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capitolo 48

Arrivò a casa e Lola non c'era ancora. Le mandò un messaggio.
' ciao, principessa. Come va il club del libro? A che ora ti passo a prendere?...
Non terminò il messaggio che Lola entrò in casa con il viso più triste che aveva mai visto.
- ciao, papà - disse Lola sfoderando un sorriso molto finto.
- che ti è successo? - chiese Tom avvicinandosi.
- Holland. Non ero così speciale per lui - rispose lei sincera.
Tom l'abbraccio e poi le preparò una bella cioccolata calda.
- l'ho visto con una ragazza. Si stavano baciando - disse Lola triste.
- sei sicura che era un vero bacio? Holland recita. Magari provavano una parte - disse Tom facendola ragionare.
- non ci avevo pensato sai - disse Lola illuminandosi.
Lola andò a vedere su internet e scopri che suo padre aveva ragione. La ragazza con lui era un'attrice e stavano facendo un film assieme. Una storia d'amore.
- hai ragione - disse Lola abbracciando felice.- sei il migliore, papà -
Lola scrisse un messaggio: ' la principessa delle fate vorrebbe invitarti per una cena Nel giardino fatato'
- papà, come sta il nostro giardino? - chiese Lola con occhi furbetti.
- dobbiamo seminare - rispose lui. - perché? -
- avrei un'idea - rispose Lola misteriosa.
Tom e Lola era fuori allo studio che ospitava Jeff Leatham.
- tu si che sai come farti perdonare - disse Tom avendo visto i lavori del fiorista rock.
- lui è il re per atmosfere fatate - disse Lola adorando Jeff e le sue creazioni.
- ti sei già innamorata - disse Tom ridendo. - e Holland? Lo vuoi abbandonare? Poverino, si ritroverà a vagare per qualche valle desolata -
Lola rise e le piaceva che suo papà aveva ritrovato l'umore.
- papà, sai che è gay. Potresti farci un pensierino. Poi è anche sexy - rispose Lola maliziosa.
- cos'è oggi?la giornata troviamo un uomo a Tom - disse Tom all'improvviso.
- perché? - chiese Lola curiosa.
- nonno vuole che frequento il dottor Cyrus - rispose Tom mentre bussava.
- anche lui è un gran figo - disse Lola non trattenendosi. - io ci penserei bene, papà -
- devo preoccuparmi che hai la predilezione per gli uomini più grandi? - chiese Tom alla figlia.
- no. Tranquillo - disse lei ridendo.
La porta si aprì e davanti a loro c'era Jeff.
- buongiorno - disse Tom guardando l'uomo sexy con la canottiera nera.
- buongiorno a voi. È un piacere conoscervi - disse lui sorridendo. - venite dentro -
Tom e Lola si accomodarono e Jeff fu super disponibile. Prese un blocco e iniziò a creare qualcosa di magico.
- hai un tocco incredibile - disse Tom affascinato.
- pensa che è nato tutto dal caso. Sono partito da modello e poi per un favore ad un amico, ho scoperto la mia vera vocazione. Le piante sono la mia vita e amo rendere felici gli altri con quello che faccio - disse Jeff con passione.
- ti capisco. Più o meno è è stato cosi anche per me - disse Tom ritrovandosi in quella storia
Jeff e Tom legarono subito. Lola pensò che loro due facevano una coppia eccitante. Lola sta già fantasticando su Jeff a casa loro o i weekend a Parigi per andarlo a trovarlo. Un senso di colpa l'avvolse. Pensò a Chris. Al suo secondo papà. Ma lui aveva deciso di non far parte della loro vita. Non poteva sentirsi così ma era più forte di lei. Pensò ai loro ricordi e si ritrovò a piangere senza volerlo. Quella sofferenza arrivò fino a Chris e Indie. Elsa cercò di calmare indie che piangeva disperata e Chris giocava con Robert a scacchi ma non era molto bravo e all'improvviso le lacrime scendevano sempre di più.
- Chris, che succede? - chiese Robert preoccupato.
Chris non riusciva a parlare e l'altro si allontanò. Tornò dopo qualche minuto con Valentine.
- Chris, riesci a parlare? Dimmi cosa ti succede - disse Valentine mettendo la mano sulla spalla.
Chris continuò a piangere e disse solo: Lola -
Allora Valentine vedendolo così, uscì la siringa e una boccetta. Infilò l'ago nella boccetta e tirò. Poi prese il polso di Chris per sederla e chiese a Robert di tenere braccio. Valentine gli fece la puntura e Chris perse conoscenza. Valentine chiamò gli infermieri e lo portarono nella stanza con il suo nome. Valentine lo guardò mentre lo mettevano nel lettino. Era Chris apparteneva a lui. Aveva firmato per entrare nel circolo. Era come fare l'accordo con il diavolo. Aveva perso ogni decisione propria. Nel momento in cui Chris venne sedato, Tom e Lola sentirono che era in pericolo e si guardarono. Tom si preoccupò delle lacrime di Lola.
- principessa, che... -
- papà, dobbiamo andare. L'ho senti anche tu - disse Lola asciugandosi le lacrime. - scusateci, signor Leatham. Abbiamo un'emergenza familiare -
Tom senti che Lola considerava Chris ancora di famiglia. Era impossibile da dimenticare nonostante tutto. Salutarono Jeff e corsero via. Sì tenevano per mano e si lasciarono guidare dalla connessione. Non era facile perché sembrava che era instabile. Sì ritrovarono in una zona molto benestante e si guardarono in giro.
- dove andiamo, papà? - chiese Lola agitata.
- non lo so ma concentriamoci su di lui - rispose Tom prendendo l'altra mano di Lola.
Formarono un cerchio, chiusero gli occhi e pensarono a Chris. Ebbero una visione di una stanza e Chris addormentato.
- forse ci siamo allarmati per nulla - disse Lola guardando il suo papà.
- Però noi abbiamo sentito che era in pericolo e poi non era un letto matrimoniale - disse Tom preoccupato.
- allora dov'è? - chiese Lola allarmandosi di nuovo. - voglio il mio secondo papà -
- calma, lo troveremo - disse Tom abbracciandola. - tornerà con noi -
Lola e Tom non si arresero e riprovarono. Quella volta andarono più a fondo e videro l'esterno. La figura di una villa ma era sfocata e poi si tolse del tutto.
- che è successo? - chiese Lola perplessa.
- sembra come se si fosse una interferenza - rispose Tom pensandoci bene.
Tom e Lola non potevano saperlo ma nel momento in cui stavano vedendo la casa, Valentine somministrava qualcosa a Chris addormentato.
- sei perfetto così un pupazzo nelle mie mani - disse Valentine sorridendo.
Ty era fuori alla stanza e senti quelle parole. Doveva salvare Chris e andarsene da lì. Fece piano e si allontanò. Poi cercò una via di fuga e trovò lo studio aperto di miss Lilith. Ci entrò e vide un cellulare. Lo prese e lo mise in tasca. Senti del passi e si nascose dietro la tenda rosso sangue. Restò fermò e guardò fuori dalla finestra. Si ritrovò il volto di un ragazzo biondo. Non fece rumore ma l'altro gli fece segno di aprire la finestra. Non poteva ma fece una cosa. Respirò sul vetro così da creare uno spazio dove scrivere il numero di suo padre e poi scrisse ' chiama aiuto '. Il ragazzo si appuntò subito il numero e scrisse un messaggio sul cellulare.Avvicinò lo schermo al vetro così lui poteva leggerlo.
' il mio nome è Kit. Chiamerò subito questo numero '
Kit voleva salvare quel ragazzo che considerava bellissimo. Ne rimase subito incantato. Ty senti dei passi avvicinarsi alla tenda, cancellò subito cosa aveva scritto e con i movimento delle labbra comunicò a Kit di scappare. Kit si allontanò giusto per arrivare all'ingresso dove suo padre uscì con tanti soldi in mano.
- stasera ti porterò al ristorante - disse Johnny con un sorriso.
- non c'è bisogno. Possiamo comprare qualcosa al supermercato - disse Kit non volendo che suo padre spendesse molto.
Johnny sorrise al suo figlio. Lui non sapeva che lavoro faceva veramente. Pensava che era un venditore di oggetti ma la verità che dentro si nascondeva il suo vero lavoro. Non c'era bisogno che kit lo sapesse. Kit e suo padre se ne andarono mentre Ty venne catturato da Lilith e scoperto con il suo cellulare
- non si fa - disse Lilith picchiandolo.
Ty urlò a quel contatto e iniziò a tremare. Si sdraiò sul pavimento. Valentine arrivò e Lilith gli raccontò il fatto. Fu così che lui con l'aiuto di altri infermieri, portarono Ty in una stanza ma senza nulla. Totalmente bianca da impazzire. Ty si dimenò durante il tragitto e una volta in quella stanza, si mise in un angolo piangendo e tremando.
- papà! papà! Vieni a prendermi - disse lui sottovoce.
- non verrà perché ti ha abbandonato. Non ti voleva mentre io ti preso con me - disse Valentine sentendolo.
- non è vero - disse Ty testardo ma piangendo. - Papà! Vienimi a prendere. Non voglio star qui. Ti prego -
- non mi lasci altra scelta - disse Valentine uscendo la siringa.
- noooo!!! Non la voglio. starò buono - disse Ty all'improvviso.
- mi ascolterai? - chiese Valentine abbassandosi verso di lui.
Fece si con la testa.
- vedi. Ora la rimetto a posto e potrai avere anche un piatto che ti piace - disse Valentine riponendola in tasca. - i bravi pazienti hanno dei privilegi -
Ty pensò che voleva sopravvivere lì doveva fingere.
- mi andrebbero i pancakes - disse Ty sorridendogli.
Ty pensò a quando suo papà li preparava.
Flashback
Ty era sceso in cucina dopo i suoi rituali e sentiva un buon odore. Si avvicinò al tavolo e vide suo papà ai fornelli con il grembiule. Canticchiava mentre girava i pancakes.
- ciao, papà - disse lui sedendosi. - oggi pancake day -
- ciao, Ty. Si ho preso anche una nuova bottiglia di sciroppo d'acero - disse suo papà girandosi.
Lui adorava quelli semplici e anche il suo papà concordava con lui. Gli piaceva tanto vivere con lui. Michael non era suo papà di sangue. L'aveva adottato ma lui sentiva con ogni fibra del suo corpo che lui era il suo papà..
- sai che ho incontrato qualcuno - disse lui sedendosi accanto a lui.
- è una cosa seria ma voglio che lo incontri solo quando ti sentirai pronto. Questo non vuol dire che ti vorrò meno bene. Tu sei mio figlio -
- verrà a stare qui? - chiese Ty curioso.
- faremo le cose per gradi. Lui ha anche dei figli - rispose Michael cercando più delicato possibile.
- qui avrò dei fratelli. Ho sempre voluto qualcuno accanto a me - disse Ty sorridendo.
- ma forse loro non mi vorranno -
- perché dici questo? - chiese Michael confuso.
- perché sono autistico. Vedo come gli altri mi guardano. Per loro sono uno scherzo della natura - rispose Ty realista.
- non sei uno scherzo della natura e chi ti vede così è ignorante - disse Michael subito. - tu sei un ragazzo speciale e molto intelligente -
- sei mio papà. È normale che lo pensi ma il mondo li fuori non mi vuole - disse Ty posando le posate. - non ho fame più -
Ty si alzò dal tavolo e Michael lo raggiunse.
- Ty, ci sono molte persone che vogliono fare amicizia con te - disse Michael avvicinandosi. - non chiuderti solo per colpa di alcuni ottusi -
- papà, tu sai perché prima di te nessuno mi ha voluto adottare? - chiese Ty girandosi. - o mi ha rifiutato dopo pochi giorni che ero a casa loro? -
- Ty... -
- è perché sono autistico. Loro volevano il figlio perfetto. No una persona difettosa - rispose Ty diretto.
- tu non sei difettoso. Ty, toglitelo dalla testa - disse Michael abbracciandolo.
Ty si calmò tra le sue braccia. Solo lui poteva farlo. Non permetteva a nessuno di toccarlo.
Dopo quella piccola crisi, tornarono a tavola e finirono i loro pancakes.
- che ne dici se ci prendiamo un giorno di libertà da tutto? - chiese Michael all'improvviso.
- e la scuola? - chiese Ty all'improvviso programma.
- puoi saltarla per una volta. Ci vai sempre - rispose Michael prendendo la borsa frigo. - preparo anche qualche tramezzino -
- si tramezzini - rispose Ty adorandoli.
Fu così che lui e suo papà andarono in un parco, si misero vicino al tavolo in legno. Michael si sdraiò a terra ma Ty no. Odiava sporcarsi.
- ti ho preso una bella coperta - disse lui tirandola fuori.
Ty si sedette solo quando la coperta fu sistemata per terra. Michael lo strinse a sé e iniziò una storia.
Le storia di suo papà erano divertenti. Ty rideva tantissimo e si senti così felice.
Fine flashback
Rivoleva quei momenti.
- voglio anche un tramezzino - aggiunse Ty.
- conosco un posto perfetto per entrambe pietanze - disse Valentine prima di uscire. - te le farò portare tra qualche minuto '
Ty finse di essere accondiscedente.
Valentine chiuse la stanza e andò da Chris. Dormiva beatamente. L'avrebbe convinto a restare e lo avrebbe reso un po debole per non farlo andare via.
Elsa non riuscì a calmare la piccola, era troppo disperata e non riusciva a trovare Chris. si muoveva su e giù mentre era in un parco. La mamma di Chris andò da lei e prese in braccio la nipotina. Sembrava con la ninna nanna che le cantava anche Chris, si calmò e Elsa si sedette.
- non mi vuole come mamma. Si fa calmare da tutti tranne che da me - disse lei sfogandosi.
- non dire così. È agitata per qualcosa - disse Leonie alla nuora. - è cambiato qualcosa ultimamente? -
- Tom e Lola si sono allontanati da noi - rispose Elsa. - mi sa che la piccola non ha reagito bene -.
- perché avrebbero dovuto farlo? Loro non sono quei tipo di persone - disse Leonie.
- non lo so - rispose lei tutta innocente.
- Elsa, si sincera con me. Cosa sta accadendo? - chiese Leonia seria.
- non lo so. Chiedi a Chris se lo riesci a trovare perché a me non risponde - rispose Elsa prendendo la piccola. - vado a casa. Magari è tornato -
Leonie vedeva che la nuora non le stava dicendo la verità. Era strana.
- Elsa, vengo con te - disse Leonie preoccupata per lei.
Leonie le stette vicino, Elsa la ringraziò e rimase abbracciata a lei per un po. Poi si mise a riposare e Leonie non la lasciò sola. Era preoccupata per quella situazione. Elsa aveva bisogno di aiuto per gestire la piccola e decise di trasferirsi li per un po di mesi. Avrebbe controllato anche Chris. Anche lui aveva qualcosa che non andasse. Era palese. Non riconosceva molto il suo bambino. Provò a chiamarlo ma nulla. Poi fece una tentativo con Tom.
- ciao, Tom. Sono Leonie. Volevo parlarti -
- signora Hemsworth, è un piacere sentirla. È con Chris? - chiese Tom.
- no. Chris non c'è. Elsa non riesce a rintracciarlo - rispose Leonie sincera. - speravo che fosse con te nonostante tutto -
- no. Mi dispiace - disse Tom triste.
- mi dispiace a me del comportamento di Chris - disse Leonie uscendo dalla stanza. - sarei stata onorata di aver un genero come te ma sappi che per me tu e Lola siete di famiglia. Nessuno può togliervi questo.
- grazie, signora Hemsworth. Non sa quanto avevo bisogno di questo - disse Tom sorridendo.
- chiamami Leonie - disse Leo con un sorriso.
- certo, Leonie - disse Tom felice.
Per Tom era importante questo rapporto con Leonie. Era quello che gli rimaneva di tutta la storia con Chris, connessione a parte. Parlarono per un bel po e poi passò il cellulare a Lola.
Vedeva come Lola si illuminava quando le parlava. Era come se stesse parlando con sua mamma Diana. Lola considerava Leonie come una nonna. Tom non riusciva più a sentire Chris e quello lo preoccupava molto. Lola lo sentiva e mandò un messaggio a Holland.
' ciao, mi scuso tantissimo ma dobbiamo rinviare la nostra cena. Ho un'emergenza familiare. Mi farò perdonare il più presto '
Poi lo mise in tasca e si avvicinò al suo papà, lo abbracciò per confrontarlo. Intanto Kit Rook prese il cellulare e chiamò il numero che si era segnato. Michael era in bar con la faccia sconsolata. Non era riuscito a portare Robert con lui e non sapeva dov'era il figlio Ty. Era convinto che ci centrasse Valentine. La polizia non stava facendo molto per quella situazione.
Quindi ci doveva pensare lui e non importava se si metteva nei guai, avrebbe riportato Robert e Ty da lui. : Voleva chiamare il taxi ma aveva il cellulare scarico. Infatti Kit trovò la segreteria e decise di provarci più tardi. Alla centrale di polizia, molti erano impegnati con tanti casi ma quello di Ty era finito proprio all'ultimo posto. Fu Jason a prendere il fascicolo.
Andò nel suo ufficio e iniziò a leggerlo. Subito si infuriò e uscì dalla porta.
- è così che si fa? Lasciate per ultimo il caso di un ragazzino scomparso e autistico. Ma siete dei bastardi!!!! -
- calmati, Sharkbite - disse uno poliziotto. - non se ne accorge neanche del tempo che passa -
- non é un vegetale. È un ragazzino speciale che vuole di sicuro il suo papà - disse Jason scaraventandolo al muro. - e tu e gli altri non avete il diritto di ritenerlo meno importante di altri casi -
Poi lo lasciò andare e continuò: - lo cercherò io. Vado a parlare con il signor Wayland -
Jason uscì da lì e andò all'indirizzo di Michael. Non c'era nessuno e si sedette nei gradini. Qualcuno lo guardava al buio della finestra e poi scappò in un'altra stanza che affacciava sul retro della casa. C'era solo una luce di una lampada e un ragazzo chinato sui libri.
- Alec, c'è un uomo nel portico - disse un bambino di 9 anni.
- non ha suonato nessuno. Strano - disse Alec sospettoso alzando la testa.
Alec prese il suo arco e la sua freccia.
- stai dietro di me, Max -
Alec scese le scale e fece segno al fratellino di fermarsi li. Lui andò verso la cucina e uscì dal retro per cogliere di sorpresa l'uomo. Jason se ne stava a mangiare una barretta quando si trovò un ragazzo dai capelli morì e occhi blu che gli puntava contro un'arma.
- chi siete? Cosa volete? Vi ha mandato Valentine? - chiese lui coraggioso.
- metti giù l'arco. Sono un agente - disse Jason portando la mano verso la giacca.
- fermo - disse Alec prudente.
- sono qui per il caso di Ty Wayland - disse Jason per convincerlo.
- non è una prova. Tutti sanno della sua scomparsa - disse Alec furbo. - ditemi qualcosa che mi può convincere -
- potrei darti il numero della mia centrale di polizia. Chiami e chiedi di Jason Sharkbite - disse Jason semplicemente.
In quel momento una ragazza arrivò. Era veramente bella
- Alec, che fai? - chiese lei guardando la scena. - mettilo via l'arco - poi si girò verso l'uomo. - lo scusi. Il mio gemello è iperprotettivo e sospettoso -
- capisco che con il rapimento di Ty Wayland. Voi siete prudenti - disse Jason alla ragazza. - sono Jason Sharkbite. Un agente che vuole parlare con Michael Wayland. Voi siete altri suoi figli? -
- Michael è il compagno di nostro padre. Lui è tenuto prigioniero da un uomo cattivo.... -
- Izzy, non dire più nulla - disse Alec all'imprudenza della gemella.
In quel momento arrivò Michael e vide Izzy e Alec litigare in più c'era un uomo.
- cosa sta succedendo qui? - chiese Michael serio.
- Alec non fa entrare questo agente di polizia - rispose Izzy subito.
- Alexander Gideon Lightwoood, fai alzare quell'agente e abbassa il tuo arco - disse Michael serio.
- ma Michael... -
- niente ma - disse Michael giustamente. - e chiedi scusa -
- essere prudente è buono ma essere troppo testardi a volte no - disse Jason alzandosi. - Comunque ti scuso. Ora entriamo e spero che abbiate qualcosa di forte. So che uno non si dovrebbe bere ma un goccetto ci sta. Non ditelo ai miei superiori -
Fece l'occhiolino ai due e Michael e Izzy risero. Trovarono subito che Jason fosse un personaggio. Michael sperava che fosse bravo come usava la lingua. Qualcuno poteva pensare male di quel pensiero ma lui non avrebbe tradito mai Robert. Alec invece teneva d'occhio a Jason. Non si fidava proprio. Max invece ne fu affascinato. Ai bambini faceva sempre quell'effetto.
- troverai Ty? - chiese Max speranzoso. - vorrei tanto conoscere il mio nuovo fratello -
- ma certo. Ho salvato gli avengers in Russa - rispose Jason sincero.
- eri tu? - chiese Max ancora più affascinato.
- l'unico e inimitabile Jason Sharkbite - disse lui vantandosi.
Alec non piacque quel suo atteggiamento mentre Izzy era come Max, anche lei affascinato dall'agente. Poi Jason e Michael rimasero soli.
- hai una gran forza. Ti stai prendendo cura di loro e delle persone del centro nonostante tutto - disse Jason ammirandolo.
- se crollo, anche gli altri lo faranno. Dipendono da me - disse Michael. - e poi amo prendermi cura di loro -
- si vede - disse Jason bevendo. - ti vogliono molto bene e ti prometto che troverò Ty e anche che Robert tornerà da te. Questo Valentine va fermato -
- grazie del tuo appoggio - disse Michael sorridendo.
- se vuoi, qualche volta possiamo bere qualcosa insieme o puoi venire a casa mia - disse Jason disponibile.
- sei gentile - disse Michael ringraziandolo.- non è un invito sessuale vero? Perché io amo Robert -
Michael ebbe un piccolo dubbio.
- no. ho già il mio Louis - rispose Jason ridendo. - poi non mischio lavoro e privato -
Michael arrossi e si scusò, accompagnò alla porta e lo salutò.
Intanto Chris si svegliò e si alzò stordito.
Cosa era successo? Perché si sentiva così?
Arrivò al corridoio un po traballante, si senti debole e arrivò Robert a sorreggerlo.
- non dovresti sforzarti - disse Robert preoccupato.
: - ti aiuto a tornare a letto -
- devo andare a casa - disse Chris subito.
- non puoi andare adesso. Non stai bene - disse Robert volendolo aiutare.
- cosa mi succede? - chiese Chris confuso.
- il dottore ti ha sedato e mi sa che il tuo corpo ha reagito male - rispose Robert sincero.
- perché mi ha sedato? - chiese Chris confuso.
- hai avuto una crisi e chiamavi Lola - rispose Robert mentre lo accompagnava di nuovo a letto.
- Lola? Ho chiuso con quella parte del mio passato - disse Chris perplesso.
- magari non è così - rispose Robert. - ci ho messo un po a staccarmi da chi mi ha deviato -
- raccontami - disse Chris curioso. - magari mi aiuterà a staccarmi anche a ne da Tom -
- non sono bravo a parlare di sentimenti - disse Robert avvertendolo.
- parla come puoi - disse Chris rassicurandolo.
Robert si prese tutto il tempo e iniziò a narrare di lui.
Flashback
Veniva da una famiglia ricca, i suoi erano severi e lui faceva il possibile per renderli fieri. Era il figlio e studente modello. Sì era fidanzato e sposato con maryse, la ragazza scelta dai suoi e aveva avuto tre figli.: Poi aveva tradito Maryse e avevano divorziato. Lui si era trasferito con i figli in una villa fuori città. I suoi figli erano l'unica cosa giusta nella sua vita ma non era bravo a dimostrargli affetto. Sbagliava sempre. I ragazzi erano con lui perché la sua ex moglie lavorava molto in giro per il mondo e non poteva portarli dietro. Lei ci sapeva più fare con loro. Di sicuro i ragazzi all'epoca avrebbero scelto di andare con lei se fosse stato possibile. Era diventato preside dell'Eton college dove aveva iscritto Alec mentre Izzy in un collegio femminile. Max andava in una scuola elementare mista sempre privata.
Aveva preso un cavallo a Izzy, comprato i fumetti a Max e libri a Alec. Però sentiva che comprare tutto quello non era sufficiente per guadagnarsi il loro affetto.
Non erano le cose materiali a dimostrare bene.
Ricordò quella mattina che i ragazzi erano a guardare la TV e mangiavano sul divano.
- quante volte vi ho detto di non mangiare sul divano- disse Robert autoritario.
- papà, c'è Thor - disse Max indicando la TV.
Stavano facendo la trailer del film sul dio del tuono. Conosceva la mitologia norrena.
- ci porti - disse Max con gli occhi da cucciolo.
- voglio andarci anch'io - disse Izzy unendosi a lui. Tutti e due si misero nelle orecchie finché non ebbero quello che volevano. Anche Alec si uni a loro. Lui si ritrovò al cinema con i suoi figli. Non sapeva che sarebbe cambiata la sua vita. Quando prese posto con i figli e Max gli offrì i popcorn. prima di sederci, Robert vide un angelo biondo con gli occhi azzurri.
- non ne mangio, Max - disse Robert serio.
- papà, non fare il guastafeste. Non puoi guardare un film senza popcorn - disse Izzy prendendo una manciata e mettendola nella mano del padre.
: mi sono sporcato così - disse Robert a lei.
- papà, goditi il film e assaggia quello che ti diamo - disse Max complice di Izzy.
Alec non diceva nulla e stava leggendo un libro. Poi Robert ritornò a guardare l'uomo. Era da solo.
- dai, Alec. Non fare il secchione - disse Izzy togliendolo dalle mani.
- è il canto del ribelle. Voglio vedere se mettevano qualcosa preso da lì - disse Alec spiegandole.
- allora dovevi prendere i fumetti Marvel - disse Max al fratello.
- papà - lo chiamò Alec per avere un complice.
Robert non lo rispose. Era imbambolato. Non si accorse che i figli lo guardavano preoccupati e poi videro che osservando.
Robert non sapeva che gli succedeva.
Perché non riusciva a togliere gli occhi? Chi era quell'uomo?
I tre si guardarono stupiti ma risero.
- papà, hai visto qualcosa di interessante? - chiese Izzy con un tono malizioso.
- eh? - chiese lui riprendendosi.
- non ti ho mai visto così - disse Max meravigliato.
- ma di che state parlando? Non sono diverso dal solito - disse Robert arrossendo.
Max apri la bocca stupito.
- Dai lasciatelo stare - disse Alec.
Le luci si spinsero e la pellicola parti. Robert guardò verso l'angelo ma il buio glielo impediva. Sì appassionò alla storia soprattutto a quella di Loki. Quando ci fu l'intervallo, Robert andò al bagno e trovò l'uomo biondo.
Sì fermò e si senti agitato.
Come poteva una persona sconosciuta farlo sentire così? L'altro lo guardò intensamente e Robert non se lo aspettava. Non riuscì a parlare e così entrò in un cunicolo. Non si era mai sentito così. Uscì da lì dopo qualche minuto e non trovò più l'uomo dagli occhi azzurri. Forse era meglio. Non avrebbe saputo cosa dire. Si stava asciugando le mani e un tipo si approcciò a lui.
- sei sexy. Voglio scoparti -
-non sono interessato - disse Robert cercando di allontanarsi.
Non gli piaceva quella situazione.
- facciamo il prezioso. Ti sciolgo io - disse il tizio mettendo una mano in mezzo alle gambe.
Robert scattò e gridò: non sono un invertito! Non toccarmi! -
Il tizio non lo ascoltava e prese a toccarlo. Robert non riusciva a reagire. Era paralizzato.
- ti ha detto di non toccarlo! Lascialo stare - disse Michael prendendolo dal colletto.
Robert guardò l'angelo che lo salvava.
Il tizio lo guardò infuriato e disse: - L'ho visto prima io. Tu vai a cercartene un altro -
- tu non hai capito nulla. Non lo lascio nelle tue mani e se continui così chiamo la polizia - disse Michael serio.
Il tizio se ne andò alla parola polizia e Robert vide il suo salvatore avvicinarsi.
- stai bene? - chiese l'angelo porgendogli la mano.
Aveva degli occhi azzurri magnifici.
- ora si. Grazie - rispose Robert prendendo la sua mano. - non mi sono mai trovato in queste situazioni -
- mi dispiace che quel tipo insisteva. Tutti dovrebbero rispettare un rifiuto. No è no. Io lotto anche per questo - disse l'altro si ricordò che non gli aveva detto il nome..- sono Michael Wayland -
- Robert Lightwoood - disse lui presentandosi.
Fu un incontro da favola ma all'improvviso tutto cambiò con una frase.
- non li sopporto quegli depravati - disse Robert omofobo. - un uomo può stare solo con la donna. Gli altri non sono amori ma deviazione -
Michael lo guardò inorridito.
- come scusa? -
- quei deviati non dovrebbero esistere. Sono anche inutili. Non possono avere figli e quindi portano l'estinzione - rispose Robert molto scientifico.
- ma tu sei un ottuso bigotto. Non siamo deviati o inutili. Non è vero che non possiamo avere figli. Siete voi che non pensate che ci sono altre opportunità - disse Michael furioso.
- Pagare e poi togliere il figlio alla propria madre per il vostro egoismo? - chiese Robert a tono.
- sono donne che scelgono di farlo. Non le obbliga nessuno. Ignorante. E poi esistono anche le adozioni - rispose Michael furioso. - adesso vado. Spero che i tuoi figli non siano come te -
Robert lo vide uscire fuori mentre rimase li sconvolto. Quel michael wayland si credeva superiore. Tornò dai figli e il film era ricominciato. Max gli raccontò che si era perso e proseguì con la visione. Ogni tanto le parole di Michael gli tornarono in mente. Maledetto si era insinuato nei suoi pensieri.
Fine flashback
- così ho incontrato Michael - disse Robert ritornando al presente.
- io non ho avuto mai problemi. Non sono omofobo - disse Chris al suo racconto.
-però pensi che il tuo amico ti ha indotto alla omosessualità - disse Robert.
- bisessualità. Tom è bisessuale - disse Chris confidandogli.
- anche Michael lo è. Le nostre storie sono simili - disse Robert stupito.
- io non sono divorziato. Ho tradito la mia Elsa per colpa sua - disse Chris correggendolo.
- io anche ho tradito Maryse ma con una donna. Prima di Michael, non guardavo il corpo maschile - disse Robert sentendosi a suo agio con Chris.
- stessa cosa per me - disse lui capendolo. - non ho mai voluto altri maschi. È successo solo con Tom -
Robert e Chris si capivano e divennero subito amici. Un pensiero era nella sua testa. Lola. Mise le mani nella tasca ma non trovava il cellulare.
- di sicuro l'ha preso Valentine. Non vuole che interferisce con la cura e i medicinali - disse Robert alla sua faccia confusa.
Chris non aveva la forza di alzarsi e disse: - puoi chiedere a Valentine di venire con il cellulare. Voglio avvisare Elsa che non posso tornare a casa e devo inventarmi una scusa -
- ti aiuto io - disse Robert.
Robert andò a chiamò Valentine. Chris si alzò da letto con fatica e andò da Ty ma non c'era. Era preoccupato e Valentine andò verso lui.
- dovresti stare a letto - disse Valentine avvicinandosi. - ti ho portato il cellulare -
Chris chiese un po di privacy e i due se ne andarono. Doveva essere credibile per la scusa per Elsa. Chius chiamò a Elsa.
- ciao, cara. Ascolta, ho avuto un lavoro improvviso e non potrò tornare a casa per i prossimi tre giorni - disse Chris più convincente possibile.
- ma non potevi dirmelo dal vivo? E il cambio di vestiti? Dimmi dove sei e te li porto - disse Elsa stranita.
- sono fuori città ma non c'è ne bisogno. Loro mi forniscono tutto - rispose Chris prontamente.
Elsa capiva che Chris le stava mentendo. C'era qualcosa che non andava.
: - ma Chris... -
- Elsa, devo andare. Mi chiamano. Dai un bacio alla piccola e ti amo - disse Chris chiudendo.
Quella troppa fretta era sospetta. Chris le nascondeva qualcosa e voleva sapere cosa. Ne aveva il diritto, era sua moglie e madre di sua figlia. Chris mise il cellulare sul comodino e poi si alzò di nuovo. Non era facile camminare ma continuò. Cercò di arrivare alla fine del corridoio. C'era un balcone e guardava fuori. C'era tanto verde e si rilassò. La natura gli faceva pensare a casa ma anche alla villa a Napoli. Non riusciva a togliersi dalla teste tutti i ricordi di quel bellissimo weekend. Non doveva pensare al corpo di Tom, ai suoi baci e com'erano perfetti insieme.
La sua mente gli bisbigliava:
' no. È un'illusione. Tu e Elsa lo siete. Tom non è il tuo amore '
Il suo cuore e l'anima invece: ' Tom é la tua vita insieme a Lola e a Indie '
Sì senti in conflitto. Stava impazzendo dentro.
- Chris - disse Ty avvicinandosi.
- la mia testa - disse Chris tenendosela.
: - Chris, hai preso medicine? - chiese Ty preoccupato.
- se si, non prenderle più. Ti distruggeranno. Io riesco ad evitare di prenderle -
Chris non capiva cosa succedeva intorno a lui. Svenne subito dopo. Quando si svegliò, Chris vide che era mattina e Ty era accanto a lui. Era messo a terra ma vigile.
- Ty, che è successo? Come può essere mattina? Prima era pomeriggio - disse Chris confuso.
- ciao, Chris. Ho avuto paura ieri pomeriggio. Stavi male e sei svenuto - rispose Ty alzandosi. - ora come stai? -
- confuso ma bene - rispose Chris sincero.
- una risposta insolita ma ci sono io con te. Ascoltami, non devi mai prendere le medicine che ti danno. Avvelenano la tua mentre e non distingui più quello che reale o meno - disse Ty mettendolo in guardia.
- Ty, ti riferisci alle gocce e alle pillole? - chiese Chris confuso.
- no. Quello è solo l'inizio. Non hai idea di cosa ti faranno - rispose Ty sussurrando al suo orecchio. - non prendere neanche quelle. Ti prego, Chris. Salvati da tutto questo -
Prima che Chris potesse dire qualcosa, Valentine entrò nella stanza.
- disse Ty al suo orecchio prima di allontanarsi.
- buongiorno, Chris. Come stai? Ieri hai avuto un'altra crisi - disse Valentine avvicinandosi. - Ty, la colazione é pronta -
- Buongiorno. Sto bene e ho fame - rispose Chris all'uomo. - poi vorrei parlarti di quello che mi è successo -
- ma certo - rispose Valentine.
- puoi andare con Ty. Lui sa dove si tiene la colazione -

Dopo la colazione...
Chris si alzò e Ty si attaccò al suo braccio. Lo portò fuori dalla villa in giardino dove c'era un tavolo pieno di cose buone. Chris pensò che quel posto era fantastico. Si mise a sedere per mangiare, Robert era vicino a lui e Ty alla sua sinistra. Chris salutò tutti e mangiò bene, chiacchierò anche e poi si senti una specie di campanella. Tutti si alzarono e Chris li seguì. Andarono nella stanza del circolo, tutti si sedettero ma Robert no. Chris vide che era strano e lo vide tenersi la testa come accadeva a lui. Ty e Chris lo guardavano mentre stava avendo quella crisi improvvisa. Si avvicinarono per aiutarlo e sentirono un nome ripetuto ' Michael '. In quel momento Michael era a tavolo con Alec, Izzy e Max e senti il suo Robert che soffriva e lo chiamava. Non poteva stare li. Doveva tornare in quel posto. Ma quando si alzò da tavolo all'improvviso, il cellulare squillò. Era Jason. ' incontriamoci davanti al Big Ben '

- ragazzi, ho un appuntamento con Jason. Tornerò appena posso - disse Michael avvertendoli.
Michael corse da Jason mentre sentiva Robert e anche Ty. Sentiva che Ty era vicino a Robert.
Forse la sua connessione era confusa.
Non voleva Ty in quel posto ma se era così, sapeva dov'era.
- ciao, Jason. So dove è Ty - disse Michael appena fu davanti a lui.
- ciao. L'hai visto? - chiese Jason tirando fuori il cellulare.
- ma non puoi dire a nessuno come lo sai. Io ho una connessione con lui. Lo sento quando mi chiama - disse Michael confidandosi. - so che ti sembrerà da pazzi ma mi devi credere -
- non sei il primo che vedo - disse Jason tranquillamente. - Quindi dove si trova? -
Michael stava rispondendo quando il suo cellulare squillò. Era un numero sconosciuto.
- buongiorno. Sono kit. Un ragazzo mi ha dato il suo numero per farle sapere che ha bisogno di aiuto. È nella villa del circolo - disse Kit spiegandogli.
- lui come fatto? - chiese Michael subito.
- é bellissimo... cioè occhi grigi e capelli neri - rispose kit.
- è il mio Ty - rispose Michael sorridendo. - grazie -
- sei suo padre? - chiese kit curioso.
- si e ti ringrazio di cuore - rispose Michael veramente grato.
- volevo aiutarlo. Mi sembrava come un uccellino in gabbia - disss kit sincero.
- l'hai fatto - rispose Michael rassicurandolo. - ora ci penso io a salvarlo -
- mi farà sapere quando sarà libero - disse Kit stregato da quel ragazzo.
- certo. Sarai il primo a saperlo, kit - disse Michael promettendolo.
Dopo la chiamata, Michael diede una seconda prova a Jason e lui gli mise una mano sulla spalla.
- liberaremo entrambi - disse lui promettendolo.
Robert era nella sua camera, Valentine aveva usato delle gocce per calmarlo e adesso era sul letto. Poi era andato in bagno. Chris era preoccupato per lui quindi andò a controllare. Robert era nudo e si stava toccando il pene. Ricordò che lo faceva anche lui, si dava piacere per Tom e senti l'altro chiamare ' Michael '.
Veniva anche lui voglia di toccarsi. Chris si mise contro il muro e infilò la mano nella tuta così da afferarsi il pene. Nella sua mente apparve Tom nudo.
Vedeva loro due nella loro casa. Lo stavano facendo in giardino e Tom era sopra di lui. Quando qualcosa lo fermò.
- Chris, cosa stai facendo?- chiese Valentine entrando nella stanza di Robert.
- io... -
- oh Michael - gridò Robert dal bagno.
- non va bene per nulla. Sono deluso - disse Valentine. - vi state facendo prendete di nuovo dalle deviazioni. E' ora che passiamo ad un nuovo livello. Chris, ora vedrai come noi agiamo al di fuori delle medicine -
Non sapeva perché ma una parte di sé aveva paura. Tutti e due furono portati in una stanza con le vasche.
- no, non voglio entrare - disse Chris vedendo il ghiaccio.
- è per il tuo bene - disse Valentine.
Chris venne spogliato e messe dagli infermieri nella vasca. Stessa cosa accadde a Robert. Gli misero altro ghiaccio. Avevano solo la testa salva da esso.
- starete qui finché non capirete - disse Valentine deciso.
Michael e Tom erano al sole eppure sentirono freddo.
- Robert -
- Chris -
Entrambi chiamarono i loro nomi ad alta voce. I due corsero e si scontrarono.
- scusami - dissero entrambi in coro. Micheal e Tom si guardarono e in un primo momento il secondo penso di trovarsi davanti Adam. C'era qualcosa che gli diceva che non era così.
- tu sei Adam? O un lontano parente ? - chiese Tom sconvolto.
- mi chiamo Michael Wayland. Non sono Adam- rispose l'altro aiutandolo ad alzare.
- scusami. Io sono... -
- Tom hiddleston. Vado matto per i tuoi lavori e adoro la persona che sei - disse Michael sincero - mi piacerebbe restare qui a parlarti ma non posso. Ho una persona che soffre -
- pure io - disse Tom capendolo. - é un piacere averti conosciuto -
- il piacere è stato mio - disse Michael stringendosi per la mano.
Qualcosa accadde. Sentirono due connessioni che si incontrarono e videro la stanza con due vasche.
Non riuscirono a vedere altro ma sentirono il freddo. Lo stesso che avevano avvolto il loro corpo.
- l'hai visto anche tu? - chiese Michael subito.
- si. Solo che vorrei sapere cosa c'è in quelle vasche - rispose Tom. - non é un caso che abbiano avuto la stessa visione. Siamo collegati -
- so dove si trova Robert. Se c'è anche la persona che ami, allora sono insieme e abbiamo un motivo in più per unire le forze - disse Michael prendendo la mano. - vieni con me -
Michael lo guidò fino alla villa. Tom gli sembrava familiare anche se l'aveva vista sfocata.
- riproviamo qui - disse Michael a Tom.
Si presero per mano e si concentrarono ma non riuscivano a vedere. Non capivano perché. Ma Michael sentì Ty. Lo sentiva che era agitato per qualcuno.
- ho sentito mio figlio - disse Michael a Tom,
Gli mostro una foto e Tom lo trovò veramente un ragazzino bellissimo.
- puoi aiutarmi a sentire o vedere di più? - chiese Michael da padre.
- certo che ti aiuto - disse Tom pensando Lola. - sono padre e anche se non lo fossi stato lo avrei fatto lo stesso -
- sei il migliore - disse Michael grado.
- non é vero. Sono solo un semplice uomo - disse Tom. - adesso proviamo -
Michael e Tom si presero per mano e pensarono a Ty ma accade una cosa strana, la visione che videro era di un ponte e un ragazzo biondo e uno dai capelli rossi.
Michael apri gli occhi e senti che uno dei due ragazzi era Sebastian.
- mio figlio è qui a Londra. Lo sapevo che non era morto - disse Michael piangendo dalla gioia.
- hai un altro figlio? - chiese Tom mettendogli una mano sulla spalla.
- si, mi hanno fatto credere che era morto e invece sentivo che era vivo anche se poteva sembrare da pazzi - rispose Michael.
- ti hanno fatto credere che tuo figlio è morto e te ne hanno rapito uno assieme al tuo amore ma chi c'è la tanto con te? E soprattutto perché? - chiese Tom sconvolto. - Cosa puoi aver fatto di tanto male tu? -
- ho rifiutato l'offerta del diavolo - rispose Michael serio.
- diavolo? Di chi parli? - chiese Tom confuso.
- di Valentine Miller - rispose Michael sincero. - é una persona orribile -
Tom non poteva credere alle sue orecchie.
- Ho perso anche mia moglie. Lei è morta dando alla luce nostro figlio-
- mi dispiace - disse Tom a Michael per la morte della moglie.
Se Chris era finito nelle mani di quell'uomo. Se il comportamento assurdo era colpa di Valentine.
- cosa ha fatto a Robert? - chiese Tom cercando di incastrare i pezzi.
- ma tu sai che cos'è questa "villa"? - chiese Michael all'improvviso.
- no. Che cos'è? - chiese Tom curioso ma anche spaventato.
- è una clinica o meglio una setta chiamata il circolo e Valentine fa il lavaggio al cervello a tutti - rispose Michael mettendolo a corrente. - qua praticano la terapia curative -
La vasca, il freddo e Chris era lì dentro di sicuro. Ecco cosa aveva portato Chris a lasciarlo. Quella terapia.
Come ci era arrivato a tutto questo? Perché si era affidato a quell'uomo? Perché non aveva creduto al loro amore?
- lo so che ti stai facendo delle domande. Me le sono fatte anch'io sai - disse Michael conoscendo quello sguardo. - ma sappi una cosa, Valentine é un manipolatore e colpisce chi è più fragile -
- Chris é fragile - disse Tom conoscendo il suo amore.
- Robert può sembrare un uomo duro ma è fragile - disse Michael spiegandogli. - conosco la sua anima tormentata e Valentine ha fatto leva su quelli. È quello che gli riesce meglio -
Tom guardò la villa che teneva prigionerio il suo Chris e decise di avvicinarsi al cancello.
- vuoi arrampicarti? - chiese Michael vedendo il suo sguardo.
- devo salvarlo - rispose Tom deciso.
Michael era con lui e insieme stavano scavalcando il grande cancello. In due veniva più facile perché si davano una mano. Entrarono nel giardino e pian piano si avvicinarono alla struttura. Michael si mise a quattro zampe e prese a camminare così per non essere visto ma per Tom era più difficile. Avrebbe dovuto mettere troppa pressione sulle mani. Tom si sforzò e segui a Michael. Sentiva dolore ma non si fermò. Doveva salvare Chris. Arrivarono dal retro e c'era una porta. La trovarono aperta. Michael ci entrò e Tom lo segui mentre si massaggiava le mani.
La cucina era vuota e Michael apri il frigo.
- ti sembra il caso? - chiese Tom serio.
Michael prese una salsa verde e la annussò.
- Sa di medicinale - disse Michael facendogli onorare.
- è vero - rispose Tom concordando. - Pensi che mettono le medicine nel cibo? -
- si - rispose Michael mettendosela in tasca. - la faremo analizzare -
Con molta attenzione, Michael apri la porta e controllò il fuori.
- possiamo andare - disse lui sicuro.
Arrivarono verso le scale e tutto sembrava stranamente facile. Poi decisero di fermarsi in un punto nascosto e aspettare.
Valentine camminava e si avvicinò alle scale. Due uomini si avvicinarono e lo avvisarono.
- dottore Miller, tutti dormono -
- bene, i miei angioletti - disse Valentine.
Una rabbia c'era in Michael a quella parola. Tom vide che Michael stava per agire d'impulso ma lo fermò.
- è il suo gioco. Forse sa che siamo qui - disse Tom pensandosi bene. - dobbiamo agire di astuzia -
Michael si calmò a quelle parole e guardava Valentine.
- la pagherà tutte quel maledetto - disse lui deciso.
- lo faremo arrestare - disse Tom rassicurandolo.
Aspettarono tanti minuti prima che Valentine se ne andò e loro salirono sopra. Erano nel corridoio e Michael e Tom guardarono i nomi sulle porte e videro ' Robert ', ' Ty " e 'Chris '.
Aprirono le porte e non c'erano.
Valentine maledetto!!!!
Valentine guardava Robert e Chris nei lettini con mani e piedi legati.
- ora non lo comprendete ma é per il vostro bene -
Michael e Tom salirono più su e c'erano porte senza nome. Erano tutte chiuse a chiave.
Valentine prese il cellulare e disse: - polizia, mi sono entrati due uomini in villa e ho dei pazienti spaventati -
La polizia arrivò alla villa e prima che Michael e Tom uscirono da lì, furono presi.
- ma che fate? - chiese Tom all'uomo.
- siete in arresto - rispose l'agente mettendogli le manette.
- state sbagliando persona. È dottore Miller che deve essere arrestato - disse Michael cercando di lottare.
Sì ritrovarono nella macchina della polizia e Valentine sorrideva malignamente dalla finestra.

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