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Capitolo 51

Tom copri entrambi quando sentì dei passi. 

- posso entrare? - chiese Lola da dietro la porta.

- si, entra - rispose Tom.

Lola entrò con un vassoio e disse: buongiorno, papi. Vi ho preparato la colazione-

[Chris sorrise e Lola appoggiò il vassoio. Lo abbracciò di slancio.

- Sei tornato - disse Lola felice. - Papà -

- principessa, mi sei mancata - disse Chris stringendola.

Elsa aveva Indie Rose e guardava la scena dal corridoio. Vedeva quello che tutti avevano visto: due papà e una figlia. Non c'era posto per lei. Loro erano già una famiglia.

Lola si allontanò un attimo.

- ho preparato anche la colazione per Elsa - disse lei dolce. - chissà se si svegliata -

- potremo fare colazione tutti insieme - disse Chris.

Elsa si penti di quel pensiero di prima. Loro pensavano a lei.

- facciamole un sorpresa - disse Tom con un sorriso.

Elsa si allontanò, tornò in stanza e attese con indie Rose.

Tutti si misero a preparare la sorpresa e poi Lola la condusse di sotto e in giardino. Elsa guardava la tavola imbandita per lei. Era pieno di fiori. Sorrise e guardò gli altri.

- grazie ragazzi - disse lei felice.

 Fecero colazione allegramente e poi Tom e Elsa andarono alle prove mentre Chris rimase a casa. Non era ancora pronto per uscire. Ma non era solo. James Hiddleston era con lui.

- allora Chris, parlami della clinica. Posso aiutarti meglio se ho più elementi - disse James seduto sulla poltrona.

- so che lei non mi vuole qui. Non sono adatto a Tom e concordo con lei. Merita di meglio - disse Chris sistemando il cuscino.

- sono qui per aiutarti. Non vedermi come un nemico - disse James aprendo la sua valigetta. - Chris, voglio farti un prelievo -

Appena Chris vide la siringa, si spaventò e si allontanò.

- vuoi tenermi lontano da Tom - disse Chris pensando alla reazione in clinica ad ogni puntura.

- no. Chris, calmati - disse James mettendola via.

 -  mi puoi dare le gocce invece delle punture - disse Chris.

- quelle gocce ti fanno male e ti porteranno lontano da Tom. È causa di quelle che tu l'hai trattato male - disse James spiegandogli.

Tom arrivò all'improvviso nella stanza e James si sorprese che fosse lì.

- Chris, stai bene? Ti ho sentito agitato - disse Tom avvicinandosi.

- Tom, tu dovresti essere a teatro - disse Chris. - non voglio interferire con la tua vita -

- tu sei la mia vita. Sarai sempre più importante di tutto - disse Tom accarezzandolo.

James li lasciò da soli. Capiva che quei due avevano bisogno l'uno dall'altro e nessuno poteva separarli. Chris lo guardava il suo bellissimo Tom e quelle parole gli facevano battere il cuore.

- ti amo, Tom. Anche se ultimamente non te lo dimostrato, eri sempre qui - disse Chris toccandosi il cuore.

- anch'io ti amo - disse Tom mettendo la mano sulla sua.

Chris accorciò le distanze e si lasciarono andare a un bacio appassionato.

Tom e Chris passarono del tempo a coccolarsi e a baciarsi mentre Elsa stava dirigendo le prove. Tutti tranne Todd la vedevano come una sostituta di Tom. Lei si stava facendo tanti passi avanti e Rebecca la guardava con ammirazione tenendo Indie Rose tra le braccia.

- sei bravissima - disse Rebecca durante la pausa. - tutti ti ascoltano. Stai facendo un ottimo lavoro -

- non mi sono mai sentita così viva. Amo fare la mamma ma avevo bisogno anche di uno stimolo in più. Il teatro me lo sta dando - disse Elsa confidandosi con lei tranquillamente. - vedere cosa posso fare, mi aiuta tanto - 

- si vede. Sei diversa dal primo giorno che sei arrivata qui. Stai facendo vedere la vera Elsa - disse Rebecca mettendo una mano sulla sua. - e mi piace molto -

Elsa senti una specie di scossa a quel gesto ma non le dava fastidio anzi sentiva che era una cosa positiva.

 - ti va di mangiare qualcosa con me? - chiese Elsa con coraggio.

- ma certo. Conosco un bel posticino - rispose  Rebecca sorridendo.

Le due uscirono dal teatro con la carrozzina e Rebecca la portò in un posto per famiglie ma anche molto intimo e accogliente.

 - lasagne. Sembrano proprio deliziose - disse Elsa guardandole. - ma dovrei stare attenta al mio peso -

- ma che dici? Sei perfetta così - disss Rebecca prendendo una pezzo. - assaggia -

- ma... -

- lasciati imboccare, piccola - disse Rebecca d'impulso.

Elsa apri la bocca dalla sorpresa e l'altra la imboccò

 Rebecca si rese conto di quel piccola e disse: scusami. Non dovevo -

 - non fa nulla. Non mi ha dato fastidio e questa lasagna è buonissima - disse Elsa sincera.

 - allora mangia con me - disse Rebecca. - perché quella insalatina è triste -

- hai ragione - disse Elsa ridendo.

Rebecca lo mise in mezzo e lei lo prese un pezzo. Si gustarono la lasagna dallo stesso piatto. Elsa era serena e la compagnia di Rebecca  le piaceva tanto in più Indie Rose la adorava.

Tom preparò da mangiare e sali sopra da Chris.

- pranzo a letto - disse lui sorridendo. - pizza come a Napoli? -

Tom aveva veramente fatto la pizza. Chris si commosse e lo baciò.

- non lo facevano da un po. Volevo ripetere l'esperienza - disse Tom con un sorriso.

- sono d'accordo - disse Chris baciandolo.

I due innamorati mangiarono la pizza a letto felici. Tom aveva fatto quella di Chris super condita come piaceva a lui. Chris fece finta di rubare un pezzo a Tom e la nascose dentro la schiena.

- se vuoi la pizza, devi darmi qualcosa - disse chris scherzando.

 - e cosa vorresti? - chiese Tom con un sorrisetto.

- tanti baci e la tua bocca sul mio pene - rispose Chris birichino.

 - ti tratti bene - disse Tom leccandosi le labbra. - inizierei dal tuo pene -

- accodomati - disse lui lasciando andare la pizza nel piatto. 

Chris era sdraiato e comodo e Tom si mise in mezzo alle gambe. Stava tutto tornando normale. Loro due stavano di nuovo insieme. Tom ne era convinto mentre toccava il pene di Chris.

- ho detto bocca. Non mani - disse Chris subito.

- certo. La mia boccuccia si abbasserà sulla tua punta - disse Tom con una voce sexy.

Tom apri la bocca e prese all'inizio solo la punta per giocarci un po ma poi andò in profondità. Chris iniziò a gemere.  Chris spingeva il suo bacino in alto.mentre gli succhiava il suo pene. Tom lo prese di più.  Poi uscì dal suo pene e gli alzò un po il bacino così da baciare il suo sedere.Portò anche le sue labbra alla sua entrata e iniziò a leccarla. Si spinse contro di essa con la lingua. Voleva farlo impazzire. Lo fece prima lentamente e poi più velocemente finché non prese a scoparlo completamente. - oddio, Tom! Quanto è bella la tua lingua in me. Tom! -

Aveva fatto girare Chris nel frattempo e lo toccava. Tutto quello era veramente eccitante. I gemiti di Chris aumentarono. Per fortuna non c'era nessuno in casa perché si faceva sempre più vocale.e sarebbe stato molto imbarazzante. Non si mise molto a venire Chris e gridò il suo nome. Tom si toccò ripetutamente e poi venne. Tom prese le salviette e pulì Chris per bene. Glielo passo per tutto il corpo e poi scese giù a prendere da bere per idratarlo.

Era nudo e si sorprese quando vide suo padre in cucina.

- oddio. Quando sei tornato? - chiese Tom confuso.

- mai andato via. Dovresti fare più attenzione quando hai qualcuno in casa. Si sente tutto - rispose James dandogli da bere. - tieni -

- papà, io... -

- capisco la voglia ma forse dovreste andarci piano. Quella clinica è stata devastante. Voglio occuparmi di tutti loro - disse James. - andrò da Robert Lightwoood. Tanto Chris è in ottime mani. Non esagerate mi raccomando -

James uscì e andò da Robert. Michael lo aprì e gli sorrise.

- signor Hiddleston, grazie per essere venuto. Robert è molto distrutto dalla permanenza alla clinica. Non mi vuole vicino ma accetta Ty e i suoi figli - disse Michael facendolo entrare.

 - non é così. Ascolta. Lui ha subito di più da quello che mi è stato detto - disse James salendo con lui di sopra. - ora lo visiterò -

 Michael lo portò nella stanza e Robert era con Ty e Max. I tre giocavano. Michael sorrise a quel momento.

 - ciao, Robert. Io sono James. Sono un amico e puoi pensare a me come un confidente. Sono qui per aiutarti -disse James gentile.

 - sei un dottore? Puoi darmi le gocce? - chiese Robert all'improvviso. - e puoi far uscire quell'uomo da casa. Non lo voglio qui -

Ogni volta era una pugnalata al cuore per Michael nel sentire quelle parole.

: - ho un'azienda farmaceutica ma non posso dartele. Non ti fanno bene. Invece Michael si. Devi permettergli di starti vicino. Lui ti ama - rispose James sincero.

 - mi aveva trasformato in un finocchio. Io non volevo esserlo. Per fortuna Valentine mi ha fatto tornare normale - disse Robert convinto.

- sono solo bugie. Ti ha fatto il lavaggio del cervello.  Ricordi alla clinica cosa ti faceva? - chiese James spronandolo.

- no. Non voglio ricordare - rispose Robert con paura. 

- nessuna cosa che incute paura, aiuta - disse James giustamente.

 - voglio andare a casa. Questa non è la mia. Sto qui solo perché solo prigioniero di lui - disse Robert indicando Michael.

 - puoi andare se vuoi - disse Michael anche se era dura.

Robert si alzò e uscì dalla stanza. Si preparò e Michael guardò James.

- non posso fare altrimenti - disse Michael triste. - non vuole stare qui -

- Michael, non puoi arrenderti. Se va a casa, non ti farà più entrare - disse James.

- devo rischiare. Se non lo lascio andare, penserà che io lo tengo prigioniero - disse Michael sincero.

 - Izzy,  Alec e Max, Andiamo. Torniamo a casa - disse Robert sulle scale.

- ma papà, siamo già a casa - disse Izzy.

 - Siamo liberi. Non ci terrà divisi - disse Robert convinti.

- ma Michael non ha mai fatto questo - disse Alec. - non puoi portarci lontano da lui. Gli vogliamo bene. È il nostro... - disse Max.

Stava dicendo papi ma Michael lo fermò.

 Non è giusto - disse Alec a Michael.

I ragazzi abbracciarono a Michael con affetto e Ty era triste. Robert aveva deciso di abbandonarlo. Robert si avvicinò a lui ma l'altro scappò.

- Ty - lo chiamò Robert.

-  Ha bisogno di tempo - disse Michael fermandolo.

Non poteva permetterlo. Ty era così sensibile e non poteva farlo star male.

 - rimango - disse Robert deciso. - ma solo per Ty. Non metterti strane idee in testa -

Michael sorrise.

- che sorridi a fare? - chiese lui irritato. - non hai sentito quello che ho detto -

- che non resti per me ma è già un passo avanti che lo fai per Ty - disse Michael sorridendo. - sei un tenerone sotto la corazza come sempre -

- non usare frasi da finocchio. Non sono un tenerone - disse Robert brusco.

- anche se fai così. Non mi allontanerai - disse Michael forte. - ti amo e lo ricorderai anche tu -

Robert lo ignorò e sali sopra da Ty. Intanto Tom osservava Chris guardare la TV. 

- lì non c'è la facevano vedere - disse lui a Tom.

 Tom si mise accanto a lui e gli prese la mano. 

- possiamo fare tutto quello che vuoi - disse Tom a Chris.

- Anche fare una passeggiata? - chiese Chris all'improvviso.

 - ma certo. Penso che l'aria aperta, ti farà star bene - rispose Tom con un sorriso.

Chris stava reagendo quindi voleva dire che si sentiva meglio.

- prendo le giacche e andiamo -

Cosi Tom e Chris uscirono, fecero una bella passeggiata e si tenevano per mano.

- è bellissimo - disse Chris guardando il quartiere.

- si, abbiamo scelto bene - disse Tom felice.

- sai Tom, avrei fame. Mi prendi qualche frittelle - disse Chris lasciando la mano e sedendosi. - io riposo un attimo -

- affamato come sempre - disse lui ridendo. - torno subito ma non dare retta agli sconosciuti neanche se sono sexy -

 - va bene, papà - disse Chris sfottendolo.

Tom andò di fronte, il posticino era a due passi e ordinò un po di frittelle. Non solo per Chris ma anche per Elsa e Lola.

Lui uscì allegro con il sacchetti e guardò verso la panchina. Era vuota.

Andò in pacino. 

Dov'era Chris?

Un minuto dopo, Chris tornò con un sorriso.

- dov'eri? Mi hai fatto spaventare. Non devi allontanarti quando mi dici che rimani sulla panchina - disse Tom rimproverandolo.

- non sono un bambino, Tom - disse Chris infastidito. - non intenzione di subire questo ogni volta. Ero andato a prenderti questo - 

Glielo mise sulla panchina.

- Ma sai forse non avrei dovuto -

Chris si allontanò e Tom apri il sacchetto. Dolcetti al cioccolato.

 - Chris, aspetta - disse Tom correndogli dietro con tutti i sacchetti nelle mani.

- cosa c'è? - chiese Chris voltandosi.

- mi dispiace per averti sgridato ma avevo paura. Non voglio che ti portino via da me - disse lui sincero.

 Chris si avvicinò a lui e gli tolse un sacchetto per prendergli la mano.

Lo portò in un vicolo e disse: - nessuno mi porterà più lontano da te.  Non farò più questo errore -

Chris lo baciò e i sacchetti caddero a terra. Si baciarono appassionatamente.

Tom portò Chris a Hill Garden & pergola. lasciava senza fiato quando lo vedevi. C'era un giardino immenso, edifici antichi, meravigliosi passaggi pedonali e piante da vedere. Era una gemma nascosta che meritava di essere vista. Tom e lui passeggiavano in un corridoio di colonne e alberi. Sì sentirono in un posto senza tempo. Non c'era nessuno e si lasciavano andare a baci. Trovarono un punto da picnic per mangiare i dolcetti e le frittelle. Era tutto così perfetto. Tom stringeva Chris a sé e si davano baci.

  questi momenti pensavo di non viverli più - disse Tom sincero. - e invece sei qui con me -

 - in clinica ci sono stati momenti di lucidità che ho pensato anch'io questo - disse Chris guardandolo. - ma tu mi hai salvato la vita -

- non potevo lasciarti in quel posto e poi io ti salverò sempre - disse Tom con un sorriso.

Chris lo baciò e disse: - e ti prometto che non rovinerò di nuov non devi promettermi nulla. Non c'è ne bisogno - disse Tom fidandosi di lui.

- non so come fai ma sei straordinario - disse Chris baciandolo tutto.

Arrivò un messaggio a Tom.

- sono Scott e Scarlett. Vogliono incontrarci -disse Tom con cautela. - se vuoi, rimandiamo -

 - no. Robert e Chris meritano un regalo e un addio a celibato da sogno - disse Chris deciso. - andiamo -

: Tom sorrise e si alzò aiutato da Chris. Lasciarono quel paradiso e presero l'autobus per incontrarsi con i due in caffetteria.

 - ciao - disse Chris ai due. - vorrei chiedere scusa a te, Scott. Sono stato inqualificabile e vorrei spiegarti. Non voglio giustificarmi ma meriti di sapere -

- Non sapevo che lo conoscessi come parola  - disse Scott incredulo. - Comunque se vuoi ammettere che sei uno stronzo, lo so già -

: - non ti permetto di parlare cosi di lui - disse Tom difendendolo.

- lo giustifichi sempre - disse Scott scuotendo la testa.

 - Scott, farlo parlare..e dirci e poi lo vedo diverso - disse Scarlett più diplomatica e comprensiva.

 Io voglio sapere cosa vuol- io sono stato da un psicologo perché non capivo cosa stava accadendo con Tom. Mi sono affidato alla persona sbagliata, confidandogli ogni mia cosa intima - disse Chris con coraggio. - sono stato stupido. Mi sono fatto manipolare. Tom dirà che solo colpa di Valentine ma io gli ho dato il potere di fare di me quello che voleva... mi ha allontanato da a Tom ma glielo permesso io. Sono colpevole quanto Valentine. Mi ha imbottito di pillole e gocce per non farmi avvicinare a lui.. 

 Non dissero nulla ma ora capirono lo strano comportamento di Chris.

 - propose Scott più rilassato.

 - oppure qualcosa in beneficenza - disse Tom come farebbe lui.

- c'è anche l'addio a celibato. Manca pochissimo al matrimonio. Come facciamo? - chiese Chris  in panico.

Tom gli prese la mano e lui si calmò.

- c'è la faremo insieme come sempre - rispose Tom con un sorriso.

Si misero d'accordo su tutto e poi Tom e Chris tornarono a casa. Il primo andò a vedere come andavano le prove mentre Chris stava con Diana. Era venuta a trovarli.

- Diana, mi scuso per aver fatto soffrire Tom. Non era mia intenzione - disse Chris dispiaciuto e sincero.

 - non devi scusarti - disse Diana accarezzandolo. - l'importante ora è che ti riprendi -

- devo scusarmi. Ho letto che un passo da fare quando si fa del male a chi si amava - disse chris sincero. - scriverò una lettera alla mia famiglia -

- stai prendendo molto seriamente la cosa. Sei un bravo  ragazzo. So che c'è la farai - disse Diana molto materna, abbracciandolo.

Chris aveva bisogno di questo: l'amore delle persone.  

Di sera... 

Tom tornò a casa e Lola stava dando da mangiare agli animali. Elsa sarebbe rimasta fuori con indie rose, Rebecca e alcune donne della compagnia..

Chris scese giù quando vide Tom dalla finestra e lo accolse con buon bentornato e un bacio. 

- vuoi mangiare o fare il bagno con me? - chiese Chris prendendogli le borse.

Tom era molto sorpreso. Chissà cosa aveva letto.

 fare il bagno con te - rispose Tom felice.

- papi, io esco a mangiare con Holland e poi Bella mi ha invitato a dormire da lei posso?- chiese lei ai due.

- ma certo - rispose Tom con un sorriso. - tu che dici, amore? -

- concordo - rispose Chris. - divertirti, cucciola-

- però stai attenta ok ma stai attenta - disse Tom da padre.

- papà, mi hai già detto di stare attenta una volta. Non sono sordo - disse Lola.

- Ti devo accompagnare dove devi andare a mangiare? - chiese Tom subito.

- no no prendo un autobus ok ma si sto attenta - rispose Lola rassicurandolo.

Lei li baciò e li augurò una buona serata.

Tom sospirò, dicendo: sta crescendo -

- già la nostra principessa sta crescendo - disse lui sorridendo.

Una volta chiusa la porta, i due presero a baciarsi e salirono sopra mentre si spogliavano per entrare nella vasca già preparata e con le candele.

- come sei romantico - disse Tom baciandolo.

- volevo coccolarti come in Norvegia - disse lui al suo orecchio.

- ci sei riuscito. Mi ricorda proprio quei momenti - disse Tom ripensando a quel viaggio.

Chris accarezzava Tom e passava la mano sul suo petto per insaponarlo. 

- voglio anche ridarti tutto il tempo perso - disse baciandogli il collo.

Tom avrebbe voluto dire qualcosa ma le labbra di Chris su di sé lo distraevano molto. Tom scordò ogni cosa. Sentiva solo Chris e le sue labbra. Stava gemendo. Sapeva che era il suo punto e lo stava facendo impazzire. Le sue mani che gli accarezzavano il petto e sfioravano i suoi capezzoli. Vivendo quel momento, Tom pensò che tutto era così perfetto e gli veniva un dubbio.

Chris, stava facendo questo perché si sentiva obbligato?

All'improvviso senti la sua durezza e la mano di Chris scese a prendergli il pene. Tom smise di pensare di nuovo e la bocca e la mano erano sincronizzati. Chris lo toccò finché non venne. Tom riprese fiato e lo baciò. Chris lo avvolse con il telo e asciugò per bene quando uscirono da lì. Andarono in camera e si vestirono. Chris prese la spazzola e si mise dietro di Tom per pettinarlo.

- Chris, lo fai per obbligo o perché lo vuoi? - chiese Tom curioso.

 - pettinarti? No. Lo faccio perché lo voglio - rispose Chris sincero.

- io parlo di quello che hai fatto da quando sono tornato a casa - disse Tom precisando.

- no, Tom. Non ti ho preparato il bagno e la cena per obbligo e neanche il lato sessuale - rispose Chris sincero. - io ti amo e mi sei mancato. Ne avevo bisogno io di sentirti e toccarti -

 Tom sentì che era sincero.

- mi dispiace di aver dubitato - disse Tom imbarazzato.

- Tom, è naturale. Sono partito in quarta - disse Chris capendolo. - non scusarti -

Chris lo pettinò con dolcezza e poi Tom pensò che l'altro non aveva visto tutta la casa.

- dopo ti faccio fare un tour della casa - disse Tom emozionato. - se c'è qualcosa che non ti piace, lo possiamo cambiare. Anche qui in camera. Non farti problemi a parlarne -

 - Tom, amore, calmati - disse Chris facendolo voltare verso di lui. - la camera mi piace molto. Non c'è bisogno di far cambiamenti -

- voglio che la casa sia perfetta anche per te. È la nostra casa - disse Tom sottolineando.

 - si la nostra casa - disse Chris emozionato. - mi piace come suona -

- anche a me. Qualcosa manca ancora e lo sceglieremo assieme - disse Tom togliendogli la spazzola dalle mani. - andiamo, ti mostro casa nostra -

 Lo portò fuori e gli mostrò le varie stanze tra cui quella di Indie Rose e due sale. Una era da ballo per le feste e l'altra era della musica. Gli mostrò le sue chitarre preferite appese.

 - sono bellissime - disse Chris con un sorriso. - hai fatto un bel lavoro -

- non è finita - disse Tom prendendo la sua mano.

Lo portò in mansarda dove c'era un lucernario e si vedevano le stelle. Si sdraiarono sul tappeto a guardarle, stretti l'uno all'altro e Tom raccontava qualche storia sui pianeti e costellazioni. Chris avrebbe potuto stare li per ore. Quel luogo gli sembrava fatto per loro due. Il loro angolo privato stare li per ore. L'atmosfera era magica e Chris lo interruppe solo per dargli un bacio. Stava così bene. Tom senti la mano dell'altro cercare di togliergli il pigiama di sotto.

- Chris, non devi sfo... -

- lo voglio - disse Chris scoprendogli il sedere. Glielo palpò e sorrise- la mia voglia di te non si è mai fermata sai. Mi sono masturbato anche in clinica ma venivo punito per averlo fatto . ho tentato anche di scappare qualche volta ma mi portavano sempre indietro, alcune volte lo facevo per te ma altre per avere le gocce in più -

Tom portò le mani intorno al suo corpo, gli sussurrò parole dolci e confortevoli e asciugava le sue lacrime.

- so che cosa vuol dire stare in posto che non vuoi. I miei mi hanno mandato in collegio a 7 anni - disse Tom confessandoli.

Chris era confuso.

- mia mamma mi aveva detto che era premio e invece sono stato mandato li. Ero difficile da gestire. Non mi capivano da piccolo. Non sai quante volte sono scappato per tornare a casa ma mi prendevano e mi riportavano in collegio. Ho dovuto cavarmela da solo già da subito -

Chris era sconvolto. Non si aspettava un retroscena del genere.

 - e tu non provi rancore per loro? - chiese Chris giustamente.

 - Li ho detestati credimi. Mi chiedevo che ho fatto di male per meritarmi questo - rispose Tom sincero. - non ho mai detto a nessuno di ciò. Neanche Eddie lo sa. Non è un argomento che preferisco ma voglio condividere tutto con te. Alla fine li ho perdonati non so come ho fatto ma ci sono riuscito ma dentro di me in fondo al mio cuore rimarrà per sempre un piccolo piccolo risentimento. Soprattutto per mia madre il risentimento più che per mio padre. Lui fin da piccolo è sempre stato quello più severo invece per quanto riguarda mia madre mi sono sentito tradito -

Chris senti quanto erano importanti quelle parole.

- grazie per avermelo detto - disse Chris accarezzando il suo volto. - e mi dispiace che i tuoi non abbiano capito che eri solo un bambino speciale. Vorrei essere nato a Londra così da proteggerti da tutto -

- lo avrei voluto anch'io ma ciò che ho vissuto mi rende l'uomo di adesso - disse Tom. - da piccoli non era il momento giusto per incontrarci -

 - si, hai ragione. Dovevamo fare prima il nostro percorso separatamente - disse Chris concordando. - comunque sei straordinario, Thomas William Hiddleston. Hai vissuto situazione in cui altri non avrebbero retto. Sei molto forte e sono così onorato che tu mi ami nonostante tutto quello che ti ho fatto passare

 Tom lo baciò e disse: - tutte le storie d'amore hanno gli ostacoli. Quello che le rendono straordinarie e belle non sono i gesti o dichiarazione eclatanti ma è stare insieme nella quotidianità e accettare i difetti e l'oscurità della persona che ami -

 - amo come spieghi queste cose - disse Chris sorridendo. - tutto detto da te è speciale -

 - non è così, lo dici perché mi vedi tu in questo modo - disse Tom convinto.

 - non è vero, Tom. Tu sei speciale - disse Chris prendendogli il viso tra le mani. - non ti permetto di svalutare te stesso. Forse molti non si accorgono come sei ma tanti ti vedono e soprattutto io -

 Tom sorrise anche se aveva qualcosa negli occhi che Chris non sapeva identificare.

- sai cos'è speciale? Questo momento a vedere le stelle sotto lucernario e a confessarci le cose - disse Tom felice. - il resto non conta. Qui ci siamo solo io e te -

- il nostro posto privato- disse Chris baciandolo.

 Dopo il bacio, lo guardò e i suoi occhi brillavano di nuovo. Non se la sentiva di chiedere e rovinare quel nuovo momento. Sì addormentarono sul tappeto e durante la notte Tom prese una coperta per coprire entrambi. Quello che non gli aveva detto era di una brutta conversazione avuta precedentemente dopo lavoro. Era solo uno stupido attore ma gli aveva dato fastidio.

 Flashback

Tom aveva finito le prove e tutti erano andati via, nelle poltrone del teatro c'era qualcosa e lo osservava.

- le serve qualcosa? - chiese Tom educato.

- si, smettere di essere l'imbarazzo della nostra categoria - rispose l'uomo alzandosi. - non siamo persone comuni. Siamo superiori e la gente non deve pensare che noi facciamo le loro stesse cose -

 - se è venuto per questo, li è la porta - disse Tom sistemando le cose.

- non me ne andrò finché tu non giurerai che non farai più lo strambo - disse l'uomo deciso.

Tom si girò e andò da lui. Erano viso a viso.

- io non sono strambo. Siete voi che siete un idiota montato - disse Tom difendendosi.

- non vogliamo uno come te a Hollywood - disse l'uomo diretto. - non c'è ne facciamo nulla di uno autistico o malato di mente '

Tom non riuscì a controllarsi e lo prese per la camicia, sbattendolo contro il muro.

- io non ho nessun disturbo e se lo avessi, non sarebbe un problema a differenza tua. Poveri figli o moglie che hai - disse Tom per poi lasciarlo andare.

Il suo ricordo fu interrotto dalla voce di Chris.

- cosa non ti fa dormire?- Chris vedendolo pensieroso. - anche qualche ora fa, avevi la stessa espressione. Cosa ti succede? Qualcuno ti ha detto qualcosa? -

 - non dovrei neanche pensarci ma mi fa arrabbiare - rispose Tom sfogandosi. - loro giudicano e mi offendono senza cercare di capire -

 - loro chi? - chiese Chris confuso.

- certi attori - rispose Tom sincero. - ogni ne è venuto uno e mi ha fatto uscire fuori di testa -

- dimmi come si chiama e gli vado a dare una bella lezione - disse Chris uscendo dalla coperta. - nessuno deve osare offenderti -

 Tom si mise a sedere e lo afferrò per farlo tornare giù.

- non andare. Resta con me - disse Tom aggrappandosi a lui. - non cambierà nulla se ci vai. Hanno quella onione di me ma non importa -

- si che importa. Ti fa star male e non dormire - disse Chris svincolandosi. - gli darò un bel pugno -

Tom lo guardava in silenzio e sapeva che non si sarebbe fermato.

- ti supplico, Chris. Non lasciarmi di nuovo - disse lui come ultimo tentativo.

Chris si fermò e torno in sé. Aveva portato l'uomo che amava a supplicarlo. Che razza di persona era?

Tom aveva gli occhi lucidi e Chris si abbassò per abbracciarlo.

- scusami, sono un idiota. Non ho pensato che potevi soffrirne - disse lui sinceramente dispiaciuto. - non vado da nessuna parte. Sono dove voglio stare -

 Tom si calmò dopo qualche minuto e Chris si scusò tante volte con lui.

' non lo farò più ' gli promise.

 Si addormentò tra le sue braccia e il sole li guardava mentre erano stretti all'altro in un nodo d'amore.

 Chris si svegliò e uscì dalla coperta, fece molto piano per non svegliare Tom e scendere in cucina. Voleva preparare la colazione. La dispensa di Tom era sempre piena. C'erano anche cose australiane. Tom era il numero #1. Tirò fuori la padella e i vari attrezzi. Si mise a cucinare per il suo Tom ma anche a Elsa. 

Si accorse di una nota sul frigo:

' buongiorno,

Sono uscita per la colazione. La piccola è con me.

A più tardi,

Baci '

Chissà con faceva colazione? Aveva incontrato un altro uomo?

Se fosse stato così, sarebbe stato felice per lei.

: Chris fece il caffè e le uova strapazzate accompagnate da avocado e salmone. Mise le uova sopra il pane tostato in precedenza e lo adagiò sul piatto. Preparò anche gli scones dolci. Li riempi di confettura e panna acida. Tom scese in cucina mentre sbadigliava. Si strofinò gli occhi come un bimbo, aveva i capelli scompigliati e piedi scalzi. Chris sorrise a quella scena. Il suo bellissimo Tom.

- buongiorno, piccolo- disse Chris avvicinandosi e dandogli un bacio.

- buongiorno, splendore - disse Tom sorridendo.

- ho fatto la colazione- disse Chris prendendo la sua mano. - vuoi mangiare qui o andiamo nel nostro posto? -

- nel nostro posto - rispose Tom seguendolo.

I due presero le cose e salirono sopra in mansarda. Sistemarono tutto sulla coperta e fecero una specie di pic-nic in casa.

- pensavo che dopo potremo andare a scegliere qualcosa per abbellire questo posto - disse Tom proponendo.

- si, mi piace l'idea - disse Chris guardandosi intorno. - potremo mettere un divano con un letto... -

- e delle lucine che illuminano tutto, messi in dei barattoli - continuò Tom immaginando la stanza abbellita davanti ai suoi occhi.

 - e qualche decorazione sulla natura - aggiunse Chris.

 Stavano delineando perfettamente il loro posto privato. Tom e Chris terminarono la colazione e andarono a prepararsi. Tom diede da mangiare ai suoi animali e in pochi minuti erano già fuori casa. Camminarono per quel bel quartiere. Entrarono in un negozio di oggettistica e si divertirono a scegliere. Sembravano una coppia di neo sposi. Uscirono fuori con vari pacchetti e andarono nel negozio di arredamento a scegliere il divano. Ne presero un blu. Quando tornarono a casa, Chris ebbe una chiamata di suo padre.

 - ciao, papà. Come sta... -

- Ho visto le foto tue e di Tom che facevate acquisti come una coppia gay. Mi spieghi cosa sta succedendo. Hai intenzione di buttare via il tuo matrimonio per una scopata? - chiese il padre furioso.

Chris non pensava che suo padre avrebbe parlato in questo modo. Non capiva cosa gli era preso.

- papà, calmati. Volevo parlartene ma come sempre i giornalisti fanno sempre prima e poi Tom non è una scopata. Io lo amo, papà - disse Chris sincero. - elsa sa già tutto e non possiamo continuare questa farsa. Non è giusto per lei e per Tom -

- ci hai pensato bene? Vuoi rovinare la tua carriera per lui? E se vi lasciate? - chiese suo padre cercando di farlo ragionare.

- papà, ci ho pensato bene. Chi mi ama, mi seguirà ancora. Se invece non sarà così, pazienza. Mi troverò qualcos'altro da fare. Non rinuncerò a Tom per il cinema - disse Chris sincero. - non è neanche sicuro un matrimonio. Se io e Tom ci lasciassimo, ne sarebbe valsa la pena lo stesso. Non importa il tempo che avremo vissuto insieme, importa quanto è stato grande il sentimento che si prova. Poi sono convinto che durerà per sempre tra noi -

- ma solo quello sai fare - disse suo padre. - non ci sono altri lavori per te -

Suo padre aveva una così scarsa considerazione di lui?

- sai che c'è? Sei proprio uno stronzo - rispose Chris chiudendo il cellulare.

Lo lascio verso il muro e Tom lo raggiunse quando sentì quel rumore. Trovò il cellulare rotto a terra e Chris seduto sul divano a piangere.

- Chris, cosa è successo? - chiese Tom correndo da lui.

- mio padre, l'uomo che credevo mi amasse per quello che sono e mi stimasse... è uno stronzo. Ha criticato tutto quello che faccio. Per lui non sono buono a nulla. Non pensavo che fosse così. lo odio - disse Chris agitandosi.

Tom lo abbracciò e lo ascoltò in silenzio. Era orribile quello che un padre parlava in quel modo al figlio. Chris si addormentò esausto dopo aver pianto tanto sul divano e Tom prese il cellulare. Nessuno doveva permettersi di parlare così a Chris. Tom chiamò leonie e si fece passare Craig. L'uomo penso che fosse Chris. 

- non chiudermi più il cellulare in faccia, Chris... -

- non sono Chris. Lui sta dormendo perché lei l'ha ferito nel modo più orribile che un padre può fare - disse Tom con un tono freddo. - come può dire che Chris non sa fare nulla oltre la recitazione? Suo figlio è bravo in tante cose... -

Craig lo interruppe. - non discuterò di cose familiare con te. Non sei nessuno per la nostra famiglia -

- sono il compagno di vostro figlio, che le piaccia o no. Poi è l'unico a pensarlo - disse Tom dandole del lei per mettere un certo distacco tra loro.

- non ti accetterò mai. Tu hai rovinato mio figlio ma non ti permetterò di rovinare la sua carriera. Parto oggi stesso - disse Craig deciso. - mi porterò via Chris -

- non può farlo...-

 Craig aveva già chiuso il cellulare. Tom provò un odio profondo per quell'uomo. Nessuno porterà via Chris da lui un'altra volta. Poi Chris era un adulto. Craig non poteva portarselo via contro la sua volontà. Craig chiamò una sua vecchia conoscenza.

- Elias, ho bisogno del tuo aiuto. Potresti prendere mio figlio in caserma da te? Penso che ha bisogno di lavorare su alcuni aspetti della sua vita - disse Craig deciso.

 Leonie sentì la chiamata e il piano di suo marito. Decise di intervenire.

- tu non farai proprio nulla. Chris non ha bisogno di questo. Non hai idea di quello che ha passato. Non ti permetterò di uccidere mio figlio - disse leonie con coraggio.- prendo le mie cose. Non starò in casa con te -

- non capisci che lo faccio per il bene della famiglia. Chris non è gay. Vuole solo scopare con quel hiddleston. Tu non puoi essere accondiscendente con nostro figlio. Deve capire che lui non è fatto per questa scelta - disse Craig alla moglie.

 - sai tu dici di essere aperto, di essere al favore dei gay ma non è così altrimenti non parlaresti in questo modo e non avresti certe conoscenze. Ammettilo per una volta, sei omobofo e non accetti che Chris ami un altro maschio- disse Leonie diretta.

- mi stai facendo passare per cattivo e non lo sono - disse lui difendendosi.

- non starò qui a sentirti dire queste assurdità - disse lei stufa.

Leonie uscì da lì, decise di andare da Liam e lui era in crisi con Miley di nuovo. Leonie le dispiaceva che i suoi figli passavano dei momenti brutti e tristi.

- cosa ha detto? Ma è impazzito? Come può osare dire questo di Chris? E poi non ci vedo nulla di male se Chris si innamorato di un'altra persona. Mi dispiace per Elsa ma Tom e Chris sono un'altra cosa - disse Liam sincero.

- anch'io non ho mai visto Chris così. Con Tom, lui era se stesso e felice. I suoi occhi brillano solo quando si parla di Tom -

 - la penso come te. Chris ama Tom in una maniera incredibile - disse leonie con un sorriso. - quel bastardo ha fatto leva su Tom per manipolarlo-

 - spero che marcisce in galera per sempre - disse Liam odiando l'uomo che aveva fatto del male al fratello.

 - ho un'amica che si sta occupando di questo - disse Leonie rassicurandolo.

Robert e Chris erano in Italia controllare le varie cose per il matrimonio. Avevano preso una camera in un hotel e aspettavano i loro testimoni tra qualche giorno per l'addio a celibato.

Elsa era in giro per delle commissioni e si trovò verso un sex shop. Indie Rose era con Rebecca. Gliela aveva affidata perché aveva troppe cose da fare e in fretta che non voleva sballottarla da un posto e l'altro. Per curiosità ci entrò e osservava gli scaffali. Incontrò Scarlett e Elizabeth che facevano acquisti.

Scarlett vide Elsa che le guardava e poi andarsi a nascondere tutta rossa. Sorrise e disse a Liz: - torno subito. Ho visto qualcuno -

 Lei si allontanò e andò dietro allo scaffale dove c'era Elsa.

- ciao, Elsa. Non mi aspettavo di vederti qui ma non c'è nulla di cui vergognarsi. Se vuoi ampliare la tua sessualità e la tua mente, è una buon cosa - disse lei sincera. 

- ciao, Scarlett. Io... Non so molto di tutto ciò. Ho solo fatto sesso classico e una volta in un camerino. Forse Chris mi ha trovato noiosa e ha contribuito che mi ha tradito.. -

- Chris ti ha tradito? - chiese Scarlett.

- si lo ha fatto - rispose Elsa ammettendo.

- oh elsa - esclamò Scarlett purtroppo mentendo perché sarebbe stato troppo per lei sopportare anche questa umiliazione.

- tranquilla Scarlett mi ero già accorta che tra loro due c'era più di una semplice amicizia - disse elsa rassicurandola.

- in effetti hai ragione si guardavano a volte con sguardi non certo da amici...noi del cast ne avevano un po parlato non prendertela - disse Scarlett.

- ma no perché dovrei, tranquilla- disse Elsa serena.

- comunque non devi pensare che lui ti abbia tradito perché pensi che sei noiosa a letto - disse Scarlett riprendendo il discorso di prima. - ognuno viene la sessualità come crede. Se vuoi qualche consiglio, puoi chiedere a noi -

 Michael guardava Robert leggere il giornale e si avvicinò alla cucina.

- vuoi una tazza di tè al gelsomino o di caffè nero? - chiese Michael sapendo i suoi gusti.

- nessuno del due. Ho già preso il caffè stamattina. Non c'è bisogno che pensi a me, sono auto sufficiente. Ho le mani sai - disse Robert scontroso.

Gli sembrava il Robert dei primi tempi. Non era fatto facile.

- Robert, lo so che sei autosufficiente. Volevo solo far qualcosa di carino-disse Michael sincero. - sei il mio compagno. Mi piace prendermi cura di te... -

- non sono il tuo compagno. Non stiamo più insieme, quindi smettila di fare cosi - disse Robert alzandosi. - vado a fare una passeggiata-

 Michael era avvilito ma non si arrese. Prese la giacca e uscì di casa, chiudendo la porta e raggiungendo Robert.

 - sei una spina nel fianco. Lasciami in pace - disse Robert infastidito.

- non posso lasciarti solo. Robert, tu ti stai ancora riprendendo. Potrebbe succedere qualcosa e non posso rischiare di perderti di nuovo. Non importa se mi odi, io starò con te - disse Michael sincero.

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