Capitolo 95
Buona domenica a tutti
Eccoci con un nuovo capitolo. Speriamo che vi piaccia.
buona lettura e un bacio a tutti.
Matt uscì fuori e cercava di non sorridere troppo ma non ci riusciva, tra la proposta e questa opportunità era felicissimo.
Matt tornò da Mark, lo baciò felice e Mark li guardò.
- sei molto felice - disse Mark sorridendo.
- si, ho tutto quello che desidero. Non voglio più nulla - disse Matt sorridendo.
Mark lo strinse forte a sé felice. Stavano in paradiso. Niente lì poteva toccare.
Tom vide Kaylee uscire dall'acqua e mettersi sul telo in disparte con il cellulare in mano mentre tutti gli altri stavano insieme.
- ci vuole ancora un po' di tempo - disse Chris.
- lo so - disse Tom sospirando.
Lola vide Kaylee in disparte e andò da lei.
- che fai? Perché non vieni con noi? - chiese Lola.
- Lola, apprezzo quello che fai ma ho bisogno dei miei tempi - rispose Kaylee. - quando sarò pronta, verrò da voi -
Lola annuì e si allontanò da lei quando una voce la chiamò.
- non posso crederci anche nelle mie vacanze mi perseguiti. Non bastava che mi hai rubato la mia popolarità ma adesso anche la mia pace qui in vacanze - disse una voce familiare.
- Luna - disse Lola guardandola.
Era il suo tormento nella scuola di Londra.
- no, non rovinerai anche la mia vacanza. C'è posto solo per una sola qui. È quel posto mi appartiene - disse Luna.
Kaylee vide la ragazza del materassino che se la stava prendendo con la sua gemella. Si alzò e disse: - è possibile che non puoi star calma senza gridare contro gli altri -
- voi due vi conoscete? - chiese luna poi notò una certa somiglianza.
- siamo gemelle - rispose Kaylee. - non mi piace che le parli così -
Lola non si aspettava che Kaylee la difendesse.
- dovevo immaginare che dovevi appartenere a quella bizzarra famiglia - disse Luna.
- la mia famiglia non è bizzarra - disse Kaylee. - se c'è qualcosa che ti fa soffrire, non prendertela con il mondo o con chi non c'era nulla -
- io me la prendo con chi voglio, ragazzina - disse Luna prima di andarsene.
- mi hai difesa - disse Lola a Kaylee.
- sei la mia gemella, Lola. Posso anche essere un po' distante ma ti proteggerò sempre - disse Kaylee. - siamo una famiglia -
Lola abbracciò di slancio e Kaylee non la allontanò. Lasciò che Lola la abbracciasse e Tom vide tutto. Mark stava mandando delle foto a Sunrise quando la sua manager Aleen Keshishian lo contattò.
- ciao Aleen. Non mi aspettavo una tua chiamata - disse Mark sorpreso.
- ciao Mark, anche per me è stata una sorpresa quando ho ricevuto la chiamata di Jeff Eastin - disse Aleen la sua manager.
Mark non si strozzò con la saliva a quel nome.
- tesoro, va tutto bene? - chiese Matt vedendolo anche tossire.
- si, vado a prendere un bicchiere d'acqua - rispose Mark.
Matt lo guardò un po' confuso mentre Mark entrava in casa.
- Jeff Eastin ti ha chiamata? - chiese Mark dopo aver bevuto.
- si, vuole parlarti tra una settimana - rispose Aleen.
- di cosa? Non ti ha detto qualcosa? - chiese Mark super curioso e eccitato.
- Mark, calmati. So quanto White collar sia molto importante per te - rispose Aleen. - Jeff Eastin farti una proposta per White Collar -
- oddio, io in White collar???? Non posso crederci. Sono già morto e non lo sapevo - disse Mark.
- Mark, sei ancora tra i vivi - disse Aleen. - Jeff Eastin vuole discutere con te di un ruolo. Da quello che mi ha detto é anche molto importante -
- è il mio sogno partecipare a una puntata di White Collar - disse Mark commosso.
- ti ho chiamato subito per questo, so che sei in vacanza ma volevo darti la notizia subito - disse Aleen.
- hai fatto bene. Io sono felicissimo - disse Mark non trattenendo la gioia. - una puntata è quello che ho sognato di fare -
Aleen sapeva che poteva essere più di una puntata ma d'accordo con Jeff Eastin non disse nulla a Mark che potrebbe diventare fisso.
- mi ha chiesto anche massima segretezza. Nessuno lo sa ancora - disse Aleen. - il tuo Matt non deve ancora saperlo -
Cosa stavano organizzando Jeff Eastin e Aleen???
- sarà difficile però non gli dirò nulla - disse Mark promettendo.
- congratulazioni per voi due - disse Aleen. - ho appena visto la foto in cui vi baciate e l'anello. Veramente bellissimo, Mark -
- grazie, Aleen - disse Mark sorridendo. -Ho chiesto ieri sera a Matt di sposarmi -
- sono felice per voi - disse Aleen. - ti farò sapere quando ci sarà incontro. Jeff Eastin mi chiamerà per fissare data, ora e luogo -
Mark salutó la sua manager e iniziò a saltellare dalla gioia.
Una puntata di White Collar!!!!!!
Gli sembrava di essere in uno dei suoi sogni invece era realtà. Mark tornò dagli altri e Matt lo guardò.
- il bicchiere d'acqua più lungo della storia - disse Matt.
- si, avevo molta sete - disse Mark come scusa.
Mark si sedette con lui e i due si osservarono. Tenere un segreto all'altro non sarebbe stato facile. Avrebbero voluto confidarsi e gioire insieme ma non potevano. I bambini li chiamarono per giocare e così si sarebbero distratti dalla tentazione. I due non sapevano che un jet stava per arrivare presto da loro. Mark portò tutti a mangiare fuori, c'erano vari locali italiani tra cui pizzerie. I ragazzi guardarono i loro genitori e loro sapevano già cosa volevano. Entrarono in un ristorante/pizzeria. Mark era cresciuto a cibo italiano e poi lo adoravano tutto. Era vero cibo italiano. Avevano preso un po' di tutto e si divertirono molto. Era un posto dove uno si sentiva a casa. Non volevano più uscire da lì poi Mark conosceva il proprietario quindi ebbe un occhio di riguardo per loro. Mangiarono anche dolci italiani fatti veramente bene.
Quando tornarono a casa per cambiare i bambini che si erano sporcati, Matt e Mark ebbe una sorpresa. Fuori dalle loro porta c'erano Jeff Eastin e Aleen. Matt e Mark si guardarono.
- ciao, so che vi avevo detto la prossima settimana ma non potevo aspettare. La decisione lo presa - disse Jeff ai due.
- ti spieghiamo tutto dentro - disse Aleen a Mark.
- tu lo sapevi? - si chiesero Matt e Mark dopo averli fatti entrare.
- io non so molto - rispose Mark. - e non ci sto capendo molto ma forse tu sai di più di me -
- Jeff mi ha detto di aspettare a dirtelo - rispose Matt. - doveva essere anche una sorpresa -
Portarono da bere ai loro ospiti e si sedettero.
- ho riflettuto molto sulla tua idea, Matt e più ci pensavo più mi immaginavo questa nuova storia per Neal - disse Jeff.
- la tua idea? - chiese Mark a Matt. - aspetta... È come sto pensando io? -
- signor Ruffalo, se parla dell'avventura a Parigi di Neal e il suo incontro con il sexy orsacchiotto, la risposta è sì - rispose Jeff.
Non poteva credere. Matt aveva proposto il sogno di Parigi a Jeff.
- oh angelo, sono senza parole - disse Mark commosso, abbracciandolo. - hai presentato la storia di Parigi -
- si, é perfetta - disse Matt stringendolo a sé.
Dopo essersi guardati con la gioia di quel momento condiviso, guardarono a Jeff che aveva altro da dire.
- intanto tastiamo il terreno con una puntata speciale di due ore dove ti presentiamo vediamo la risposta del pubblico e se piace questa nuova versione ti teniamo come regular ovviamente tenendo conto anche del contratto che hai con la Marvel - disse Jeff.
- regular??? Io pensavo che era solo per una puntata - disse Mark incredulo. - questa è un opportunità inaspettata e grandiosa. Spero di poter lavorare di più con voi. White collar è molto importante per me -
- anche io spero di poter lavorare per molto tempo con un attore come te, Mark - disse Jeff.
Mark si pizzicò e si accorse che era tutto vero. Il produttore di White Collar voleva lui nel suo cast.
- quando iniziamo? - chiese Mark impaziente.
Matt sorrise e pensò che anche lui voleva iniziare presto.
- Devo prima scrivere la puntata speciale - rispose Jeff. - Non ci metterò molto voi mi avete dato una buonissima base
Poi partiremmo per Parigi a girarla. Devo trovare l'appartamento perfetto per te e il luogo dove alloggeranno Neal e Peter -
- ci saranno anche Elizabeth e Mozzie vero? - chiesero i due.
- naturalmente anche loro si saranno. I Burke a Parigi e non può mancare il caro Mozzie - rispose Jeff.
- sarà una puntata speciale incredibile - disse Matt. - me lo sento -
- anche io. Le basi che mi avete fornito sono fantastiche - disse Jeff. - sono entusiasta di questa idea -
: - Una sola domanda avete eventualmente problemi a dovervi baciare? O simulare che state facendo sesso? - chiese Jeff.
- no per nulla - rispose Matt.
- non ci sono problemi - rispose Mark.
I due si guardarono.
- anzi darà più veridicità - risposero Matt e Mark pensandosi sul set.
- come Tim e Tiffani - disse Jeff. - mi sto immaginando tante scene con voi quattro e anche Mozzie -
- ci sarà da divertirsi - disse Matt.
Mark era veramente felice mentre sentiva tutti quei progetti per la puntata speciale.
- vi chiamerò appena saprò tutto - disse Jeff ai due. - vi auguro di trascorrere una bellissima settimana -
Prima di uscire, aggiunse: - Matt, Mark, congratulazioni -
Matt notò che guardava l'anello.
- sarebbe perfetto per un regalo di Neal al suo uomo un giorno. A ovviamente se volete far venire a Parigi Tom Chris e famiglia fatelo pure anzi li vado a conoscere, adoro Thor e Loki. Avrei Hulk nel mio show bellissimo. Magari riesco a convincere Tom e Chris a fare una apparizione -
Mark e Matt si guardarono ancora a tutte quelle novità. Sarebbe stato bellissimo loro due come Guest Star ma anche la frase dell'anello. jeff uscì fuori e andò verso l'altra coppia.
- salve, io sono Jeff Eastin - disse lui. - non vedevo l'ora di conoscervi. Vi adoro -
- signor Eastin, è un piacere conoscerti. Guardiamo il suo show White collar - disse Tom.
- é una serie stupenda - disse Chris.
- i dettagli, i rapporti e come riesce a lasciare senza fiato alla fine di ogni puntata. Non ne saresti mai sazio - disse Tom.
- sono felice che adorate il mio show - disse Jeff. - posso sperare in una vostra apparizione -
- noi in White Collar? Sarebbe bellissimo - disse Chris pensando anche a Mark.
- sarebbe un onore - disse Tom. - dobbiamo consultare i nostri manager e vedere anche gli impegni con la Marvel -
- e quello che ho detto anche a Mark. Spero che possiate recitare per me - disse Jeff.
Jeff li lasciò il suo numero a entrambi prima di ripartire con Aleen.
Matt, Mark brindarono con Tom, Chris e tutta la famiglia a tutte quelle notizie.
Era stupendo quello che stava avvenendo. Matt e Mark salirono in camera per cambiarsi e li guardò il cappello che Matt si portava dietro. Sapeva che era molto importante.
- Matt, non ti ho raccontato del mio momento da Neal - disse Mark sedendosi un po' rosso in viso.
- il tuo momento da Neal? In che senso orsacchiotto? - chiese Matt curioso, raggiungendolo sul letto.
- ti guardavo sempre mentre uscivi il tuo kit per aprire le porte. Ho rivisto quelle scene mille volte e mi sono procurato qualcosa di simile - disse Mark.
- volevi scassinare una porta. Oddio - disse Matt sorpreso.
- ho provato con quella porta di casa mia, usando i tuoi movimenti e alla fine mi ha beccato Sun. Volevo sprofondare - disse Mark.
- avrei voluto vederti - disse Matt mentre si stava immaginando tutto. - cosa ha detto Sun?-
- mi sono inventato volevo provare a vedere la sicurezza di casa - rispose Mark. - se fosse a prova di ladro -
- ma non ti ha creduto vero? - chiese Matt.
- no - rispose Mark. - sapeva che mi piace White Collar ma sono il più pessimo ladro di sempre. mi sono fatto beccare subito -
- io direi il più tenero e sexy - disse Matt.
- non c'era nulla di sexy o tenero - disse Mark imbarazzato. - tu invece lo rendevi veramente affascinante -
- ti farò vedere stanotte - disse Matt. - apriremo la nostra camera-
- ohhhh mi stai facendo una proposta allettante - disse Mark.
- oh si - disse Matt baciandolo sul letto.
Matt e Mark si baciarono appassionatamente. Poi ritornarono giù dopo essersi cambiati e baciati diverse volte. Insieme a Tom, Chris e gli altri andarono a fare qualche attività in città. C'era l'imbarazzo della scelta. Kit voleva pescare il pesce per quella sera, c'era una bella barca con il vetro che ti faceva vedere il fondale del lago. Matt guardava Kit che insegnava a Keen a usare la canna da pesca.
- no, Keen. Non mette così- disse Kit. - ti faccio vedere -
Kit mise le mani su quelle di Keen e lo guidò nella giusta presa, stavano così vicini e Keen guardava con la cosa dell'occhio Kit mentre lui gli parlava.
Mark raggiunse Matt e guardò anche lui la scena.
- che scena tenera - disse Matt sorridendo.
Keen stava per lasciare andare la presa quando il pesce abboccò perché era troppo occupato a guardare Kit. Quest'ultimo lo raggiunse e lo aiutò.
- è grande - disse Kit.
- si per questo mi stava sfuggendo - rispose lui come scusa. - tira -
- ci sono io con te - disse Kit. - lo faremo insieme -
Insieme. Amava quella parola.
Kit e Keen tirarono forte e alla fine ci riuscirono a prendere il bel pesce.
- guardate che abbiamo preso io e Kit - disse Keen mostrandoli orgoglioso.
Il loro primo pesce insieme catturato. Matt e Mark sorrisero a quella pesce. Bella aveva fatto delle foto ai due. Erano veramente belli insieme. Tom vedeva Chris cercare di insegnare a pescare ai loro figli. Chris era bravissimo a pescare. Tom guardava che Chris era riuscito a coinvolgere anche Kaylee.
Arrivò sera e fecero una grigliata in giardino, Kit fece vedere a tutti come sapeva cucinare il pesce. C'è l'aveva nel sangue. Il mare era il suo elemento. Kaylee stava interagendo di più con gli altri pian piano. Si allontanò un attimo a cercare un braccialetto che aveva perso vicino alla riva e lo trovò al confine con l'altra villa. Lo attraverso per prenderlo quando sentì qualcuno litigare, si avvicinò meglio e vide Luna con una donna bionda, stavano litigando furiosamente.
Intanto Kit guardava Keen e gli portò un piatto con il pesce.
- grazie - disse Keen sedendosi.
Kit gli sorrise.
- spero che ti piaccia come lo preparato - disse Kit
- sarà buonissimo. L'aspetto è invitante e che profumino - disse Keen avvicinandosi a Kit.
- lo cucinato con tanto amore - disse Kit molto vicino a lui.
Matt e Mark osservavano tutto.
- pensi che accadrà qualcosa in questa settimana tra loro ? - chiese Mark sottovoce a Matt.
- non lo so, ma sembra che il loro rapporto si evolve - rispose Matt.
- dovremo parlargli? - chiese Mark.
- aspettiamo che siano loro a confidarsi - rispose Matt.
- hai ragione - disse Mark.
Mark vedeva certi sguardi tra loro e sorrise.
Tom notò che mancava solo Kaylee. Si era allontanata per cercare un braccialetto ma non era ancora tornata.
Chris lo vide mentre si alzò.
- vado a cercarla - disse Tom preoccupato. - scusatemi, torno subito -
Kaylee guardò la donna mentre vada uno schiaffo a Luna.
- non ho pagato tanto soldi per la tua istruzione per nulla. Ti fai superare da una ragazzina e ti fai mettere i piedi in testa dalla sua gemella - disse la donna. - non voglio vedere di nuovo certe scene -
- si zia - disse Luna trattenendo il dolore dentro.
Kaylee vide la donna andarsene e Luna restare lì, sembrava sul punto di piangere.
- chi c'è? - chiese Luna sentendo un rumore.
- non volevo spiarti - rispose Kaylee facendosi avanti.
- si certo, vai pure dalla tua gemella a ridere di me - disse Luna sulla difensiva.
- io non sono così, Luna. Non amo la sofferenza altrui - disse Kaylee avvicinandosi. - tu stai molto soffrendo. L'avevo notato dal nostro primo incontro-
- mia zia vuole solo il meglio per me - disse Luna convincendosi. - è l'unica famiglia che ho -
- la famiglia non si comporta così - disse Kaylee.
- e tu che ne sai? Da quello che ho capito, sei con loro da poco tempo - disse Luna.
- si, sto con loro da poco ma mi hanno fatto capire cos'è una famiglia in poco tempo - rispose Kaylee. - nonostante io non riesca ancora a aprirmi con loro -
Tom guardò la scena e vide Luna congedarsi da Kaylee perché una donna la chiamava.
- se hai bisogno, puoi parlare con me - disse Kaylee prima che Luna si allontanò.
Kaylee tornó indietro e vide suo papà.
- ero venuta a cercarti - disse Tom.
Kaylee abbracciò il suo papà. Tom era felice di vederla aprirsi un po'. Forse l'incontro con Luna l'aveva aiutata un po'.
- sono così fortunata - disse Kaylee pensando alla situazione di Luna. - grazie per avermi cercata e trovata. Grazie di tutto, papà -
- non devi ringraziarmi, Kaylee - disse Tom. - sei parte di me -
Kaylee si sentiva così amata.
Tornò con suo papà al tavolo e iniziò la cena. Tutti fecero i complimenti a Kit per come l'aveva cucinato.
- bravissimo - disse Keen a Kit. - potresti fare il cuoco -
- così mi fai arrossire - disse Kit a quel complimento.
- cucinare il pesce è arte - disse Keen.
- grazie - disse Kit sorridendo.
Dopo la cena, mangiarono il gelato per dessert e Keen guardava Kit come lo leccava. Si sentiva decisamente accaldato, anche come si succhiava le dita sporche di gelato.
Matt vide Keen allontanarsi all'improvviso e lo seguì.
- tutto bene? - chiese Matt avvicinandosi.
- si no non lo so - rispose Keen confuso.
- forse vuoi stare da solo - disse Matt.
- no, puoi stare - disse Keen.
Matt si sedette vicino a lui.
- io... Mi sento confuso - disse Keen.
- cosa ti confonde? - chiese Matt volendolo aiutare.
- c'è questa persona che mi fa provare delle cose, mi sento accaldato e... -
Keen si interruppe.
- come hai scoperto che ti piacevano i ragazzi? -
- quando ho baciato tuo padre - rispose Matt ripensando a quel ricordo.
Keen lo guardò confuso.
Com'era possibile?
Matt era stato sposato con un uomo prima di suo papà. Era impossibile.
- aspetta, com'è possibile? - chiese Keen confuso.
- ora ti racconto - rispose Matt sorridendo. - avevo 16 anni quando accadde. Io ero a scuola negli spogliatoi, non mi piaceva la vita che stavo vivendo e ricordò che piangevo. All'improvviso andò via la luce e qualcuno entrò, lui mi consolò e io mi sentivo così al sicuro. Non avrei mai voluto lasciare quelle braccia... Poi di impulso io lo baciai. Il mio primo bacio perfetto. Mi sconvolse così tanto da scappar via. Non sapevo che era Mark l'uomo che sarebbe diventato il tuo meraviglioso padre. Non dimenticai mai quel momento -
Keen rimase sconvolto da quel racconto, soprattutto dopo aver assistito alla scena delle foto.
- tu e papà vi siete incontrati diverse volte e adesso siete qui. È proprio incredibile - disse Keen. - il primo uomo che hai baciato è anche l'uomo che sposerai. Mi fa capire quanto il vostro legame è potente. Vi siete incontrati e persi ma alla fine siete insieme -
Matt sorrise a quelle parole. Keen stava capendo molto. C'era qualcosa che Matt voleva dirgli.
- Sai tuo zio Scott mi ha aiutato moltissimo quand'ero appena arrivato a Los Angeles, Kit era piccolo e all'epoca lo avevo lasciato in affidamento da mio fratello poi però è arrivato a Los Angeles e Scott lo ha conosciuto, si sono piaciuti subito. All'epoca ovviamente non sapevo che fosse il fratello dell'uomo che ho baciato a scuola - gli raccontò Matt.
Keen era senza parole.
- tu e mio zio vi siete incontrati?? E lui ha conosciuto Kit!!! Non posso crederci! E come se siete parte della famiglia da sempre. Quante possibilità ci sono che accada questo? Io sono senza parole - disse Keen a tutta quella storia.
- grazie - disse Keen guardandolo.
- sono qui se hai bisogno - disse Matt. - puoi dirmi qualunque cosa -
- mi dispiace per come mi sono comportato all'inizio - disse Keen. - non lo meritavi. Sono felice che papà sta con te -
Matt lo abbracciò e disse: - non sei solo -
Pensando a com'era lui alla sua età.
Il rapporto tra Matt e Keen era diventato più profondo. Tutti e due erano felici di questo. Keen sapeva di poter contare su Matt per qualsiasi. Stava nelle sue braccia e si sentiva protetto. Capiva perché suo padre si era innamorato di Matt.
Matt e Keen tornarono di là, Kit gli sorrise vedendoli insieme e glielo disse quando si sedette accanto a lui.
- sono contento che tu e papà andiate d'accordo - disse Kit.
- anche io - disse Keen sorridendo.
- ti ho conservato il gelato in freezer - disse Kit. - te lo prendo se lo vuoi -
Mark aveva visto la stessa scena.
- tu e Keen sembrate così uniti - disse Mark.
- si, abbiamo parlato - disse Matt. - è stata una bellissima conversazione a cuore aperto -
- sapevo che prima o poi si sarebbe aperto con te - disse Mark sorridendo.- È impossibile non amarti. Riusciresti a farti amare anche dal diavolo in persona -
-Esagerato -disse Matt con un sorriso imbarazzato.
- è la verità, angelo - disse Mark abbracciandolo da dietro.
Tom e Chris si unirono ai due mentre i ragazzi erano vicino alla riva a parlare. I bambini avevano sonno, Kit e Keen si proposero di portarli a letto così Matt, Mark, Chris e Tom restavano in giardino.
I piccoli si addormentarono dopo una loro storia. Kit e Keen uscirono dalla stanza, avrebbero dovuto tornare di sotto ma invece andarono nella loro stanza.
Keen e Kit si guardarono, tutti e due erano nervosi. Poi Keen guardò Kit mentre si stese sul letto.
- non vieni qui? - chiese Kit vedendolo alzato.
- si, arrivo - rispose Keen cercando di star calmo.
Keen si tolse le scarpe e si mise sul letto, guardò Kit che a sua volta lo osservava. Keen si stese e loro due erano molto vicini.
Kit alzò il viso e si trovò vicino a quello di Keen. Si guardarono e i loro cuori battevano forte.
- sono felice di essere qui con te - disse Kit sfiorando il suo braccio con le dita.
- anche io - disse Keen arrossendo a quella carezza.
Keen e Kit continuarono a guardarsi, sentivano che stava accadendo qualcosa e le dita di Kit si fermavano contro quelle di Keen. Le loro mani si stavano toccando e andavano a intrecciarsi.
- non mi sono mai sentito così - disse Keen.
- neanche io - disse Kit.
Nelle loro voci c'era molta emozione. Stava avvenendo in modo così spontaneo.
- Keen -
- Kit -
Si avvicinarono ancora e le mani andarono al viso dell'altro in una dolce carezza.
Era tutto così dolce e delicato.
Keen portò il viso di Kit contro il proprio, i loro nasi si sfiorarono e le loro labbra si toccarono.
Keen e Kit avevano il cuore a mille mentre si baciavano. Keen portò Kit sopra di sé e approfondirono il bacio di più.
Fu un primo bacio perfetto proprio come quello dei loro papà.
Si guardarono felici e ripresero a baciarsi. Era veramente bellissimo baciare l'altro. Non volevano staccarsi dalle labbra dall'altro. Volevano stare lì per sempre. Mark e Matt in giardino sentirono che qualcosa di bello stava accadendo in quell'istante e si sorrisero.
Il giorno dopo...
Kit si alzò prima e come suo papà Matt prepararó la colazione per portarla di sopra da Keen che si era appena svegliato.
- che dolce - disse Keen guardando il vassoio.
Kit si avvicinò e Keen lo portò a sé per baciarlo.
- è un risveglio perfetto - disse Keen. - mi piace questo nostro nuovo rapporto. Mi piace baciarti -
- anche a me - disse Kit posando il vassoio e baciandolo.
Di nuovo Kit era sopra di Keen mentre si baciavano.
Matt si era appena svegliato e scese di sotto, Mark era già in piedi e stava cucinando. Si avvicinò e lo abbracciò da dietro.
- hai avuto la mia stessa idea - disse Matt. - volevo prepararti la colazione
- lasciati coccolare - disse Mark facendo i pancakes.
- mi piace come mi coccoli - disse Matt stretto a lui e dandogli un bacio sulla spalla.
Mark mise i pancakes nel piatto e si girò, diede un bel bacio a Matt.
- buongiorno, angelo - disse Mark.
- buongiorno, orsacchiotto - disse Matt.
Intanto Tom era a fare jogging e Chris si svegliò, avendo la stessa idea di Mark e scese giù.
- avete visto Tom? - chiese Chris.
- si, è a fare jogging - rispose Mark tenendo Matt sulle ginocchia.
- bene, ho tempo per preparare la mia super colazione - disse Chris aprendo il frigo.
Quando Tom tornò in camera per cambiarsi, trovò la colazione con Chris a torso nudo sul letto.
- che piacevole sorpresa - disse Tom avvicinandosi.
- ho pensato che avevi fame - disse Chris.
- oh sì, tanta fame e non solo quella - disse Tom raggiungendolo.
Chris portò Tom su di sé e gli toglieva la maglietta. Tom lo baciò mentre i loro petti aderivano.
- ho decisamente voglia di te - disse Tom al suo orecchio.
In un attimo rimasero nudi, si lasciarono andare alla passione e Tom iniziò a gemere sentendo Chris dentro di sé dopo che l'aveva preparato.
Tom si aggrappò a Chris mentre l'altro si spingeva in lui più volte.
- oh sì, Chris - disse Tom gemendo.
Chris gli teneva i fianchi, Tom sentì la profondità delle spinte mentre il ritmo si fece più veloce. Il piacere stava salendo, facendo gemere Tom sempre di più.
Tom si ritrovò contro il muro mentre le spinte erano più potenti. Urlò tanto ma per fortuna le stanze erano insonorizzate, nessuno li stava sentendo. Sarebbe stato imbarazzante.
Lui e Chris arrivarono all'apice e vennero nello stesso momento, gridando il nome dell'altro. Dopo essersi ripresi, si fecero la doccia e presero a fare la colazione a letto. Avevano bisogno di energie.
Dopo scesero di sotto, dove i ragazzi stavano facendo colazione. Stavano divorando tutto affamati e impazienti a andare alla Fiera del Rinascimento. Avevano una giornata piena di divertimento. Tutti si preparano in fretta per non perdersi un solo attimo della Fiera. Matt, Mark, Chris e Tom li guardavano mentre uscivano di casa. Mark conosceva bene la Fiera e non vedeva l'ora di mostrarla agli altri. Andarono alla Fiera, pagarono i ticket e entrarono. I ragazzi guardavano la fiera allestita, sembrava di essere veramente nel rinascimento. C'erano gli acrobati, giocolieri, maghi, un pub con il tacchino e tutto il cibo rinascimentale, l'esibizione di un combattimento a cavallo con lancia, potevi sederti sul trono, fare una proposta di matrimonio anche e i costumi erano bellissimi.
- sarebbe bello vestirsi - disse Matt vedendo gli altri in costume.
- si, tu saresti perfetto con qualunque vestito e in qualsiasi epoca - disse Mark ammirandolo.
- Grazie, amore mio, anche tu saresti perfetto in qualsiasi epoca - disse Matt baciandolo.
- guardate - disse Tom vedendo un cartello vicino a un tendone.
Lì potevi scegliere un costume per entrare nei panni rinascimentali. Tom, Chris, Mark e Matt si guardarono. Era perfetto. Anche i ragazzi erano entusiasti e ci entrarono dentro. Era pieno di vestiti. C'era l'imbarazzo della scelta. Lola prese un vestito da fata mentre Kaylee da principessa. Kit si vestiti da principe mentre Keen da un popolano.
Mark vide Bella indossare un costume da cavaliere. Gli stava perfetto. Tom vide che Jules scelse lo stesso vestito mentre Bella decise per uno da cortigiana.
Mark non si vedeva principe o nobili, decise per uno del popolo che si occupava della terra. Anche Chris prese lo stesso vestito. Poi guardavano Matt e Tom, rimanendo senza parola. Erano perfetti mentre uscivano dalla tenda con vestiti da nobili.
- l'avevo detto che eri perfetto in qualsiasi epoca - disse Mark avvicinandosi. - questo costume ti dona perfettamente. Sembra fatto su misura per te -
Mark ammirò Matt. Era una vera meraviglia. In più quell'uomo sarebbe diventato suo marito.
Non riuscì a trattenersi e lo baciò. Tom scattò una foto a loro due.
Chris lo strinse da dietro e disse: - mio stupendo nobile, ho preso un cavallo. Verreste a fare una cavalcata con me? -
- amore mio, sarei onorato - rispose Tom a quella proposta.
I bambini vedevano i cavalli nel recinto.
- cavalli - dissero loro entusiasti.
Per i bambini c'erano i mini pony, fecero un giro e si divertirono tanto. Dopo Chris e Tom presero un cavallo insieme e fecero una bella cavalcata. Fu così romantico mentre si erano inoltrati nel bosco. Ricordava una scena veramente del passato dove Tom era stretto a Chris che gli mostrava i boschi.
Bella vestita da cavaliere si guardava intorno, si sentiva così a suo agio e provò la lancia. Si immaginò di prepararsi per un duello a cavallo o di usare la spada. Ne presa una e la brandì come aveva visto fare nei film.
- è un'ottima tecnica - disse una voce maschile.
Era un ragazzino della sua stessa età.
- grazie - disse Bella sorridendo.
Poi si diede un tono diverso. -mi piacciono queste cose -
- anche a me - disse l'altro. - i miei fratelli pensano solo a mangiare -
- anche i miei hanno spesso fame - disse Bella.
- Volevo coinvolgerli ma nulla - disse il ragazzino.
- ci sono io se vuoi duellare o fare altre attività - propose Bella.
- grazie, amico - disse l'altro. - mi piacerebbe molto
Le due famiglie si stavano divertendo tanto e mangiarono anche in un tavolo imbandito di cibo rinascimentale. Dopo pranzo,
Matt vide Bella chiacchierare con un ragazzino. La vedeva sorridere tanto e che stava veramente bene con l'altro. Bella gli stava offrendo qualcosa da bere.
- che guardi, angelo? - chiese Mark curioso.
- Bella - rispose Matt sorridendo.
Mark vide che era con un ragazzino e si stavano divertendo.
- chi è? - chiese lui da papà geloso.
- orsacchiotto, non essere geloso come Maja nel passato - replicò Matt.
- è più forte di me - disse Mark. - non riesco a far a meno di essere geloso -
- lo so - disse Matt. - ma tranquillo, nessuno di noi ti lascerà -
Mark si strinse a lui.
- Bella o gli altri potrebbero anche andare via per il college un giorno o sposarsi ma sei e sarai sempre il loro papà - disse Matt. - in quanto a me non ho intenzione di andare da nessuna parte. Sarò sempre al tuo fianco-
- sai sempre cosa dire - disse Mark guardando.
- perché ti conosco bene - disse Matt.
Keen e Kit stavano passando un po' di tempo da soli e si stavano divertendo. Adesso erano dietro l'albero a baciarsi.
- mi sta piacendo questa settimana - disse Keen. - non voglio che finisca -.
- anche a me sta piacendo ma anche a Los Angeles sarà lo stesso - disse Kit tenendolo stretto.
- non pensi che sarà diverso a casa? - chiese Keen incerto.
- no, tranquillo - rispose Kit rassicurandolo. - non cambierà nulla -
- scusami, sono un po' insicuro - disse Keen.
- non scusarti, è normale - rispose Kit. - ma ti posso assicurare non è una cosa di vacanza. Mi piace stare con te e voglio che continui anche dopo questa settimana -
- anche me piace tanto stare con te - disse Keen stringendosi a lui. - e sono felice di averti incontrato -
- anche a me sta piacendo ma anche a Los Angeles sarà lo stesso - disse Kit tenendolo stretto.
- non pensi che sarà diverso a casa? - chiese Keen incerto.
- no, tranquillo - rispose Kit rassicurandolo. - non cambierà nulla -
- scusami, sono un po' insicuro - disse Keen.
- non scusarti, è normale - rispose Kit. - ma ti posso assicurare non è una cosa di vacanza. Mi piace stare con te e voglio che continui anche dopo questa settimana -
- anche me piace tanto stare con te - disse Keen stringendosi a lui. - e sono felice di averti incontrato -
Kit accarezzò i capelli di Keen mentre era appoggiato alla sua spalla. Poi si guardarono e si baciarono di nuovo.
Ci fu anche il momento musicale, i bambini si divertirono a cantare e Mark vide Matt che ascoltava. Pensò alle sue canzoni. Era un vero peccato che non le cantasse. Doveva spronarlo a cantare come nel passato con la pittura. Aveva una voce troppo meravigliosa per restare nascosta.
- papi, canti con noi - disse Odette porgendo la mano a Matt.
- vai angelo - disse Mark spronandolo.
Matt prese la mano di Odette e iniziò a cantare con loro. Mark lo ascoltó assieme a Tom e Chris. Era bellissimo ascoltare la sua voce angelica. Con la sua voce avrebbe potuto incidere tante canzone e vincere premi.
- Perché non canta con la voce che ha? - chiese Chris.
- può darsi che è a causa di quello che è successo in passato - rispose Mark. - ma ho intenzione di spronarlo -
- fai bene. Una voce come la sua non può essere nascosta - disse Chris. - incanta chiunque lo senta -
Matt tornò da loro terminato il momento musicale mentre tutti applaudivano.
- la tua voce è incredibile, angelo - disse Mark. - senti che applausi. Alle persone piace come canti -
- può andare bene qui ma il mondo della musica è diverso - disse Matt.- e difficile -
- io penso che con la tua voce arriveresti al primo posto delle classifiche - disse Mark.- è molto potente, ti tocca le corde dell'anima e ti fa emozionare -
- so che lo fai con le migliori intenzioni del mondo ma non ho alcuna possibilità - disse Matt rassegnato. - ecco perché non canto. Non voglio farmi illusioni -
- Mark e Chris hanno ragione disse Tom. - faresti un enorme successo nel campo musicale -
- Ragazzi veramente grazie mille ma no - disse Matt. - ora andiamo -
Mark, Tom e Chris lo sentirono un po' irritato.
Matt si allontanò per andare dai bambini che volevano proseguire il giro.
- mi dispiace che lui ci non crede - disse Mark. - volevo provarlo a convincere ma in questo momento lo farei solo irritare -
- ci proveremo un'altra volta - disse Tom.
- crederà nel potere della sua musica - disse Chris.
- si,il mondo ha bisogno della sua voce - disse Mark.
Matt guardava da lontano Mark parlare con Tom e Chris. Immaginava l'argomento. Erano proprio testardi. Cercó di non pensarci, parlando con i ragazzi e vide Mark arrivare con Tom e Chris.
- cosa vogliamo fare? - chiese Matt agli altri.
- ci sarebbe l'ora del tè - rispose Hanna Luce. - con quella lady colorata -
- si, tè - rispose Odette.
Matt guardò i ragazzi che erano d'accordo e poi si girò verso il suo amore.
- mi piace l'idea - disse Mark avvicinandosi
- Matt, angelo, non volevo irritarti. Amo la tua voce-
- posso cantare per te quando vuoi - disse Matt.
Mark sorrise. Forse Matt pian piano si stava aprendo.
- ma per il resto del mondo non insistere -
Ecco. Gli sembrava strano.
Matt pensò al motivo per cui lui non cantava: suo padre. L'uomo che gli aveva rovinato più volte la vita, c'entrava anche con questo.
Certi ricordi non si scordavano mai.
- andiamo al tè - disse Matt. - i ragazzi ci aspettano -
Mark aveva visto quello sguardo di sofferenza e aveva sentito anche il dolore al suo cuore.
Qualunque cosa si trattasse, Matt soffriva tanto.
Arrivarono uno spazio magico e nascosti di lady Ettie. I suoi vestiti e arredamento era un mix di oggetti riciclati, nastri, campane,colori e fantasia.
Lady Ettie li fece accomodare, poteva sembrare folle ma era rilassante e divertente.Era il tipo di cose che Mark e Matt adoravano ma anche i ragazzi trovavano il posto bellissimo.Bevvero il tè e conversarono con Lady Ettie. Fu divertente.
Prima di andar via dalla fiera, si fermarono in uno stand dove vendevano fragole ricoperte di cioccolato. Mark le prese per Matt e Chris per Tom. Le presero anche per i ragazzi.
Bevvero il tè e conversarono con Lady Ettie. Fu divertente.
Prima di andar via dalla fiera, si fermarono in uno stand dove vendevano fragole ricoperte di cioccolato. Mark le prese per Matt e Chris per Tom. Le presero anche per i ragazzi.
Matt era tra le braccia di Mark e di fronte a Chris e Tom. Era arrivato il momento. Doveva dirgli tutto. Era doloroso ma meritavano di sapere cosa l'aveva spinto a quella decisione di non cantare soprattutto le proprie canzoni.
- c'è un motivo per cui ho reagito così oggi quando volevate spronarmi - disse Matt guardandoli. - vedete quando avevo 15 anni... -
Flashback
Matt era così felice di aver composto la canzone per suo papà. Non vedeva l'ora di cantarla. Si era esercitato e immaginava suo papà finalmente sciogliersi e dirgli: Matthew, figlio mio, sono orgoglioso di te. È una canzone stupenda. Grazie per averla composta per me'. Matt sognava a occhi aperti felice. Uscì dalla camera con il foglio in mano e andò da suo papà. Guardó che era nella poltrona a leggere qualcosa. Erano da soli. Un momento tutto per loro.
- papà, voglio mostrarti una cosa - disse Matt sorridendo.
Suo papà alzò gli occhi dall'agenda e disse: -spero che sia una cosa importante -
- si, molto importante - disse Matt. - ti piacerà. È una cosa che ho fatto per te -
Matt inizió a cantare con il foglio in mano e lo guardava felice.
Mise tutta la sua anima in quella canzone e pensava che stava colpendo il cuore di suo padre. I suoi occhi erano brillanti mentre cantava per lui.
Alla fine della canzone gli diede il foglio e aspettó le sue parole.
- non dirmi che vuoi guadagnarti da vivere cosi - rispose John.
- papà, non ti è piaciuta? - chiese Matt a quella risposta.
Non se la aspettava.
- no, non mi è piaciuta. Vorrei che pensassi alle cose reali che a questi voli di fantasia. Cantare non ti da un futuro stabile. Non puoi mantenerci una famiglia - disse suo padre severo.
Matt vide suo padre mentre strappava la sua canzone.
- papà, no - disse Matt.
Aveva ridotta in mille pezzi.
Matt si ritrovò a raccoglierli come i pezzi del suo cuore infranto.
- smetti di sognare - disse suo padre. - la realtà non è un musical -
Fine flashback
Matt stava piangendo tra le braccia di Mark a quel ricordo. Si rivedeva ancora per terra a raccogliere i pezzi della sua canzone.
Mark era sconvolto da quella confessione, provava tanto dolore per Matt e molta rabbia contro John Bomer.
La stessa cosa provarono Tom e Chris. Si avvicinarono e abbracciarono Matt per consolarlo.
Matt era avvolto da tante braccia e affatto.
Matt si calmó con l'affetto del suo orsacchiotto, di Tom e di Chris.
- ci dispiace per quello che hai passato - disse Tom. - ti posso capire bene. Ho un padre che pensava lo stesso -
- è crudele che ti abbia strappata la canzone - disse Chris.
Matt guardò Mark che non aveva ancora parlato ma lo teneva stretto senza lasciarlo mai.
Mark ricordò adesso un brutto sogno che aveva fatto un pomeriggio: un ragazzino che cantava, il padre gli aveva strappato la canzone e sentì bene il dolore del ragazzino mentre raccoglieva i pezzi di una canzone con suo papà che gli urlava cose orribili.
Era Matt. Il brutto sogno che aveva fatto era quello che aveva vissuto Matt.
Come aveva fatto a dimenticarne?
Era stato male per quel ragazzino per settimane e si domandava se fosse reale.
Ora tutto il dolore provato e quello di Matt aveva preso il sopravvento e si sentì come se era sotto acqua e le onde lo spingeva giù. Si sentì sopraffare da tutto. Era troppo per lui.
- scusatemi - disse Mark lasciando il corpo di Matt.
Non avrebbe voluto allontanarsi da lui ma non riusciva a stare lì.
Scappò via mentre tutto il dolore di Matt lo stava travolgendo sempre di più e anche la rabbia contro John Bomer. Si ritrovò di fronte a un albero e decise di sfogarsi.
Matt era preoccupato, aveva visto e sentito Mark pieno di dolore e rabbia. Lo stava cercando lungo il lago e arrivó verso gli alberi.
All'improvviso lo trovò.
- sei un bastardo John Bomer - disse Mark dando un pugno all'albero.
- orsacchiotto, così ti fai male - disse Matt fermandolo.
Mark sentiva infatti dolore ma non era nulla in confronto a quello che stava provando, pensando a quel ricordo.
- fa più male quello che hai vissuto - disse Mark. - io avevo già visto quello che hai raccontato -
Matt era sconvolto.
- non me lo hai mai detto - disse Matt.
- me lo sono ricordato dopo il tuo racconto. Io ho visto tutto questo in un sogno che ho fatto e ho sofferto parecchio per te - disse Mark. - avrei voluto trovarti ma non sapevo dove abitavi. Mi sono chiesto se fosse reale. Una parte di me lo pensava -
- non avrei mai voluto che vedessi quel momento. È uno dei miei ricordi più dolorosi - disse Matt prendendo la sua mano dolcemente. - guarda cosa ti sei fatto. Potevi romperti la mano Mark -
- non riuscivo a trattenermi. Se avrei avuto tuo padre qui, mi sa che avrebbero dovuto trattenermi tante persone per impedirmi di fargli male - disse Mark.
- non voglio che ti metti nei guai a causa sua. Non ne vale la pena - disse Matt. - andiamo, devo medicarti questa mano -
Lo guidò alla villa e una volta in bagno, Matt tirò fuori il kit del pronto soccorso per medicarlo.
- Matt, non permettere a tuo padre di portarti via tutto quello che ami - disse Mark. - tu sei nato per cantare e per compiere poesie. Hai le capacità di fare quello che vuoi -
- so che dovrei mostrare al mondo le mie passioni ma è così difficile - disse Matt. - dopo quello che è successo con mio padre e Vincent -
Matt si concentrò e lo medicò alla perfezione, mettendogli anche dei cerotti.
- capisco perché non vuoi cantare al livello professionale - disse Mark. - mi dispiace solo che per colpa loro, tu non fai quello che ami -
- mi basta cantare per te - disse Matt mettendo via il kit.
Mark era triste per lui. Matt meritava di più. Avrebbe voluto avere una macchina del tempo e ritornare indietro ma non si poteva.
- va bene così, amore. Non devi essere triste. Io mi sono rassegnato tanto tempo fa - disse Matt accarezzando il suo viso.
- non dovrebbe essere così - disse Mark guardandolo.
- purtroppo a volte non si può cambiare il destino - disse Matt sospirando. - si può solo stringere i denti e andare avanti -
Mark non aveva parole. Matt era così rassegnato quando di solito trovava un modo per superare tutto. Quella storia della musica l'aveva segnato troppo e lui non poteva far nulla.
- io non ho mai parlato di questo a nessuno. Solo a te, Tom e Chris - disse Matt. - non sono incline a parlare con altre persone. Preferisco risolvere le cose da me -
- l'avevo capito - disse Mark. - con me puoi parlare. Possiamo portare questo peso insieme e forse posso aiutarti -
- Non è mai stato facile per me chiedere aiuto. Non lo mai fatto neanche con Simon. Ma con te sento che posso parlare di tutto - disse Matt.
Mark gli chiese: - Simon non si è mai reso conto del rapporto tra te e tuo padre?-
- no, Simon non si è mai reso conto - rispose Matt.
- come mai? - chiese Mark. - mi sembrano evidenti -
- il discorso su mio padre non è mai venuto fuori come sta accadendo con te - rispose Matt.
- mi sento in colpa. Con lui sei stato tranquillo e spensierato mentre con me tu rivivi le cose più brutte, soffri tanto- disse Mark dispiaciuto.
- amore, non è vero - disse Matt.- tu mi senti come Simon non mi ha mai sentito -
Mark guardò Matt a quelle ultime parole.
- nessuno mi capisce come te -
Matt si appoggiò a lui e Mark lo abbracciò. Non c'era bisogno di altro.
Il giorno dopo...
I ragazzi erano già in piedi e pronti, non vedevano l'ora di andare a fare il percorso nel bosco. I loro genitori erano stupiti dalla velocità con cui si erano preparati. Mancavano all'appello solo Kit e Keen.
- dove sono finiti? - chiese Mark a Matt.
- salgo su a chiamarli - rispose Matt.
Salì sopra ma non li trovó in camera. Forse erano in bagno. Kit e Keen si stavano baciando contro il lavandino.
- dovremo lavarci - disse Keen.
- si - disse Kit. - dovremo proprio
Matt bussò alla porta.
- Kit, sei qui? - chiese Matt.
Si staccarono e Kit aprì il getto della doccia.
- si, papà. Sto facendo la doccia - rispose Kit trascinando Keen nel box.
- sai dov'è Keen? - chiese Matt.
- nell'altro bagno - rispose Kit. - lo chiamo io appena ho finito, non ti devi preoccupare -
- certo, vi aspettiamo giù - disse Matt immaginando che Keen era con Kit.
Matt scese giù e Kit guardò Keen vestito tutto bagnato.
- dovremo toglierli. Prenderai un raffreddore - disse Kit con le dita alla sua maglietta.
- hai ragione - disse Keen arrosendo.
Kit gli sfilò la maglietta e rimase a torso nudo con solo i pantaloncini.
Keen vide Kit avvicinarsi e baciargli la pelle mentre lo stringeva. Keen gli piaceva la bocca di Kit che gli baciava la spalla e il collo. Kit alzò il viso, lo guardò e lo baciò. L'acqua li bagnava, Kit chiuse il getto e Keen gli tolse la canottiera. I loro corpi erano a contatto e a Keen portò anche le sue braccia a stringere l'altro. Si baciarono ancora e si guardarono.
Sentivano un certo calore.
- Kit, io... -
- vuoi essere toccato? - chiese Kit capendo.
- si - rispose Keen arrossendo. - però non ridere -
- perché dovrei ridere? - chiese Kit.
- perché è piccolo - rispose Keen non guardandolo e arrossendo.
- non potrei mai ridere - rispose Kit. - se qualcuno lo ha fatto, gli farò passare un brutto momento -
- il mio eroe - disse Keen guardandolo. -nessuno mi ha detto nulla, è un mio pensiero -
- posso vedere? - chiese Kit delicato.
Keen annuì e pian piano si abbassò i pantaloncini. Kit mise le mani ai suoi slip e li tirò giù.
Keen arrossì e Kit lo guardò.
- non mi sembra piccolo - disse Kit toccandolo. - mi piace -
Keen sorrise e Kit gli fece una carezza.
- ti piace? -
- si - rispose Keen al suo tocco.
Keen sentì le dita di Kit avvolgere il suo pene e la mano andare su e giù.
- Kit - disse Keen a quel calore che saliva.
Kit vide la mano di Keen muoversi verso di lui. Keen si fece coraggio e andò a aprirgli i pantaloncini, Kit guardò Keen mentre infilava la mano negli slip e sentì le sue dita toccarlo.
Kit si abbassò i pantaloncini con una mano senza staccare l'altra da Keen. Il pene di Kit uscì fuori e Keen lo toccò più volte in contemporanea del tocco di Kit. Si stavano toccando a vicenda e poi Keen abbassò gli slip a Kit. Si avvicinarono e i loro peni si incontrarono. Li fecero strofinare contro l'altro.
- Kit -
- Keen -
Si strusciavano verso l'altro mentre baciavano la pelle dell'altro.
Si guardarono e Kit prese in mano i loro peni che erano contatto e muoveva le dita.
- Kit, sto... -
Non terminò la frase che venne insieme a lui. Avevano avuto il loro primo orgasmo insieme. Si abbracciarono mentre riprendevano fiato.
- avevo sentito che fosse bello ma non immaginavo così tanto - disse Keen sorridendo. - mi é piaciuto molto -
- anche a me - disse Kit guardandolo senza mai staccarsi da lui. - è bellissimo averlo fatto con te. Non avrei voluto farlo con nessun altro. Solo con te -
- sento lo stesso - disse Keen.
Kit e Keen si baciarono e si lavorarono per poi vestirsi e scendere.
- finalmente siete riusciti uscire dal bagno - disse Matt.
- mi stavo preoccupato. Pensavo che vi avessero rapito gli alieni - disse Mark.
- ho perso tempo per i vestiti - disse Kit. - non sapevo cosa mettermi -
- e io gli ho dato una mano - disse Keen.
Matt li guardó e anche Mark capì che quei due nascondevano qualcosa.
- carina questa maglietta, Kit - disse Matt.
Era la stessa con cui era uscito dalla stanza. Matt lo ricordava bene.
- anche a me piace - disse Keen. - lo scelta io -
- ottima scelta - disse Matt.
Poi uscirono da lui e raggiunsero il bosco a piedi. Fecero una lunga passeggiata e i ragazzi guardava il percorso del bosco. Era così avventuroso. Matt, Mark, Tom e Chris avevano preparato il pranzo a sacco così da godersi all'avventura nei boschi a pieno.
Boundless Adventures era parco avventura ecologico con 9 percorsi di 4 livelli diversi di difficoltà, ce n'è per tutte le età. Matt, Mark, Tom e Chris guardavano attentamente la mappa per vedere i percorsi più adatti per i loro figli. C'era il percorso giallo che era quello per i bambini e i principianti mentre quello verde era intermedio e quello blu era avanzato e infine quello nero per gli esperti.
I genitori optarono per quello giallo per iniziare così i bambini e i ragazzi prendevano sicurezza.
Prima di salire, c'erano responsabili dei vari percorsi che mettevano le varie attrezzature. I bambini si divertirono a camminare nei ponti di legno, Tom e Chris aspettarono che Theo e Hanna Luce arrivassero con la fune fino a loro.
Li presero a volo quando arrivarono. Non erano per nulla spaventati.
- è bellissimo - disse Theo.
- si - disse Hanna. - facciamolo ancora -
I gemelli erano come loro due scatenati al massimo. Matt e Mark gli stavano dietro. Matt e Mark guardarono tutti i loro figli mentre arrivarono con la fune. Mancavano Kit e Keen. Erano gli ultimi ma non ebbero alcuna paura, anzi c'era molta adrenalina dentro di loro mentre attraversavano il percorso con la fune. I bambini adoravano quel percorso. Preferirono rifarlo mentre Kit, Keen, le 2 Bella, Jules e Lola andarono in quello intermedio. Kaylee si sedette un attimo sulla panchina e Matt si avvicinò a lei.
- Lola è così naturale tra i boschi come se fosse il suo elemento e anche gli altri - disse Kaylee. - io invece mi sento un po' goffa -
- non penso che si goffa, ti ho visto - disse Matt. - ma forse hai un po' di paura a lasciarti andare -
- può darsi - disse Kaylee.
- è naturale, tutti abbiamo paura di qualcosa ma se ci facciamo bloccare dalla paura, è finita - disse Matt sapendolo di sua esperienza personale.
- parlare con te mi aiuta sempre - disse Kaylee abbracciandolo.
- sono sempre qui per ogni cosa - disse Matt accarezzandole i capelli.
Matt vide Kaylee poi tentare il percorso intermedio dopo una piccola pausa.
La capiva bene visto che lui aveva avuto paura per molto tempo di essere se stesso o dire ai suoi che era gay. La paura lo aveva fermato troppe volte e anche la cosa di non provare con la musica, era sempre una paura. Vide Kaylee riuscire nel percorso. Lui non ci sarebbe riuscito a cantare, certe cose non si potevano cambiare. Mark andò da lui, vedendo seduto sulla panchina.
- eccoti qui - disse Mark. - non ti avevo più visto -
- ho parlato con Kaylee incoraggiandola a tentare a provare il livello intermedio e che non dovrebbe farsi fossilizzare dalla paura ma sono un ipocrita visto che il mio problema con la musica - disse Matt confidandosi.
- tu non sei ipocrita, Matt - disse Mark. - hai vissuto delle situazioni che ti hanno portato a questa chiusura con la musica. Nessuno potrebbe fartene una colpa anzi capirebbero -
Matt non ne era sicuro ma voleva credere alle parole di Mark.
Mark gli prese la mano e disse: - non lasciare che i pensieri ti rovinano tutto -
Matt sapeva di pensare troppo a volte, la sua mente lo portava in posti che non avrebbe voluto andare ma si ritrovava lo stesso.
- me l'hai insegnata tu questa cosa -
Matt prese la sua mano e si lasciò portare da lui verso il percorso. Erano lì per divertirsi.
Ripresero i percorsi, Matt si distrasse dai brutti pensieri e per fortuna poteva contare su Mark, Chris, Tom e i ragazzi.
Arrivata all'ora di pranzo si spostarono nella zone picnic.
C'erano i tavoli in legno, i ragazzi si sedettero affamati e gli adulti uscirono il pranzo a sacco. dagli zaini. Matt aveva fatto i suoi sandwich che adoravano tutti. Furono divorati in un attimo per la fame e anche per la bontà.
Matt si era ripreso: e sorrideva di nuovo, chiacchierava.
Tom, Chris e Mark sapevano che c'era ancora dolore in lui ma Matt era forte. Si rialzava sempre. Poi loro erano sempre lì a accanto a lui. Qualsiasi cosa sarebbe successa, non avrebbero mai lasciato il suo fianco. Proseguirono la giornata, si divertirono molto e appena i ragazzi furono stanchi tornarono alla villa. Misero i bambini a letto e anche i ragazzi andarono nelle loro stanze. Si addormentarono tutti subito.
Tom, Chris, Mark e Matt bevvero del vino, rilassandosi vicino al lago.
Passarono tutti i giorni rimanenti e fecero ritorno a casa a Los Angeles. Tutti disfarono i bagagli e Matt prese un diario, iniziò a scrivere tutto di quello che era successo e pensò una cosa mentre scriveva: voleva dirgli di ciò a Mark. Non li aveva mai confidato che aveva un diario.
Mark salì e Matt non nascose il diario, anzi lo teneva in mano. Mark vide Matt con un'agenda in pelle.
- bellissima agenda - disse Mark. - è nuova? -
- no, c'è lo da tempo - rispose Matt. - questo è il mio diario. So che può sembrare da adolescenti
- no per nulla. Tenere un diario lo consigliano anche i psicologi a tutti. È un modo per sfogarsi - disse Mark. - non ci vedo nulla di male, anzi dovevo immaginarlo. Tu sei il tipo da diario visto che scrivi anche canzoni e poesie, quelle sono sempre intime -
si, scrivo tutto quello che mi succede - rispose Matt. - ma c'è anche dell'altro -
- puoi dirmi tutto - disse Mark.
- ti potrebbe sembrare... maniacale ma io mi annoto anche le cose in cui vado bene e quelle in cui vado male così posso migliorare - disse Matt. - anni fa scrivevo anche quello che mangiavo, avevo un altro rapporto con cibo rispetto a adesso. Mangiavo per nutrizione, non per voglia di mangiare. Il cibo era l'unica cosa che potevo avere il controllo a differenza del resto della mia vita -
Mark non si aspettava quella confessione. Era sconvolto. il suo cuore provava un terribile dolore per Matt e una grande rabbia contro la famiglia di Matt.
Era tutta colpa loro se Matt era così e tutte le difficoltà che aveva adesso.
Cosa altro avrebbe scoperto di devastante?
- sai io ricordo tutto della mia infanzia e della mia adolescenza. Non potrò mai scordato certi momenti come quando andavo a fare i provini, ero solo e prendevo i mezzi pubblici. Avevo 15 anni quando sono quasi entrato a far parte del ' Mickey mouse club' contemporaneamente a Britney Spears, Christina Aguilera, Justin Timberlake e Ryan Gosling. Ricordo che ci misero in fila e io dovetti cantare una canzone. Non ne avevo preparato nessuna, quindi cantai la stessa della ragazza di fronte a me. Era "Eternal Flame" dei Bangles. Poi praticamente improvvisai sul momento un monologo per la parte relativa alla recitazione comica, e continuarono a chiamarmi e richiamarmi. Non avevo nemmeno delle foto in primo piano, non avevo nulla. Mi richiamarono e mi fecero 'Pensiamo di portarti a Orlando per un provino su schermo ...' Ero davvero emozionato, ho avuto il tempo di prepararmi, allestire un vero monologo, ho preparato un canzone. Penso di essere stato chiamato all'ultimo minuto, ma alla fine non se ne fece nulla. Probabilmente hanno pensato 'Chi è questo ragazzo? Non lo accompagna nessuno. Verrebbe da solo." Ma è stato davvero emozionante, e sarei stato nella stessa classe con Justin, Britney, Ryan -
Mark sentiva tutto il dolore di Matt e anche le sue lacrime. Nessuno lo aveva sostenuto. La rabbia contro la famiglia di Matt aumentava ogni minuto che passava. Non sapeva cosa sarebbe successo quando li avrebbe conosciuti. Non meritavano Matt. Era solo un ragazzo di 15 anni e se ne andava da solo in giro per provini quando invece la sua famiglia avrebbe dovuto sostenerlo e accompagnarlo ovunque.
Come si poteva essere così crudeli e senza cuore?
Teneva dentro la sua rabbia. Quello che aveva bisogno Matt era di essere confortato. Mark lo portò a sé e lo tenne nelle sue braccia.
- volevo solo che i miei mi sostenevano e invece per mio padre quello che volevo erano illusioni. Non sai quante volte ho pensato ' adesso arrivano, faranno una sorpresa ' o ' non vogliono agitarmi, saranno nascosti a vedermi ' ma non era nulla di questo. Non c'erano. Ero solo. A volte penso se loro mi guardano in White Collar e li piaccio. Vorrei solo che loro fossero fieri di me, soprattutto mio padre. Ci litigo sempre eppure cerco sempre la sua approvazione. So che è inutile ma ci spero sempre, nonostante io sappia che lui mi ferirà. Ci provo sempre come uno stupido -
- non sei stupido. Vuoi solo l'amore di tuo padre - disse Mark. - come ogni figlio. Purtroppo ci sono 'genitori' che non meritano i figli che hanno -
Matt sapeva che Mark aveva ragione. Suo padre non aveva fatto nulla per meritarsi il suo affetto eppure lui ci provava ancora, sperando sempre che la volta successiva qualcosa era cambiato nel cuore di suo padre.
Lui che gli diceva: ' mi dispiace, figliolo. Ho sbagliato tutto con te ' e loro due che parlavano a tarda notte come non aveva mai fatto. Sapeva che era un sogno irrealizzabile. Suo padre non lo avrebbe mai fatto. Faceva male, moltissimo male.
Mark lo sentiva come se fosse il proprio cuore lacerato dal dolore. Era troppo per una singola persona. Non sapeva come faceva Matt a non essere impazzito dal tanto dolore.
Avrebbe voluto strappargli tutto il suo dolore e tenerlo per sé. Matt aveva già sofferto troppo. Non meritava altro dolore. Matt pianse molto aggrappato a Mark. Prima si teneva tutto dentro e si nascondeva per piangeva da solo, non voleva che Kit o Simon lo vedessero in quello stato. Invece adesso con Mark era tutto diverso. Con lui riusciva a sfogarsi su tutto. Si lasciò cullare da lui e si addormentato tra le sue braccia. Mark lo lasciò dormire, mise il diario sul comodino e chiuse la porta.
Quando scese giù in giardino e i loro figli erano stesi al sole con Stella.
Mark disse ai loro figli: papà è stanco. Sta dormendo un po' -
Matt dormì per una mezz'ora e quando scese c'erano i loro figli e Mark che preparavano il pranzo. Matt diede un bacio a Mark e ai ragazzi. Non c'era nulla di più bello che essere circondato da amore. Anche Stella andò da lui. Sorrise alla bella famiglia che aveva. Doveva concentrarsi su quello. La famiglia, gli amici e il lavoro. Non doveva pensare a quello che lo faceva star male. Doveva godersi le cose belle della sua vita. I gemelli portarono dei fiori a tavola per decorare. Matt guardò la sua famiglia e mettendosi in preghiera, ringraziò Dio. Kit sapeva che suo papà non era tipo da dormire così all'improvviso e poi prima di arrivare a casa era attivo e sorridente.
Dopo il pranzo Kit si chiuse in stanza con Keen.
- penso che mio papà stia male per qualcosa - disse Kit.
- per il fatto che ha dormito? - chiese Keen stranito. - magari era veramente stanco -
- lo conosco, Keen. Io lo sentito piangere di nascosto - disse Kit confidandosi. - penso che c'entri mio nonno -
- mi dispiace che lui soffra così - disse Keen dispiaciuto. - come fa un padre a fare soffrire un figlio? -
- non ne ho idea sai - rispose Kit.
- poi lui è così meraviglioso - disse Keen. - è impossibile non amarlo -
- guarda ho smesso da tempo di capire mio nonno - disse Kit. - tutto quello che vorrei è che papà smettesse di soffrire a causa sua -
Kit guardava suo papà in giardino e Keen lo strinse da dietro. Kit sentiva che Keen voleva confortarlo. Chiuse gli occhi e si lasciò andare contro il suo corpo.
Kit aveva tanta rabbia dentro ma Keen riuscì a calmarlo.
- é incredibile come voi Ruffalo sapete come calmare noi Bomer - disse Kit stretto sul letto con Keen.
- a me mi viene naturale, vorrei solo proteggerti da tutto - disse Keen guardandolo.
- è molto dolce - disse Kit guardandolo. - mi sento tanto protetto nelle tue braccia -
Kit e Keen si guardarono e la porta era semichiusa. Mark era salito un attimo e aveva sentito tutto. Capiva la rabbia di Kit. Per fortuna c'era Keen al suo fianco. Vedeva molto di sé stesso in Keen anche il modo in cui stava consolandolo Kit. Era la stessa cosa che avrebbe fatto lui con Matt.
Mark prese la crema solare, andò in giardino di nuovo e si stese accanto a Matt.
- ti stavo dando per disperso - disse Matt in costume da bagno.
- ho visto una scena bellissima tra Keen e Kit. Sono veramente belli insieme - disse Mark aprendo il tubetto e iniziando a mettere la crema sulla schiena di Matt. - sembravano noi per come Keen teneva Kit tra le braccia -
- i primi amori - disse Matt sorridendo. - voi Ruffalo sapete come dare amore a noi Bomer e come farci sentire speciali -
Mark si fermò un attimo e lo baciò. Poi Matt si distese a pancia giù per godersi di più le mani di Mark sulla pelle. Matt si stava rilassando vicino alla piscina al sole con Mark che gli metteva con cura e devozione la crema solare. Non c'era nulla di più bello che passare il tempo con chi si amava. Tom lo sapeva bene anche lui, era insieme alla sua famiglia anche lui ma mancava una persona: Logan Laurits.
Jason bussò alla porta e Tom aprì.
- ciao, ho delle novità - disse Jason all'amico.
- é quello che penso? - chiese Tom speranzoso.
- si - rispose Jason. - ho trovato un Logan Laurits qui a Los Angeles -
Tom lo fece accomodare.
- ecco il suo fascicolo - disse Jason mostrandogli i documenti.
"Logan Laurits Jutul '
C'era anche la foto.
Era lui. Il suo bambino. Accarezzò il suo viso.
Poi lesse il luogo di nascita: 'Norvegia'.
Valentine aveva portato il suo figlio appena nato in Norvegia.
Che bastardo!!!!
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