Capitolo 68
- in che senso? - chiese Mark confuso.
- non riesco a parlarne - disse Matt.
- non devi sforzarti - disse Mark rassicurandolo.
Intanto Tom guardava la foto di quella ragazzina. Aveva un'altra figlia forse? Era impossibile. C'era il giorno in cui era nata Lola. Però era stato fatto uscire dalla stanza per un problema. Forse in quel momento era successo qualcosa. Non lo sapeva. Voleva solo parlare con il padre di Matt. Doveva capire che accadeva. Andò a cercare Matt e lo trovò tra le braccia di Mark con la faccia sconvolta. Non era il caso. Avrebbe aspettato. Quella foto non lasciava i suoi pensieri e quel messaggio. Povera ragazzina. A 13 anni in un bordello. Voleva salvarla. Lesse l'indirizzo e chiamò a Chris.
- io devo andare - disse lui sottovoce. - devo salvarla -
- vengo con te - disse Chris. - avverto a Mark -
- meglio non disturbarli. Non so che accaduto ma matt era sconvolto - disse Tom fermandolo. - Avverto le mie sorelle -
Dopo aver avvertito le sorelle, Tom e Chris presero una carrozza e guidarono verso l'indirizzo indicato. Bussarono alla porta ma nessuno rispondeva. Tom la spinse e si aprì facilmente. Lui e Chris si guardavano intorno nella grande dimora e li accolse una donna che li portò a fare un tour e poi Tom la vide. Sembrava proprio Lola. Aveva un vestito molto provocante. Ballava con un'altra ragazza.
- avete buon gusto. Kaylee è una delle più belle e anche vergine. Posso darvela per questa notte - disse la donna.
- come fate a dormire la notte sapendo che avete rovinato la vita di una ragazzina? - chiese Tom freddo.
- rovinato? Guardi che le nostre ragazze non hanno nessuno. Io do loro uno scopo. Non c'è nulla di sbagliato in questo - disse la donna. - se non siete interessati a nessuna, potete anche andarvene -
Tom odiava quel tipo di persone.
- la nostra Kaylee stasera avrà il suo primo cliente -
Non poteva permetterglielo di fare.
pago tutte le sue ore di stanotte - disse Tom subito.
- sapevo che avresti ceduto, ti costerà molto caro - disse la donna sorridendo.
- non mi importa nessuno deve toccarla - disse Tom.- Kaylee, preparati tua stanza - disse la donna. - hai un cliente -
- invece voglio portarla fuori - disse Tom alla donna.
- potete anche portarla fuori ma dovrete riportarla allo scadere delle ore - disse la donna.
Tom aveva guadagnato tempo in più e la donna avvertì Kaylee. La ragazzina si mise un mantello rosso per uscire.
- salve, sono Kaylee - rispose lei avvicinandosi. - siete veramente bellissimo, signore. Ho visto certi uomini brutti passare di qui -
Era diretta come Lola.
- lei è perfetto per la prima volta di una ragazza -
Kaylee si strinse al suo braccio.
- non vedo l'ora di vedere dove mi porterete. Non ho visto molto del mondo. Sono sempre stata qui -
- ciao, io sono Tom e quello che vedrai stasera non a nulla a che fare con il sesso, Kaylee - disse lui.
- Mi ha preso per tutto queste ore e non vuole fare sesso con me. Perché? Non sono abbastanza bella? - chiese lei confusa.
- Kaylee, sei bellissima credimi - rispose Tom accarezzando i capelli con affetto e dolcezza. - non dubitare mai di questo. Voglio far vedere un altro mondo. Un mondo in cui non sarai costretta a far sesso con sconosciuti -
- ma io non sono costretta. Mi piace il sesso. Mi piace il tocco di chiunque sul mio corpo - disse Kaylee.- è venuto un signore una volta che mi ha scattato delle foto e mi ha toccata oppure con una mia amica ci siamo baciate e toccate -
Il signore delle foto doveva essere Valentine. Quel maledetto ha toccato Kaylee. Sentiva un senso di protezione verso di lei.
- ma non dirlo alla signora. Non è permesso baciarsi o toccarsi con le altre prostitute. Noi due l'abbiamo fatto perché ci vogliamo bene -
- tranquilla, Kaylee. Non dirò niente a nessuno - disse lui rassicurandola.
Kaylee sorrise e Tom la abbracciò.
- nessuno ti farò del male -
- grazie, signor Tom. Mi sento così protetta da voi - disse lei lasciandosi cullare.
Chris guardava senza dire una parola. Non voleva interromperli. Qualche minuto dopo, i tre uscirono dal bordello e Tom aiutò Kaylee a salire in carrozza. Lei si sentì trattata da principessa. Non l'era mai successo. Chris guidava la carrozza. Kaylee stava stretta a Tom tutto il tempo. Tom notò la voglia a forma di fiore quando si tolse il mantello. Era uguale a quella di Lola.
- wow!!! Avete una bellissima villa - disse lei meravigliata.
- papà, sei tornato - disse Lola scendendo con Danny.
Erano due gocce d'acqua. Lola e Kaylee si guardavano confuse. Perché l'altra le assomigliava.
- Lola, Danny, lei è Kaylee starà con noi - disse Tom. - Kaylee, loro sono i miei figli -
Le due si avvicinarono e si guardavano attentamente. Si toccarono le mani e sentirono qualcosa di familiare. Si erano già toccate.
- portatela in giro per la casa a Kaylee - disse Tom. Lola, -dalle un tuo pigiama -
- certo - disse Lola sorridendo.
- Ciao, sei bellissima - disse Danny sorridendo.
- Grazie. Tu sei molto carino - disse Kaylee dandogli una carezza.
Danny le diede un bacio sulla guancia.
- Andiamo, Kaylee - disse Lola allungando la mano.
Lei le prese le mano a Lola e poi quella di Danny e si lasciò guidare.
- ho come la sensazione che Kaylee possa essere mia figlia. Ha la stessa voglia di Lola - disse Tom confidandosi. - ma devo scoprire com'è possibile che non ho visto Kaylee nascere o alla villa o mentre la portavano via. Io c'ero quel giorno -
- Tom, ti aiuterò - disse Chris stringendolo a sé. - scopriremo tutto -
Tom alzò il viso e lo baciò.Mark, Matt, Elsa e Rebecca si abbracciarono e si dovettero separare. La festa di fidanzamento era finita. Matt decise di affrontare suo padre.
- padre, hai qualcosa da confessare? - chiese lui entrando nello studio.
- confessare? Non mi sembra. Vai a dormire. Domani sarà una giornata lunga - disse il padre chiudendo un cassetto.
- ho visto che sei sparito durante il ricevimento. Quale impegno lavorativo o di piacere? - chiese Matt.
- ho scordato una cosa qui ma non capisco il perché di queste domande - disse il padre confuso.
- ti ho visto con il tuo amante. Io non posso credere che tu sia cosi ipocrita e manipolatore - disse Matt. - povera mamma. L'hai tradita e mi hai fatto credere che fossi sbagliato -
- Matt... -
- Matt cosa? Ti ho visto come rispondevi al suo bacio. Eri passionale. Non si può fingere una cosa del genere - disse Matt. - hai mai amato la mamma? -
- no -rispose lui. - cioè si. È una donna bellissima, intelligente, affettuosa... -
- padre, questo non è amore. È affetto di un amico - disse Matt. - perché continui a mentire?
- ci tengo a lei. È la mia migliore amica. Nutrò per lei un grande affetto - disse suo padre ammettendolo
- vedi, non era difficile - disse Matt sedendosi. - puoi dirmi come sei arrivato a questo punto - La madre lo sa? -
- si lo sa. Il nostro non è stato mai un amore - rispose suo padre. - sentiamo le stesse cose -
- è triste che voi due vi siete dovuti sposare che non amavate - disse Matt.
- il tuo prozio Jesse non mi ha dato scelta. Da ragazzino lui mi trovò nel suo studio mentre esploravo il corpo di un mio amico di giochi. Fu una tragedia per lui: aveva un nipote invertito - disse suo padre a cuore aperto. - era una vergogna se si veniva a sapere. Pagó il mio amico per scordarsi di tutto e mi picchiò. Io volevo dirlo a tuo nonno ma lui riuscì a ricattarmi. Non potevo dire nulla. Ero in suo potere e trascorrevo più tempo con lui che con i tuoi nonni -
- come hai conosciuto il tuo... non so come definirlo... - disse Matt sconvolto. - ma hai capito -
- si, Larry abitava vicino a noi nella vecchia casa. Abbiamo traslocato diverse volte sai. Il tuo prozio appena vedeva un'anomalia in me, mi portava lontano dalle tentazioni e litigava spesso con tuo nonno. I tuoi nonni non si volevano spostare ma io andi contro di loro e alla fine la spuntavo sempre. Siamo arrivati qui e io cercavo di tenermi fuori da quei guai. Cercavo di frequentare le ragazze e di provare qualcosa per loro.
- ma non ci riuscivi giusto? - chiese Matt.
- no, erano carine ma nulla di più. Volevo essere solo loro amico - rispose il padre.- un giorno stavo in giardino vicino le siepi e lo vide. Era steso sul prato in mutande. Non avevo mai visto un ragazzo messo in quel modo. Non era una cosa normale. Il tuo prozio mi avrebbe punito se avessi fatto una cosa del genere. Ricordai che lui mi guardò intensamente e io mi nascosi subito. Avevo il cuore a mille e di nuovo sentivo quegli impulsi. Non mi avvicinai alla siepe per qualche giorno. Non volevo che il tuo prozio mi picchiasse se avesse scoperto che avevo guardato più del dovuto quel ragazzo. Un giorno fummo invitati da loro a trascorrere una giornata. Tuoi nonni e il tuo prozio si trovavano bene mentre io cercavo di flirtare con la figlia dei nostri vicini ma la mia attenzione andò sempre a lui. I grandi si misero a parlare in giardino mentre io segui lui e la sorella al lago, spronato da tuo bisnonno. Voleva che facessi qualcosa con lei. Arrivati al lago, lei se ne andò e io rimasi solo con lui. Io mi misi in disparte vicino un angolo quando lui venne e mi stuzzicò. Voleva che facessi il bagno con lui e io gli gridai che era pazzo. Lui rise e si spogliò per poi tuffarsi nel lago. Ero incantato da quel modo di fare. Sapeva di libertà. Qualcosa che volevo anch'io ma non potevo averlo...
Matt stava ascoltando il racconto di suo padre. Era triste e sentiva emozioni che lui stesso aveva provato.
-...Lui tornò e si mise accanto a me. Cercava di vedermi dentro e mi sentivo nudo. Non ricordò come accadde ma sono finito per fare la lotta con lui. Fu divertente e molto eccitante. Il mio corpo contro il suo. Mi piaceva troppo. Lui era anche bagnato e i miei vestiti si bagnarono. Dovetti toglierli e rimasi in biancheria davanti a lui. Avevo paura di essere scoperto ma stare con lui era veramente bellissimo. Non accadde altro quel giorno. Prendemmo il sole e parlammo. Ma stava nascendo qualcosa dentro di me. Trascorrevo tanto tempo a casa sua. Il tuo prozio pensava che ci andassi per la ragazza. Non ho mai negato o confermato nulla. Un pomeriggio eravamo sul suo letto e l'improvviso mi baciò. Io rimasi fermò e lui mi diede tutto il tempo per capire che volevo. Fu io a portarlo sopra di me e a baciarlo. Fu bellissimo. Mi sentito me stesso con lui e libero. Ci furono tanti momenti tra noi due di baci rubati, abbracci e anche far l'amore con lui. Poi il tuo prozio scoprì che andavo per lui e non per la sorella. Iniziò il mio inferno. Fece di tutto e di più per separarci. Mi ricattò come io ho fatto con te e cedetti. Sposai tua madre e cambiai. Il mio Larry mi é stato sempre vicino nonostante tutto. Solo con lui sono me stesso -
Alla fine del racconto Matt si alzò senza dire nulla e se ne andò, lasciando il padre stupito. L'uomo si aspettava una reazione. Matt andò in soffitta e si distrasse con le piante e i pennelli. Lo rilassava. Senza accorgersene aveva dipinto suo padre con l'uomo. Matt si sedette per terra. Tutto questo era troppo per lui. Avrebbe preferito che suo padre fosse omofobo perché cosi era più facile capire cosa pensava ma adesso era confuso. Non sapeva cosa provare. Era in totale crisi. Mark era al cottage, diede la buonanotte e Maja e andò in cucina. Pensava a Matt e al suo sguardo sconvolto. Non era riuscito a dirgli cosa avesse e lui era preoccupato in più gli mancava terribilmente. Si stava facendo un infuso per rilassarsi quando bussarono alla porta. Andò a vedere. Era Matt. Subito aprì e Matt si tuffò nelle sue braccia. Lo avvolse e lo portò verso la camera da letto. dopo aver spento sotto il fornello. Matt restò nella sue braccia senza parole per un po. Si godeva quell'abbraccio e carezze.
- mio padre ha fatto più o meno la stessa cosa che il mio prozio fece con lui - disse Matt guardandolo.
Mark era confuso.
- mio padre è come me. Gli piacciono gli uomini. Oggi l'ho visto mentre si incontrata con il suo amante. Si baciavano come lo facciamo noi. Era per questo che ero sconvolto. Mio padre è gay e il mio prozio l'ha portato ad essere l'uomo che è adesso. Mi ha raccontato di come ha conosciuto il suo amante...
- Cosa???? Non posso crederci!!! È gay, tradisce tua mamma e rende un inferno a te. È un ipocrita e anche vile. Avrebbe dovuto proteggerti e aiutarti dopo quello che lui stesso ha passato. Non ci sono giustificazioni. Tuo padre è consapevole di questo male che procura e non si è fermato - disse Mark arrabbiato.
- forse lui ha bisogno di aiuto - disse Matt.
- non lo stai difendendo vero? - chiese Mark.
- no. Sto solo dicendo che psicologo potrebbe aiutarlo. Mio padre è in limbo - rispose Matt.
- lo stai giustificando. Non ci posso credere. Dopo tutto quello che ci ha fatto - disse Mark alzandosi.
- Mark, calmati - disse Matt alzandosi.
- non mi calmo Come fai a essere così calmo?non sei arrabbiato?. Lui non merita queste tue attenzioni - disse Mark. - dovrebbe rimanere solo -
-certo che lo sono ma cerco di essere anche obiettivo e vedere il tutto sotto la sua prospettiva - rispose Matt.
- Non so come fai. Io non ci riuscirei. Sembrava come se hai smesso di lottare - disse Mark.
- mi vuoi lasciare? - chiese Matt piangendo.
- cosa dici? Io non ti voglio lasciare - rispose Mark sconvolto.
Matt disse: - non volevo dubitare di te e solo che mi sento così fragile in questo momento. Ho bisogno che mi stringi a te
- angelo mio, sono qui per questo - disse Mark stringendolo. - appoggiati a me e non preoccuparti di nulla -
Rimasero abbracciati per molto tempo. Mark appoggiò Matt sul letto e lo raggiunse. L'altro si addormentato sul suo petto e Mark tirò il lenzuolo su. Tom era salito sopra con Chris e passò davanti alla camera di Lola. Lei e Kaylee erano sul letto con i pigiami. Stavano parlando e ridevano. Kaylee sembrava una ragazzina della sua età adesso. Senza trucco e quegli abiti succinti. Ne era felice e così che doveva essere. Kaylee era a casa adesso e lui non l'avrebbe lasciata tornare in quel posto. Diedero la buonanotte alle ragazze e andarono a letto. Kaylee dormi con Lola e si tenevano per mano. Sentivano che erano legate e la voglia era la stessa. Lola e Kaylee si svegliarono insieme, ancora mano nella mano. Kaylee vide che era giorno e uscì dal letto di fretta.
- devo tornare a casa. La signora mi ucciderà - disse lei agitata, prendendo la sua roba.
- papà, ti proteggerà. Resta qui - disse Lola rassicurandola.
- tu non capisci - disse Kaylee rimettendo i suoi vecchi vestiti.
- grazie per tutto ma devo andare -
Lola vide Kaylee uscire di corsa e la seguì. Tom e Chris erano giù e la videro.
Buongiorno - disse Tom sorridendo.- dove stai andando? -
- torno al bordello - disse Kaylee.
- non devi tornare lì - disse Tom fermandola. - Kaylee, qui sei al sicuro e puoi essere te stessa -
- ma ho paura che lei si vendichi - disse Kaylee.
- questa famiglia ha affrontato di tutto. Quindi la proprietaria della bordello non ci spaventa - disse Tom combattivo.
- tu sei come immagino sia un papà - disse Kaylee dolce. - che protegge la sua famiglia con le unghie e con i denti -
- noi siamo così, Kaylee. Lottiamo per chi amiamo - disse Tom abbracciandola. - so che è strano ma ti sento parte di me -
- anche io mi sento così. Ieri con Lola ho sentito come il mio vuoto dentro riempirsi - disse Kaylee. - non voglio separarmi da lei. Ne ho bisogno -
- nessuno ti separerà da lei o da me - disse Tom accarezzandole i capelli.
Lola scese le scale e li vide abbracciati.
- resto - disse Kaylee guardando Lola l'attimo dopo.
Lola corse da lei e la abbracciò. Era felice.
- sono contenta. Ho sempre voluto una sorella. Danny lo adoro ma avere una ragazza in casa è tutta un'altra cosa. Poi ti farò conoscere i miei amici - disse Lola sorridendo.
- sei dolce, Lola - disse Kaylee. - anch'io ho sempre voluto una sorella -
Al cottage, Mark e Matt si svegliarono e si baciarono. Sentirono un profumino venire da fuori. Scesero a vedere e c'era Maja che preparava i pancakes. Cantava allegramente e Matt si unì a lui. Mark li ascoltava. Era veramente bello vederli sorridere. Maja mise i piatti a tavola, diede un bacio ai suoi papà e si sedette.
- pensavo che potremmo andare da qualche parte e fare un picnic - chiese Matt sereno.
- davvero? Bellissimo - disse Maja entusiasta.
- sei sicuro? - chiese Mark.
- si, voglio rilassarmi e godermi una bella giornata con la mia famiglia - rispose Matt mangiando un pezzo di pancakes. - sei veramente bravissima, Maja -
Dopo la colazione, Matt preparò il loro cestino per il picnic e poi uscirono dal cottage. Fecero una bella passeggiata e si stesero vicino al lago. Matt e Maja rimasero a piedi nudi e immersero i loro piedi nell'acqua, tirando un po su pantaloni e gonna. Mark era appoggiato all'albero e li guardava. Matt si avvicinò a lui e gli prese le mani.
- dai, orsacchiotto. Vieni - disse lui sorridendo.
- sto bene qui. l'acqua sarà congelata - disse Mark.
- non è congelata - disse Matt. - sei un fifone -
- non sono un fifone - disse Mark.
- si certo. Hai paura di bagnarti i capelli vero? - disse Matt stuzzicandolo.
Gli scompigliò i capelli.
- non è vero - rispose Mark alzandosi.
Matt scappò via e Mark lo rincorse. Lo afferrò in acqua e Matt rise.
- ti ho preso - disse Mark.
- o io ho preso te - disse Matt portando le braccia al suo collo.
Mise i piedi in acqua e lo afferrò. Matt rise. Mark rise e non pensò ai suoi pensieri. Era con Matt. Doveva scordarsi di tutto. Matt tornò a riva e si tolse la camicia, guardava Mark e aspettava che facesse lo stesso mentre si toglieva i pantaloni. Per quanto Mark era stato nudo e avesse fatto l'amore con lui, le sue insicurezze sul suo aspetto fisico restavano. Non erano facili da cancellare.
- aspetta che ti spoglio io - disse Matt osservandolo.
Maja rise e continuava a camminare nell'acqua, tenendosi la gonna del vestito un po alzata per non farlo bagnare.
- ehy, orsacchiotto. Non devi imbarazzarti. Siamo noi e poi ti ho già visto nudo ricordi - disse matt mettendo le mani al suo viso.- con quello che abbiamo anche fatto -
Questa cosa la sussurrò. Pian piano Matt lo spogliò lentamente e Mark rimase in biancheria.
- hai un bel corpo - disse Matt dandogli un bacio sul collo.
Poi lui lo portò dentro l'acqua e si abbracciarono. Ora Mark era rilassato, baciava Matt nel lago e poi presero a fare una nuotata. Erano spensierati e si misero a prendere il sole. Se ne stavano abbracciati sul prato.
- vado a raccogliere qualche bacca - disse Maja allontanandosi.
Cosi da lasciarli da soli.
- stai attenta e non prendere quelli che non conosci - disse Matt raccomandando.
- non ti allontanare troppo - disse Mark.
- non mi caccerò nei guai - disse Maja rassicurandoli. - ho imparato la lezione -
Così dicendo gli diede un bacio e si mise non molto lontano da lì. Si stese sotto un altro albero e si riposo. Così dicendo, li diede un bacio e si mise non molto lontano da lì. Si stese sotto un altro albero e si riposo. Mark e Matt continuavano a stare abbracciati. Tutto era così calmo. Era quello di cui avevano bisogno. Pace assoluta senza drammi. Domani avrebbero pensato ai problemi ma adesso erano nella loro bolla. Matt era sopra di lui e lo baciava. Voleva godersi ogni attimo.
- canta per me - disse Mark all'improvviso mentre lo accarezzava la spalla.
Matt sorrise e iniziò a cantare. Mark adorava sentire la sua voce. Era la più bella del mondo. Qualsiasi cosa cantasse, toccava le corde del suo cuore. Lo emozionò cosi tanto. Mark portò la mano di Matt sul suo cuore così da fargli sentire cosa gli scatenasse. Matt senti quando batteva forte. Poi tolse la mano cosi da mettere l'orecchio su quel punto e ascoltare meglio. Continuò a cantare e sentire il suono più bello del mondo: il battito del suo Mark. Dopo quel momento, si alzarono per cercare Maja e la trovarono che dormiva sotto un albero li vicino. Mark la prese per portarla sotto il salice e Matt usci le pietanze per il picnic. Il suo profumo fece svegliare Maja che era molto affamata. Mangiava molto di solito. Come una famiglia pranzarono li all'aria aperta. Loro due la accompagnarono al lavoro e proseguirono la loro giornata da soli.
- cosa ti andrebbe di fare? - chiese Mark.
- qualsiasi cosa che vuoi tu - rispose Matt.
- ma voglio che scegli tu - disse Mark.
Matt ci pensò e disse: - vorrei farti un ritratto -
Mark era incredulo.
- cosa c'è? Non pensavi che io volessi ritratti? -
- non sono un soggetto da quadro - rispose lui con molta onesta.
- non è vero, Mark. È solo nella tua testa - disse Matt diretto. - tu sei un meraviglioso soggetto -
- Parli cosi perché sei stranamente innamorato, Matt - disse Mark.
- oddio, Mark. A volte non so perché ti demolizzi così - disse Matt esasperato.
- io non mi sento bello - disse Mark. - sei tu a rendermi così -
- non è vero - disse Matt. - io non ti reso in nessun modo. Eri già così -
Dopo quella piccola discussione, andarono nello studio di Matt e Mark si mise in posa per farsi ritrarre. Matt si cambiò e tornò con una canottiera bianca per ritrarlo. Mark impazzì per quella canottiera. Era veramente sexy.
- rilassati, Mark - disse Matt vedendolo teso. - se non riesci a stare fermo. Puoi anche muoverti, saprò cogliere la tua anima lo stesso -
- sei un poeta - disse Mark. - tutto quello che esce dalla tua bocca, è poesia -
Matt arrossi e ritrasse gli occhi color caffe di Mark mentre quest'ultimo si era steso sul divano. Gli occhi erano lo specchio d'anima, riflettevano tutto. Mark aveva una bellissima anima. Per questo non capiva perché lui faceva quei discorsi. Vide Mark incupirsi e lasciò stare tutto per andare da lui.
Lo abbracciò e disse: parlami -
- scusami, non voleva rovinare il ritratto e questa giornata con i miei pensieri - disse Mark scusandosi.
- non hai rovinato nulla. Dimmi che accadde nella tua testa - disse Matt premuroso.
- quando andavo in una scuola privata, ero considerato un piccolo genio dai professori e i ragazzi mi prendevano in giro, mi nascondevano le cose e io odiavo il mio aspetto sempre di più - iniziò a raccontare Mark. - presi a isolarmi, evitavo di spogliarmi di fronte a loro ma le prese in giro non cessarono... Quando terminai gli studi, pensavo che sarei stato libero da tutto. Mi sbagliavo. I miei demoni non mi lasciavano in pace. Poi arrivò la mia prima fidanzata e fui felice che le interessavo ma fu una delusione. Anche lei mi umiliò. Voleva farlo a luci spente. Non voleva vedere il mio grosso e brutto corpo. Mark si mise a piangere.
- tu non hai un grosso e brutto corpo. Tutti loro si sbagliano. Non devi ascoltarlo. Tu sei sexy e attraente. Amo ogni fibra del tuo corpo - disse Matt con tutto l'amore possibile. - ti amo, orsacchiotto -
- Gli orsi sono grossi - disse Mark a quel soprannome.
- non è vero. Sono tenerissimi e amorevoli se non li fai arrabbiare. E poi sono pelosi e io lo adoro tremendamente -disse Matt. - Ma se ti dà fastidio cambio soprannome -
Mark trovò il punto di vista di Matt sugli orsi particolare.
- no. Non voglio. Mi stai facendo vedere un punto di vista particolare. Non avrei mai pensato agli orsi in questo modo - disse Mark.
Matt gli asciugò le lacrime a suon di baci.
- è come ti dico. Gli orsi sono animali stupendi - disse Matt.
- quindi ti piaccio che sono peloso - disse Mark.
- piacere??? Io lo trovo sexy - disse Matt togliendoli la veste e baciandoli il petto.
Le voci che sentiva degli altri da anni stavano scomparendo dalla sua testa. C'era solo quella di Matt. Una voce che lo faceva sentire amato e desiderato. Quella bocca cancellava anni di umiliazioni. L'opinione di Matt e delle persone amate contava solo per lui. Matt si dedicò a lui ma Mark lo fermò.
- questa volta tocca a me occuparmi di te - disse lui togliendogli la canottiera.
- il mio orsacchiotto. Non vedo l'ora di sentirti dentro di me - disse Matt baciandogli ancora il petto.
Era la prima volta che lo faceva nello studio con qualcuno. Quel posto che era l'oasi lontano da tutti. Le mani di mark andarono al sedere dell'altro. Lo palpò mentre gli baciava il collo. Matt lo sentì duro contro di lui. Mark lo invitò a denudarsi e tornare a cavalcioni su di se. Erano tutti e due nudi. Matt senti le dita di mark che si facevano strada dentro di lui. Mark lo guardava in quella posizione e gli venne un'idea. Gliela sussurrò all'orecchio e Matt sorrise.
- lo adoro. Facciamolo - disse Matt eccitato.
Mark si mise seduto, Matt si abbassò sul suo pene e lo prese direttamente. Le sue gambe si allacciarono ai fianchi mentre le braccia al suo collo. Mark si spinse verso l'alto in lui e Matt accompagnava i movimenti. Guardava il suo sguardo che esprimeva lussuria. Il ritmo si fece più incalzante. Matt gemeva tanto e dava dei morsetti a Mark sulle spalle. Mark si eccitò a quei morsi, lo portò a spingersi più in profondità e in continuazione. Matt lo morse ancora e Mark gemette.
- oh ti eccita che ti morda - disse Matt con un sorrisetto.
Mark si eccitò a quei morsi, lo portò a spingersi più in profondità e in continuazione. Matt lo morse ancora e Mark gemette.
- oh ti eccita che ti morda - disse Matt con un sorrisetto.
Matt gli diede un po' di morsetti sulla pelle.
- sei così appetitoso -
Mark si fermò con le spinte, si godeva i morsetti di Matt e l'altro protesto.
- orsacchiotto, non puoi lasciarmi così. Ho bisogno che mi scopi -
- gli angeli non parlano così - disse Mark stando fermo.
-il tuo angelo si. Voglio che continui a scoparmi mentre ti mordo - disse Matt
- posso fare questo - disse Mark. - ti scoperò per bene -
Lui mantenne la promessa, lo scopò forte e a lungo. Matt gli diede un bel morso mentre venne. Resto il segno ma Mark lo adorava. Un marchio dal suo Matt.
- è stato incredibile - disse Matt senza fiato.
- dovremo rifarlo altre volte in questa posizione -
- se continui a mordermi, lo rifaremo - disse Mark accarezzandogli la schiena.
Matt si avvicinò al capezzolo e lo mordicchiò un po.
- angelo -
Lo eccitava quel gesto.
- ti piace molto - disse Matt guardandolo.
- da morire, mi farai avere tante erezioni o orgasmi con questo semplice gesto - disse Mark arrossendo.
- ne sono molto onorato - disse Matt sorridendo
Trascorsero il resto del tempo a letto a coccolarsi, a fare l'amore e anche a parlare. Era bello avere tutto quel tempo per loro. Poi uscirono per andare al locale. Adoravano quel posto. Era libertà pura. Si mise in un tavolino a vedere lo spettacolo e bevero qualcosa. Una normale uscita tra innamorati. Poi Matt si prese di coraggio e andò da Maura.
- vorrei cantare - disse lui. - e tu hai una bellissima voce -
- tesoro, sono i benvenuti i boccocini come te - disse Maura. - possiamo fare un duetto -
Maja si sedette acconto a Mark e Matt sali sul palco, iniziò a cantare e Mark si sorprese. Stava cantando. Era bellissimo. Si unì Maura a lui. Avevano delle bellissime voci insieme. Mark vedeva la libertà di Matt mentre canta. Era libero e felice. Era perfetto per il palco. Delle donne salirono sul palco e ballarono intorno ai due. Fu uno spettacolo indimenticabile per il locale. Tutti applaudirono e Matt non lo sapeva ma suo padre era lì nascosto. Lo stava guardando e sorrideva d'orgoglio. Il suo bambino era diventato un uomo straordinario. Aveva una voce stupenda. Lui se ne stava andando ma Laura lo fermò.
- dovrebbe restare - disse lei. - ho visto il suo sguardo. Lei è orgoglioso di suo figlio. Non permetta alle altre persone di dire cosa dovrebbe pensare o sentire. I miei hanno perso a me e a mio fratello perché non ci hanno accettati. Amo le donne e gli uomini allo stesso tempo. Sono felice. Anche suo figlio lo é. Amare un altro uomo, non lo rende differente dal figlio che ha sempre amato. È sempre Matt. Non faccia lo stesso errore dei miei genitori. Non perdere suo figlio -
- sei molto saggia e il tuo locale è fantastico - disse il padre di Matt. - berrò qualcosa -
- c'è un tavolino che la aspetta - disse Laura guidandolo.
John si fece guidare verso il tavolino di Matt dove c'erano Mark e Maja.
Due persone a cui aveva fatto male.
- tu che ci fai qui? - chiese Mark duro.
- non c'è posto per te, bastardo. Mi hai fatto licenziare - disse Maja aggressiva.
- calma calma - disse Laura intervenendo. - non voglio liti tra i miei clienti. Si può conversare come persone civili senza urlare o aggredire -
Matt arrivò al tavolino e lo vide.
- papà - disse lui sconvolto.
Era da anni che non lo chiamava così.
- Matt, mi dispiace. Forse ho fatto male a venire - disse John. - scusatemi tutti -
Matt lo vide mentre andava via.
- che aspetti? Seguilo - disse Laura all'improvviso.
- si, hai ragione - disse Matt a lei.
Matt corse verso di lui e lo fermò.
- papà, aspetta. Non voglio che te ne vada. Sediamoci e parliamo - disse Matt sincero.
- mi farebbe molto piacere - disse suo padre sorridendo.
Si misero in un tavolino e Laura li portò da bere mentre Mark e Maja li guardavano.
- è un posto che al tuo prozio non piacerebbe - disse suo padre.
- papà, non pensare a quello che lui ti ha detto. A te piace? - chiese Matt.
- si, mi piace averti sentito cantare.Hai una voce stupenda - rispose l'altro. - Sono stato cieco e sordo per tutti questi anni. Mi dispiace. Ho fatto soffrire troppe persone. È normale che Mark e Maja mi odino. Mi odio anch'io -
- papà, devi solo liberarti dalle manipolazione di tuo zio. Starai in pace con te stesso quando non ci penserai più e non ti odierai - disse Matt sincero.
- non sarà facile. Lui viene domani - disse lui avvisandolo. - vuole farti le congratulazioni per il tuo fidanzamento -
- e noi lo accoglieremo - disse Matt con un'idea.- mostreremo a nonno che non ha potere sulle nostre vite -
- non so se ne sono in grado - disse suo padre incerto.
Matt gli prese la mano e disse: - puoi farcela, papà. Sei qui in locale non tradizionale per me. Puoi affrontare anche tuo zio -
- mi dispiace, Matt. Non sono forte - disse suo padre alzandosi. - scusami -
Matt vide suo padre allontanarsi da lui. Era troppo presto per suo padre ma almeno avevano fatto un passo nel loro rapporto. Era quello l'importante: ricostruire il loro rapporto. Avrebbe affrontato da solo suo prozio. Matt andò da Mark e Maja.
- cosa ti ha detto il bastardo? - chiese Maja subito.
- modera il tuo linguaggio. Non si addice una signorina - disse Matt. - e poi lui non è come sembra. Ci sono cose che non sai quindi vorrei che ti trattenessi in mia presenza con queste parole -
Maja vide che il suo papà ci teneva quindi accettò.
- però se ti ferisce, io lo ammazzo - disse Maja.
- Maja, non ci riesci proprio - disse Matt.
- odio veder ferite le persone che amo - disse Maja. - ti voglio bene, papà. Vorrei che tu avessi solo cose belle -
- anch'io lo voglio per te ma la vita è fatta anche di sofferenza. Dobbiamo conviverci, Maja. Essere forti. Saper perdonare anche - disse Matt sedendosi.
- hai ragione. Io mi arrabbio subito ma con quello che ho subito da mio padre in passato. Sono stufa di quelli che trattano gli altri così - disse Maja. - e vedere tu e lui dopo quello che ci ha fatto, mi ha fatto pensare al mio passato. Mi scuso per il modo in cui mi sono espressa -
- cucciola, posso capire quello che provi - disse Matt. - la rabbia lo provata anch'io verso di lui -
Matt la portò a sé.
- ma sto cercando di conoscere il suo vero io. Quello che si è negato per colpa di altri. Lo so che non è facile da capire. Voglio tentarlo di salvarlo -
- salvarlo da cosa? - chiese Maja confusa.
- dal mio prozio. L'uomo che ha reso la sua vita un inferno - rispose Matt.
- come tuo padre ha fatto con te - disse Mark.
- si, papà ha fatto come il mio prozio ma è diverso da lui - disse Matt.
- davvero? In cosa? Perché io non capisco veramente perché tu faccia cosi - disse Mark sempre tenendo un tono basso.
Maja non aveva mai visto i due discutere così.
- hai questa opinione di lui nonostante io ti abbia raccontato tutto. Vuoi punirlo lo capisco ma perché non ti metti nei miei panni. Voglio un rapporto con lui adesso che è sincero - disse Matt.
- io mi ci metto nei tuoi panni e non vorrei averci a che fare - disse Mark. - sincero? Sei serio, Matt? Se non l'avessi visto, non ti avrebbe mai detto nulla -
- inutile parlarne tanto non cambi idea - disse Matt. - io me ne vado a casa -
- si, corri dal paparino - disse Mark.
Matt lo guardò male e salutò Maja prima di andarsene.
- forse sei stato un po duro - disse Maja.
- è quell'uomo che mi fa uscire fuori di te - disse Mark mettendosi le mani nei capelli. - vado a casa. Vieni con me? -
- sto ancora qui. Voglio incontrare David ma ancora non è venuto - rispose Maja. - mi faccio accompagnare da Laura al ritorno. Non esco da sola -
- David? C'è qualcosa tra voi? - chiese Mark da papà.
- stiamo facendo amicizia. Non c'è nulla tra noi - rispose maja rassicurandolo.
Mark le diede un bacio sulla fronte.
- non fare troppo tardi - disse lui prima di lasciarla con Laura e Maura.
Mark tornò al cottage ma era troppo vuoto senza Matt. Decise di uscire e andare da Tom e Chris ma non rispondeva nessuno. Forse erano andati da qualche parte. La carrozza lo portò davanti alla villa Bomer. Matt era alla finestra di camera sua. Pensava alla lite con Mark. Non gli piaceva essere separato così da lui ma se non capiva, non poteva certo costringerlo a pensarla come lui. John vide Mark dal balcone e decise di andare da lui.
- salve, Mark. Matt è in camera. Può andare se vuole - disse lui aprendogli il cancello.
- non le ho dato il permesso di chiamarmi per nome - disse Mark.
- avete ragione. Signor Ruffalo, se ha piacere potrebbe restare stanotte qui con Matt - disse John più disponibile.
- non capisco a che gioco sta giocando - disse Mark spazientito.
- nessun gioco. Voglio mio figlio felice e non sto recitando - disse John. - le lascio il cancello aperto e dirò alla cameriera di tenerle aperta la porta che va in giardino -
John aveva fatto la sua mossa, adesso toccava Mark. Lui fissò la casa e non sapeva cosa fare. Non si fidava di quell'uomo. Non riusciva a vederlo sincero. Mark si allontanò da cancello per tornare verso la carrozza.
' il tuo odio per quell'uomo é più forte dell'amore che provi per Matt? ' chiese una vocina all'improvviso dentro di sé.
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