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Capitolo 90

Salve a tutti,

Mi sono riprese e  eccoci con un nuovo capitolo.

Spero che vi piacerà.

Buona lettura

Poi arrivarono i ragazzi.

- è grandissima e bellissima - disse Lola felice. - ho già visto una stanza che mi ispira molto per essere mia -

- è fantastica questa villa - disse Bella arrivando con Hanna Luce.

- ha tantissime camere - disse Jules. - ci si potrebbe fare anche una palestra -

Theo e Hanna Luce correvano per casa felici. Indie Rose era nell'ovetto e agitava le mani felice. Le piaceva la villa anche a lei.

- Matt, Mark, vi presentiamo Bella e Hanna Luce. le nostre nuove figlie, le stiamo adottando - dissero Tom e Chris felici.

Matt e Mark le guardavano.

- benvenute, belle signorine - disse Matt avvicinandosi. - spero che vi troverete bene -

Mark e Matt le ricordavano bene dal flashback di Londra. Erano felici che c'erano anche in questa realtà. Mark e Matt le accolsero a braccia aperte. Le due si sentivano amate sempre di più. Pensavano che non sarebbe mai successo invece la loro vita era cambiata.

- grazie - dissero Bella e Hanna Luce a Mark e a Matt.

- venite, vi presentiamo i nostri figli - dissero Mark e Matt.

Tutti i ragazzi li seguirono nell'altra casa. Lola, Jules e Theo si riunì con Odette, Keen e Bella Noche. Kit vide Keen correre da un ragazzo e si abbracciavano con molta confidenza. Era gelosissimo.

- Jules, ti presento Kit - disse Keen subito.

- ciao, Kit - disse Jules con un sorriso.

- ciao, Jules - disse Kit educato.

Jules vide qualcosa in Kit mentre guardava Keen e poi lui. Theo, Odette, Hanna Luce e i gemelli avevano fatto già amicizia. Correvano per il giardino allegramente. Lola presentò le due Bella. Erano a bordo piscina e ci fu subito una grande simpatia tra loro. Tom, Chris, Mark e Matt videro i loro figli andare super d'accordo e si sorrisero. Erano tutti affiatati.

Tom e Chris tornarono a casa con i ragazzi a sistemarono i bagagli. Tom decise di andare da Scarlett tanto c'era Chris a badare ai ragazzi.

Arrivò a casa di Scarlett e Elizabeth. Suonò ma non c'era nessuno. Guardò l'ora e attese. Scarlett e Elizabeth erano di ritorno da qualche ora di shopping. La rossa aveva comprato tanti vestiti alla sua streghetta preferita. La chiamava sempre così perché diceva che l'aveva stregata.

- voglio vederti fare una bella sfilata dei vestiti che ti ho comprato quando entriamo in casa - disse Scarlett. - voglio vedere la mia streghetta sexy -

- io non sono sexy - disse Elizabeth arrossendo. - sono carina o adorabile. Tu sei sexy -

Scarlett la spinse verso un albero e la baciò.

- tu sei sexy - disse Scarlett leccandosi le labbra. - ma non te ne rendi conto -

Tom stava guardando tutta la scena. Quelle due erano fantastiche insieme.

- cara, siamo in mezzo alla strada - disse Elizabeth sentendosi toccare il sedere. - entriamo in casa -

- la mia timida streghetta - disse Scarlett togliendole le mani dal sedere. - dopo quel culetto è mio. Ti farò impazzire e ho intenzione di leccarti per bene -

- Scarlett!!! - esclamò Elizabeth diventando rossa.

Tom si godeva la scena e sorrideva. Sapeva com'era Scarlett a letto.

Scarlett e Elizabeth si avvicinarono a casa. Tom fece finta di mettere la posta e Scarlett vide un uomo con berretto alla buca delle lettere.

Era il postino?

Si avvicinò e chiese: - mi scusi c'è posta? -

- si, signorina - rispose lui. - c'è una sorpresa per lei -

Scarlett lo vide voltarsi e togliersi il berretto. Non poteva crederci. Non poteva essere vero.

- ciao, Scarlett - disse Tom sorridendole.

- Tom! - esclamò Scarlett incredula.

Lo abbracciò forte e lo guardò.

- che ci fai qui? Perché non mi hai avvertito? Sei solo? -

- volevo farti una sorpresa. Sono con tutta la famiglia. Abbiamo deciso di trasferirci qui - disse Tom stupendola.

- qui? A Los Angeles??? - chiese Scarlett.

- si, qui a Los Angeles per sempre - rispose Tom.

- Oh Tom è fantastico - rispose Scarlett stringendolo ancora. - sono così felice -

Intanto a Villa Hiddleston Hemsworth, Chris rincorreva Theo e Hanna Luce per tutta casa. Jules era a bordo piscina e parlava con Nathan. Bella invece era seduta in una stanza con il computer mentre navigava in un forum del dark web mentre Lola era in videochiamata con Thomas facendole vedere la sua futura camera.

Tom cercò Chris e qualche minuto dopo vide Jules, Bella e Lola che erano al bordo piscina. Proseguì la ricerca.

- Chris, amore, dove sei? - chiese Tom salendo le scale.

- sono qui - rispose Chris.

La voce proveniva da una stanza. Tom si avvicinó e trovò Chris legato.

- amore, sono stati i bambini? - chiese lui avvicinandosi.

- attento, Tom - rispose Chris.

All'improvviso Tom fu travolto da Theo e Hanna Luce. Anche lui si ritrovò legato. I due piccoli giocavano ai pirati.

- ora che si fa? - chiese Tom guardandolo.

- non ne ho idea - rispose Chris.

- vogliamo il tesoro - disse Hanna Luce.

- si, monete di cioccolato e ovetti dorati - disse Theo.

- caramelle a forma di pietra - disse Hanna Luce.

- oh si trattano bene i nostri pirati - disse Tom.

- tesorini, non abbiamo questo tesoro ma possiamo comprarlo per la prossima volta - disse Chris.

- abbiamo però orsetti, serpenti e pesciolini gommosi - disse Tom.

Theo e Hanna Luce lo guardarono e poi si allontanarono per parlare.

- pensi che ci libereranno? - chiese Chris guardandolo.

- si, nessuno resiste agli animaletti gommosi - rispose Tom convinto. - vedrai torneranno e ci libereranno subito -

Theo e Hanna Luce tornarono e disse:- prendiamo gli animaletti gommosi. Dove stanno? -

- voi liberateci e vi condurrò da loro - rispose Tom.

- papà Chris, rimane legato. Prima i gommosi - disse Hanna Luce.

Theo liberò Tom.

- si, prima i gommosi - disse lui.

Chris guardò Tom uscire dalla stanza con i piccoli e portarli dai gommosi. Solo in quel momento Chris fu liberato. Si divertirono molto con i due piccoli.

Tom e Chris sentivano che avevano bisogno di questo dopo tutto quello che avevano passato. Giocarono a nascondino con i piccoli e si unirono anche gli altri. Fu bellissimo. Un momento di gioco nella loro nuova casa.

Poi uscirono e chiamarono Mark e Matt. Andarono per negozi insiemee lì portarono da Mikael.

- benvenuti - disse Mikael accogliendoli.

- ciao, Mikael. Ti ho portato dei miei amici che si sono appena trasferiti - disse Matt. - loro sono Tom e Chris con i loro bambini -

- gli amici di Matt e di Michael sono miei amici - disse Mikael abbracciandoli. - benvenuti qui a Los Angeles -

Mikael accolse i ragazzi in modo affettuoso.

- come conosci Michael? - chiese Tom curioso.

- é mio cugino - rispose Mikael. - sono un Wayland anch'io -

Com'era piccolo il mondo.

- tuo cugino ci ha aiutato tantissimo - disse Chris.

- noi Wayland siamo così - disse Mikael. - diamo il cuore al 100% -

- e non solo il cuore - disse Lucifero arrivando. - ma anche l'anima -

Mikael si sorprese. Pensava che Lucifero dicesse qualcosa di sessuale ma lo vide mentre guardava i bambini.

- papino, io ho finito con le scatole - disse una ragazza bionda uscendo dal bancone. - Clary sta arrivando -

- attente, non date confidenza... -

- agli sconosciuti - terminò lei. - lo sappiamo. Siamo sempre le tue figlie. È difficilissimo ingannarci -

Matt vide Sabrina e si avvicinò, lei lo abbracciò subito.

- ciao, zio Matt - disse Sabrina affezionata tanto a lui come se fosse suo zio vero.

Mark vedeva come tutti i ragazzi, bambini o adulti erano tutti affezionati o affascinati dal suo angelo. Li capiva bene. Lui emanava una luce che attirava tutti. Una luce bellissima.

Mikael portò Tom, Chris e i ragazzi a vedere un po' di reparti soprattutto quelle delle camerette. I ragazzi videro che ce n'erano per tutti i gusti. Mikael cercava di mostrare più cose possibili per aiutarli a scegliare.

Lola era su una camera molto floreale, fate, libri e tanto colore soprattutto giallo. Jules con mare e tavole da surf. Theo in stile Harry Potter con i disegni di Edwige. Hanna Luce con gli unicorni. Bella con mare, fiori e tutto in toni dark. Poi scelsero quella per Indie Rose. Le camere sarebbero state consegnate in giornata. Tutti erano così felici. Un nuovo passo nella costruzione della loro vita lì. Tornarono a casa per aspettare che arrivassero le camere.

Matt e Mark passeggiavano in città mentre i ragazzi erano da Simon e Sunrise. Si fermarono di  di Scott e lo videro aperto. Non ci andavano da anni lì. Si avvicinarono.

- quando sono arrivato qui a Los Angeles dalla brutta esperienza di New York, il proprietario di questo negozio è stata la mia salvezza - disse Matt con affetto e malinconica.

- tu hai conosciuto mio fratello Scott? - chiese Mark sorpreso.

- si, Scott è stato un fratello anche per me e anche Lulu - rispose Matt guardandolo. - ricordo che quel giorno ero qui e una macchina mi aveva bagnato. Ero come un pinguino, triste e abbattuto...

****Flashback***

Una macchina lo aveva completamente bagnato, non aveva neanche la forza di reagire e si sentiva perso. Voleva cancellare New York. Se ripensava all'uomo gli veniva una rabbia, voleva urlare, piangere ma era troppo stanco per farlo.

Si sentì così ingenuo per aver creduto subito a quel maiale. Si era lasciato abbindolare dal suo comportamento e dal facile successo. Non sapeva dove andare. Aveva un piccolo bagaglio con sé.

- ciao, serve aiuto? - chiese una voce maschile accanto a sé all'improvviso.

Matt si voltò e vide questo giovane uomo così solare.

- mi sembri un po' perso. Io sono Scott. Vieni con me. Hai bisogno del mio trattamento speciale -

Matt era così sorpreso.

- non mordo mica. Dai vieni -

Aveva dei modi gentili ma anche Vincent.

Chi li diceva che non era uno stupratore vestito da agnello?

Era troppo semplice che arrivava e una persona lo aiutava.

- dal tuo sguardo vedo non ti fidi. Hai una ferita negli occhi. Qualcuno ti ha ferito tanto - disse Scott sorprendendolo.

Era come se gli lesse dentro ma non poteva fidarsi.

- so che è difficile fidarti adesso. Ti farai mille domande ma credimi voglio solo aiutarti. Non ho secondi fini -

- come faccio a fidarmi? Sembri una brava persona ma a questo mondo sono quasi rare - disse Matt sulla difensiva.

- fai bene a essere prudente ma non permettere alla paura di bloccarti. Ti perderesti tanto della vita - disse Scott guardandolo.

- la vita non è stata molto buona con me - disse Matt pensando alla sua infanzia anche.

- la vita è dura ma è anche bellissima - disse Scott.

- ascolta facciamo così non voglio obbligarti a seguirmi, se te la senti di ritornare io sono qui che ti aspetto -

Questo non se lo aspettava. Scott lo salutò con un bel sorriso e entrò dentro. Matt lo guardò dalla vetrina del negozio mentre stava sistemando le cose. Era curiosito da lui ma aveva molta paura. Matt si mise su una panchina di sera, non avendo tanti soldi a disposizione e usó il bagaglio per poggiare la testa. Il giorno dopo, si cambiò e si lavó come poteva nei bagni pubblici del parco.

Riprese il suo cammino in cerca di un lavoro quando si ritrovò davanti il negozio di Scott.

Era aperto e sbirciò di nuovo. Lo vide con un sacchetto di una pasticceria e gli brontolava la pancia. Aveva fame. In quel momento Matt sembrava uno di quei piccoli e dolcissimi animaletti che non si fidavano degli umani e ne avevano paura.

Scott si accorse di lui e gli sorrise. Lui si allontanò di scatto ma ritornó su suoi passi. Voleva fidarsi e avvicinarsi come facevano gli animali feriti con gli umani.

Scott aprì la porta e trovò Matt seduto per terra.

- ciao, sono contento di vederti - disse Scott. - hai fame? Ho dei cornetti caldi e del caffè -

Matt lo guardò.

- se vuoi fare colazione, entra dentro. Lascio porta aperta - disse Scott delicato senza spingerlo.

Matt lo vide rientrare e proprio come un animaletto pian piano entrò. Lasciò di nuovo il bagaglio all'ingresso.

Si avvicinò pian piano a lui e Scott mise i cornetti su un vassoio con il caffè.

Matt si mise sullo sgabello e perché: - perché sei gentile con me? -

- Vorrei aiutarti a sorridere di nuovo hai sofferto moltissimo, si percepisce e credo che tu non sia passato davanti al mio negozio per casualità è stato il destino a farci incontrare - rispose Scott emozionando Matt con quelle semplici ma importanti parole.

Destino. Forse era proprio così. Matt si ritrovò a fare un piccolo sorriso.

- grazie veramente, Scott - disse Matt di cuore.

- io sono Matt -

- ciao, Matt. È un piacere conoscerti - disse Scott sorridendogli.

Matt mangiò affamato i cornetti e dopo Scott gli fece un bel trattamento. Gli sistemò anche i capelli. Matt si guardò allo specchio e si vide diverso.

Scott lo fece rilassare tanto con il suo messaggio. Si sentì rinascere.

- quanto ti devo? - chiese Matt guardandolo.

- nulla. È tutto offerto - rispose Scott sorridendogli. - vederti felice per me è importante e avevo ragione -

- su cosa? - chiese Matt confuso.

- hai un bellissimo sorriso - rispose Scott.

- Sei un ragazzo veramente bellissimo Matt. I tuoi occhi torneranno a sorridere di nuovo -

Scott ci stava provando con lui???

- Grazie - disse Matt arrossendo.

- hai già un posto dove dormire? - chiese Scott premuroso.: - io e mia moglie potremo ospitarti -

- tua moglie? - chiese Mark confuso. - sei sposato? -

- si con la mia bella lulu - rispose Scott sorridendo. - non porto l'anello adesso per il fatto del lavoro. Non voglio perderla. Piacerai di sicuro a Lulu anzi ti adorerà -

Scott non ci stava provando con lui. Era solo gentile.

Lui invece stava iniziando a pensare altro.

Matt passò la giornata con Scott, lo aiutò molto e poi andarono da lui. Appena entrò, una donna li accolse.

- ciao, devi essere Matt - disse lei sorridendo. - benvenuto in casa nostra -

Matt sentì l'abbraccio di Lulu. All'inizio era rigido ma poi si sciolse.

- salve, grazie per avermi ospitato - disse Matt rilassandosi contro quel contatto.

- ho preparato la cena. Sarete affamati - disse Lulu staccandosi per poi baciare Scott. - mettetevi a tavola. Arrivò subito -

Matt guardò Scott e disse: - hai una fantastica donna -

- si. Lulu è speciale - disse Scott appoggiando il suo bagaglio a terra. - mettiamoci a tavola -

Matt e Scott raggiunsero la tavola e Lulu arrivó i piatti pieni di spaghetti e polpette.

- spero che sia di tuo gradimento - disse Lulu sorridendoli.

- adoro questo piatto - disse Matt guardandola.

è il preferito di Scott e anche di suo fratello - disse Lulu sedendosi.

: - buongustai in famiglia - disse Matt dandogli una forchetta.

Matt mangiò di gusto e si trovò veramente bene con loro due. Aveva una sensazione di casa
Scott e Lulu li fecero vedere la stanza ma videro che si sentiva solo nel letto quando tornarono per dargli la buonanotte. Si avvicinarono a lui e lo coccolarono. Non lo lasciarono solo. Dormirono tutti e tre insieme. Matt era in mezzo a loro due che lo tenevano stretto tra le loro braccia. Si sentiva amato tanto. Trascorse dei giorni bellissimi con loro e si stava veramente riprendendo. Un giorno decise di raccontarli della sua famiglia.

Gli fece vedere la foto di un dolce bambino e disse:

- lui è Kit mio figlio. Ora sta dai miei nonni mentre io mi sistemo qui. L'ho avuta con una ragazza. Ero disperato, non c'è la facevo più e mi sono buttato tra le braccia di una donna. Io sono gay.

Con i miei avuto una furiosa litigata dopo 6 mesi di silenzio perché li avevo scritto la verità. Non mi hanno ancora accettato. Erano contenti quando ho portato un figlio a casa perché ero stato con una donna. Ho deciso poi di andarmene. Non riuscivo a stare con loro. Volevo trovare il mio posto ma non potevo portare Kit con me. É piccolo. Non posso fargli fare questa vita. L'ho affidato ai miei nonni con cui ho un bellissimo rapporto.

-

- è un bellissimo bambino - disse Lulu. - complimenti-

- ti assomiglia molto - disse Scott sorridendo. - è meraviglioso -

- il mio tesoro. farei di tutto per lui e non capisco come i miei non facciano lo stesso per me - disse Matt.

- non deve essere stato semplice - disse Scott. -non te lo meriti -

- ci perdono loro. Tu sei splendido, Matt - disse Lulu. - non permettere a nessuno di farti pensare il contrario -

- noi saremo orgogliosi di averti come figlio - disse Scott.

Matt venne abbracciato da entrambi. Era pieno di amore. Quello che desiderava dai suoi.

Loro gli stavano dando più affetto che i suoi non li aveva mai dato. Matt si sentiva così protetto tra le loro braccia. Con il passare del tempo, Kit arrivò a Los Angeles e lui conobbe Simon.

- papà, fame - disse Kit in mezzo al parco.

- ora andiamo - disse Matt tenendogli la mano. - Lulu e Scott hanno preparato il tuo piatto preferito -

- siii - disse Kit felice.

Entrarono in casa e la coppia li accolsero a braccia aperta. Kit si affezionó subito a loro. Divennero degli altri zii per lui. Stava con loro mentre Matt faceva i provini o usciva con Simon. Lui non si sconvolse che Matt avesse un figlio. Anzi li piacevano i bambini e Matt. Pian piano Simon lo conquistò e divennero una coppia. Presto arrivò anche il suo primo ruolo e Matt abbracciava felice Lulu e Scott che erano sempre lì a sostenerlo. Avrebbe dovuto incontrare il fratello di Scott ma per imprevisto non si era potuto fare. Ne parlavano così bene. Voleva incontrarlo ma ogni volta non era mai l'occasione giusta. Arrivò il ruolo di Neal Caffrey in White Collar. Era stato nervoso tutta la settimana e quando avevano chiamato, era stata una gioia immensa.

Lulu e Scott erano con lui e avevano una sorpresa. Il cappello. Matt lo indossò e aveva un'aria diversa. Era felice.

- sapevano che c'è l'avresti fatta - disse Scott abbracciandolo. - congratulazioni -

- grazie ragazzi. É un regalo stupendo- disse Matt abbracciandolo poi Lulu. - non me ne separeró mai -

Festeggiarono e poi lo fece anche in privato con Simon. La sua vita stava andando nella direzione giusta quando ebbe la chiamata di Lulu. Lui era era precipitato da lei.

- Matt - disse Lulu piangendo sconvolta. - Scott... -

Non poteva essere vero.

- che è successo? - chiese Matt stringendola.

- hanno trovato il corpo di Scott senza vita in un appartamento di un amico - disse Lulu. - hanno detto che c'era della droga ma lui non era il tipo. Tu lo sai -

Matt era sotto shock. Il suo fratello Scott era morto. Non poteva crederci. Era un incubo. Non riusciva a parlare stringeva forte Lulu devastata dal dolore. Lui cercò di non piangere per farle forza. Non ci credeva neanche lui alla storia della droga, trovava nella stanza. Scott non poteva essersi suicidato. Quando tornò a casa, Kit dormiva e Simon era al lavoro. Si lasciò a un pianto disperato.

- Scott, fratello. Perché te ne sei andato così presto - disse Matt distrutto.

- come farò senza di te? -

Matt si buttò sul letto e pianse molto. Era inconsolabile.

Gli arrivò una chiamata ma non aveva la forza di rispondere. Non sapeva che il numero sconosciuto era il fratello di Scott, Mark. Si addormentò con Kit accanto a lui. Fu Simon a trovarlo e si prese cura di lui. In quei giorni era come uno zombie. Poi arrivò il momento di reagire.

Non poteva starsene nel letto a vita. In più Lulu lo avvertì che Scott era morte di overdose. Avevano un po' di tutto nel suo corpo.

- Matt, io non ci credo - disse Lulu.

- neanche io. Scott non avrebbe mai preso quelle porcherie - disse Matt.

- però la polizia non vuole indagare oltre. Per loro Scott è morto perché si era fatto e pensano che non sia la prima volta ma il nostro Scott non era così. Come posso infangare la sua memoria così? Chi ha fatto questo? - chiese Lulu disperata mentre piangeva.

- non lo so, Lulu ma scopriremo cosa è successo. Scott non merita questo e la verità verrà a galla - rispose Matt cercando di dare un po' di positività a Lulu.

: Il giorno del funerale, Matt ci andò ma resto molto indietro. Non si avvicinò e ascoltò la funzione da lontano. quando tutti se ne andarono, Matt posó i fiori colorati preferiti da Scott e pianse. Restó lì tutto il pomeriggio e la sera. Non riuscì a staccarsi dalla sua tomba. Iniziò a piovere e si riparò sotto un albero, non si vedeva molto e sentì qualcuno piangere. Uscì un fazzoletto e glielo porse. Una mano grande la prese. L'altro era messo dall'altra parte del tronco. Non dissero nulla e rimasero in silenzio.

Era buio per vedere i loro volti e si toccarono solo le mani in senso di conforto. Avevano una sensazione familiare. Alla fine non ricordò chi si era allontanato prima ma non scordò quel momento.

Fine flashback

- eri tu!!! - esclamò Mark sconvolto. - l'uomo del fazzoletto. É ancora in mio possesso sai -

- ecco perché la sensazione familiare. Eri tu - disse Matt altrettanto sconvolto. - ci siamo confortati senza neanche saperlo -

- la nostra connessione ci ha guidati verso l'altro sempre - disse Mark abbracciandolo.

Matt lo strinse e disse: - era proprio destino tra noi -

Si baciarono per entrare dentro il negozio. Tutti e due avevano tanti ricordi con Scott lì.

- non immaginavo chi fosse quel fratellino sulla sua agenda. Mi aveva parlato di un ragazzo ma sono incredulo di scoprire che eri tu. Mio fratello ti voleva molto bene, me lo disse più volte al telefono che avrei dovuto conoscerti. Mi saresti piaciuto diceva. É adesso sentire il tuo racconto di come ti sei ritrovato a vivere per strada. Mamma mia. Mi spezza il cuore. Ho immaginato tu in quella panchina e io avrei voluto coprirti scaldarti da freddo e proteggerti dalle brutte cose. per fortuna c'era stato Scott. Si preso cura di te insieme a Lulu. É una cosa bellissima che la mia famiglia ci sia stata sempre per te e per Kit. Come se fossimo uniti da sempre. Scott è stato il tuo angelo custode e lo è ancora adesso. Ne sono sicuro. Ci guarda da lassù e sorride che adesso stiamo insieme - disse Mark.

Poi parlarono di Kit.

- io ho pensato quando hai fatto coming out che Kit fosse figlio tuo e di Simon - disse Mark seduto.

- tutti lo pensano. Pochi conoscono la verità. Ho avuto Kit dopo un momento in cui tutto mi sembrava perduto. Non sopportavo i miei e mi sono ubriacato, facendo sesso con una ragazza sconosciuta e un anno dopo un bambino è stato lasciato a casa dei miei. Molti lo potrebbero considerare un errore ma io no. Kit è la cosa più bella e giusta che mi era successa nella vita. Volevo solo prendermi cura di lui e amarlo - disse Matt confidandosi.

- Kit ti ama tanto. Si vede da come é attaccato a te e ti guarda - disse Mark prendendogli la mano. - hai fatto un fantastico lavoro con lui e anche con i gemelli. Sei un meraviglioso papà. E mi dispiace che i tuoi non vedevano questo. Tu sei un uomo incredibile, Matt -

Matt lo abbracciò a quelle parole e Mark lo strinse a sua volta.

Mark e Matt andarono al cimitero da Scott.

Portarono i suoi fiori preferiti e rimasero in silenzio sulla sua tomba. Gli parlarono di quanto li mancava, delle loro vite e dei ragazzi. Si allontanano dopo un bacio al suo foto. Mark esplose fuori il cimitero.

- Chi la ucciso è ancora a piede libero - disse Mark con rabbia.-e la polizia non fa nulla. L'hanno fatto passare per un drogato e suicida. Abbiamo chiesto più volte riapertura del caso ma non dicono che non si può. Non ci sono altre prove che provano il contrario. Maledetto assassino -

Matt vide Mark che stava dando un pugno a un muro ma lo fermò.

Lo portò a sé e cercò di calmarlo.

- so come ti senti - disse Matt. - provo la tua stessa rabbia. Mi sono battuto anche in passato perché la verità venisse a galla ma senza speranza -

- Jason - disse Mark all'improvviso. - lui verrà qui a Los Angeles e potrebbe trovare le prove -

- Jason può aiutarci a sapere la verità - disse Matt.

Intanto Tom e Chris erano arrivati al Century Regional Detention Facility, il carcere femminile. Era a 27 minuti dalla loro zona. Entrarono dentro e si sedettero a aspettare che Annemarie arrivasse. Chris gli toccò la mano a Tom per calmarlo. Lo vedeva muovere la gamba in modo agitato. All'improvviso lei arrivò e si sedette.

- che sorpresa. A cosa debbo la vostra visita? - chiese Annemarie.

- sono qui per parlare dei nostri figli - rispose lui serio.

- figli? noi abbiamo solo Lola a meno che tu abbia il dono di procreare come Loki - disse lei.

- fai meno la spiritosa - disse Tom già innervosendosi.

- calmo, Tom. Farai il suo gioco - disse Chris al suo orecchio.

Non era facile tenere la calma con lei. Per fortuna c'era Chris.

- quanto sei rimasta incinta, sapevi di aspettare due gemelli? - chiese Tom facendolo apposta a sbagliare.

- sono tre - rispose lei subito. - ho dato alla luce tre gemelli -

Lei si rese conto dell'errore.

- si, tre gemelli. Mi hai separato da loro. Dove si trovano? - chiese Tom duro.

- mi hai fregato - disse lei. - non te lo dico -

- sei proprio una stronza. Li ha abbandonati come hai fatto con Lola vero? Voglio sapere dove sono - disse Tom infuriato.

- non ne ho idea. Ho lasciato che se ne occupassero altri. Per me erano solo un peso. Tre marmocchi che piangevano in continuazione - disse lei provocandolo.

Chris lo capì e fermò Tom da fare qualcosa di impulsivo.

- maledetta - disse Tom.

Annemerei si stava alzando.

- voglio sapere un'altra cosa - disse Tom serio. - e rispondimi sinceramente. Quale la vera data di nascita dei gemelli? -

- e io che ci guadagno? - chiese annemarie.

La rabbia stava salendo in Tom e Chris lo sentiva bene. Gli occhi di Tom erano diventati gelidi.

- ne ho il diritto, sono il padre e tu non puoi chiedermi nulla in cambio con tutti quello che hai fatto a me e ai gemelli - disse Tom. - ora ti conviene parlare -

- altrimenti che mi fai? - chiese annemarie volendolo provocare.

: - vuoi dirmi la loro data - disse Tom alterato.

- dove sarebbe il divertimento? Vediamo cosa potrei chiederti - disse Annemarie.

Chris non sopportava più l'atteggiamento di lei.

- basta giochetti - disse Chris. - hai già ferito molto Tom con le tue azioni, lui ha il diritto di saperlo quindi parla -

- il prode cavaliere che difende il suo amore. Che scena veramente commuovente - disse lei sarcastica.

 - ma ho deciso di dirlo. Lui ha ragione, hai il diritto di saperlo -

- ma che bontà improvvisa - disse Tom sarcastico.

- ma lo dirò all'orecchio del tuo amore - disse lei.

Cosa voleva fare? Non si fidava.

- ok, ma fai in fretta - disse Chris volendo aiutare Tom.

Lei si avvicinò e guardò poi Tom con un sorrisetto.

Cosa passava nella mente malata di quella donna?

Quello che fece fece andare su tutte le furie Tom. Annemarie aveva afferrato Chris e lo aveva baciato. Chris l'aveva spinta subito via.

Tom reagì e le prese il braccio.

Non osare più farlo - disse Tom gelido. - tu non sai di cosa sono capace -

- è stato veramente eccitante sfiorare le sue labbra - disse lei.

Tom stava per farle male ma Chris capì il gioco di lei e intervenne. Non voleva che Tom si sporcasse le mani.

- hai avuto quello che volevi - disse Chris. - la data -

- 26 maggio 1999 - disse lei sorridendo.

 Tom sentì quella data e lasciò il braccio di lei.

26 maggio 1999. Finalmente lo sapeva. Una lacrime scese e neanche le parole che stava pronunciando Annemarie per deriderlo, lo scalfirono. Era troppo emozionato. Sapeva il compleanno dei suoi figli. Chris lo abbracciò.

Tom voleva dirlo subito a Matt. Era rimasto incredulo che la data era la stessa della nascita di Kit. Tutto veramente lì univa. Non persero altro tempo e andò a dirlo a Matt.

 Tom abbracciò forte Matt con grande emozione e lui sentiva che era molto felice.

- Matt, ho scoperto finalmente la data dei miei gemelli - disse lui emozionato.

- Tom, sono felice per te - disse Matt guardandolo.

- e c'è un'altra cosa che è veramente incredibile e sorprendente - disse Tom.

- di cosa si tratta? Mi stai facendo venire una curiosità - disse Matt.

- Matt, la data di nascita dei miei gemelli è il 26 maggio 1999 - disse Tom sconvolgendolo.

Matt non se lo aspettava. Veramente tutti li univa.

- oddio, Kit e i tuoi figli sono nati lo stesso giorno e anno. È veramente un segno del destino. É come se Kit e i tuoi gemelli fossero fratelli - disse Matt incredulo e felice.

- si come noi - disse Tom emozionato. - Non vedo l'ora di trovarli -

- Conta su me e Mark - disse Matt. - vi aiuteremo a trovarli -

Tom abbracciò Matt fortissimo e lo ringraziò.

In un hotel, Penelope Blossom si occupava delle sue prostitute di lusso. C'erano anche ragazzine. Aveva una prediletta.

- madame Blossom, il signore Smith si è divertito tantissimo - disse la sua prediletta. - ha lasciato soldi extra -

- brava la mia Kaylee - disse Penelope. - li sai ammaliare tutti. Te li sei guadagnati tutti. Ora riposati. Stasera arriveranno clienti importanti -

- posso sapere chi? - chiese lei curiosa.

- politici e anche attori famosi - rispose Penelope. - fatti un bagno, riposati e sarai splendete come ogni sera -

Kaylee salì nella sua camera, mise i soldi nella sua cassetta di sicurezza che era nell'armadio pieno di vestiti eleganti, provocanti. Si spogliò e si immerse nella vasca d'acqua calda. Amava questa vita. Sesso, soldi e tanti vestiti. Era nata per tutto queste. La sua fortuna era stata incontrare Valentine Morgenstern e Madame Blossom.

Tom e Chris andarono a prendere i ragazzi. Poi tornarono a casa. Tom cercò di distrarsi cucinando ma si tagliò e Chris lo medicò subito.

- piccolo, perché non ti stendi sul letto? Ci penso io alla cucina - disse Chris. - devi rilassarti -

Tom salì di sopra e si stese sul letto. Pensava ai suoi due altri figli. Sperava che stessero bene e che non erano finiti in giri strani. Li voleva accanto a sé ora, sapeva che era impossibile ma desiderava tanto congiungersi con loro. Tom si addormentò e vide Kaylee prostituta come nell'altra vita passata. Si svegliò e scese giù.

- Chris, ho paura - disse Tom stringendosi a lui. - e se fosse una prostituta anche qui? Cosa faremo? -

- calmati, piccolo - disse Chris abbracciandolo. - le daremo affetto e la aiuterò a avere una vita normale. Comunque non è detto, potrebbe essere diversamente -

- io lo spero tanto - rispose Tom chiudendo gli occhi. - li vorrei tutti e tre felici -

Arrivarono anche i ragazzi e si misero a tavola. Tom cercò di mangiare e distrarsi con i suoi figli.

Nei giorni successi tutti arrivarono a Los Angeles e si sistemarono nelle nuove abitazioni.

Poi andarono da Robert e Evans a Malibu. Erano tornati da Londra. Avevano preso una nuova casa e Thomas aveva mandato la posizione a Lola.

La vista era mozzafiato da lì sopra.

Era proprio la casa perfetta per loro due.


C'era anche il campo da golf.
Lola e Thomas si andarono incontró quando si videro. Si baciarono subito con molta passione.

- mi sei mancato - disse Lola felice.

- anche tu mia regina - disse Thomas stringendola forte.

Poi Thomas salutó tutti gli altri.

- papà, dove siete? - chiese Thomas entrando in casa.

Thomas andò in camera da letto ma non c'erano e sentì rumore della doccia. Si avvicinò e sentì dei gemiti di papà Evans. Era uscito solo un attimo e loro ne approfittavano per far sesso. Aveva senso. In più neanche Timmy c'era. Li poteva capire.

Evans era piegato nella doccia con Robert che lo toccava. Lo stava facendo impazzire.

- chi è comanda? - chiese Robert tenendogli i fianchi.

- mi vuoi prendere - disse Evan.

- non ci siamo ancora, Cap. Il tuo atteggiamento deve cambiare - disse Robert togliendo le mani dal pene.

- oh andiamo, Robert - disse Evans girandosi.

- il gattino ha tirato fuori le unghiette - disse Robert vedendolo avanzare.

- ti faccio vedere io le unghiette - disse Evans spingendolo contro il vetro e baciandolo appassionatamente.

- mi piace quanto fai così - disse Robert ribattendo le posizioni.

Adesso era Evans contro il vetro.

- ti fotterò duramente - disse Robert al suo orecchio.

Evans senti Robert tenere le sue mani. Robert si spinse in lui duramente, facendolo gemere. Thomas andò dagli altri e li intrattenne fuori al giardino nel frattempo che i suoi papà finivano di far sesso.

- volete qualcosa da bere o uno spuntino? I miei papà arriveranno presto - disse Thomas da ottimo padrone di casa.

Theo e Hanna Luce dissero subito di si e Thomas li portò in cucina insieme a Lola. Tutti presero qualcosa da bere e poi quindici minuti dopo, arrivarono Robert e Evans che li videro in piscina e rimasero a bocca aperte. Non se lo aspettavano.

- e voi da dove spuntate? - chiese Robert incredulo.

- ci siamo trasferiti oggi a Los Angeles per sempre. Sorpresa - rispose Tom.

- sorpresa - gridò Chris insieme ai ragazzi.

Robert e Evans erano felicissimi della notizia, corsero da loro abbracciarli fortemente e accolsero le due nuove arrivate con affetto. Robert le trattò come due principessa e loro non potevano ancora credere a tutta quella fortuna. Avevano paura che era solo un sogno oppure che qualcosa le avrebbe portate via da li ma bastava una parole o un gesto degli altri a far scomparire quelle paure. Erano amate e finalmente felici. Robert portò tutti a fare il giro della casa, Tom e Chris la trovavano molto bella e poi arrivò Timmy con un pacchetto di libri. Lui corse da Lola e Jules appena li vide. Era così felici di rivederli e ancora di più quando seppe la notizia. Lui li portò nella sua stanza che aveva già una libreria, un pianoforte per suona e aveva disegnato sul muro una chiave di violino.

- da dove vengono quei libri? - chiese Lola curiosa. - sei stato da lui vero? Nella sua libreria?-

- si, da Armie - rispose Timmy sedendosi sul letto. - ha una bellissima libreria -

- e lui? Com'è stato? - chiese Jules curioso.

- amichevole. Mi ha consigliato un sacco di libri ma non abbiamo parlato di altro - rispose Timmy. - che cosa dovrei fare? -

- aspetta come si evolve la cosa - rispose Jules.

- io proverei l'attacco - rispose Lola. - sorprendilo -

- come? Mi faccio trovare nudo sul bancone? - chiese Timmy.

- è un'idea - rispose Lola maliziosa.

- Lola, io scherzavo - disse Timmy. - sei tremenda nel senso buono. Farai girare la testa a mio fratello -

- molto - disse Thomas guardando la sua regina.

Tom e Chris erano in giardino con gli altri e Robert stava facendo provare il campo da golf.

- si mette sempre in mostra - disse Evans a Tom.

- lo ami anche per questo - disse Tom.

Evans sorrise. Era la la verità. Amava tutto di Robert. I bambini si stavano divertendo con lui.

Dopo il tempo trascorso a casa Downey jr Evans, andarono a comprare delle cose e chiamarono Mark e Matt.
Si incontrarono per fare una grande festa di benvenuto per tutti. Era nello splendido club di Lucifero.

Tom, Chris, Mark e Matt erano così felici di avere i loro amici lì. Mark e Matt fecero la conoscenza di Michael, il cugino di Mikael e del suo compagno Robert insieme ai figli.

- Matt, Mark, loro Robert e Michael - disse Tom. - e i loro figli: Alec, Isabelle, Max, Ty, Christopher e Sebastian -

- piacere di conoscervi - disse Matt. - ho sentito grandi cose da Mikael sul tuo lavoro. So che avevi un associazione per le famiglie e ragazzi in difficoltà o persone abusate... Sono temi che lotto ogni giorno anche io. Posso aiutarti se vuoi.

- Grazie mille, Matt. sono sempre alla ricerca di persone che aiutano - disse Michael. - Anche mio cugino mi ha parlato molto bene di te non vedevo l'ora di conoscerti -

Mark si avvicinò a Robert e scoprì parlandogli che era l'ex preside dell'Eton College. La scuola privata frequentata da Tom.

- e adesso in quale scuola insegnerai? - chiese Mark curioso.

- ho ricevuto varie proposte da molte scuole. Sto valutando quella che è adatta a me - rispose Robert prendendo un bicchiere di vino.- poi devo iscrivere anche i miei figli. Michael è così tranquillo. Io invece non riesco. Ci sono troppe cose da fare e in più dobbiamo comprare mobili e arredare casa. Io sono quello più ordinato, sistematico... -

- capisco che vuoi solo il meglio per la tua famiglia e per la casa. Voglio il meglio anche io per chi amo - disse Mark. - a volte mi chiedo che ci trovi in me Matt -

- guarda è la stessa cosa che mi chiedo tutti i giorni. Michael potrebbe avere chiunque e invece ha scelto me - disse Robert.

- Tu sei bellissimo e intelligente - disse Mark. - io invece... Si mi ritegno abbastanza intelligente ma bello ovviamente no. Lo hai visto Matt?ecco sinceramente stiamo bene assieme? Scusami non ci conosciamo nemmeno e io ti chiedo queste cose -

- Non sono intelligente Mark altrimenti certi errori non li avrei commessi - disse Robert.

Matt e Michael ebbero un certo sentore.

- penso che i nostri uomini abbiano bisogno di noi - disse Matt.

- si, stanno pensando un po troppo - disse Michael.- è una festa. Dovrebbero divertirsi -

- lo so, Mark pensa troppo - disse Matt. - vorrei che si vedesse come lo vedo io -

- ti capisco. Stesso discorso con Robert - disse Michael.

- non facciamoli più rimanere soli - dissero i due in contemporanea. - Andarono da loro -

- orsacchiotto, hai provato questo vino? - chiese Matt con un bicchiere in mano.

- no, conversavo piacevolmente con Robert - rispose Mark.

Michael e Matt si guardarono a quella parole.

- ora lo assaggio - disse Mark prendendo il suo bicchiere.

Matt amò che Mark bevve dal suo bicchiere. Gli sembrava una cosa intima.

- buono - disse Mark. - vado a prendere un bicchiere. Tu ne vuoi un altro? -

- sto bene così - rispose Matt.

Mark si allontanò verso il tavolo con le bevande.

- vado da lui - disse Matt facendo segno a Michael.

Matt si avvicinò e guardò Mark che aveva mandato giù tutto il bicchiere di vino.

- vuoi ubriacati? - chiese Matt preoccupato.

- no, mi piaceva soltanto - rispose Mark.

- hai provato queste tartine? Sono favolose - chiese Matt.

Appena Mark gli rispose di no, Matt gliene imboccò una e poi Mark lo baciò.

Alla festa c'era anche Lucifero e Mikael con le figlie. Fecero conoscenza con Lightwood Wayland.

- non c'è festa senza spettacolo- disse Lucifero attirando l'attenzione di tutti. -godetevi lo spettacolo -

Lucifero aveva fatto venire dei ballerini e ballerine. Fecero uno spettacolo meraviglioso. In più erano tutti bellissimi. Tutti si divertirono a guardare e ci furono tanti applausi. Poi Lucifero diede dei inviti ai grandi.

- verremo di sicuro - disse Jason a Lucifero. - amo queste cose -

- un amante delle cose belle mi piace molto - disse Lucifero.

Tutti lessero l'invito. Tutti erano molto entusiasti.

- Chiunque verrà avrà a disposizione una camera tutta vostra per cambiarsi e vivere momenti indimenticabili. La vostra felicità è il mio obbiettivo principale - disse Lucifero. - sono tutte accessoriate e con vasche particolari. Troverete anche qualche gadget da portare a casa -

Lui vide di aver suscitato molto interessante in loro.

- e per chi lo desidera, posso aprirgli le porte al mio negozio personale. Spero che vi divertirete molto -

Tutti diedero la loro risposta: sarebbero venuti alla serata.

- non è cosa per me - disse Robert a Michael. - tu vuoi andarci, vacci pure -

- dai baby, esci dai tuoi schemi. Sono sicuro che ci divertiremo molto - disse Michael. - e poi secondo me è quello che ci serve. Facciamo cose nuove -

Robert ci pensò bene e disse: - forse hai ragione. Siamo qui per cambiare vita. Andiamoci -

- sicuro? Non voglio che ti senti obbligato - disse Michael.

- non mi sento obbligato - disse Robert. - voglio provare -

Michael gli sorrise e lo baciò.

- vedrai baby non te le pentirai - disse Michael.

Le diverse coppie si misero a ballare e anche i ragazzi.

- andiamo a ballare - disse Michael.

- sai che non sono bravo - disse Robert imbarazzato.

- ti farò muovere io - disse Michael con un sorrisetto.

Come faceva a dirgli di no?

Robert si ritrovò sul centro dalla sala con Michael.
Michael guardava muoversi in modo così sexy mentre lui era come una tavola di legno. Michael si avvicinò e ordeggió contro di lui. Lo stava seducendo. Pian piano Robert si sciolse e balló in modo diverso.

- Oh baby come ti muovi - disse Michael con tono caldo.

Robert prese più sicurezza e lo portò più a sé, continuando a muovere il suo corpo.

- mi stai eccitando parecchio - disse Michael al suo orecchio.

Robert lo coinvolse in bacio appassionato e poi lo portò verso le scale.

- baby birichino - disse Michael. - dove mi vuoi portare? -

Robert entrò nella prima porta che trovò e portò Michael contro il muro.

- autoritario mi piace - disse Michael sexy.

- mi hai eccitato molto con il tuo ballo - disse Robert. - ora devi provvedere

- anche tu mi hai eccitato - disse Michael prendendogli la mano e facendogli sentire la sua durezza.

- mi mandi fuori di testa, Michael - disse Robert sentendolo già duro per lui.

Michael e Robert presero a divorarsi mentre si spogliavano. Assaporarono i loro corpi e rimasero nudi.

Si avvinghiarono e Robert era pronto ma prima cercò qualcosa per preparare il suo Michael. Entrò in bagno e trovò un olio per il piacere di entrambi. Tornó da Michele e lo trovò sul letto con le gambe aperte.

- sei veramente sfacciato, amore - disse Robert tornando con l'olio. - ora ti preparo bene -

- come vuoi che mi metta? - chiese Michael sexy.

Si voltò anche per mettersi a pancia giù e dare la visione del suo sedere a Robert.

- così va bene? -

Robert si avvicinò a lui e gli accarezzò il sedere.

- il mio bellissimo Michael - disse Robert abbassandosi verso di esso.

Michael sentiva il respiro di Robert contro le sue natiche. Aveva già i brividi. Sentì le labbra sulle sue natiche e scese verso il suo solco, lambì intorno alla sua entrata e Michael sospirò. Separò le natiche così da affondare meglio con la lingua. Michael si guardò a destra e vide uno specchio. Ora stava vedendo la scena e gemette. Robert si rese conto che Michael si stava guardando allo specchio. Aumentò il ritmo, facendo gemere forte e Michael andò incontro alla sua lingua. Il pene di Michael era duro e bagnato, strusciava contro il materasso. Michael era pronto per essere preso dal suo baby.

Robert era anche duro e bagnato. Prese l'olio, si unse le dita e le infiló dentro, le mosse e strappò altri sospiri a Michael.

- baby, sono pronto - disse Michael.

Robert si mise sopra di lui e strusciò il suo pene contro il sedere.

- lo vuoi? - chiese Robert al suo orecchio.

Michael lo guardò attraverso lo specchio.

- si, lo voglio - rispose Michael impaziente. - ti prego, baby -

Robert si strusciò contro di lui e poi lo penetrò. Michael gemette e le loro mani si unirono. Robert affondava lentamente in lui.

- baby, non giocare - disse Michael. - più forte -

Robert mosse il suo corpo più velocemente facendo strillare il suo Michael.

- si, baby - disse Michael incoraggiandolo.

Michael sentiva il pene di Robert affondare in più volte e gemeva. Era incredibile come lo stava penetrando profondamente. Robert muoveva il bacino avanti e dietro contro di lui, le loro pelli si strusciavano e le mani di Robert li afferrarono i fianchi. Tirò il corpo di Michael verso di sé e sprofondò più in lui. Il corpo di Michael lo accolse e lui godeva molto.
Amava sentire Michael stretto al suo pene, i suoi gemiti e il suo corpo caldo contro il proprio.

La stanza si riempì dei suoni dei loro gemiti mischiati. Michael sentì Robert uscì da lui e si girò. Il suo baby lo prese di peso e lo portò contro lo specchio. Lo penetrò di nuovo, tenendolo fortemente a lui. Michael si aggrappò alle forti spalle di Robert. Il suo baby si teneva in forma, aveva dei muscoli e addominali da paura. Il corpo di Robert lo eccitava da sempre. Michael sentì il freddo dello specchio contro il sedere,lui era tutto un bollore e sentì la bocca di Robert sul suo pomo d'Adamo. Gli strinse di più le cosce che andarono al suo bacino. Robert gemette e lo baciò all'improvviso. La testa girava dal piacere. Michael aveva gli occhi chiusi e assaporava ogni attimo di quel paradiso con il suo baby. Ogni spinta, ogni gemito, ogni cosa li stava portando verso il piacere assoluto. Robert aumentò il ritmo e presto arrivarono al limite.

- Baby -

- Michael -

Vennero insieme contro lo specchio.

- Los Angeles ti fa già bene, Robert. Mi hai regalato un momento infernale da fuoco della passione - disse Michael appoggiato a lui.

- voglio godermi più momenti come questi - disse Robert tenendolo a sé. - ho deciso di prendermi un anno sabatico dal lavoro. Voglio dedicarmi completamente a te e ai ragazzi -

Michael non se lo aspettava.

- Tu sei d'accordo?- chiese Robert titubante.

- baby, penso che tu abbia bisogno di questa pausa. Hai lavorato sempre e non ti sei mai fermato - rispose Michael. - ti meriti del tempo per riprendere in mano la tua vita e stare con noi -

- I miei genitori mi direbbero del fannullone o scansafatiche - disse arrabbiato Robert.

- Lo so amore mio ma loro non sono qui a umiliarti e se lo facessero li prenderei a calci in culo - disse Michael.

- il mio eroe - disse Robert sorridendo. - ti amo tanto -

- anch'io baby - disse Michael baciandolo.

Voleva dirglielo più spesso.

- ti amo ti amo - disse Robert al suo orecchio.

Robert non lo diceva spesso ma glielo dimostrava in tutti i modi. Era bello sentirselo dire.

Avevano bisogno di pulirsi e si avvicinarono al bagno. C'era due vetrate colorate e i grandini che portavano a una grande vasca con rubinetti dorati. Sembrava l'ambientazione di un bagno fantasy.

Robert aprì i rubinetti e entrò nelle vasca insieme a Michael.

- è bellissimo. Sembrava di stare in un bagno di un'accademia fantasy - disse Michael sorridendo mentre prendeva il bagnoschiuma. -mi piace troppo -

- dirò a Lucifero che prenotiamo questa camera per quella serata - disse Robert sentendo Michael insaponarlo.

- si, sarà nostra - disse Michael sorridendo.

Intanto che i due si lavano, Lola e Thomas stavano esplorando il locale. Normalmente loro non ci sarebbero potuti entrare ma quella occasione era ghiottissima.

- qui ci sono le varie stanze - disse Lola vedendo le porte tutte diverse. - mi ispira questa -

Era una porta verde.

Thomas la fermò e disse: - non dovremo entrare -

- daremo solo una sbirciatina - disse Lola.

Lola aprì e rimase incantata. Quella camera ricreava un giardino fatato. Il tappeto sembrava un prato e sulla parete c'era la roccia dove da una bocca usciva dall'acqua che andava in una vasca con ninfee.

Il letto sembrava da regina delle fate. Lola ne era affascinata. Si sedette sopra e lo trovò morbido.

- vieni qui, Thomas. Provalo questo letto - disse Lola stendendosi completamente. - questa camera è meravigliosa -

- una camera degna di una regina - disse Thomas avvicinandosi a lei.

Lola lo attirò a sé e lo baciò. Lola lo sorprendeva sempre. Portò le mani ai suoi fianchi e approfondirono il bacio sempre di più.

Lola lo guardò e vide come il suo ragazzo la stringeva a sé e le baciava il collo.

- Thomas - disse Lola gemette sentendo il suo pene contro il vestito leggero.

- scusami, regina. Sto andando veloce - disse Thomas preoccupato.

- no, Thomas. Mi piace da morire - disse Lola con un sorrisetto. - sei già duro -

- mi fai questo effetto, Lola - disse Thomas contro il suo collo.

Il vestito di Lola si alzò un po' e il contatto si fece più vicino. Si baciarono e poi Lola ribatté le posizioni. Accarezzò Thomas e lo fece gemere. Stava per aprirgli i pantaloni ma il cellulare squillò. Lo prese e vide che era suo papà Tom.

Le arrivò un messaggio: ' Lola dove sei? '

- dobbiamo andare. Mio papà mi cerca - disse Lola alzandosi.

- si meglio andare prima che mi uccide - disse Thomas alzandosi anche lui.

- mio papà non ti ucciderà - disse Lola. - e se c'è bisogno, ti proteggo io -

Lola si sistemò e lo baciò ancora prima di uscire da lì. Scesero le scale e trovarono Tom in fondo a esse.

- che ci fate qui? Di sopra ci sono le camere - disse suo papà Tom guardandoli.

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