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capitolo 44

Buongiorno a tutti,
dopo i freneti giorni di festa e impegni varie, eccomi di nuovo qui.
Aggiornarò oggi più capitoli.
Buona lettura...

Chris andò dall'amica di Elsa ma non dimenticò di portare qualcosa con la scusa della madre. Tom si fermò da Eddie dove trovò anche Jason.
- non sapevo che vi conoscevate - disse Tom sorpreso.
- io e Colin ci conosciamo da vecchia data - disse Jason messo come un re sul divano. - Eddie invece mi adora -
- lo sopporto per Colin - disse Eddie a Tom.
- hai ferito il mio cuore - disse Jason toccandosi il petto.
- ecco vedi. è un buffone -- disse Eddie alzando gli occhi al cielo.
- non dargli retta. Non vuole ammettere che sono fantastico - disse Jason a Tom.
- sono pazzo di te - disse Eddie ironico.
Di sera, Chris usci di nascosto dal giardino e trovò suo padre.
- Figliolo, dove vai? - chiese lui curioso.
Craig aveva capito che Chris stesse facendo qualche schiocchezza. Doveva impedirlo. Non voleva che qualsiasi cosa fosse, rovinasse il matrimonio del figlio e di Elsa. Era sicuro che centrasse quel Tom. Aveva una brutta influenza su Chris.
- volevo fare una passeggiata - disse Chris semplicemente.
- so che sei nervoso. È naturale ma non dovresti allontanarti da Elsa. Può avere la piccola all'improvviso - disse suo padre cercando di riportarlo dentro. -oppure c'è qualcosa più importante di loro due?
Chris avrebbe voluto dirgli che Elsa e la piccola erano importanti per lui ma c'era anche Tom, il suo vero amore. Gli mancava già e voleva andare da lui anche per abbracciarlo soltantamente. Non poteva dire nulla di questo e così come un bravo bambino rispose con la frase ' hai ragione, papà. Torno a letto.
- sei un bravo figlio. So che non mi deluderai mai - disse Craig sapendo che il figlio teneva molto al loro rapporto.
- certo, papà - disse Chris.
Rientrò dentro e iniziò a pensare che suo padre non sarebbe stato molto favorevole nella sua relazione con Tom. Gli feceva male quel pensiero. Lui e suo padre erano veramente uniti. Sì mise alla finestra e guardò il cielo. Sperava che andasse tutto bene.
Non riusciva a dormire. Gli mancava molto Tom. Doveva vederlo. Fece un secondo tentativo e uscì dalla finestra. Era il piano terra per fortuna. Controllò che non ci fosse suo padre e corse via. Erano 2 notte. Sali le scale antincendio e Tom aveva la finestra aperta. Era un incosciente. Entrò dentro e si mise su di lui.
Tom senti qualcuno addosso e stava per mettersi urlare ma Chris gli tappò la bocca. - sono io ma poteva essere un ladro o uno stupratore quindi ti devo punire così imparerai la lezione - disse Chris togliendogli la mano.
- avevo caldo e poi speravo che arrivavi - disse Tom sincero. - come vorresti punirmi? -
- Tom, ti ho sentito parlare. Tutto bene?- chiese James fuori alla porta.
- si, papà. Torna a dormire - rispose Tom con un tono tranquillo.
- anche tu e grazie per avermi ospitare per stanotte - disse James prima di allontanarsi.
Sentirono i passi allontanarsi e Tom baciò subito a Chris. l'attimo dopo, la porta si spalancò e la luce fu accesa.
- beccati - disse James guardandoli. - Chris, tu non dovresti essere qui e Tom non si dicono le bugie ai genitori -
- papà, non ho più 15 anni. Dai, esci - disse Tom arrossendo come un adolescente.
- ma vi state comprando come tali. Chris, vai da tua moglie. Appena avrai chiuso, potrai stare con Tom ma fino a quel momento non vedetevi - disse James cercando di proteggere il cuore di Tom.
- papà, sono un adulto. Prendo le decisioni da solo - disse Tom portando a sé Chris. - se voglio stare con lui nel mio letto, lo farò anche se tu non approvi -
James li guardò e sospirò.
- fai come vuoi. Buonanotte -
Lui se ne andò e Tom guardò Chris.
- stavamo parlando che volevi punirmi ma poi tra le braccia sembri un cucciolo - disse Tom dimenticando subito l'interruzione.
- te lo faccio vedere io chi è il cucciolo - disse Chris girandosi e saltandogli addosso. - ti mangio tutto -
James sentiva i due ridere e divertirsi.
Sembravano così felici. Sperava che sarebbe durata, specialmente per Tom. Non voleva vederlo ancora spezzato da un idiota. Tom e Chris stavano sotto le coperte a baciarsi e accarezzarsi. Sì addormentarono teneramente solo quando il cellulare di Chris squillò, si svegliarono.
Era sua mamma.
- Chris, ci siamo. Stiamo portando Elsa in ospedale. Devi venire qui. Io ti ho coperto ancora ma devi essere più prudente. Non era il caso che uscivi di notte - disse sua madre giustamente.
- lo so ma non mi sono trattenuto - disss Chris. - ora vengo subito -
Dopo la fine della chiamata guardò Tom.
- devo andare. La bimba sta per nascere - disse Chris prendendo la maglietta. - ti chiamo appena è nata -
- certo - disse Tom sedendosi.
Chris gli diede un bacio e disse: - a dopo -
Chris prese un taxi e appena fu in ospedale corse dai suoi e la famiglia di lei.
- elsa? Come stai? La bimba? - chiese lui preoccupato.
- stanno bene. Lei ti aspetta in sala parto - rispose la madre di Elsa. - non farla aspettare ancora -
Sentì una durezza in quelle parole. Sapeva di meritarlo. Chris raggiunse la sala parto e prese la mano di Elsa.
- scusami, sono qui - disse lui affettuoso. - come stai? -
- felice che sei qui - rispose Elsa. - non potevo farlo da sola -
Chris le diede un bacio sulla testa e iniziò il parto. Lui la aiutò con la respirazione e tutto il resto. Poi si senti il pianto di una bambina. Era nata. Chris la guardò e se me innamorò. La sua piccola.
Dopo la pulitura dal sangue, la portarono tra le braccia di Elsa e Chris guardava quel piccolo miracolo.
- è bellissima - disse Elsa commossa.
- è perfetta - disse Chris incantato.
Era un'emozione descrivibile. Chris uscì fuori dalla sala e andò dalle due famiglie per annunciare che era nata e parlava così emozionato della piccola. La descriveva nei minimi particolari. Chris era preso dalla piccola. Andò a guardarla nel reparto neonatale. Era con la faccia contro il vetro.Sua madre si avvicinò a lui.
- è bellissima - disse lei con sorriso.
- non me lo sarei perdonato se non ci fossi stato - disse Chris sincero.
- lo so. Ti conosco, figliolo - disse lei accarezzandogli la guancia. - dovresti chiamarlo per dirglielo -
Sapeva che sua mamma aveva capito.
- figliolo, devi dirlo a più presto a lei. Non merita questo lo sai -
- mamma, grazie per essere compressiva - disse Chris abbracciandola.
- sei mio figlio. Ti vorrò sempre bene, anche se sbagli in certe cose - disse lei stringendo.
- papà, non lo accetterà vero? - chiese Chris guardandola.
- non sai nulla - disse capendo dopo un attimo di confusione.
- dirmi cosa? - chiese lui confuso.
- sediamoci - disse lei prendendogli la mano.
Chris si lasciò portare alla sedia.
- io non posso dirtelo. Deve essere lui a parlare -
- lui chi? - chiese Chris confuso.
- Tom - rispose lei sincera.
- capisco. Quando vorrà, me ne parlerà come sempre - disse Chris appoggiandosi alla spalla di lei. - la vita è così complicata. Sembra che i casini non finiscono mai -
- non darti pena. Le cose andranno meglio - disse la madre confortandolo.
Qualche minuto dopo, decise di chiamare Tom.
- ciao, scusami se ti chiamo solo adesso. È  nata. È bellissima - disse Chris con un sorriso. - puoi venire. C'è l'orario di visita -
- ciao, Chris. Sono felice per te e anche per Elsa. Non vedo l'ora di vederla - disse Tom. - chiamo Lola e arrivo. A dopo. Ti amo -
- anch'io - disse Chris sottovoce con un sorriso meraviglioso. - a dopo -
Tom andò in camera di Lola, lei era a telefono e rideva. Parlava con Bella di quel Holland. Non vedeva l'ora di conoscerlo. Voleva sapere la sua bambina con chi usciva. Lola notò lui sulla soglia della porta e così salutò Bella per fargli segno di entrare.
- ciao, papà. hai bisogno di qualcosa? Io devo andare in biblioteca a studiare - disse Lola omettendo che ci andava per vedere l'amico. Non avevano un appuntamento. Si erano ritrovati tre volte nello stesso orario e dal quel momento ci andava solo per vederlo qualche minuto o un attimo breve.
- non puoi andarci dopo? Volevo che mi accompagnavi in un posto - disse Tom sedendosi.
- in che posto? - chiese lei curiosa.
- La figlia di Chris è nata - rispose Tom con un sorriso. - verresti con me a trovarla?-
- siiii. Per lei posso fare un'eccezione - rispose Lola alzandosi. - Vado a farmi bella -
- ma tu sei già bellissima - disse Tom vedendola con mani nell'armadio.
- tu sei di parte - disse Lola uscendo un vestitino bianco.
- aspetto fuori - disse Tom uscendo.
Andò in camera e prese il regalo per Indie Rose. Lo mise nella borsa a tracolla e poi Lola lo raggiunse. Sembrava un fiore.
Uscirono di li, presero dei fiori per la neo mamma. I due raggiunsero l'ospedale, Tom vide Angel e andò da lei per chiedere informazioni sulla stanza. Angel abbracciò entrambi e poi indicò il reparto e la stanza.
Tom e Lola erano fuori dal corridoio, c'era un bel po di gente nella stanza e  aspettarono che qualcuno uscisse per non creare troppa confusione alla neo mamma. Liam vide Tom e lo raggiunse.
- ciao, non entri? -
- ciao, Liam. Tra un po - rispose lui un po nervoso.
- paura di tutte quelle donne, vero? Sono molto esaltate. Ti capisco - disse Liam sdrammatizzando.
Aveva capito che c'era qualcosa che non andava. Lola percepì anche il nervosismo del suo papà  e gli prese semplicemente la mano per calmarlo.
- ciao, Liam - disse lei salutandolo.
- ciao, bellissima - disse Liam sedendosi.
Tutti e due volevano calmarlo.
- chiamo Chris -
- tranquillo, possiamo aspettare. È un momento importante per lui e Elsa. Il suo posto è accanto a lei - disse Tom fermandolo.
- ma anche tu sei importante per lui - disse Luke uscendo..- ha bisogno anche di te -
Tom si ritrovò in mezzo ai due fratelli di Chris. Loro erano così premurosi.
Lo sarebbero stato lo stesso dopo della verità? Oppure lo avrebbero accusato di aver rovinato il matrimonio di Chris?
- siete gentili a preoccupavi ma non c'è ne bisogno. Dovreste stare con Elsa... - disse Tom. - vostro fratello e la vostra nipotina -
- ma noi vogliamo stare qui - disse Liam infilando  le diita nei capelli di Tom. - le coccole non sono solo per i neo genitori ma anche per te -
- Liam ha ragione. Sei di famiglia per noi - disse Luke con un sorriso.
Tom si trovò nelle braccia di entrambi.
Lo stavano coccolando e Lola sorrise. Il suo papà era molto amato e aveva proprio bisogno dell'affetto dei fratelli di Chris. Il nervosismo di Tom svani con le dolci premure dei due. Leonie era sulla soglia della porta e aveva visto tutta la scena. Sorrise mentre guardava i suoi ragazzi coccolare Tom. Immaginava che non fosse facile per lui tutto ciò. Lola la vide e andò a salutarla e farle le auguri.
Leonie la abbracciò e Tom guardò la scena. Tom percepiva che famiglia di Chris li amava molto. Leonie si comportava da nonna con Lola mentre i fratelli di Chris come un cognato.
- figlioli, che ci fate qui? I festeggiati sono dentro - disse Craig interrompendo quel bel momento. - potete stare in un altro momento con Tom e la sua figlia. Cara, vieni anche tu dentro -
Aveva dimenticato per un attimo il problema Craig. Eccoli lì a difendere la sua famiglia da lui.
- Craig, sei scortese!!! Tom e Lola sono ospiti e sono venuti a fare i loro auguri - disse Leonie subito.
- papà, anche loro fanno parte della famiglia - disse Luke protettivo.
Tom apprezzava che loro difendevano lui e Lola ma non voleva creare problemi nella famiglia di Chris.
- tranquilli, andate pure. Aspetterò il mio turno con Lola - disse Tom sacrificandosi come sempre.
Craig fece un'espressione soddisfato e lanciò uno sguardo come per dire ' bravo, è quello il tuo posto '-
Tom capi subito e non replicò.
- chiamo Chris - disse Leonie. - lo avverto che tu e Lola siete qui -
Craig stava per fermarla ma era già entrata. Luke e Liam decisero di raggiungerla. Volevano lasciare Tom, Chris e Lola da soli.
Leonie si avvicinò al figlio e disse: fuori c'è Tom con Lola -
Chris fece di tutto per non illuminarsi a quel momento con Elsa li vicino ma non ci riuscì.
- perché non sono entrati? - chiese Chris confusi.
- non volevano creare confusione in stanza -  rispose Leonie.
- è sempre il solito. Portò la piccola fuori - disse Chris con un sorriso.
Elsa guardò Chris prendere la piccola dal lettino.
- la porto fuori a conoscere Tom e Lola -
- perché non entrano? Ci sono problemi? - chiese lei confusa.
Chris alzò le spalle prima di uscire e lei guardò Leonie confusa.
Tom si girò appena senti dei passi. Sperava che non fosse Craig Hemsworth. Ma qualcosa gli diceva che era l'amore della sua vita con in braccio la piccola. Forse era quella fragranza nell'aria. Tom si alzò, i due si sorrisero e si avvicinarono lentamente.
- Tom -
- Chris -
Lola si mise in disparte per lasciarli lo spazio giusto.
- è bellissima - disse Tom ammirandola.
- si. La vuoi tenere? - chiese Chris avvicinandosi la piccola alle sue braccia.
- sarebbe un vero onore - rispose Tom emozionato.
Sì ritrovò quel batuffolo nelle braccia e gli sorrideva.
- le piaci - disse Chris sorridendo.
Tom restò stregato da indie rose mentre gli accarezzava il viso dolcemente, lei gli prese un dito e faceva un bel sorriso. Tom senti un legame tra lui e la piccola. Lola guardava la scena e sentiva felicità e malinconia. Lei e suo papà non avevano avuto quel momento.
- Chris, posso metterla in braccia a Lola? - chiese  Tom percependo la piccola..- la piccola la vuole -
- la vuole? Mi stai dicendo che è come noi? - chiese lui stupito.
- non la senti? - chiese Tom confuso.
Chris ci mise un po ma poi senti come Lola e Indie rose si guardavano e si cercavano. Lola era rimasta ferma ma si senti spinta verso la piccola come se fosse connessa con essa.
Era come un invisibile filo la stava tirando verso di lei e se non ci fosse andata, avrebbe sentito un male fisico. Non si combattere contro un legame simile. Lola la raggiunse e toccando il suo dito, senti come se il loro legame si fosse rafforzato. Lola aveva paura di prenderla in braccio ma suo padre la rassicurò e la mise nelle sue braccia. Chris e Tom guardavano la scena e sentivano che adesso le due erano connesse. La gente iniziava a lasciare la stanza, Tom si fece di coraggio e andò da Elsa. - ciao, neo mamma - disse lui con i fiori e i palloncini.
- ciao, Tom. Finalmente sei entrato - disse lei con un sorriso.
- non volevo creare più confusione - disse Tom mettendo il palloncino a terra e appoggiando i fiori sul comodino. - tu e Chris eravate già occupati... -
- tu non crei disturbo, Tom. Sei importante per noi e vorrei che tu fossi il padrino della piccola.  - disse lei sconvolgendolo. - Poi anche Chris lo vorrebbe. Non esiste miglior persona per questo ruolo. Tu sarei perfetto -
Quella richiesta fece venire i sensi di colpa a Tom.
- sono lusingato ma penso che dovresti chiedere a qualcuno che può esserci sempre. Io vivo a Londra e... -
- c'è qualcos'altro che te lo impedisce vero? - chiese Elsa all'improvviso.
- di cosa parli? - chiese Tom con timore.
- vederci con Indie Rose ti farebbe pensare sempre che tu non hai avuto la stessa opportunità con Lola. Mi dispiace che non hai vissuto quello che stiamo vivendo ora. Ora che sono mamma capisco di più queste cose - rispose  Elsa.
Chris entrò con la piccola e Lola a salvare Tom da qualsiasi situazione si era creata. Lola andò a salutare e dare un bacio alla neo mamma.
- auguri. Indie rose è meravigliosa. Non ho mai una bambina così. È molto speciale - disse Lola con sorriso.
- si. È perfetta - disse Elsa allungando le braccia.
Chris rimise la piccola nelle sue braccia e Lola non voleva separarsi da lei già ma l'orario era scaduto.
- torneremo a trovarvi - disse Tom ai due. - ora è meglio andare. Avete bisogno di riposare -
Tom e Lola salutarono Elsa e piccola e poi Chris. Non fu facile allontanarsi, sentivano già un dolore e li guardarono attraverso il vetro.
Chris si girò un attimo e sembrava che anche la piccola li guardava. Elsa si girò per vedere cosa stavano osservando i due ma non vide nulla. Era confusa. Tom e Lola uscirono dall'ospedale e il primo ricevette un messaggio.
' mi dispiace che non ti ho potuto salutare come si deve '
Tom: ' tranquillo, non potevi certo baciarmi davanti a lei. Capisco la situazione '
' vorrei che fosse diverso ma aspetta solo che le parli e poi saremo sempre insieme '
Tom: 'aspetta che sia uscita dall'ospedale. Non voglio che ha problemi di nessun tipo '
' hai ragione tu. Tanto non manca molto. Vengo da te stanotte '
' ti lascio la finestra aperta. A stanotte '
Notte...
Valentine era entrato nell'azienda di James, non è stato difficile perché aveva distratto uno lavoratore e si era fatto il doppione della chiave.Sapeva bene dove andare, si muoveva come se possedeva quel posto e raggiunse il laboratorio. Uscì i fogli e iniziò la sua opera. Stava creando delle gocce particolari per i suoi scopi. Doveva controllare di più la mente di Chris. Non voleva che Hiddleston Jr rovinase tutto con le sue depravazioni. Passò tutta la notte a creare più boccette possibili di quelle gocce.
James l'avrebbe pagata cara per il suo rifiuto. Avrebbe visto il figlio in mille pezzi.
Da quella notte passano 4 giorni, Elsa era uscito da ospedale e finalmente Chris avrebbe parlato con lei. Prima però Chris portò la piccola a fare una passeggiata con Lola e Tom.
Erano nella zona Hampstead, un posto meraviglioso con case coltellate di fiori. Sembrava fatato. I 4 passeggiavano come una famiglia.
Lola mangiava un bel gelato e ascoltava suo papà raccontate di quel quartiere. Chris portava la carrozzina con la piccola che aveva un bel sorriso.
- le piace questo posto - disse Tom osservando la piccola.
- la nostra Indie Rose ha già Buon gusto - disse Lola sorridendo.
,- perché non ci sentiamo qui? - chiese Chris all'improvviso accanto ad una panchina. - ho qualcosa da darti Lola -
- c'è una ricorrenza? - chiese Lola confusa.
- nessuna. Volevo fare solo un regalo. Tu sei importante. Tu sei una figlia per me come indie rose - disse Chris porgendoglieli. - spero che ti piacciono -
Lola appoggiò un attimo i due regali e lo abbracciò di slaccio, dicendo: - grazie, papà -
Chris sorrise e la strinse.
- di nulla, principessa -
Tom guardava la scena commosso mentre la piccola indie rose gli prese il pollice.
- ti piace il mio dito - disse lui con un sorriso.
La piccola lo portò al sua bocca e lo succhiò come un cuccio. Si addormentò così. Lola li apri e vide il portagioie e il pendente con i fiori gialli dentro.
- wow! Non ho parole... grazie. Li amo - disse Lola felice. -poi adoro il giallo -
Lo abbracciò ancore e poi diede il pendente a Chris.
- me lo metti, papà - disse Lola girandosi.
- certo - disse Chris aprendo il gancetto.
Chris mise il pendente al collo di Lola e lei sorrise. Lo toccò e guardò i suoi papà.
- è bellissimo - disse Tom guardando il pendente. - io ho anche qualcosa per Indie Rose. Non è una cosa per adesso ma me la immagino quando lei sarà grande -
Lui uscì il pacchetto dalla tasca.
La piccola sentiva che c'era qualcosa per lei.
- guardate, ha aperto gli occhietti - disse Lola accorgendosi. - mi sa che hai sentito che era per lei. È una streghetta -
- guarda, Indie Rose. È un regalo per te da parte dell'altro papà - disse Chris mostrandoglielo.
La piccola agitò le braccia allegramente. Era contenta e tutti e tre lo sentivano.
- ora lo apro per te -
Chris tolse la carta da regalo, apri il pacchetto e ci trovò un bellissimo braccialetto con una rosa.
- wow! È stupendo. Ti piace, piccola? -
La piccola lo toccò con le sue ditine e guardò Tom. Gli fece un sorriso e gli comunicò qualcosa tramite il legame con lui. Sentiva che la piccola era felice del suo dono. Desiderava che la prendeva in braccio e lo fece. Senti ancora di più il loro legame. Senti che sarebbe impazzito senza di lei, Lola e Chris al suo fianco.
Tom diede i suoi regali a Lola, lei scartò il primo e trovò un adorabile peluche. Poi apri il piccolo pacchetto. Lola lo adoro subito. Un piccolo anello con pietra azzurra.
- oh papà - disse Lola abbracciandolo. - lo adoro come anche il peluche ma questo anello è strepitoso -
- vuoi che te lo metta? - chiese Tom sorridendo alla figlia.
- si - rispose Lola mettendo la mano avanti.
Tom glielo infilò alla mano destra. Lui aveva sentivo e capito che Lola era emozionata e non era riuscita a chiedergli di metterle l'anello.
Lola amava i suoi regali. Quel momento dei regali fu speciale.
Continuarono la passeggiata e si trovarono in una stradina senza rendersi conto. Si guardarono intorno come si fossero persi ma non sapevano che qualcosa li attendeva.
Furono come attirati come una calamità verso qualcosa e rimase a bocca aperta quando vivere la casetta abbandonata con il giardino.
Tutto gridava ' casa '
- è lei - disse Lola entusiasta. - papà, è perfetta -
Lola teneva la piccola in stile re leone per mostrarle le casa.
- ti piace, sorellina? -
La piccola agitò le braccia felice.
- Lola, non tenere così tua sorella. Non è Simba - disse Tom riprendendola.
- ma a lei piaceva - disse Lola al suo papà. - ma ho capito che avevi paura che cadesse. Tranquillo, non sarò una sorella maggiore sconsiderata. La proteggerò da ogni pericolo -
- papà non l'ha mai pensato. Sai che sarei una perfetta sorella maggiore. Ti abbiamo visto con Julian - disse Chris avvicinandosi.
Lola gli sorrise e poi mise la mano sul cancelletto della cassetta. Era aperto. Lei lo spinse un po e ci entrò.
- Lola, esci. Non puoi stare li - disse Tom agitato che qualcuno la vedesse.
Chris entrò dentro e gli sembrò di avere un altro bambino. Tom dovette entrare per fermarli, erano entrati anche in casa e li raggiunse. Lola e Chris parlavano come la potevano sistemare.
- ehy, siete due sconsiderati. Non si entra in una proprietà che non ci appartiene - disse Tom facendo quello responsabile. - poi Chris, non puoi portare qui dentro Indie. Potrebbe cadere qualcosa -
- la fai troppo tragica - disss Chris tranquillamente.
- papà, guarda - disse Lola attirando la sua attenzione sulla casa.
Tom guardò e vide che era lo studio di un artista del passato.
- wow -
Tom rimase incantato da ciò. Non solo il fuori era nel suo stile ma anche dentro. Era perfetta.
- la amo già. La voglio prendere - disss Tom felice. - certo se volevo anche voi. Dobbiamo essere tutti d'accordo -
Chris, Lola e anche Indie alzarono la mano felici. Quella sarebbe stata la loro nuova casa.
Tutto era perfetto. Tutto era pronto. Tutto stava per iniziare. Chris aveva salutato tutti e due per andare da Elsa. Doveva dirle la verità. Era arrivato alla casa dell'amica di Elsa quando era spuntato Valentine.
- ciao, Chris. Sono qui perché non rispondi più alle mie chiamate. Mi sono molto preoccupato, anche per la brutta situazione che hai vissuto in Russia. Ne vogliamo parlare. Andiamo nel mio alloggio - disse Valentine subito.
La piccola iniziò a piangere alla vista e alla voce di Valentine. Sentiva che era cattivo Chris la prese in braccio per calmarla ma non sembrava fargli effetto così decise di portarla dentro, facendosi lasciare l'indirizzo da Valentine.
- dove vai? - chiese Elsa dopo che Chris calmò la bambina.
- ho incontrato un vecchio amico e mi ha dato appuntamento ora - rispose Chris mettendo la piccola nella culla.
- ma sei appena tornato - disse Elsa.
- mi dispiace, Elsa ma devo uscire - disse Chris di fretta.
Elsa era sempre più confusa. Non riconosceva più Chris.
Chris corse da Valentine che aspettava nella camera d'albergo. Bussò e lui gli aprì.
- c'è una ragione se non ti ho risposto. Volevo dirtelo di persona - disse Chris con decisione.
- dimmi cosa? - chiese Valentine serio.
- voglio smettere con la terapia. Non è più bisogno. In queste settimane ho avuto modo di guardarmi dentro e ho capito cosa voglio - disse Chris senza alcun paura.
- stai prendendo ancora le gocce e le pillole che ti ho dato? - chiese Valentine preoccupato per la riuscita del suo piano.
- ho sospeso anche quelle - rispose Chris. - non mi servono più -
- raccontami che ti sta succedendo. Perché non mi sembri lucido - disse Valentine curioso di sapere. - Sei sicuro di star bene? -
- mai stato meglio di così. Sono felice e finalmente libero di dire quello che veramente sento - disse Chris sincero. - Ho finalmente capito perché c'era quel legame intimo tra me e Tom... io ne sono innamorato e non riuscivo a capirlo ma queste settimane sono state fantastiche e non posso continuare a stare con Elsa. Non merita altri tradimenti da me. Voglio che lei trovi la felicità come è successo a me con Tom. Io lo amo. Lo amo da impazzire. Non riesco a stargli lontano che sto male -
- la frase che mi ha appena detto mi sembra più una dipendenza  - disse Valentine diretto.
- non é una dipendenza. Lascia che ti spiegi tutto - disse Chris cadendo nella sua trappola.
Valentine fece finta di nulla ma dentro pensava che era stato facile farlo parlare. Chris gli raccontò tutto quello che era successo, anche dei loro giochetti sessuali. Non era sceso nei dettagli ma aveva parlato del collare che gli piaceva tanto.
Valentine ascoltava attentamente e preparò al suo attacco.
Valentine prese un bicchiere mentre Chris andò un attimo in bagno durante la loro conversazione. Prese la boccetta e aggiunse all'acqua. Chris non si sarebbe accorto della differenza, le gocce erano insapore. Quando l'altro tornò, lui gli diede il bicchiere e Chris lo bevve tutto. Valentine fece un sorrisetto compiaciuto mentre l'altro non guardava.
- ascolta, Chris, io penso che tu non hai pensato alle conseguenze. Tu pensi di star bene ma non è cosi. È solo un illusione come quei giorni a Napoli, in Russia e in Norvegia. Tutto quello che hai vissuto non è vero. Pensa alla carriera di Tom. Se tu facessi questo passo, lui verrebbe etichettato come ' rovina famiglie ' e la sua carriera ne risentirebbe. Di sicuro non verrà più chiamato per fare film. Chi vorrebbe mai un rovina famiglia. Io ti consiglio di lasciar perdere prima un uragano travolga la tua e la sua vita. Pensa anche ad Elsa e alla tua piccola e famiglia. Non meritano questo. Poi per cosa? Per qualcosa di non reale. Per queste settimane eri in una bolla ma poi tornando alla realtà scoppia. È normale perché era era tutta un illusione. Ti sei rifigiuto in quei momenti e questa sbandata per monotonia. Tu ed Elsa fate solo sesso vanilla cioè classico, è bello ma può portare alla noia e alla tradimento. Tom è stato la tua evasione, avete fatto del bollente sesso e pratiche che non hai mai fatto con Elsa. Per questo ti dico di riflettere. Tom nom è l'amore, Elsa invece sì -
Il discorso era dentro il cervello di Chris, continuava a sentire ogni parola soprattutto la parte in Tom sarebbe etichettato come un rovinafamiglia, pensava alla sua carriera e non voleva che ne subiva le conseguenze di qualcosa che molto probabilmente come diceva Valentine era stato tutto un evadere dalla monotonia del sesso con Elsa.
Non ci capiva più nulla
Chris vagava per la città, passò anche per la ferrovia, vicino anche alla botola e per finire fuori la casetta.
Tom era a casa a preparare i biscotti con Lola quando senti un senso di inquietudine. Era Chris.
Perché stava provando ciò? Cosa stava accadendo?
Prese il cellulare per chiamarlo ma non rispondeva. Chris tornò a casa e Elsa era lì preoccupata.
- non puoi fare così, Chris. Io non ti riconosco più - disse Elsa sincera.
- mi dispiace, Elsa. Sono stato un pessimo marito in questo periodo. Ero così preso dal lavoro che non ti ho dato quello di cui hai bisogno - disse Chris dispiaciuto.
- è solo questo? - chiese Elsa confusa.
- si, Elsa. Lascia che ti dimostri il mio amore - disse Chris prendendole il viso tra le mani.
Elsa sembrò un po incerta ma quando Chris la baciò con tale amore non ebbe più dubbi. Lei non poteva sapere che quell'amore era qualcun'altro. Chris la prese in braccio e la portò a letto, la coccolò per tutto il tempo e Elsa si sentiva così felice. Chris non la lasciava mai e la riempiva di tenerezze e prepararò un bel pranzetto. Erano da molto che non passavano il tempo così. Non ricordava l'ultima volta che Chris aveva cucinato per lei ma lui le aveva promesso che avrebbe cucinato tutti i giorni per lei e portato la colazione a letto. La voleva vicino durante il set di Thor 2. Avrebbe preso una casa per loro tre. Elsa era entusiasta all'idea e lo baciò. Chris si addormentò con Elsa tra le braccia, erano messi a cucchiaio e intanto sul display di Chris aumentavano le chiamate di Tom ma aveva il silenzioso quindi non lo sentiva. Tom era preoccupato. Chris non rispondeva proprio e non si era fatto vivo con lui da ore.
Perché stava facendo così?
Oggi avrebbe dovuto essere l'inizio della loro vita insieme alla luce del giorno invece Chris non si era fatto ancora sentire. Forse c'erano stati problemi con Elsa. Quando Chris si svegliò, Elsa lo guardò con un sorrisero birichino.
- ti posso chiederti una favore? -
- certo, cara - rispose Chris subito.
- vorrei una vaschetta di gelato al fragola - disse Elsa.
- e la avrai - disse Chris baciandola.
Guardò poi il comodino e trovò 11 chiamate di Tom.
Aveva dimenicato di chiamarlo per parlargli.  Tom stava aspettando che lui chiuse con Elsa ma non poteva farlo. Sarebbe uscito a prendere il gelato e avrebbe incontrato Tom.
Uscì da casa dopo un altro bacio a Elsa e uno alla piccola. Era vicino al supermercato e chiamò Tom.
- ciao, Tom... -
- ciao Tom un corno. Cosa è successo? Perché non ti sei fatto sentire? Hai idea di quanto fossi preoccupato? No. Non lo sai - disse Tom come un treno.
- vieni al parco e ti spiegherò tutto - rispose Chris sapendo di meritare tutta la sua rabbia.
Tom arrivò al parco e c'era Chris seduto.
Lo raggiunse e lo abbracciò da dietro.
- ciao - disse Tom facendolo sussultare. -che c'è? Ti sento a disagio? Non capisco -
- Tom, siediti vicino a me - disse Chris con una voce seria.
Non gli piaceva per nulla. Cosa stava succedendo?
- no. Sto in piedi - disse facendo il giro della panchina e mettendosi davanti a lui. - cosa mi devi dire? -
- Tom,  é difficile quello che sto per dirti ma devo farlo - disse Chris prendendo il coraggio.
Più andava avanti più non gli piaceva quella situazione.
- io ho deciso di restare con Elsa -
Tom fu colpito da quelle parole per un attimo ma poi pensò che forse uno scherzo di cattivo gusto.
- non é divertente, Chris. - disse Tom subito. - Se volevi farmi uno scherzo... -
- non é uno scherzo, Tom. È la verità. Sono tornato da Elsa. È lì il mio posto con lei e nostra bambina - disse Chris colpendo il cuore di Tom.
No. Non poteva essere.
Non ci credeva. Era un incubo.
- ho capito che quello che abbiamo vissuto era solo un illusione. Non era reale -
Ogni parola era una pugnalata. Sentiva il cuore pian piano rompersi.
- ma che stai dicendo? - chiese Tom confuso.
- mi dispiace ma è la mia decisione, Tom. Devi rispettarla - disse Chris alzandosi. - spero che un giorno mi perdonerai -
- non osare fare un passo. Non puoi sganciare una bomba e andartene - disse Tom furioso.
Chris si girò e stava per aprire la bocca ma l'altro lo fermò.
- come puoi dirmi che il nostro amore è un illusione? Ti ricordo che non abbiamo passato solo un weekend ma settimane insieme in cui mi hai dato questo - disse Tom mostrandogli l'anello.  - anche la proposta non era reale? -
- io... -
- tu cosa? Cosa cazzo ti sta prendendo? Non ti sto riconoscendo - disse Tom sconvolto.
- non avrei dovuto illuderti ma la mia vita sessuale con Elsa era così monotona - disse Chris. - che ho cercato di evadere. I nostri rapporti sessuali sono stati.... -
- no..non dirlo. Non ti azzardare. Tu mi ami, Chris. Mi ha proposto di sposarti, abbiamo fatto progetti, abbiamo una connessione tra noi. Non puoi dire che non significa nulla quello che abbiamo vissuto. Non te lo permetto - disse Tom gridandogli addosso. -
io non volevo illuderti - disse Chris. - mi dispiace tanto... io ora devo andare. Elsa aspetta il suo gelato -
- non posso crederci. Tu stai mettendo fine a noi - disse Tom con il cuore spezzato.
- non c'è nessuno noi. Non c'è mai stato - disse Chris dandogli il colpo di grazia.
Tom non ricordo quando tempo era stato li dopo che Chris n'era andato. Non respirava a momenti.
Fu sua madre a trovarlo e a calmarlo. Poi si chiuse nella sua stanza per qualche giorno. Lola aveva paura così chiamò suo nonno.
James entrò in casa e Lola lo portò davanti alla sua stanza, sperando che potesse far qualcosa per il suo papà.
- Tom, apri -
- papà, sto bene. Puoi tornare a casa tranquillamente - disse Tom con una voce strana.
- ho detto di aprirmi. Tu non stai bene - disse James diretto.
Dopo qualche minuto si senti il rumore della chiave che girava e poi James entrò. Gli strinse il cuore quando vide Tom seduto sul pavimento, le cose gettate per terra e il cuscino strappato in più sentiva la puzza provenire da lui. Non si stava lavando. Aveva gli occhi spenti. Non aveva mai visto Tom coso devastato. - Tom, figlio mio, cosa ti sta succedendo? - chiese lui avvicinandosi. - confidarti con me -
- Chris - rispose Tom con le lacrime agli occhi dopo giorni di silenzio. James prese suo figlio tra le braccia e lo consolò mentre lui piangeva interrotamente. Tom si sfogò con lui sull'incontro con Chris e non poteva ancora accettare quello l'altro gli aveva detto. Gli sembrava solo un brutto sogno.
-  basta essere buoni, ora ci penso io - disse James dopo il racconto alzandosi.
- papà no - disse Tom cercando di prendergli il braccio per fermarlo.
-  papà no un cazzo. Chris ha finito di farti star male - disse James deciso.
James prese il biglietto con l'indirizzo dove  Chris stava con Elsa e andò da lui. Bussò alla porta e gli aprì uno dei fratelli di Chris.
- devo parlare Chris Hemsworth - disse James serio.
Erano tutti in salotto e James entrò.
- James, ciao. - disse Chris sorpreso. - che ci fai qui? -
- lo sai benissimo - disse James con tono freddo. - Pensavi che me ne stessi sulla poltrona a casa mentre tu hai distrutto la vita di mio figlio -
- possiamo andare in un'altra stanza a parlare da solo - disse Chris a quella frase.
- no. Non tratterai mio figlio come se fosse uno sporco segreto - disse James furioso.
- non voglio fare nulla di questo. Vorrei solo spiegarti... -
- spiegarmi cosa? Hai fatto i tuoi porci comodi con mio figlio. Lui si era allontanato da te e aveva trovato un bravo ragazzo che lo amava tanto ma tu ti sei messo in mezzo a loro due. L'hai illuso con false promesse. Non posso sopportarlo. Tu sei corrosivo per lui. Tu devi stargli lontano da lui e da Lola. . Tu rovini tutto ciò che tocchi. Non voglio che Lola soffra come Tom a causa tua. Mi dispiace per tua moglie perché non sa che razza di bastardo sei - disse James duro.
- non ti permetto di parlare in questo mofo a mio figlio - disse Craig avanzando.
- io parlo come voglio. Suo figlio non merita nulla - disse James avvicinandosi all'altro.
- non é colpa Chris ma di tuo figlio sai. Lui l'ha provocato e confuso con la sua bisessualità. Mio figlio è etero. Ama Elsa... -
- così etero che gli piace farselo succhiare da un uomo o facci sesso. Tuo figlio é un vigliacco ma vedendo come sei tu, non mi sorprendo - disse James senza peli sulla lingua.
Craig gli mise le mani addosso.
- non osare dire più un'altra parola - disse lui spingendolo al muro.
Tutti intervennero, staccarono Craig da James e Leonie si avvicinò a quest'ultimo.
- stai bene? - chiese lei preoccupata.
- si. Grazie - rispose James respirava di nuovo.
Luke e Liam capirono che era meglio portare suo padre fuori mentre Leonie prendeva un bicchiere a James. Chris era ancora lì, guardava James e decise di avanzare.
- non volevo illudere Tom - disse Chris all'uomo.
- allora non dovevi fare determinate cose soprattutto comprare un fottuto anello - disse James facendogli presente.
Chris non sapeva cosa rispondere. Leonie arrivò e diede un bicchiere d'acqua.
- mi dispiace per mio marito - disse lei facendogli le scuse. - non doveva permettersi -
- come tuo figlio non doveva spezzare il cuore di Tom - disse James sincero.
James le raccontò cosa Chris aveva fatto e Leonie guardò delusa il figlio. Chirs non riuscì a sostenere quello sguardo e scappò via.
- sono mortificata. Non ho educato così Chris. disse Leonie sincera.
Soffriva anche lei per quella situazione. Era affezionata a Lola e a Tom. Non poteva credere che Chris avesse fatto una cosa del genere.
- scusate, non volevo disturbarvi ma devo parlare con Chris - disse Leonie seria.
Chris baciò Elsa e la piccola e scese giù con la madre. Erano in una stanza.
- mamma... -
- mamma niente. Che stai facendo? Tradisci Elsa per Tom, vuoi stare con lui e alla fine torni da lei come se nulla fosse, spezzando il cuore di Tom. Gli hai fatto una proposta di matrimonio. Non puoi comportarti in questo modo  - disse Leonie. - cosa ti ha fatto cambiare idea? Eri così deciso quando mi parlavi -
- ho riflettuto e ho capito che non era reale quello che vivevo con lui - rispose Chris come un disco rotto. - elsa é l'amore vero -
- non tradisci l'amore vero - disse Leonie serie
- ho fatto degli errori - disse Chris a lei.
- questo è vero ma li stai continuando a fare. Questo non sei tu. Mi addolora e delude allo stesso tempo  - disse Leonie sincera. - non ti riconosco più -
- anche Tom ha detto la stessa frase - disse Chris. - ma io non mi sento diverso -
- allora è preoccupante. Forse dovresti parlarne con qualcuno. Ho un mio amico Javier che è un psicologo. Potrebbe aiutarti - disse Leonie cercando di aiutarlo.
- non ne ho bisogno, mamma - disse Chris deciso.
- ti lascio il suo numero - disse lei dandogli il biglietto.
Chris lo prese ma non ci sarebbe andato. Aveva già il suo psicologo.
Leonie sperava che ci sarebbe andato. Rivoleva il suo bambino. Il suo Chris non era l'uomo che stava guardando adesso.
Qualche giorno dopo...
Instagram era pieno di foto di Chris e Elsa. Tom le stava guardando mentre era a letto. Frasi d'amore da entrambi che gli facevano male. Buttò il cellulare sul letto e uscì dalle coperte. Andò in cucina e preparò la colazione. Non poteva smettere di vivere. Aveva una figlia e una carriera.
- papà, stavo per venirti a svegliare - disse Lola entrando in cucina.
- invece eccomi qui. Abbiamo una casa da sistemare - disse Tom beveva il caffè. - ho fatto i pancakes. Siediti e mangiali finché sono caldi -
Lola era felice di vedere suo padre in piedi anche se sentiva quando stava soffrendo. Soffriva anche lei per la rottura tra Chris e suo padre. Pensava alla sorellina.
Chissà se si accorgeva che qualcosa era cambiato. Chris correva e si fermò di fronte al palazzo di Tom. L'altro era alla finestra, sorseggiando il caffè ma guardava un punto vuoto davanti a sé
Senza rendersene conto Chris arrivò fuori al portone di Tom. Guardava il citofono e senti l'impulso di premere il bottone.
All'improvviso senti come una stimolazione al suo cervello che gli diceva di non farlo.
Chris si teneva la testa e scappò un attimo verso un vicolo. Si appoggiò al muro e respirò.
Che cosa era stato?
Doveva chiamare Valentine. Forse lui sapeva cosa gli stava succedendo.
Intanto Tom aveva messo la sua maglia blu per uscire, camminava con Lola e andò a prendere la pittura e altre cose per la casa. Chi lo avrebbe visto da fuori avrebbe detto che era il solito Tom. Non sapendo che dentro soffriva di un dolore immaginabile.
Tom non si risparmio in saluti e sorrisi. La vita andava avanti anche se era durissima. Ebbe un piccolo tuffo al cuore quando vide Chris e Elsa con la carrozzina attraversare la strada per arrivare da loro.
Come avrebbe fatto a resistere?
Era un dolore vederli insieme.
Doveva essere lui al posto di Elsa a quest'ora invece la vita era crudele.
Quello che il destino univa, la vita divideva.
- ciao, Tom e Lola - disss Elsa allegramente.
- ciao, Elsa e Chris  - disse Lola vedendo suo papà bloccato. - Indie, vuoi venire con me? -
Elsa apprensiva disse: - meglio di no, Lola. Indie Rose è piccola. Potresti farla cadere -
Lola guardò il suo secondo papà ma non diceva nulla. Fu triste e delusa.
Tom non sopportava che Chris potesse ferire Lola con quel suo atteggiamento.
- non dici nulla, Chris. Eppure Lola ha già preso Indie in braccio. Sai che è brava ma non dici nulla - disse Tom diretto.
- Chris - lo richiamò Elsa. - non mi hai detto nulla di questo. Avresti dovuto chiamarmi  -
- hai ragione, dovevo avvisarmi - disse Chris come un cagnolino. -mi dispiace, amore -
Tom non riusciva a credere che Chris si stese scusando. Poi quando aveva detto ' amore ' il cuore si strinse ancora.
- non capisco perché ti scusi. Hai il diritto di dare il permesso a chi vuoi di far prendere in braccio Indie - disse Tom infastidito.
- perché Elsa ha ragione. Io dovevo prima consultarla - disse Chris dando ragione alla moglie.
Elsa non amò l'intromissione di Tom.
- Io e Chris siamo una coppia e le decisioni si prendono insieme come quelle per nostra figlia ma ovviamente non puoi capire, non hai una  compagna o un compagno -
Tom non poteva crederci. Erano tutti e due impazziti.
- sai ti facevo più intelligente, Elsa ma forse non sei così dolce e gentile come si pensa - disse Tom difendendosi.
- non insultare mia moglie - disse Chris mettendosi in mezzo.
- voi due vi meritate. Mi dispiace per Indie rose - disse Tom prima di andarsene.
Lola seguì suo papà mentre guardava la piccola. Indie iniziò a piangere e Chris cercò di calmarla con scarsi risultati, stessa cosa Elsa. La piccola strillava. Risentiva molto di tutta questa situazione. La portarono dal pedriata della sua amica ma non era febbre o altro. Neanche lui si sapeva cosa poteva essere. Prese il cellulare e il cuore gli diceva di chiamare Tom ma la sua mente pensava il contrario.
Tom e Lola sentivano la piccola soffrire. Erano fuori dalla casa dell'amica di Elsa. Chris era fuori al balcone con il cellulare. Non sapeva cosa fare e poi li sentì. Guardò sotto e li vide. Li aprì subito e corse giù.
- qualsiasi cosa ho detto, non importa. Ti prego, calma Indie Rose - disse Chris disperato.
- Elsa? - chiese Tom seguendolo.
- in ospedale. È andata a parlare con un medico - rispose Chris portandolo di sopra.
- Solitamente vanno entrambi i genitori - disse Tom facendolo notare.
- Elsa mi ha detto di stare qui con la piccola - disse Chris sincero.
- per fortuna che dovete decidere le cose in due - disse Tom diretto.
- non è vero. Decidiamo insieme - disse Chris subito.
- ti contraddici sai - disse Tom. Arrivarono alla camera e Lola prese in braccio la piccola e in un attimo si calmò.
- sono qui, sorellina - disse Lola dandole un bacio sulla fronte.
La piccola vide anche Tom e sorrise allegramente.
Lola gliela passò a suo papà che la cullò e la fece addormentare.
Chris vide come al tocco dei due la piccola si era calmata. Non poteva tenerli lontani. Elsa aveva mandato un messaggio a Chris che stava tornando.
- Elsa sta tornando - disse lui a Tom.
- e tu vuoi che lei non ci trovi qui. Non vuoi disobbidire ai suoi ordini - disse Tom diretto.
- lei non mi da ordini - disse Chris infastidito.
- allora dimostralo - disse Tom sfidandolo.
- Tom, ti ringrazio per quello che tu e Lola avete fatto per Indie ma non c'è motivo per restare qui - disse Chris.
- ci stai cacciando. Molto da uomo - disse Tom ironico. - quando ritrovi le palle, fammi uno squillo -
Questa ultima frase gliela disse all'orecchio e Chris lo spinse via d'impulso.
- non far del male a papà - disse Lola mettendosi in mezzo. - io non pensavo che tu fossi cosi. Mi hai delusa, Chris -
Quello colpi il cuore di Chris.
Nel profondo dell'anima era ferito da quella frase. Lola non lo chiamò più papà e non poteva biasimarla. La parte che li amava, stava soffrendo incatenata da qualche parte.
Lola si tolse la collana e disse: - non la voglio più. Prima aveva un significato importante,  adesso quando la vedo penso solo che sei un codardo e stai facendo soffrire papà, Indie e me - Gliela restituì. -anche il porta gioie te lo faccio riavere -
Chris voleva urlare dal dolore ma qualcosa lo soffocava.
- come vuoi tu, Lola - disse Chris soltanto. - vuoi ridarmi anche tu qualcosa, Tom? -
- no. Sto bene così - rispose Tom freddo. - andiamo, principessa -
Lui e Lola uscirono fuori da lì e non si voltarono. Era veramente finita.
Elsa arrivò a casa e la piccola calma.
- amore, alla fine l'hai calmata - disse lei entusiasta.
- si. Ho usato la mia arma segreta - disse Chris mentre si metteva i jeans.
- e quale sarebbe? - chiese lei curiosa.
- segreto - rispose lui preparato per uscire. - non mi aspettare alzata . Vado a bere qualcosa con Rob -
- pensavo che ci saremo coccolati ma se devi uscire, vai pure ma non guardare le altre - disse lei prima di baciarlo.
- esisti solo tu -disse Chris dopo le sue parole.
Elsa sorrise e Chris uscì dopo un bacio alla piccola. Andò in un locale e bevve tantissimo e poi vide che girava droga. Sui tavolini c'erano plasticche e fu tentato di prenderle.Non voleva pensare a Tom.  Alla fine le prese con un bicchiere di birra. Un accoppiata pericolosa.
Senti cosi caldo che usci dal locale e andò verso casa di Tom. Sali le scale antincendio, balcollava un po ma arrivò alla finestra chiusa di Tom.
Prese a bussare reputatamente.
- aprimi, stronzo - gridò Chris forte.
Tom era entrato in quel momento e rimase sconvolto che Chris era lì.
Cosa voleva?
- aprimi, stronzo -
Aveva proprio detto quelle parole.
Come si permetteva di venire li e parlare in quel modo?

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