diventato un fratello per me è stato preso di mira e anche il nuovo amore di Elsa -
- avevo notato qualcosa nelle foto - disse Eddie.
- volevo dirtelo di persona di Matt - disse Tom confidandosi. - ho sentito una connessione da tempo ma non sapevo che fosse lui. In Puglia ci siamo incontrati e non ci siamo più separati. Questo non cambia il bene che ti voglio, Eddie, tu sei il migliore amico. Sei importante per me -
- Tom, io sono felice se hai persona che ti sta accanto come facevo io - disse Eddie. -
- grazie per le tue parole, Eddie - disse Tom alla comprensione dell'amico.
- stavo pensando che potremo raccogliere soldi da dare in beneficienza alle vittime del cyborbullismo e dare le nostre testimonianze. Potrebbe aiutare anche a sensibilizzare le gente - propose Eddie. - che dici? Se i tuoi amici fratelli vogliono partecipare all'evento e anche Chris, potremo aiutare tante persone -
-Eddie, è un progetto magnifico e molto significativo - disse Tom entusiasta. - potremo veramente aiutare gli altri -
- stavo pensando anche grande parco o in spiaggia dove allestire l'evento contro il cyberbullismo - disse Eddie. - mi immagino tanta gente e ci serviranno dei cuochi per dar mangiare chi verrà -
- quest'idea è sempre più fantastica - disse Tom. - ho già dei cuochi che saranno ben felici di aiutarci con questo evento -
Lui ed Eddie continuarono a parlare dell'evento con entusiasmo e non vedeva l'ora di dirlo a Chris, Mark e Matt. Sarebbero stati entusiasti anche loro dell'idea di Eddie.
Tom lo raccontó a Chris, Mark e Matt che furono felici dell'idea. Si misero subito a lavoro. Eddie creò il sito e pubblicó evento. Tom, Matt, Mark e Chris usarono tutti i social e misero delle locandine per Los Angeles aiutati dai loro figli. Tom parló con Rose e Louis mentre Matt e Mark con Christopher.
Eddie arrivó con Colin e i bambini. Tom e Chris li ospitorono in casa loro e fu così che Eddie e Matt si conobbero. Tom li vide in disparte durante un pranzo.
- grazie per stargli vicino - disse Eddie a Matt. - io non posso come vorrei. La mia vita é nel Regno Unito ma penso sempre a Tom -
- io ringrazio te per essergli stato vicino in tutti quegli anni. Ci sei stato nei momenti più difficili della sua vita - disse Matt.
-
Tom guardava due persone molto importanti della sua vita che si abbracciarono dopo quelle parole molto belle per andargli incontro. Eddie e Matt lo abbracciarono.
L'evento fu allestito in spiaggia, vennero tantissime persone e le testimonianze di tutti furono molto importanti. Fu un gran successo e raccolsero tanto soldi per la beneficenza.

Tom tornò con la mente al presente, Eddie li era stato vicino anche con una chiamata o un messaggio per la ricerca dei gemelli e poi quando li disse di Matt. Eddie avrebbe voluto tanto essere lì a Los Angeles ma tra il lavoro e la famiglia non era potuto andare ma li fece forza.
- pensavo a quando Eddie ha conosciuto Matt. Per me era importante che andassero d'accordo. Ora Matt sta vivendo tutto questo - disse Tom con le lacrime agli occhi.
Chris lo strinse più forte. Decise di non fargli altre domande sul passato con Darren. Tom era troppo preoccupato per Matt e lo capiva perfettamente.
- lo salveremo - disse Chris confortandolo. - nostro fratello tornerà da noi -
Mark vide la scena e si avvicinò per abbracciare Tom. Sarebbero stati sempre uniti nella gioia e nel dolore. Dovevano salvare Matt.
Arrivati in Texas, Mark con Tom e Chris dovevano cercare un alloggio per quei giorni ma i nonni di Matt si fecero avanti.
- vi ospitiamo noi - disse la nonna di Matt.
- e non accettiamo un no come risposta - disse il nonno di Matt.
Mark, Tom e Chris li ringraziarono abbracciandoli e li seguirono. C'erano tante foto di Matt, Neil, Megan e i nipotini ma soprattutto di Matt. Mark prese una foto in mano con Matt adolescente che sorrideva. La nonna di Matt era accanto a lui.
- ti salverò, angelo mio - disse Mark deciso.
La donna aveva molta fiducia in Mark. Sapeva che lo avrebbe salvato.
Intanto nella vecchia camera di Matt, Sissi lo guardava addormentato su un letto e continuava a accarezzarlo mentre l'equipe finendo la stanza per lui con tutto il necessario.
Matt aprì gli occhi, aveva male dappertutto e vide la donna dell'ospedale.
- bambino mio, sei di nuovo a casa - disse Sissi. - questa è la tua vecchia camera -
Si guardava intorno ma non ricordava nulla e si agitò subito.
- Io e tuo padre ti faremo sentire meglio - disse Sissi. - stiamo facendo preparare una stanza attrezzata -
- via - disse Matt agitandosi.
Voleva andare via.
- Matt, non agitarti - disse Sissi.
Non riusciva a calmarlo neanche con carezze e parole.
- aiuto - disse Sissi.
Arrivarono John, il dottor Smith e il figlio.
- che succede? - chiese John preoccupato.
- ha iniziato a agitarsi e non riesco a calmarlo. Neanche le carezze aiutano - rispose Sissi. - cosa dobbiamo fare? -
Il dottor Smith aprì la sua borsa da medico e uscì una siringa con un flacone.
- possiamo solo sedarlo. Niente potrebbe aiutarlo in questo caso - rispose il dottor Smith alla coppia.
John e Sissi lo lasciarono fare e Matt lo guardò spaventato.
- orsa - disse Matt prima di essere sedato.
Mark era fuori il giardino e sentì Matt soffrire. Vide anche un immagine di lui nel letto che veniva sedato mentre cercava di dire qualcosa.
Orsa. Matt lo stava chiamando. Il suo cuore lo portò fuori alla casa rossa di John e Sissi.
Guardò la finestra al piano di sopra. Sentiva che il suo angelo era lì. Voleva andare da lui. Bussò alla porta e John aprì.
- salve, voglio vedere Matt - disse Mark deciso.
- signor Ruffalo, Matt ha bisogno di riposo senza le vostre pressioni o di chiunque altro - disse John.
- le mie pressioni? Siete voi che avete portato via Matt e volete imporvi su di lui - disse Mark furioso. - l'avete forzato a andare via e ora lui soffre -
- Matt starà bene qui con noi. Non soffrirà - disse John. - ora devo andare dal mio bambino -
- adesso è il tuo bambino e prima no vero? - disse Mark sempre più arrabbiato.
- non devo giustificarmi con voi - disse John.
Mark si sentì sbattere la porta in faccia, prese a bussare e a chiamare Matt. John non lo ascoltava e saliva le scale.
Tom e Chris raggiunsero Mark.
- non me lo fa vedere - disse lui ai fratelli. - Matt soffre -
Tom e Chris lo abbracciarono.
Todd Smith, il figlio del dottore guardava Matt con brama nel letto. Non vedeva l'ora di iniziare la fisioterapia con lui e di toccarlo tranquillamente. Conosceva Matt di vista dalla superiore ma non si era mai avvicinato. Ora aveva la possibilità.
- domani figliolo iniziamo a lavorare con Matt. So che mi renderai fiero e saprai aiutarlo - disse il dottor Smith al figlio
- non ti deluderò - disse Todd.
John e Sissi li accompagnarono alla porta, ringraziandoli già per tutto il lavoro che avrebbero fatto con Matt.
John e Sissi guardarono Matt nel letto attrezzato. John poi andò nella studio e aprì un cassetto chiuso a chiave dove aveva anche la foto con Larry. La prese in mano e la guardò attentamente. Era scattate al loro posto preferito. La mente fu inondata di ricordi ma John non era pronto. La rimise nel cassetto e prese l'orsetto di peluche.
Si era sempre domandando perché il nome Mark. Chiuse il cassetto dopo l'ultimo sguardo alla foto di Larry e andò da Matt mentre Sissi era al cellulare. John mise l'orsetto accanto a lui.

- ora hai di nuovo il tuo orsetto preferito - disse John. - ti conforterá come quando eri piccolo -
John li accarezzò il viso.
- il tuo papà è qui. Rimedierò a tutto il male che ti ho fatto e avremo un rapporto diverso, bambino mio -
Poi gli diede un bacio e chiuse la porta per andare nel suo studio. Aveva un monitor con sé per controllare che accadeva nella camera e agire se Matt aveva bisogno.
Mark non riusciva a dormire, scese in salotto e guardava di nuovo le foto del suo angelo.
Durante la notte Matt aprì gli occhi e vide l'orsetto di peluche. Ne era attratto. Non riusciva a leggere il nome sulla salopette. Voleva stringerlo. Cercó di muovere le mani ma non si riusciva. Ci provò di nuovo, mosse una mano tremando ma l'orsetto cadde a terra.
Matt iniziò a piangere. Voleva l'orsetto e non solo quello. Inizió a chiamare in modo tremante " orsacchiotto " e " fratelli ". John corse da lui e prese il suo orsetto.
- eccolo il tuo orsacchiotto - disse John mettendolo vicino.
- orsa
chiotto -
disse Matt di nuovo.
- fratelli -
Sissi cercò di calmarlo con John ma nulla. Non sapevano cosa fare.
Poi Sissi guardò John e capirono.
- la ninna nanna preferita del nostro bambino - dissero assieme.
Sissi li prese la mano e iniziò a cantare dolcemente mentre John li accarezzava i capelli. Il cuore di Matt ricordava quella ninna nanna e inizió a calmarsi. Pian piano Matt chiuse gli occhi mentre John mise l'orsetto vicino al suo viso.
Erano riusciti a calmarlo. Sissi e John si sorrisero, diedero carezze e baci al loro bambino e rimasero tutta la notte con lui.
Mark, Tom e Chris aveva sentito Matt chiamarli piangendo e poi si era calmato. Era straziante non poter stare con lui.
Il giorno dopo, Todd Smith arrivò a casa Bomer e Sissi gli aprì per portarlo da Matt dove c'era anche John.
- Matt, lui è Todd il tuo fisioterapista - disse John.
Matt lo guardò e non sapeva perché ma non lo voleva lì. Guardò John con uno sguardo spaventato.
- Todd ti aiuterà, bambino mio. Non devi aver paura - disse John con una carezza.
- ho bisogno di restare da solo con il paziente. Non deve avere distrazioni - disse Todd.
Sissi e John diedero un bacio a Matt e dissero: - ci vediamo tra poco -
Todd chiuse la porta e guardò Matt.
- ora iniziamo con le gambe ma prima devi essere in biancheria. Tranquillo, ci penso io - disse Todd avvicinandosi. - tu devi solo stare fermo -
Matt non voleva star nudo davanti a lui. Todd si avvicinò per togliergli la maglia e lui ebbe molta paura. Aveva uno sguardo così esaltato e bramoso da spogliarlo con gli occhi. Cercó di muoversi. Voleva spingerlo via. Guardò l'orsetto e Todd lo prese per scaraventarlo lontano.
- non ne avrai bisogno. Guarda me - disse Todd.
Matt mosse la mano contro di lui, vedendo anche l'orsetto a terra.
- vuoi spingermi via? Non puoi. Finalmente sei mio, Matt - disse Todd allontanando la sua mano. - ti avrò come ho sempre desiderato da adolescente. Non potevo crederci quando il mio stupido padre me la detto. Lui mi crede un agnellino ma non sa che io ho già fatto questo -
Todd lo toccò in mezzo alle gambe. Matt piangeva e cercava di dimenarsi o muoversi. Voleva togliere quella mano.
- ho già scopato i miei indifesi pazienti ma nessuno ha detto nulla come non puoi dirlo tu. Ti scoperó ogni volta che vorrò -
Quelle parole lo terrorizzarono. Voleva scappare e andare via. Le mani si muovevano un po' ma Todd le fermò e gli fece anche male. Matt stava per urlare ma l'altro gli tappò la bocca mentre insinuava la mano sotto la maglia.
Mark, Tom e Chris erano in cucina con i nonni di Matt. A Mark cadde una tazza sentendo ogni cosa e andò in panico. Matt era in pericolo e qualcuno lo stava toccando di nuovo. Non poteva accadere un'altra volta. Avrebbe impedito che fosse violentata ancora. Tom e Chris lo guardarono. Mark si scusó con i nonni di Matt e corse via. Aveva il cuore a mille. Correva senza guardare e per poco una macchina non lo mise sotto. Per fortuna il guidatore si era fermato prima e Mark si scusó per riprendere a correre. Tom e Chris lo seguirono e arrivarono a casa Bomer. Tutti erano terrorizzati da quello che poteva succedere. Matt non avrebbe retto un'altra violenza. Bussarono molte forte alla porta.
John li vide dalla finestra e andò a aprire.
- cosa volete ancora? Matt sta bene. C'è ne stiamo occupando nel migliore modo possibile. Ieri io e Sissi l'abbiamo calmato - disse John con orgoglio.
- signor Bomer, Matt é in pericolo. Qualcuno lo sta toccando facendogli del male, io lo sento - disse Mark. - devo salvarlo. Mi faccia entrare -
- lei è pazzo - disse John. - Matt è in ottime mani con il fisioterapista -
- deve crederci altrimenti Matt non uscirà più in questo stato - disse Tom.
Chris spinse un po' la porta.
- vuole che Matt sia traumatizzato a vita? - chiese Chris.
John li fece entrare e andarono sopra nella stanza di Matt.
Quando la porta venne aperta da John, rimasero tutti sconvolti dallo scenario davanti ai loro occhi. Matt era nudo a pancia in giù, il sedere esposto e piangeva farfugliando qualcosa mentre il fisioterapista si era avvicinato con il pene.
Mark rivide il momento dell'hotel con Blackwood. Corse subito dallo sconosciuto lo allontanò da Matt e iniziò a prenderlo a pugni.
- fratello, Matt ha bisogno di noi - disse Tom fermandolo.
Matt lo lasció e andò da Mark che tremava.
John non poteva crederci. Aveva portato un diavolo in casa sua che voleva stuprare Matt.
Era colpa sua.
Come aveva potuto essere così cieco?
Mark strinse Matt che si iniziò a calmare al suo tocco, smettendo di tremare.
Todd cercó di scappare ma Chris lo fermò.
- tu non vai da nessuna parte - disse lui bloccandolo. - volevi fare del male a mio fratello -
Chris gli legó le mani e Sissi arrivó in quel momento. Urlò nel vedere Matt nudo in quello stato.
- che è successo? Il mio bambino - disse Sissi.
John era ancora sotto shock e vedeva Matt con Mark, Tom e Chris. Con loro lo vedeva calmo adesso. Aveva sbagliato tutto di nuovo.
Sissi si avvicinò a John e lo scosse.
- John, perché il fisioterapista è legato e Matt è nudo? Che è successo? - chiese Sissi. - rispondimi, John -
- Non ho ascoltato Matt e il fisioterapista voleva violentarlo. Mark mi aveva detto che Matt era in pericolo ma non li ho creduto - disse John.
Sissi non poteva crederci.
- abbiamo fallito con Matt. Pensavamo di fare il suo bene e invece abbiamo portato un mostro in casa - disse Sissi piangendo. - il mio bambino sta soffrendo a causa nostra. Gli altri avevano ragione, John -
Neil e Megan entrarono in casa, la trovarono aperta e si preoccuparono. C'era anche Alexandra che voleva parlare con Sissi.
Neil e Megan chiamarono i loro genitori ma non rispondevano. Salirono su per le scale e Alexandra li seguì. Videro la scena di Matt che veniva cullato da Mark e riconobbero Todd Smith legato. A nessuno dei due era mai piaciuto. Era una persona veramente viscida.
Alexandra vide la scena e Sissi piangere. Voleva confortarla.
- sono qui, Sissi - disse Alexandra abbracciandola.
- Alexandra - disse Sissi stringendola.
Sissi confortava sempre Alexandra quando erano ancora unite mentre adesso stava accadendo il contrario.
Neil guardò suo papà mentre andò da Matt.
- papà, cosa è accaduto? - chiese Neil temendo il peggio.
- Todd Smith doveva fare da fisioterapista a Matt ma invece voleva solo violentarlo. Mark, Tom e Chris l'hanno salvato - rispose John. - non ho capito mai niente di Matt o delle persone. Non valgo nulla -
Neil si stava trattenendo molto per non picchiare Smith.
- papà, questo non aiuterà Matt. Devi essere forte per lui - disse Neil.
- Neil ha ragione - disse Megan. - ora Matt ha bisogno di tutti noi e di tornare a Los Angeles con Mark, Tom e Chris -
John guardò Mark coprire Matt e trovare il peluche.
Mark rimase sorpreso che l'orsetto aveva il suo nome. Lo prese e mise vicino a Matt. Sembrava calmarlo come un bambino.
- ti piace l'orsetto Mark - disse Mark accanto a Matt.
Matt mosse una mano anche se faceva male e toccò Mark. Lui si sorprese. Matt cercò di dire qualcosa ma non ci riuscì. Quello lo innervosiva.
- angelo, devi aver pazienza - disse Mark accarezzandolo. - pian piano riuscirai in tutto -
John vedeva la scena e capì che il modo per fare reagire il suo bambino era proprio Mark. Era la seconda volta che accadeva. Aveva fatto male a separarli.
- scusatemi, signor Ruffalo. Abbiate cura di Matt - disse John.
Mark era confuso. Non capiva cosa stava succedendo.
Si sentiva perso e di non essere in grado di aiutare Matt. Sissi lo guardò uscire dalla stanza, si scusó un attimo con Alexandra e lo seguì. John era uscito fuori di casa e Sissi lo chiamó senza alcun risultato.
John non sapeva cosa stava facendo o andando. Sissi prese il telefono e chiamó Larry. Forse era l'unico che poteva aiutare John.
- Ciao Larry sono la tua Sissi come stai? - chiese Sissi al cellulare.
- sto abbastanza bene Sissi ma ti sento con una strana voce. Piccola mia, cos'è successo? - chiese Larry preoccupato.
- Oh Larry mio disse lei piangendo. - È successo di tutto non so nemmeno da dove iniziare. Ma per prima cosa mi vergogno veramente moltissimo per non averti mai chiamato.
Invece ti chiamo ora solo per i miei interessi -
- Sissi tesoro, i tuoi interessi sono anche i miei - disse Larry alle sue parole. - Ascolta tesoro, io sono in città per affari e ti stavo appunto chiamando, ci incontriamo al nostro posto e li parliamo ok? -
- Grazie piccolo grazie mille- disse Sissi tra le lacrime.
Quando Sissi chiuse la chiamata, Alexandra si avvicinò a lei e la abbracciò. Sissi si scusó tanto con lei.
- vai da lui. Io lo capisco - disse Alexandra. - tu ne hai bisogno e io ci sarò per parlare con più calma. Stai affrontando tanto -
Sissi la abbracciò e la ringrazió per la comprensione. Avvertì anche i figli e diede un bacio a Matt. Poi Sissi corse al loro posto dove facevano campeggio e stavano anche nudi.
Larry e Sissi arrivarono nello stesso momento, si guardarono.
- Larry -
- Sissi -
Si corsero incontro e si abbracciarono con le lacrime agli occhi. Rimasero per tanto tempo tra le braccia dell'altro senza staccarsi.
Quanto si erano mancati. Anni divisi e adesso si erano finalmente ritrovati. Si sedettero e Larry la teneva tra le braccia. Guardavano il loro posto con tanti ricordi nella mente.

Flashback

I tre si erano conosciuti durante un evento. Sissi stava distribuendo cookie al cioccolato per una causa giusta e loro due si avvicinarono. Erano golosi di quei biscotti.
- raccogliamo soldi per bambini orfani e bisognosi - disse Sissi con un bel sorriso.
- una meravigliosa causa - disse Larry prendendo il portafoglio.
Non aveva molto. La sua famiglia non era ricca. Le diede tutto quello che aveva.
- scusami, non è granché -
- anche una piccola offerta é preziosa - disse Sissi rassicurandolo. - si vede che ti sta a cuore -
- lei ha ragione, Larry. Dai sempre tutto agli altri - disse John facendo l'offerta e prendendo un sacchetto di cookies.
Larry non era soddisfatto. Voleva contribuire di più. Mangió un cookie ma non riusciva a gustarselo bene.
- non è buono? - chiese Sissi preoccupata.
- sono buonissimi - rispose John. - Larry è solo pensieroso -
Lui lo conosceva il cuore di Larry e sicuramente stava pensando all'offerta.
- scusami - disse Larry dispiaciuto. - è veramente buono... -
- Mi chiamo Elizabeth Macy Staton ma potete chiamarmi Sissi - disse lei presentandosi.
- io sono Larry Trainor - disse lui prendendole la mano.
- mentre io John Bomer - disse John sorridendo.
Iniziarono a parlare poi Larry scusó per allontanarsi.
- Larry ha qualcosa che non va - disse Sissi a John.
- lui è molto sensibile - disse John.
Sissi si fece sostituire da una sua amica.
- dove vuoi andare? - chiese John seguendola.
- da Larry. Sono preoccupata - rispose Sissi.
Arrivarono entrambi davanti a negozio dei pegni. Videro Larry che si toglieva una collana e la dava al commesso per una bella cifra.
- quella collana è molto importante per Larry - disse John a Sissi.
- vuole darli per la beneficenza - disse Sissi commossa. - ha un cuore grande -
- si, Larry è la persona più pura che conosca - disse John. - dà il cuore e l'anima -
Videro Larry allontanarsi e Sissi andò al negozio dei pegni con John che la raggiunse.
- buongiorno, vorrei comprare quella collana - disse Sissi al commesso.
Anche Sissi aveva un cuore grande. Non era da tutti voler ricomprare un oggetto di una persona appena conosciuta.
Non badó a spese per ricomprarla. Sissi era soddisfatta con la collona di Larry in mano e andò da lui con John. Larry aveva ricevuto anche vari sacchetti di cookies per la sua offerta.
Sissi si avvicinò e disse: sei una persona speciale e generosa, Larry Trainor -
Larry vide la sua collana nelle mani di Sissi. Non se lo aspettava. Era rimasto incredulo.
- mi hai commossa con il tuo gesto - disse Sissi.
Larry sentì l'abbraccio di Sissi e la strinse a sua volta.
- tu mi ha commosso - disse Larry con gli occhi lucidi. - non sai quanto era importante per me -
John sorrise e i due poi lo guardarono.
- vieni da noi - dissero Sissi e Larry.
John non era tipo da abbracci di gruppo ma questa volta fece un eccezione. Da quel meraviglioso giorno nacque una speciale amicizia tra loro tre.
Divennero inseparabili e Sissi divenne amica con Cecily mentre Larry adorava la piccola Alexandra.
Un giorno trovarono il loro luogo facendo campeggio tutti e tre. Non potevano fare il pigiama party da Sissi perché i suoi non concepivano che una ragazza dormisse in camera con due ragazzi. Così lei aveva propostó un campeggio
- non posso crederci che devo inventare scuse per stare con voi - disse Sissi. - i miei mi fanno arrabbiare a volte -
- non ci pensare, piccola - disse Larry prendendole le mani. - balliamo -
John li guardava ma Larry e Sissi lo strascinarono a ballare.
Pian piano si sciolse. Succedeva solo con loro due e decisero di fare il bagno.
- ma non abbiamo il costume - disse John.
- non ci serve - disse Sissi spogliandosi.
- vedi, John, è più bello il bagno nudi - disse Larry seguendo Sissi.
John era incantato da come i due si spogliavano con una tale naturalezza.
Sissi notò come si guardavano John e Larry in certi momenti. Sembrava amore. John si fece convincere e li raggiunse in acqua. Fu un bellissimo bagno e poi restarono nel prato a asciugarsi. Non misero il pigiama ed entrarono in tenda nudi. Sissi era in mezzo a loro due.
Dormirono nudi altre volte e il loro rapporto era veramente esclusivo ma Sissi sapeva che John e Larry le nascondevano qualcosa ma lei non voleva rinunciare alla loro amicizia quindi non disse nulla.
Quel rapporto bellissimo però si spezzó il terribile giorno in cui John chiuse con Larry per via delle parole del prete. Sissi trovò Larry che piangeva come un bambino e lo abbracciò. Non sapeva cosa era successo ma soffriva terribilmente a vederlo così.
- mi dispiace, piccola, ma devo andarmene da qui - disse Larry tra le sue braccia.
- Larry, cosa stai dicendo? - chiese Sissi sconvolta.
- sappi che tu sei la mia migliore amica e ti voglio bene infinitamente - disse Larry guardandola. - e mi dispiace lasciarti -
Sissi non capiva nulla. Strinse forte Larry e piangeva con lui.
- forse c'è un rimedio. Chiamo John. Troveremo una soluzione come sempre - disse lei volendolo aiutare.
- non c'è rimedio. Non voglio vederlo - disse Larry ferito nel profondo. - stringimi di più, piccola. Voglio ricordare per sempre questo momento -
Sissi piangeva sempre di più a quelle parole. Non voleva che se ne andasse.
Fu straziante quando Larry lasció la città il giorno dopo e vide anche John che non era più lo stesso. Era di nuovo chiuso. Una parte di lei se ne andò. Non sarebbe più stata la stessa Sissi.
Aveva anche chiesto a John che era successo.
- non voglio parlare di lui - disse John. - per me non esiste più -
Sissi non seppe mai cosa era successo. Ogni cosa cambió da quel giorno.

Tutti e due tornarono con la mente al presente. Larry guardò Sissi piangere e le asciugò gli occhi.
- scusami se ti ho lasciata sola e non sono rimasto ma mi è caduto il mondo addosso in pochi minuti - disse Larry con coraggio. - io non me sarei mai andato se non fosse stato per John. C'è una cosa che non ti ho detto e mi dispiace. Hai il diritto di sapere tutto -
Sissi lo guardó e notava che Larry cercava le parole giuste. Era sempre attento a tutto.
- l'ultima cosa che vorrei è ferire i tuoi sentimenti. Avrei dovuto dirtelo che ero innamorato di John da sempre e in Vermont il nostro rapporto è cambiato. John si è lasciato andare e ci siamo messi insieme ma lui non era pronto a venire allo scoperto con nessuno, aveva paura quindi ci vedevamo di nascosto. Io ero paziente. Pensavo che prima o poi lui si sarebbe aperto con te o con Cecily o chiunque altro ma non fu così. Continuarono gli incontri segreti tramite messaggi in codice. Avevamo progetti come una casa qui in Texas e tornare in Vermont dove eravamo stati felici ma un terribile giorno John cambió idea. Mi disse che non ero importante per lui, che c'era mai stato un noi e quello vissuto non contava nulla. Continuó a ferirmi con le sue parole. Mi ha strappato l'anima e il cuore in un istante e io non c'è la facevo a stare in questa città. Ho vagato per le strade come uno zombie e tutto mi ricordava lui. Era tutto troppo doloroso. Prima di andarmene volevo rivederti. É stato difficile staccarmi da te, Sissi. Non è finita però qualche settimana ho rivisto John. Prima nel vecchio campanile ma è scappato subito e poi in un bar. Lui era ubriaco, stava per andarsene con un sconosciuto ma io sono riuscito a fermarlo. Ho portato John a casa mia e li mi disse tutto. Mi aveva mentito. Non era vero nulla ma un prete ci aveva visti baciarci e li ha detto che era peccato e avrebbe bruciato all'inferno. Ha cercato di chiedermi scusa ma non volevo ascoltarlo.
Ha dormito nella stanza degli ospiti e ho scritto io il messaggio pe avvisarti che non tornava. Il giorno dopo non lo trovato.
Ho cercato di andare avanti ma non ci sono riuscito. Tutte le mie storie sono finite. Nessuno era come John e anche se mi aveva spezzato il cuore, rimane il grande amore della mia vita -
- io avevo capito che c'era qualcosa tra voi e non dissi nulla perché volevo proteggere il rapporto di noi tre ma si spezzó lo stesso. Quel giorno in cui te ne andasti, io non fui più la stessa e neanche John. Avevamo preso un sentiero che ci ha portati a diventare bigotti, omofobi e anche a ferire il nostro splendido bambino. Io ho creduto in John ma erano tutte menzogne. Ho messo John prima di tutto e Matt ne ha pagsto le conseguenze - disse Sissi piangendo.
- qualche giorno fa Mark il fidanzato di mio figlio ci ha chiamati per dirci che il nostro bambino era stato colpito alla testa per salvargli la vita. Sono svenuta e poi quando mi sono svegliata, John era premuroso e mi ha chiesto scusa per essere stato sfuggente. Ora capisco che era per te. Siamo andati subito a Los Angeles e li Mark ci ha dato delle notizie devastanti. il nostro bambino era entrato in coma... -
Sissi fermò e Larry le diede qualcosa di caldo da bere che si portava sempre nella tracolla. Sissi bevve e Larry soffriva a vederla così. Matt doveva essere anche un ragazzo meraviglioso.
- abbiamo saputo che Matt era stato perseguito da uno stalker che aveva cercato di abusare in precedenza di lui quando era andato a new York invece questa volta... -
Si fermò ancora. Larry la abbracciò per confortava, tremava anche.
- questa volta ha violentato il mio bambino!!! - disse Sissi con disperazione. - non sapevamo nulla perché Matt non si è confidato. É tutta colpa nostra. Non l'abbiamo amato e aiutato come meritava. É stato sconvolgente quando l'abbiamo visto in terapia intensiva. Quel mostro ha anche picchiato e frustato Matt con una brutalità. Matt ha anche le ferite e i lividi.
Larry le accarezzó i capelli e la schiena. Cercava di confortarla. Sissi era in una valle di lacrime e singhiozzi. Larry non lo conosceva a Matt ma li spezzó il cuore a sentire tutto quello che li stava accadendo. Era sempre stato sensibile.
- in ospedale ho incontrato anche mia sorella Alexandra. Tu non lo sai ma non ci vedevamo da anni. Lei disse a tutta la famiglia che era lesbica e per i miei era un disonore avere una figlia deviata. Io non l'ho appoggiata e lei se ne andò di casa. Decisi di cercarla, mi mancava ma arrivata nel bar, la vidi baciarsi con una ragazza e non c'è la feci. Me ne stavo andando e lei mi segui. Era felice di vedermi ma io le urlai tante cose brutte e il nostro legame si spezzó. Non la cercai più. Il destino ci ha fatto incontrare in ospedale. Era come se Matt mi stesse dicendo " mamma, puoi rimediare. Hai un'altra occasione ". Mi avvicinai a lei ma non ricordava chi fossi. Aveva perso la memoria.
Larry ascoltava tutto in silenzio, dando qualche carezza a Sissi.
- le ho parlato di tutto, naturalmente Alexandra doveva metabolizzare tutto ma ha preso il mio numero. É stato un passo in avanti. Una piccola gioia ma venne subito spezzata via quando il dottor ci disse che Matt poteva avere un amnesia e varie problematiche quando e se si sarebbe svegliato. Io speravo e pregato che non avvenisse. Mark riuscì a svegliare Matt ma... -
Sissi si interruppe ancora. Non era facile da raccontare. Larry la strinse forte e le diede la forza di continuare.
- lui era senza memoria, non parlava bene e non riusciva a muovere le mani o il corpo. Era devastante vederlo così. John ebbe un'idea che io approvai. Non ci rendevamo conto di quello che stavano facendo. Tutti ci parlarono per convincerci ma non li abbiamo ascoltati. É colpa nostra. Il mio bambino -
Sissi piangeva e
Larry era allarmato da quelle parole ma soprattutto non aveva capito cosa avessero fatto.
- piccola, so che è difficile ma cosa è successo dopo che Matt è uscito dal coma? Che idea ha avuto John? Io voglio aiutarti, piccola - disse Larry.
- è bruttissimo, Larry. Noi abbiamo portato via Matt da Los Angeles senza pensare ai suoi sentimenti. Volevamo strappare Kit, Henry e Walker da Simon il loro papà. Siamo stati degli egoisti. Lui ha lottato per loro come non abbiamo fatto per Matt. Matt piangeva mentre veniva portato via e io non ho capito che era perché veniva strappato via dalla persone che lo amavano e credo che il mio Matty in qualche modo lo capiva. Io ho voluto credere a uno dell'equipe che John aveva ingaggiato. Mi ha detto che le persone senza memoria piangono sempre. Non ho dato importanza ai veri sentimenti del mio bambino. Poi Mark li ha promesso di riportarlo a casa. Dovevo capirlo anche dallo sguardo verso Mark, Tom e Chris che sbagliavamo.
Mark è l'uomo giusto per Matt mentre Tom e Chris sono come due fratelli per lui. Non lo sapevo finché non li ho visti in ospedale. Mark, Chris e Tom hanno fatto di tutto per lui. Incitavano gli altri e davano forza. Sono stata cieca, ignorante e una grande egoista.
Abbiamo portato Matt contro le indicazioni del dottore dell'ospedale. Abbiamo fatto attrezzare una stanza per Matt a casa. Lui era agitato e non lo sapevamo calmare. Non riconosceva la sua stanza e non sapevamo cosa fare. Siamo i genitori ma non sappiamo nulla di lui. Non l'abbiamo mai capito veramente. Il dottor Smith ha dovuto sedarlo e quando Matty si é svegliato di nuovo, piangeva e si agitava.
- piccola, so che è difficile ma cosa è successo dopo che Matt è uscito dal coma? Che idea ha avuto John? Io voglio aiutarti, piccola - disse Larry.
- è bruttissimo, Larry. Noi abbiamo portato via Matt da Los Angeles senza pensare ai suoi sentimenti. Volevamo strappare Kit, Henry e Walker da Simon il loro papà. Siamo stati degli egoisti. Lui ha lottato per loro come non abbiamo fatto per Matt. Matt piangeva mentre veniva portato via e io non ho capito che era perché veniva strappato via dalla persone che lo amavano e credo che il mio Matty in qualche modo lo capiva. Io ho voluto credere a uno dell'equipe che John aveva ingaggiato. Mi ha detto che le persone senza memoria piangono sempre. Non ho dato importanza ai veri sentimenti del mio bambino. Poi Mark li ha promesso di riportarlo a casa. Dovevo capirlo anche dallo sguardo verso Mark, Tom e Chris che sbagliavamo.
Mark è l'uomo giusto per Matt mentre Tom e Chris sono come due fratelli per lui. Non lo sapevo finché non li ho visti in ospedale. Mark, Chris e Tom hanno fatto di tutto per lui. Incitavano gli altri e davano forza. Sono stata cieca, ignorante e una grande egoista.
Abbiamo portato Matt contro le indicazioni del dottore dell'ospedale. Abbiamo fatto attrezzare una stanza per Matt a casa. Lui era agitato e non lo sapevamo calmare. Non riconosceva la sua stanza e non sapevamo cosa fare. Siamo i genitori ma non sappiamo nulla di lui. Non l'abbiamo mai capito veramente. Il dottor Smith ha dovuto sedarlo e quando Matty si é svegliato di nuovo, piangeva e si agitava.
In quella occasione siamo riusciti a calmarlo con la sua ninna nanna preferita. É stato il primo passo per noi. Siamo stati tutta la notte con lui. Pensavo che tutto andasse bene ma è stato terribile scoprire la crudele e devastante verità. Il figlio del dottor Smith ha cercato di violentare il mio Matty. Io sono arrivata quando Matt era già nelle braccia di Mark nudo. Quel mostro si è approffittato del mio Matty indifeso e chissà se non l'ha fatto con altre persone. Io e John abbiamo la colpa di quello che è successo.
Se non avessimo forzato e strappato Matty da Los Angeles e da tutte le persone che ama, non sarebbe mai successo. Mi vergogno tantissimo. L'abbiamo fatto solo soffrire. John se ne andato e non so dove sia in questo momento -
Larry era sconvolto da tutto quello che aveva sentito. John e Sissi erano diversi da quelli che aveva amato. Avevano fatto molti sbagli con Matt, anche quello di portarlo qui era stato un gesto folle e disperato di due genitori che volevano rimediare senza capire il danno fatto al figlio. Vedeva anche una donna e una madre pentita, devastata e piena di sensi di colpa che non si dava pace.
- sono una brutta persona, Larry. Non sono più la Sissi generosa come quando mi hai conosciuto e volevi bene. Io mi vergogno di quello che sono diventata. Ho distrutto la vita di Matt -
John arrivò proprio in quel momento per sentire quelle parole e si fece avanti.
Larry e Sissi lo videro. Erano di nuovo assieme nel loro posto dopo tanti anni.
- Sissi, se c'é una persona che ha distrutto Matt quella sono io. Ho portato solo sofferenza nella sua vita. Forse quando era neonato sono stato affettuoso con lui ma per il resto è stato solo dolore, critiche e delusioni. Ho deluso tante volte Matt senza che me ne rendessi conto. Solo ora ho aperto gli occhi e non ho giustificazione per quello che ho fatto. Sono cresciuto con due genitori fantastici e aperti che hanno amato di più Matt di me. Mi sono fatto convincere dalle parole di quel prete e sono diventato tutto quello che non avrei voluto: un pessimo figlio, padre, marito e uomo. Non sono fiero di niente. Ho fallito in tutti i fronti. Una delle cose orribili che ho fatto a Matt è stata
impedirgli di andare al suo faro rosso. Tu sei stata bravissima a prendere l'investigatore per trovare il faro di nostro figlio. L'investigatore trovò il posto del disegno. Era il faro di Kenoska. Io lo pagai per dirti che non l'aveva trovato. Volevo che Matt la smettesse con quelle fantasie. Gli ho spezzato il cuore in mille pezzi. Solo adesso sto capendo tutto il male che ho causato per non credere in lui -
- cosa? Tu hai pagato l'investigatore??? Non posso crederci - disse Sissi sconvolta.
Larry provó rabbia verso John per quello che aveva fatto al figlio. Li dispiaceva terribilmente per Matt.
Sentiva anche il suo pentimento ma era come con lui, non bastava chiedere scusa. Doveva passare ai fatti.
- tutti e due avete sbagliato, avete ferito il vostro meraviglioso bambino e solo adesso che ne rendete conto ma farvi prendere dai sensi di colpa e piangere, non riporterà Matt da voi. Dovete passare ai fatti. Lottare per un nuovo rapporto con lui e soprattutto dargli cosa ha veramente bisogno. Non essere più egoisti - disse Larry guardandoli. - lo dico per il vostro bene e quello di Matt altrimenti lo perderete per sempre -
John e Sissi lo guardarono a quelle parole.
- Matt è stato quasi abusato e tu non sei rimasto con lui, John, sei scappato - disse Larry. - Se vuoi un rapporto con lui, basta fughe o chiuderti nello studio o peggio ubriacarti. Dimostra a Matt che puoi essere un buon papà che lo ama incondizionatamente -
Larry aveva ragione su tutto. John e Sissi lo sapevano.
- non serve a nulla dire ho sbagliato se non fate nulla per cambiare il vostro rapporto con Matt. Dovete convivere con quello che avete fatto e prendervi le vostre responsabilità. So che da qualche parte nascosti ci sono ancora i John e Sissi che ho amato. Dovete solo aver coraggio a aprire la porta -

Casa Bomer...

Mark aveva vestito Matt con l'aiuto di Tom e Chris. Erano stati molto attenti mentre Darren aveva portato via Todd. Cecily e i nonni di Matt erano corsi da loro, avendo saputo l'accaduto da Megan e Neil. Tutti guardarono Matt che si era addormentato tenendo sempre il peluche con sé, grazie a Mark con la canzone. Era così straziante vedere Matt in quello stato.
Mark stava pensando bene cosa fare e voleva parlare con Tom e Chris di ciò. Aveva una soluzione ma non poteva trattenerli lì, avevano i ragazzi.
-
torno presto, angelo mio - disse Mark dandogli un bacio sulla fronte.
Poi guardò Tom e Chris. Loro capirono e uscirono dalla stanza con lui. I nonni di Matt si avvicinarono al nipote.
- Tom, Chris, per il bene di Matt ho deciso stare in Texas per un periodo. Ho pensato che qui Matt è nato e ha tanti ricordi. Potrebbe aiutarlo a ricordare. Ci vorrà tempo e non posso trattenervi qui. Dovete pensare ai ragazzi. Naturalmente devo tornare a Los Angeles a prendere i vestiti per me e Matt. Poi pensavo di portare Kit, Keen e Bella Noche con me. Loro sono grandi e potrebbero aiutarmi. Parlerò anche con Sun, Simon e i bambini. Loro sono troppo piccoli. Sarebbe straziante per loro vedere Matt in quelle condizioni.
Io vi terró informati di tutto e voglio trovare anche un nuovo fisioterapista per Matt e so che sarà dura fargli accettare qualcuno visto cosa si è permesso di fare quel mostro - disse Mark.
Tom e Chris lo guardarono a quelle parole.
- Mark, tu non ci trattieni. Non potremo mai lasciarvi in questo momento. Staremo assieme fino al fine, fratello. Aiuteremo Matt a riprendersi - dissero Tom e Chris.
- verremo con te a Los Angeles a prendere i vestiti - disse Tom.
- li porteremo anche noi i ragazzi qui - disse Tom.
Mark era commosso dalla loro idea.
- grazie, fratelli - disse lui abbracciandoli.
Poi Mark fece una chiamata. Ieri Nico l'aveva chiamato per sapere di Matt ma non aveva potuto dirgli molto. John Bomer non l'aveva fatto entrare. Nico era così arrabbiato con quell'uomo. Di solito lui era sempre calmo ma John Bomer lo faceva alterare subito. Li aveva promesso che l'avrebbe chiamato e Nico teneva il cellulare sempre con sé. Per sentire Mark subito.
- ciao, Nico. Come stai? Spero che non ti disturbo - disse Mark.
- ciao, Mark. Non mi disturbi. Stavo pensando tutto il tempo a voi. Come stai? Matt? Sei riuscito a vederlo? Spero che John Bomer non abbia fatto altri danni - rispose Nico.
- Nico, è accaduta una cosa. Non è facile da dire. Il padre di Matt ha preso un fisioterapista che si è rivelato essere un mostro. Ho sentito Matt in pericolo così assieme a Tom e Chris siamo andati a casa Bomer. Ovviamente ci siamo scontrati con lui e finalmente ci ha aperto. Siamo saliti sopra e quello che abbiamo visto fu scioccante. Matt nudo a pancia in giù con il sedere esposto. Quel maiale voleva penetrarlo. Mi sono avventato su di lui e l'avrei massacrato ma dovevo penserei a Matt. È stato devastante e straziante. Sembrava che tutto si accanisca contro Matt. Naturalmente il Grande John Bomer si è dato alla fuga. Non è neanche rimasto - rispose Mark. - Matt ora sta dormendo. Si è calmato con la canzone e il suo peluche che stringe a sé. Sembra un bambino. Vorrei solo dargli un po' di serenità. Sta soffrendo troppo -
Nico rimase sconvolto da quel racconto. Ancora una volta Matt soffriva.
La rabbia si impadronì di lui. Voleva dirgliene quattro a John Bomer. Detestava quell'uomo. Se solo l'avesse ascoltato, non sarebbe mai successo.
- maledetto John Bomer e quel mostro, questo può compromettere la guarigione di Matt. Soffro a sapere che Matt è stato di nuovo bersaglio di qualcuno -
- Ho paura che quel mostro abbia fatto del male alle mani di Matt. Spero che non ha lesionato nulla - disse Mark preoccupato.
- Mark, mi prendo le ferie e vengo da voi. Ci stavo pensando già da ore. Voglio starvi vicino e seguire Matt passo per passo- disse Nico da grande amico.
Mark era commosso.
- Nico, grazie. Sarò più tranquillo sapendo che ci sei tu mentre io torno Los Angeles per prendere dei vestiti e parlare con i ragazzi. Voglio portarli qui mentre voglio parlare con Sun e Simon riguardo ai piccoli, non posso portarli qui con Matt in queste condizioni. Ho deciso di rimanere qui per tutto il tempo che servirà a Matt. Potrebbe aiutarlo stare qui a ricordare - disse Mark.
- Mark, è una grande idea - disse Nico. - potrebbe veramente sbloccare la memoria di Matt stando lì. Fai bene per i piccoli. Sono situazioni difficile già per noi adulti -
- ci vorrebbe qualcosa per distrarli. Poi vedo con Sun e Simon cosa fare - disse Mark.
- troverete la soluzione giusta assieme - disse Nico. - io vado a fare i documenti per le ferie e poi ti chiamo appena parto -
- grazie, Nico, di tutto - disse Mark grato.
- farei di tutto per Matt e anche per te. Mi sono affezionato in poco tempo - disse Nico.
- provo lo stesso, amico mio - disse Mark. - sei importante per noi -
Il rapporto tra loro due si faceva sempre più profondo. Tutto quello che stava accadendo a Matt li stava unendo di più.
Si salutarono e poi tornó da Matt.
Si era appena svegliato e sembrava un bambino mentre sbadigliava. Matt stringeva il suo orsetto e vide Mark nella stanza, subito li fece un dolce sorriso e gli occhi si illuminarono come quelli di un bambino.
Mark vedeva che a Matt piaceva la sua presenza. Si avvicinò e Matt mosse un po' la mano. Mark lo prese subito e li diede un bacio sulla fronte.
- sono qui, Matt - disse Mark sedendosi.
Matt non parlava ma comunicava con gli occhi. Li stava dicendo " sono felice di vederti ".
- anche io, angelo mio - disse Mark capendolo.
John e Sissi tornarono a casa da Matt. C'erano i genitori di John a attenderli in salotto, si vedeva che volevano parlargli.
- John Bomer, non scappare più. Il tuo comportamento non aiuta il nostro Matt anzi lo peggiora - disse il padre di John.
- guarda che è successo per volerlo portare qui. Hanno quasi di nuovo cercato di violentare il mio Matty. Ho visto la registrazione. É stato devastante. Tu dov'eri quando accadeva tutto? Visto che hai una telecamera apposta. Se non fosse stato per Mark, Tom e Chris lo avrebbero violentato di nuovo sotto il tuo stesso naso. Sono deluso -
- anch'io sono delusissima di tutti e due - disse la mamma di John. - avreste dovuto ascoltarci e controllare meglio prima di prendere qualcuno per il nostro Matty. Non si lascia una persona nelle condizioni di Matt con uno sconosciuto. Io spero che questo vi ha aperto gli occhi altrimenti siete due casi persi. Non abbiamo intenzione di perdere Matty a causa vostra -
- se continuate così, renderete un vegetale Matty - disse il padre di John. - non parla più. Prima almeno diceva " fratelli " o "orsacchiotto ". Ora nulla. É tutta colpa vostra -
John e Sissi ascoltarono le loro parole attentamente e sapevamo di meritarsi ogni singola parola.
- avete ragione su tutto. L'abbiamo già fatto soffrire abbastanza. Se non fosse stato per il mio piano il nostro bambino non starebbe soffrendo - disse John. - chiedere scusa non basta, anche Larry ci ha parlato. Dobbiamo dimostrare con i fatti -
-
- per questo abbiamo deciso che è meglio per il momento che Matty starà con voi - disse Sissi. - noi lo verremo a trovare sempre e cercheremo di costruire un rapporto con lui. Vogliamo fare tutto con i tempi di Matt -
- vogliamo rimediare a tutto il male fatto a Matty - disse John.
- così parlano due genitori - disse la mamma di John. - state iniziando a capire ciò che conta veramente. Non è mai troppo tardi per rimediare. Potete ancora recuperare con Matty se vi impegnate con i fatti -
- state mettendo Matt prima di tutto. Questo fa un genitore, antepone i suoi desideri per il bene del figlio. Voi lo state capendo e spero che continuerete su questa strada - disse il papà di John. - prenderemo Matty con noi -
John e Sissi sentivano che quella era la strada giusta anche da quelle parole. Avrebbero fatto il bene di Matt.
Ora c'era anche da iniziare la denuncia contro Todd Smith. John aveva intenzione di andare dal padre. Prima salirono da Matt. Mark era accanto a lui con Tom e Chris. Vedevano com'era sereno con loro tre.
Come avevano potuto essere così ciechi?
Matt non aveva memoria eppure il legame con loro tre sembrava così speciale da unirli lo stesso.
Neil e Megan arrivarono da loro.
- mamma, papà, è di questo che Matt ha bisogno - disse Megan.
- Non divideteli più - disse Neil. - loro tre e tutte le persone che Matt ama sono importanti per la sua guarigione -
- non li divideremo. Abbiamo finalmente capito - disse Sissi. - vogliamo solo il bene di Matty e non saremo più egoisti -
- abbiamo deciso che per il suo bene è meglio per il momento che stia a casa con i nonni. Non vogliamo più forzarlo. Aspetteremo con pazienza -
- finalmente avete capito - dissero i figli alle parole dei genitori.
John e Sissi guardarono di nuovo Matt. Lui si accorse di loro e ricordó che l'uomo non aveva capito il suo sguardo di aiuto. L'aveva lasciato solo con quel mostro. Non voleva vederli. Mark lesse gli occhi di Matt e si girò. Vide Sissi e John.
Finalmente John Bomer si era fatto vivo.
Matt toccò la mano di Mark per un attimo e lui si girò.
- no qui - disse Matt con difficoltà.
Mark capì subito il significato. Non voleva John e Sissi qui.
- angelo, tranquillo - disse Mark con una carezza.
Mark si alzò e andò dalla coppia.
- signori Bomer, Matt non vuole vedervi - disse Mark diretto. - l'avete lasciato nella mani di uno sconosciuto soprattutto voi signor Bomer, non l'avete ascoltato quando aveva bisogno di aiuto e lui stava per essere violentato di nuovo. Non vi permetteró di fargli altro male -
John e Sissi ascoltarono le sue parole e guardavano Matt che tremava. Tom e Chris si avvicinarono a lui per accarezzarlo un po'. John e Sissi non avrebbero mai voluto che Matt li guardasse con quello sguardo di paura. Ormai erano dei nemici per lui. Sarebbe stata molto dura la strada per conquistare il suo affetto.
- finalmente iniziate a ragionare - disse Mark. - doveva accadere qualcosa di brutto per farvi aprire gli occhi. Quanto ha sofferto Matt a causa vostra -
Sissi e John sapevano di meritarsi quelle parole.
- noi lasciamo la stanza. Non vogliamo che tremi ancora - disse Sissi. - mi fa male vederlo così -
- soprattutto che siamo noi la causa - disse John. - aspetteremo i tempi di Matt. Nel frattempo andrò dal dottor Smith -
I genitori di Matt guardarono il figlio un'altra volta e se ne andarono.
Mark andò da lui raccogliendo per terra l'orsetto e disse: - sono andati via, angelo -
Matt strinse l'orsetto di nuovo e Mark lo abbracciò dolcemente. Matt iniziò a calmarsi anche grazie alle carezza di Tom e Chris.
Quando Matt si fu calmato, guardò Mark e gli toccò la mano per un attimo.
Mark lo guardò, Matt indicò con un sorriso il peluche e poi lui.
" Tu sei lui " voleva dire Matt con quei gesti.
Mark si commosse a quel particolare. Lui era l'orsetto e Matt voleva tenerlo sempre stretto a sé.
Mark lo abbracciò delicatamente e Matt si perse in quel caldo abbraccio. Il suo profumo li sembrava già sentito. Annusava e li piaceva molto.
Mark notò la cosa e pensò che era un bel segnale. Matt stava facendo una cosa che faceva spesso.
Al suo angelo piaceva moltissimo annusarlo perdendosi nel suo profumo. Sentì il naso di Matt toccare il suo collo. Era come un bambino curioso che annusava ed esplorava ogni cosa.
Mark si sentì un colpa a quel pensiero, non avrebbe dovuto neanche pensarci o avere i brividi.
Matt lo faceva senza malizia. Era un bambino in quel momento e ciò che sentiva era inopportuno. Si allontanò da Matt che lo guardò confuso.
- sto tornando, angelo - disse Mark prima di uscire.
Matt non capiva. Forse aveva fatto qualcosa di sbagliato. Non voleva che lui se ne andasse. Mark mise le mani contro il muro nel corridoio.
Tom fece una carezza a Matt.
- non hai fatto nulla di sbagliato - disse Tom intuendo i suoi pensieri. - ora torna Mark -
Chris raggiunse Mark che si tormentava.
- Mark, non hai nulla da sentirti in colpa - disse lui all'amico.
- invece si. Matt è come un bambino e per giunta é senza memoria ed è stato violentato.
Considerando anche che per poco non subiva di nuovo la violenza - disse Mark disperato con le mani tra i capelli. - sono stato inopportuno nel sentire i brividi. Avrei avuto anche un gemito -
Tom accarezzava Matt che stringeva l'orsetto.
- orsa
cchio
tto - disse Matt balbettando.
Mark lo sentì da fuori. Il suo angelo lo stava chiamando.
Lui non si sentiva degno di Matt.
- orsa
cchio
tto - balbettò Matt di nuovo.
Si guardava intorno e anche verso la porta per cercarlo.
- Matt, fratello, ora torna il tuo orsacchiotto - disse Tom rassicurandolo.
Mark li stringeva il cuore a sentire Matt chiamarlo. Doveva andare da lui.
- vai da lui, Mark. Ha bisogno di te - disse Chris incoraggiandolo. - e tu di lui -
Mark si avvicinò alla porta pian piano. Guardò Matt stringere il suo orsetto e cercava di calmarsi, chiudendo gli occhi.
" Ora arriva. Ora arriva " pensó Matt nella sua mente.
Mark sentiva i suoi pensieri e si avvicinò. Non avrebbe fatto soffrire il suo angelo.
Li toccò la mano dolcemente. Matt riconobbe il tocco e aprì gli occhi. Era il suo orsacchiotto. Sorrise e balbettò: con
me -
Mark capì che voleva dire " con me di nuovo ".
- si, angelo, di nuovo con te - disse Mark trattenendo le lacrime.
Matt riuscì a appoggiare la testa al petto di Mark con un grande sforzo. Mark lo strinse a sé. Tom e Chris guardavano la scena, uscendo dalla stanza per lasciarli soli. Intanto Tom decise di chiamare Albert ed Elliot.
Loro sapevano di Matt. Tom li aveva chiamati quando erano in ospedale e si sentivamo sempre.

Flashback

In ospedale...

- ciao, Albert. Come va? Come stanno Eliott e i bambini? - chiese Tom.
- ciao, Tom. Stiamo tutti bene. Volevo proprio chiamarti ma pensavo che fosse tardi - disse Albert. - abbiamo avuto la stessa idea. Voi come state? Non vediamo l'ora di conoscere presto tutti i nuovi membri della vostra meravigliosa famiglia. Quando ci hai detto che avevi trovato Logan Laurits e Kaylee eravamo così felici per te. Sappiamo quanto hai sofferto -
- amore, con chi parli? - chiese Eliott in sottofondo.
- con Tom - rispose Albert.
- non è tardi? Non li avrai detto la nostra idea? - chiese Eliott.
- no no - rispose Albert coprendo il cellulare.
Eliott e Albert stavano pensando di trasferirsi un giorno negli Stati Uniti precisamente a Los Angeles.
- stai imparando a mantenere i segreti - disse Eliott baciandolo.
Poi prese il cellulare di Albert.
- Ciao, Tom. Come state? Matt, tutto bene? Ci mancate tanto. Io e Albert vi pensiamo spesso. Anche i bambini vogliono vedervi - disse Elliot.
Tom si trattene nel piangere. Aveva fatto bene a chiamarli.
Eliott e Albert li erano stati accanto anche nell'attacco contro il social. Ricordava quando Elliot e Albert l'avevano chiamato appena avevano letto i commenti per sapere come stava. Dopo la nascita del sito e l'evento contro il cyberbullismo, loro avevano fatto una ricca offerta e Albert aveva lasciato anche una testimonianza.
Albert gli aveva fatto un regalo che precedentemente aveva acquistato quando lo stesso Tom era presente in un negozio di antiquariato a Londra. Un regalo che lui aveva tanto amato e desiderato. L'aveva messo nella nuova casa a Los Angeles. Albert l'aveva dato prima che lui, Chris e i ragazzi lasciavano Londra. Era incredibile come si era evoluto il loro rapporto. Avevano dei bambini dolcissimi. Avrebbe voluto vederli presto tutti. Si sentivano spesso e non era facile dirgli ciò che era accaduto. Tom aveva parlato loro di Matt e Mark per telefono quando avevano chiamato per l'attacco sul social. Sapeva che volevano conoscerli. Albert era un fan della Marvel ma anche di Matt. Anche Elliot lo adorava. Erano stati felici di sapere della proposta di matrimonio di Mark a Matt. Non vedevano l'ora di conoscerli dal vivo.
- ciao Eliott, sono contento che state bene. Anche voi ci mancate... -
Si fermò un attimo.
- Elliot, sono accadute delle cose bruttissime. Io ora sono in ospedale con Chris e Mark - disse Tom con un singhiozzo. - stiamo aspettando di sapere di Matt -
- ospedale?? Tom, cosa é successo? - chiese Elliott allarmato. - si tratta di quello stalker? Ha fatto del male a Matt? -
Anche Albert si allarmó a sentire quelle parole. Loro due sapevano dello stalker che perseguitava Matt.
- oggi Matt doveva vedersi con lo stalker e doveva finire tutto bene ma non è stato così. Quando siamo arrivati davanti all'hotel, abbiamo visto quel mostro colpire la testa di Matt mentre salvava Mark. É stato devastante soprattutto quando abbiamo visto Matt nudo a terra con la testa piena di sangue, il corpo martorizzato da lividi e frustate - disse Tom piangendo. - la faccia piena di lividi e la sua entrata piena di sangue, c'era anche dello sperma addosso a Matt. Quel mostro ha violentato e massacrato mio fratello. Siamo corsi in ospedale e adesso lui adesso é in sala operatoria. Ho paura, Elliot -
Elliot rimase scioccato come anche Albert. Adoravano Matt e sapere questo li devastava.
- Tom, io e Albert siamo sconvolti e devastati di cosa è successo a Matt. Veniamo subito a Los Angeles - disse Elliot.
- no, Elliot. Avete i bambini, i vostri lavori... - disse Tom. - e vi ho chiamati per farvi sapere -
Tom non voleva essere egoista. Albert ed Elliot avevano i bambini e il loro lavoro. Non poteva scombussolare la loro vita.
- per qualsiasi cosa chiamaci - disse Elliot. - non importa l'ora. Se avete bisogno, noi ci saremo -
- vogliamo stare accanto a voi come possiamo - disse Albert.
Tom era commosso. Era meraviglioso avere amici pronti a tutto.
- vi ringrazio di cuore, amici miei - disse Tom piangendo.
Elliot e Albert lo confortarono e Tom si calmó un po', ritornando da Mark e Chris.
Qualche ora dopo, Tom prese il cellulare e chiamó Elliot. Matt era entrato in coma e Mark avevano dovuto sedarlo. Era tutto così difficile e sofferente.
- ciao, Elliot. Sono di nuovo io Tom. Ho nuove notizie - disse Tom trattenendo le lacrime. - l'emorragia alla testa è stata fermata ma Matt... -
Si fermò un attimo. Albert arrivò da Elliot e sentì il resto.
- lui è entrato in coma e Mark hanno dovuto sedarlo altrimenti si faceva male da solo -
Elliot era sempre più sconvolto. Ogni volta erano sempre le persone pure e buone a pagare. Non era giusto. Albert pensó lo stesso. Lui aveva causato tanto dolore e se ne pentiva ogni giorno ma certe persone non si fermavano a far del male.
- oh Tom. É terribile - disse Elliot. - siamo vicini al vostro dolore, non ci sono parole per descrivere ció che sentiamo. Avete il nostro appoggio e affetto -
- vorremo essere lì per abbracciarvi e darvi tutto il conforto possibile - disse Albert.
- voi me lo state già dando - disse Tom asciugandosi la lacrime. - con le vostre parole. Mi siete vicini e non solo a me -

Tom tornò alla mente al presente.
- ciao, Tom. Come state? Matt? É uscito dal coma? Ha sentito il messaggio? - chiese Elliot. - scusami ti ho fatto troppe domande -
Elliot e Albert avevano registrato un messaggio vocale per Matt per quando stava in coma. Matt non li conosceva ma loro avevano voluto registrarlo lo stesso con i bambini per fargli sentire la loro vicinanza e non vedeva l'ora di conoscerlo da vivo. Tom aveva pianto a quel semplice ma meraviglioso messaggio.
- ciao, Elliot. Non scusarti, ti capisco benissimo. Avrei fatto lo stesso. Li ho fatto ascoltare il messaggio e tutti sono andati a trovarlo. Mark è riuscito a svegliarlo con una loro canzone - rispose Tom pian piano.
- Mark é stato bravissimo - disse Elliot. - sono tanto felice che Matt è sveglio. Ora siete con lui in ospedale? Lui immagino che sentirà tanto dolore per quello che ha subito da quel mostro -
Tom prese un bel respiro prima di parlare.
- Tom, è successo qualcosa? Ti sento strano - disse Elliot a quel piccolo silenzio.
- Elliot, Matt é senza memoria. Non ricorda nulla. É stato devastante guardare i suoi occhi e vedere che non ci riconosceva. Non parlava bene, anzi farfugliava e non riuscita a muovere le mani o il corpo. Lui è andato in panico più totale. Solo Mark con una loro canzone è riuscito a calmarlo. Non ricorda Mark e noi con la mente ma il cuore si. Ci chiama fratelli e orsacchiotto. Scusami se non ti ho chiamato ma i genitori di Matt l'hanno portato via contro il parere di Nico e tutto è stato così veloce per andare a salvare Matt in Texas. É stato così straziante. Matt non voleva, era confuso e piangeva. Guardava Mark e anche noi. Sapeva di sapersi fidare di noi che lo avremo salvato -
- Tom, sono sconvolto. Quello che hanno fatto i genitori di Matt é da irresponsabili. Matt non doveva essere spostato. Li detesto. Chissà quanto dolore, confusione e sofferenza ha sentito Matt - disse Elliot.
- e non è finita qui, Elliot. John Bomer messo Matt nelle mani di Todd Smith un fisioterapista che ha cercato di violentare Matt e se non fossimo arrivati io, Mark e Chris sarebbe successo di nuovo - disse Tom. - non c'è pace per mio fratello -
- Tom, mi dispiace così tanto per quello che sta accadendo. Nessuno meriterebbe questo. Sono così sconvolto e addolorato - disse Elliot. - povero Matt. Li sono successe una dopo l'altra. Immagino che adesso non parla vero? Di solito queste cose fa regredire le persone -
- prima diceva orsacchiotto e fratelli. Poi ha smesso di parlare e comunicava con gli occhi. Prima ha detto " orsacchiotto " balbettando e anche " con me ". Accetta la presenza di Mark, mia e Chris. Sente il nostro affetto nonostante non ha memoria - rispose Tom.
- è positivo che accetta voi tre che siete importanti e ricorda come vi chiamava. É molto vitale questo - disse Elliot. - Matt ha bisogno di avere intorno persone fidate e positive per guarire -
- é per questo che avevo pensato a te come suo fisioterapista - disse Tom. - sei perfetto per lui -
- ho lavorato con pazienti senza memoria. Ho istaurato un rapporto con tutti loro e vengono ogni tanto a salutarmi. Alcuni hanno ripreso la memoria, altri ci vuole di più ma sono sicuro che Matt la riprenderá con l'aiuto delle persone che ama -
Albert era dietro di Elliot e sentì quasi tutto ma non voleva interrompere la conversazione.
- parlo con Albert e ci organizziamo con i bambini. Voglio aiutare Matt -
Albert si avvicinò, abbracció Elliot da dietro e disse al cellulare: anch'io voglio dare una mano come posso. C'è la faremo, Tom -
Tom lo sentì e il loro affetto li riempiva il cuore di gioia.
C'è l'avrebbero fatta. Dovevano essere positivi.
Dopo la chiamata, Tom andò da Mark e vide che Matt fece una smorfia di dolore.
- Matt, angelo, cosa hai? Cosa ti fa male? - chiese Mark preoccupato.
Matt non riusciva a dirlo, soffriva e loro con lui.
Matt usó il suo orsetto per indicare il punto e lo toccò in mezzo alle zampe. Doveva andare in bagno.
Mark guardò attentamente quel gesto e capì subito.
Matt aveva bisogno di andare in bagno, di mangiare e di una doccia o bagno. Non sapeva cosa avevano fatto i signori Bomer o l'equipe. Ora doveva pensare a Matt. Sentiva che si torceva dal dolore. Doveva essere doloroso. Immaginava che avesse problemi per andare in bagno. Non sapeva come prenderlo per portarlo in bagno. Aveva paura. Lo vedeva così fragile come uno cristallo.
Tom e Chris si avvicinarono a Mark che era andato in panico.
- fratello, andrà tutto bene - disse Chris.
- non so aiutare Matt. Non andrà tutto bene - disse Mark in panico. - devo chiamare Nico -
Cercó nelle tasche disperatamente.
- dov'è quel cazzo di cellulare???? -
- Mark, prendi il mio - disse Tom. - ho il numero salvato di Nico -
Mark lo prese e disse: - grazie fratello -
Aveva le mani che li tremavano e Chris lo aiutò a chiamare.
Per fortuna che c'erano loro.
- ciao, Nico. sono Mark dal cellulare di Tom. Matt deve andare in bagno e sente forti dolori. Io non so come aiutarlo. Ho paura di fargli del male -
- Mark, calmati. Ora ti dirò cosa fare - disse Nico.
Li spiegó tutto quello che doveva fare nel caso di Matt. Mark si preparò per aiutare il suo angelo, adesso era più calmo ma non riuscì a fare nulla di quello detto da Nico perché Matt non riuscì a resistere e si fece la pipì addosso. Non solo quella, Mark vide parte del pigiama bianco immacolato di Matt assumere colore marrone. Matt aveva avuto appena la diarrea. Non fu facile per Mark togliere il pigiama.
Matt si vergognava e balbettava: - orsa
no -
Gli si stringeva il cuore a vederlo così ma anche a Tom e Chris.
Le lacrime scendevano colposamente dal viso di Matt.
Tom e Chris cercarono di accarezzarlo per calmarlo.
- no - balbettò Matt piangendo e agitandosi.
Mark pensò a un altro modo per calmarlo. L'improvviso gli tornó alla mente un episodio della sua adolescenza e si avvicinò a Matt.
- angelo, voglio raccontarti una storia che mi riguarda - disse Mark.
Nonostante Matt era agitato guardò Mark a quelle parole.
- ero a scuola durante l'ora di educazione fisica che io odiavo tanto per il mio peso. Ricordo che stavo correndo e all'improvviso mi sentì male. Avvisai il prof per andare in bagno ma non riuscì a resistere, mi fece la diarrea addosso. Ero tutto rosso e mi vergognavo ma il mio migliore amico Michael mi prese per mano e mi porto negli spogliatoi. Mi rassicuró e mi aiutó a lavarmi.
Matt iniziò a calmarsi a quella storia e pian piano si lasciò avvicinare.
- amico
orsa - balbettó Matt guardandolo.
- si, amico di orsacchiotto - disse Mark facendogli una carezza. - ora ti porto in bagno -
Tom e Chris sentirono qualcosa di strano in quelle parole.
Avevano paura che era successo qualcosa al migliore amico di Mark.
Mark delicatamente prese Matt in braccio, facendo molta attenzione ai movimenti con Tom e Chris che lo aiutavano. Ora erano nel bagno, sfilarono il pigiama e Matt stava per agitarsi quando vide il marrone sulle coscie e anche la pipì.
- va tutto bene, angelo. Ora ti lavo bene - disse Mark. - apriró l'acqua lentamente per regolarla. Non devi aver paura -
I nonni di Matt aprirono la porta ai dottori Kim e Lewis. Erano arrivati con il jet di Robert che l'aveva messo a disposizione. Mark, Tom e Chris avevano sentito ieri sera Robert e tutti gli altri per sapere di Matt. Erano tutti preoccupati per lui.
Matt sentiva l'acqua sulla sua pelle, era una cosa che lo rilassava e Mark sapeva che gli avrebbe fatto quell'effetto.
Tom e Chris uscirono dal bagno per lasciare Mark lavare Matt da solo. Sapevano che Mark se ne sarebbe occupato alla perfezione come stava già facendo andava delicato a pulirlo. Matt si appoggiò al muro con la testa e piangeva mentre Mark lo puliva.
- angelo, non piangere. Ricordi Michael mi aiutava. Non c'è nulla di sbagliato in questo - disse Mark dandogli un bacio sulla testa e passando il getto sulla schiena.
Matt si stava rilassando di nuovo e anche alle parole di Mark.
- mi
Ch
ael- disse Matt.
- si, Michael - disse Mark riprendendo a pulirlo.
Matt ripeté Michael e Mark capí che parlandogli di lui, Matt lo avrebbe fatto stare tranquillo.
- ho conosciuto Michael a scuola, lui mi capiva bene e mi ascoltava. Era così importante averlo al mio fianco. Mi sentivo meno solo. Lui mi faceva uscire di casa e passavo tanto tempo con lui. Eravamo inseparabili - disse Mark stando attento al sedere.
Nico e Levi videro la scena e decisero di non entrare. Mark stava facendo un eccellente lavoro. Matt era anche calmo.
- Michael ti adorerebbe - disse Mark sicurissimo.
Matt sorrise a quelle parole.
- mi
Ky
A
Mi
Co - balbettó Matt sorridendo.
Mark li diede tanti baci sulla testa.
Continuó a lavarlo mentre tratteneva il dolore dentro. Michael era un bel ricordo ma anche doloroso per com'era andata a finire. Avrebbe voluto averlo accanto a lui in quel momento e in tutti quelli che aveva vissuto.
Usó un panno per pulire il pene di Matt, non lo toccava con le mani. All'inizio Matt non voleva essere toccato da nulla ma poi Mark lo calmó. Matt sapeva che Mark non era quel mostro.
Mark lo pulì tutto e facendo molta attenzione lo prese in braccio. Matt si appoggiò con la testa al suo petto e mark lo sedette su uno sgabello senza lasciarlo mai per asciugarlo. Si prendeva cura di lui con dedizione e amore.
Poi lo portó in camera dove c'era un pigiama blu con orsetto vicino a letto. La nonna di Matt l'aveva portato da casa sua.
- ti piace questo pigiama? - chiese Mark dopo averlo steso sul letto. - c'è anche un orsetto -
Matt guardò il pigiama e sorrise.
- ora lo mettiamo - disse Mark facendo attenzione a infilare il pigiama.
C'era anche della biancheria intima con tanti orsetti.

Era così adorabile anche con le scritte " orsacchiotto". Non sapeva che Matt l'aveva. Era perfetto per lui e vedeva che lo guardava.
- orsa
cchio
tto - disse Matt sorridendo.
Mark mise lo slip e poi i pantaloni del pigiama.
- eccoti, ora sei tutto bello pulito e profumato - disse Mark sorridendo.
Matt pensò non era bello con quelle ferite e lividi ma Mark lo faceva sembrare.
Mark prese uno specchio e mise davanti a lui.
- guardati, angelo -
Matt si guardò con il pigiama bellissimo. Li donava più colore. Li piaceva molto e sorrise.
Mark, Tom, Chris, Nico, Levi, i nonni di Matt, Megan e Neil vedevano Matt sorridente con il pigiama. Era bellissimo vederlo così. Sapevano che era solo un momento. Matt aveva subito troppo. Presto i dolori e gli incubi sarebbe tornati.
John andò dal dottor Smith che stava lavorando tranquillamente. Si avvicinó con faccia arrabbiata.
- dottor Smith, noi dobbiamo parlare - disse John serio. - e non me ne andrò da qui -
- signor Bomer, andiamo nel mio studio - disse il dottor Smith.
Non capiva cosa stava accadendo.
- voi sapevate cosa ha fatto suo figlio? - chiese John con una chiavetta in mano.
Neil l'aveva aiutato a portare il video nella chiavetta USB.
- no, cosa ha fatto? - chiesa lui confuso.
- ora lo vedrete in un video - rispose John dandoli la chiavetta.
Il dottor Smith la mise nella porta ubs e fece partire il video. Quello che vide lo sconvolse. Quel mostro non poteva essere suo figlio. Non l'aveva cresciuto in quel momento. Si era approffittato di Matt e sarebbe stato violentando se non fossero intervenuti. Non riusciva a parlare. Era sotto shock. Si chiedeva doveva aveva sbagliato con Todd.
Todd aveva abusato dei loro pazienti indifesi.
Come si faceva essere così meschini e depravati???
- io denuncerò quel mostro di suo figlio - disse John. - nessuno dovrà subire altre atrocità -
- no - disse il dottor Smith all'improvviso.
- no? Mi vuoi fermare? - chiese John indignato.
- Todd non é quello che credevo. Non è più mio figlio per quello che ha fatto. Devo essere io a denunciarlo - disse il dottor Smith. - avrei dovuto capire. Maledizione!!!! -
John vedeva quell'uomo distrutto dalle azioni del figlio.
- signor Bomer, io non ho parole per dirle quanto mi dispiace. Mi vergogno di lui. Mai avrei voluto che succedesse questo. Todd è stato sempre tranquillo ma la verità é che mi ha solo ingannato sempre. Io non so chi sia lui - disse il dottor Smith. - ma deve pagare per male che ha fatto -
John gli mise una mano nella spalla. Gli dispiaceva per lui. Non si meritava un mostro del genere.
Mark era sceso in cucina e vide Sissi ai fornelli.
- cosa state preparando? - chiese Mark mantenendo le distanze.
- la minestra che Matt adora tanto - rispose Sissi. - ho pensato che potrebbe fargli bene -
- sembra buona dall'odore - disse Mark educato.
- è una delle mie ricette - disse Sissi. - la preparavo sempre quando Matty era picciolo. Mangiava sempre tutto -
Mark ascoltava Sissi e sentiva quel bellissimo profumino.
- quando stava male, lo aiutava sempre e gli scaldava il cuore. Spero che anche adesso sia così. Io ho sbagliato tantissimo con lui e ora mi vede come una nemica ma disperarmi non mi porterà nulla. Devo lottare per Matt e riconquistare la sua fiducia -
Mark non disse nulla al riguardo, continuava a guardare la minestra che era davvero invitante.
- potete assaggiarla - disse Sissi porgendogli il cucchiaio.
Mark lo prese e assaggió. Era veramente buonissima. Sissi era brava in cucina.
- é buonissima - disse Mark sincero. - Matt mi ha sempre detto che lei è brava in cucina -
Sissi sorrise a quelle parole
- almeno in qualcosa sono stata brava con lui. Vi darò la ricetta - disse Sissi. - così potrete farlo a Matt ogni volta che vuole -
- so che avete cercato il faro rosso per lui - disse Mark. - li avete creduto. É stato importante per Matt -
Non sapeva perché stava dicendo quelle parole.
Lui era arrabbiato ovviamente per tutto il male che John e Sissi avevano fatto a Matt in tutta la sua vita.
- vi ringrazio per le vostre parole - disse Sissi. - avrei voluto che lo trovasse -
- Matt ci è riuscito - disse Mark. - quando siamo stati a Kenoska -
Mark tirò fuori il cellulare e fece vedere la foto di Matt con le mani che toccava il faro.
Sissi aveva gli occhi lucidi.
Il suo bambino aveva trovato il faro rosso.
- vi ringrazio per avermelo mostrato. So che non merito di essere resa partecipe per quello che ho fatto - disse Sissi.
- State cercando di migliorare e in questo momento conta solo questo - disse Mark.
Sissi li fu grata di quelle parole. Poi prese il vassoio dove mise un bel piatto di minestra e un bicchiere di succo d'arancia. Salì sopra e guardò Matt con il dottore Kim. Si vergognava a farsi vedere da lui ma non poteva fuggire.
Matt notò Sissi e subito si spaventò.
Volevano portarlo via ancora?
- no no - balbettò Matt. - via no -
Nico si girò e vide Sissi.
Era molto arrabbiato con lei e John.
- Matty, bambino mio, non voglio portarti via. Starai con chi vuoi tu - disse Sissi entrando lentamente. - ero venuta qui perché ho fatto una minestra per te. Tu non ti ricordi ma ma la mangiavi da bambino. La adoravi -
Matt la guardò e non sapeva cosa pensare. Era sulla difensiva. Ora sembrava dolce mentre parlava della sua infanzia che non ricordava affatto come quella ninna nanna ma l'aveva lasciato con quel mostro e portato via da orsacchiotto e fratelli senza che lui volesse. Era così confuso. Non sapeva a cosa credere.
Tutti si resero conto della reazione di Matt.
Cosa sarebbe successo se lo avessero spostato da lì a casa dei nonni???
Sarebbe stato male?
Non avevano considerato questo.
- so di non essere stata una buona mamma ma voglio rimediare. Lotterò per te - disse Sissi volendolo accarezzare ma poi ritrasse la mano per paura che Matt potesse reagire male.
Matt la guardò, sembrava sincera e sentiva anche lo stimolo della fame così aprì la bocca.
Sissi capì che Matt stava accettando un po' la sua presenza. Le diede un po' di speranza. Si mise accanto a lui e lo imboccó pian piano.
Era come se fosse tornato indietro il tempo e Matt era piccolo bisognoso delle sue cure.
Quando aveva lasciato la mano di Matt? Non se lo ricordava.
Matt mangiava la minestra. Era veramente buonissima. Si vedeva dal suo viso.
A Matt sembrava familiare, gli scaldava il cuore e la mangiò tutta.
- cuo
re - balbettò Matt.
Sissi sapeva cosa significava e aveva gli occhi lucidi.
" la tua minestra mi scalda il cuore, mamma " li diceva il suo piccolo Matty.
- piccolo mio - disse Sissi tra le lacrime.
In quel momento Matt tremando toccò il viso a sua madre, asciugandoli le lacrime.
- O bambino mio - disse Sissi piangendo ancora di più e abbracciando delicatamente.
Mark stava osservando tutto dalla porta semi aperta della camera.
Erano piccoli passi verso un nuovo rapporto.
Arrivò anche John che vide la scena e Mark se lo trovó accanto. Non disse nulla e continuò a guardare Matt.
- volevo scusarmi veramente per il modo in cui vi ho trattato e non avervi creduto - disse John. - voi avete fatto di tutto per lui -
Mark lo guardò.
- avete salvato mio figlio e non solo adesso. Vi ho giudicato senza conoscervi e pensavo che non eravate la persona giusta per Matt. Invece lo siete - disse John. - ma non vedevo perché ero troppo cieco e il mio cuore arido. Solo ora mi rendo conto cosa avete fatto per lui -
- avete aperto gli occhi finalmente. C'è una cosa di cui parlare, signor Bomer - disse Mark. - voi volete che Matt si trasferisce dai nonni ma non è la soluzione giusta. Prima è andato in panico quando ha visto sua moglie. Pensava volevate portarlo di nuovo via. Troppi cambiamenti secondo me non vanno bene -
- cosa suggerite? - chiese John.
- per il bene di Matt è meglio che resta qui - rispose mark.
- voi verrete a stare qui giusto? Matt ha bisogno di voi - disse John avendolo capito. - riuscirete a vivere con noi? -
- dobbiamo fare star bene Matt - rispose Mark. - lui è la priorità -



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