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Capitolo 106 parte 15

Prontala colazione, si misero a tavola e la mangiarono in allegria. Poisalirono a cambiare i bambini e scesero anche le loro cose appenasentirono il campanello. Aprirono la porta e c'era Michael conRobert.
: - ciao Matt buongiorno - disse Michael tutto sorridente.- e anche a te Mark -
- buongiorno anche a te Michael - disse Mattcon un sorriso. - buongiorno Robert -
- buongiorno Michael eRobert. Grazie per tenerci i bambini e Jasmine - disse Mark moltograto.
- buongiorno a tutti - disse Robert.
- non doveteringraziarci. Amiamo i bambini e gli animali - disse Michaelsorridendo.
- i bambini si divertiranno moltissimo nella nostrafattoria - disse Robert.
- fattoria bellissimo - disse Markentusiasta. - così staranno all'aperto e vedranno tanti animali -
-non solo, Michael gli farà vedere la preparazione dei suoi prodottianche - disse Matt sorridendo. - i bambini si divertiranno tanto -
-si, gli preparerò anche spuntini e pranzo veramente sfiziosi - disseMichael.
- Kai già adora i tuoi prodotti. Sarà felicissimo diguardare come li prepari - disse Matt. - e Karen ha divorato tutto.Avrai due piccoli assistenti -
La scimmietta lo toccò e siindicó.
- tre. Jasmine ti darà anche una mano. Adora esseretrattata da umana -
- si vede che è una scimmietta intelligente -disse Michael avvicinandosi per accarezzarla.
Jasmine si lasciòfare le carezze e salì sul suo braccio per mettersi nella spalla.Matt vide che Jasmine stava annusando Michael.
Kai e Karanmuovevano le manine, dicendo: Jasmine -
- si, ora andate da lei -disse Mark.
Matt e Mark riempirono i loro piccoli di baci e lisalutarono. Kai e Karen li diedero un bacino e disse: presto, papini-
Era bellissimo sentirli parlare.
Poi Michael e Robert lipresero in braccio. Jasmine si avvicinò a loro e riempirono anche alei di bacini. Lei era contenta e tornò sulla spalla diMichael.
Dopo si salutarono, Mark e Matt tornarono dentro mentreMichael e Robert misero i bambini e la scimmietta in macchina perandare alla fattoria.
Mark e Matt stavano mettendo apposto lacucina e poi salirono di sopra per terminare di prepararsi.
- milasceresti a casa? Devo prendere le cose per la scuola - disse Mattdopo essersi lavato la faccia e i denti.
- vuoi che venga con tedentro? - chiese Mark avvicinandosi.
- no, Mark. Te lo detto già,devo farlo da solo - rispose Matt portando le mani alla giacca diMark e sistemandola. - ecco ora sei pronto per la scuola -
Marksorrise a quel gesto.
- presto tutto questo sarà la nostra vitaquotidiana - disse Mark felice.
Matt e Mark si diedero un lungobacio e poi scesero di sotto appena, si erano preparati. Matt glidiede la borsa a Mark e lui lo attirò a sé dandogli un altro bacio.Uscirono di casa e Mark prese la macchina, Matt salì e arrivarono inun attimo fuori casa Bomer.
- posso aspettare qui - disse Mark.
-grazie, Mark ma meglio di no e poi ti aspettano a scuola - disseMatt. - io verrò a piedi e poi dopo la scuola vengo a prendermi lamacchina e ti portò le altre cose di Kai -
- E anche le tue coseporterai vero? - chiese Mark.
- si, anche le mie cose. Non devipreoccuparti e non stare in ansia. Andrà bene - disse Matt positivo.- se non fossimo qui ti bacerei -
- Anch'io - disse Marktenendogli la mano.
Mark gliela baciò e Matt era sempreemozionato a quei gesti.
- ciao, orsacchiotto. Ci vediamo dopo -disse Matt salutandolo.
- ciao, angelo. A dopo - disse Marksorridendogli.
Matt uscì dalla macchina, era stata dura per lui.Voleva baciarlo e anche Mark pensava lo stesso. Si guardavano dalfinestrino sorridendosi. Si sarebbero rivisti a scuola.
Matt siallontanò dalla macchina a fatica e raggiunse la casa, prese lechiavi e aprì la porta. Mark lo guardò con ansia mentre lo vedevaentrare in casa. Non poteva fare molto. Doveva andare a scuola.
-buongiorno - disse Matt entrando.
- buongiorno, fratellino - disseNeill abbracciandolo. - va tutto bene? -
- fino adesso si -rispose Matt. - non so ora con i nostri genitori -
- sono ancorain stanza. Se la stanno prendendo comoda - disse Neill rassicurarlo.-ho dato da mangiare a Megan -
- e cosa fanno in stanza? - chieseMatt confuso.
- lo lascio alla tua immaginazione - rispose Neilandando verso la cucina.
- mamma e papà? Veramente? - chieseMatt sconvolto.
- hanno iniziato ieri pomeriggio. Hanno deciso difare una maratona. si sono fermati solo per la cena - rispose Neill.- ho dovuto portare Megan a fare un giro. Sono andati e non stocapendo che li prende -
Matt si sentirà in colpa con Neill pernon averlo aiutato con Megan vero?
- scusami, Neill. Avrei dovutoesserci. Megan è anche mia sorella - disse Matt sentendosi incolpa.
- Matt, tu non hai colpa di nulla. I responsabili sono inostri genitori. Sono due teste di cazzo. Dovrebbero pensare loro aMegan - disse Neill. - pensavo di non andare a lavoro oggi. Non possolasciare Megan da sola visto che non so cosa passa nella testa deinostri genitori -
All'improvviso sentirono dei passi e videro iloro genitori scendere.
- buongiorno, figlioli - disse Sissisorridendo. - ora preparo la colazione -
- buongiorno - disseJohn. - Matt, sei tornato. Come stai, figliolo? Hai riflettuto bene?-
- io e Megan abbiamo fatto già colazione - disse Neill. - misono presa cura di lei mentre voi vi stavate facendo i fatti vostri-
Matt non sapeva cosa dire. Sua madre non gli aveva neanchechiesto dov'era stato.
- scusaci Neill. Io e tuo padre ci siamoritrovati - disse Sissi. - scusaci, tu fai sempre un ottimo lavorocon Megan. Matt, tesoro, vieni qui. Voglio sapere tutto quello che tiè successo. Neill ha detto che sei stato con Kai in luogo sicuro -
-dov'è Kai, Matt? - chiese John non vedendolo.
- ciao, é alsicuro con persone che si interessano a lui - rispose Matt risentito.- ho già fatto colazione e mamma, se volevi sapere come stavo micercavi -
- Neill mi ha detto di darti tempo - disse Sissi. - iovolevo sapere dov'eri. Volevo parlarti -
.-Si si certo mamma...comunque sono qui anche per dirvi una cosa molto importante- disseMatt con tono serio.
- hai trovato una ragazza? - chiese la madrecuriosa.- eri da lei ieri? -

-no, mamma. Non si trattata di una ragazza - rispose Matt serio. -lasciami parlare -
- scusami Matt - disse Sissi. - sediamo insalotto. Vieni anche tu, John -
Tutti si sedettero sul divano esulle poltrone. C'era un clima di tensione.
- volevo dirvi chenon mi vedrete mai con una ragazza perché io sono gay e innamoratodi un uomo. Da sabato sera che sono da lui. Mi capisce come voi nonpotete fare, è attento alle mie esigenze e a quelle di Kai. Mi ama,mi protegge, mi ascolta e non mi fa sentire male - disse Mattsincero. - presto andrò a stare con lui e ci sposeremo -
- dueuomini non possono sposarsi - disse John. - questa persona ti haplagiato. Tu non sei gay. Sei confuso -
- mamma, tu che pensi? -chiese Matt all'improvviso.
- concordo con tuo padre. Questo uomoti ha confuso ma tranquillo, Matt. Io e tuo padre ti aiuteremo avedere la luce - rispose Sissi.
Cosa si aspettava? Era stato uningenuo.
- mi deludi, madre. Se è così che la pensate, me neandrò oggi stesso - disse Matt alzandosi.
- io sono con Matt -disse Neill con Megan in braccio.
- tu non vai da nessuna parte -disse John. - da oggi tu non uscirai di qui e ti metterò unaprofessoressa che ti insegni -
- Tu sei l'ultima persona che mideve dire cosa fare hai distrutto troppe persone - disse Mattarrabbiato.
- non sai di cosa parli - disse John. - ora vai incamera tua -
- no! - esclamò Matt. - e so di cosa parlo. Non hopaura di dire quello che hai fatto -
- tu menti. Io non ho fattonulla - disse John. - qualcuno ti sta mettendo strane idee ma te letolgo. Ora vai in camera tua -
- Si vado in camera mia per fare levalige mie e di Kai- disse Matt.
: Matt salì di sopra e iniziò afare le valigie. C'era un silenzio in quella casa e Matt non glipiaceva. Neill salì per dargli una mano e lo abbracciò.
- faibene, Matt. Vai da lui - disse Neill appoggiandolo. - io verrò atrovarti appena posso -
: - grazie, Neill. Sei l'unico in grado dicapirmi - disse Matt. - ti darò l'indirizzo quando si incontriamofuori da qui. Non voglio che loro sanno dove sono -
- tranquillo- disse Neill. - tu ora pensa a te. Io porterò Megan da Laura. Quinessuno può stare -
- fai benissimo- disse Matt. - resterannosolo loro e forse inizieranno a capire. Anche se ne dubito -
- oravai. Ci vediamo presto - disse Neill abbracciandolo.
- si - disseMatt ricambiando l'abbraccio.
Poi diede un abbraccio e un bacio aMegan.
- verrò a trovarti e giocherai con Kai, Karen e Jasmine -disse Matt a lei.
Neill era confuso.
- Chi sono karen eJasmine? - chiese Neill.
- Karen è l'altra nostra figlia.l'abbiamo trovata ieri davanti la porta, lasciata da un ex di Markche non ero in grado di prendersene cura e noi le abbiamo subito datotutto l'amore che aveva bisogno. Siamo diventati una famiglia, ci hasubito adorati e con Kai sembrano gemelli. Sono nati lo stessogiorno. Siamo rimasti incantati tutti da lei - disse Matt con gliocchi che gli brillavano.: - Jasmine invece è la scimmietta che hotrovato e mi ha permesso di trascorrere del tempo con Mark. È statoun vero dono di Dio. È molto intelligente, fantastica e ci sa farecon i bambini. In più vuole essere trattata come un umana -
-sembravano veramente fantastiche - disse Neill. - le amerò di sicuroanzi già a sentirne parlare sento di amarle. A Megan succederàsicuramente -
Matt e Neill anche se non volevano si dovevanoseparare. Si diedero un altro abbraccio, coccolarono Megan e poi Mattscese. Andò in salotto e ebbe una brutta sorpresa.
- ciao, Matt- disse padre Blackwood. - i tuoi sono preoccupati. Oggi non andrai ascuola. Verrai con me. Voglio aiutarti -
- Blackwood, possovenire di pomeriggio? Non vorrei saltare la scuola. È moltoimportante per me - disse Matt giocando le sue carte. - dopo lascuola, verrò da lei e potrà parlarmi. Mi confesserò se vuole-
Non era stato facile mantenere la calma. Era andato in panicosubito ma la voce di Jamie lo aiutava molto. Lo guidó nell'usciredal panico e fronteggiare quel mostro.
Matt fece anche la facciada bambino.
- Matt non hai certo torto - disse Blackwoodconvincendosi. - vai a scuola e dopo vieni da me. Ho anche le ciliege-
Stava per andare in panico.
' Matt, ascolta la mia voce. Nonsentire lui. Andrà tutto bene ' disse Jamie. ' Matt pensa anche aMark, Kai, Karen e Jasmine la tua meravigliosa famiglia '
' lanostra meravigliosa famiglia, Jamie. Ne fai parte anche tu ' disseMatt.
' si, oggi pomeriggio le conoscerò ' disse Jamie. ' oppuredi notte. Non c'è problema '
' oggi pomeriggio. Non voglio chestai sempre chiuso dentro ' disse Matt.
' te ne sono grato 'disse Jamie. ' grazie, Matt. Ora puoi affrontarlo di nuovo '
'siii ' disse Matt deciso.
- le adoro tanto. Me le darà comefacevamo quando ero piccolo? - chiese Matt all'improvviso. - mi piacequel momento -

Johnsenti qualcosa di strano.
- che cosa vuol dire? Come gliele davi?- chiese John.
- come tutti i bambini con la forchetta - risposeBlackwood.
- non si dicono le bugie, padre Blackwood - disseMatt.
: - non sta bene - disse Blackwood.
- voglio sentire Matt- disse John all'improvviso. - Matt, continua -
- padre Blackwood,me le imboccava tenendomi sulle sue ginocchia e mi accarezzava -rispose Matt.
- sta mentendo. Mai fatto una cosa del genere. Èstato indotto a dire questo - disse Blackwood. - c'entra quel suoinsegnante. Lo sta plagiando -
- non metterlo in mezzo - disseMatt furioso. - lui non è come te -
- Blackwood, vorrei parlareda solo con mio figlio - disse John all'improvviso. - ci vediamo dipomeriggio in chiesa -
- John, Matt non sta bene - disseBlackwood. - non puoi credergli -
- padre Blackwood, ho bisognodi parlare con mio figlio. Quale di queste parole non le è chiara? -chiese John freddo.
- spero che ti renderai conto che Matt non èin sé - disse Blackwood.
Se ne era andato, John si avvicinò aMatt.
- siediti - disse John con una voce più morbida. - e dimmiche altro è successo -
- mi credi? - chiese Matt incredulo.
-si, Matt. Ti credo. Non inventeresti mai una cosa del genere. Non seiquel tipo di persona - rispose John.- possiamo avere discussioni enon andare d'accordo su molte cose ma ti credo. Se lui ti ha fattoqualcosa, voglio saperlo -
Matt era sconvolto. Non pensava chesuo padre gli avrebbe parlato così.
C'era forse una speranza perla loro famiglia????
- non so da dove cominciare - disse Mattsedendosi.
- da dove vuoi e prenditi tutto il tempo di cui haibisogno - disse John compressivo.
Intanto a scuola Mark uscìdalla sala professori e guardava il corridoio della scuola versol'armadietto di Matt. Lui ancora non c'era e la scuola stava periniziare.
Era successo qualcosa? Magari era solo in ritardo.Doveva star calmo.
Mark tornò nella sala professori quando sentìche lo chiamavano in segreteria.
- pronto, chi è? - chiese Markal telefono.
- Il tuo angelo sta bene non ti preoccupare - sentìrispondere dall'altra parte.
Era la voce di Matt.
- non vienia scuola? - chiese Mark solo in segreteria.
- l'angelo deveparlare - rispose Matt guardando verso i suoi in salotto.
-parlare? Di cosa? Cosa succede? - chiese Mark preoccupato.
-l'angelo deve parlare della bestia- rispose Matt.
Bestia?
Subitocapì che si riferiva a padre Blackwood.
- spero che ti crederanno- disse Mark.
Almeno fare una cosa per il figlio.
- la bestiaè stata allontanata e l'angelo sarà ascoltato - disse Matt.
-quando ti potrò vedere? - chiese Mark.
- penso dopo la scuola -rispose Matt. - se va come previsto -
- mi manchi già - disseMark. - ti amo -
- anche al tuo angelo manchi tanto. Ti riempiràdi tanto amore - disse Matt.
Erano parole che scaldavano ilcuore.
- oh Matt. Mi dai amore anche mentre parli - disse Mark congli occhi ludici.
- e io sento che mi vorresti abbracciare etenermi stretto a te - disse Matt. - come stanotte, ho amato tanto iltuo abbraccio. Mi dispiace per quello che volevo fare. Scusami. Nonero tanto in me. Ma ora sto bene -
- lo sento dalla tua voce. Unmomento di debolezza capita a tutti. È normale soprattutto nel tuocaso - disse Mark - non vedo l'ora di stringerti forte a me -
-anch'io tantissimo - disse Matt sottovoce vedendo suo padre alzarsi.- scusami ma non abbiamo bisogno di niente. L'enciclopedia c'èl'abbiamo -
- l'enciclopedia? - chiese Mark confuso.
- a miopadre non serve nulla grazie - rispose Matt.
- c'è tuo padre? -chiese Mark all'improvviso.
- si, ora riattacco - rispose Mattsenza aver possibilità di salutarla come si deve perché John si eraavvicinato troppo.
- ti amo - disse Mark.
John si allontanòdi nuovo e andò a sederci sul divano.
- anch'io tanto - disseMatt sottovoce. - vengo appena posso. Ciao, orsacchiotto -
- tiaspetto, angelo. Anzi ti aspettiamo - disse Mark. - e ci faremoraccontare come andata in fattoria -
- Arrivo presto amore mio -disse Matt in un sussurro.
Non era stato facile chiudere per lorodue ma si erano fatti forza. Presto sarebbero stati di nuovoinsieme.
Matt ritornò in salotto e vide suo padre che pensava.
Forse al passato a quello che aveva subito.
- Matt, sieditiaccanto a me e dimmi cosa è successo con quell'uomo - disse Johnevitando di chiamarlo padre.
Matt sentiva che suo padre era dallasua parte per come parlava.
lui era così gentile, dolce epremuroso. Mi dava l'affetto che voi non mi davate. In lui cercavoil tuo affetto - disse Matt sincero a suo padre.
- Matt... -
-fammi continuare. Vuoi la verità giusto? Te la sto dicendo - disseMatt deciso. - per me non è facile. Sono stato male per la tuamancanza di affetto e solo ieri mi sono ricordato cosa quel mostro miha fatto. Io pensavo che era tutto normale per come mi parlava. Mi hafatto credere cose che non erano vere. Sono stata una vittima di unprete pedofilo.
- lui ti ha violentato? - chiese Sissi sconvolta.
- ci ha provato ma non c'è riuscito. Lui mi toccava e mi baciavasulla bocca come tutto questo era normale. Io non ho detto nullaperché lui diceva che era un segreto e che tutti preti avevanoqualcuno - rispose Matt con gli occhi lucidi. - io ci credetti -
.oh figliolo, non avrei mai voluto che ti accadesse ciò che mi èsuccesso a me - disse John all'improvviso.
- John, che vuol dire?- chiese Sissi confusa.
- che sono stato violentato da minorenne -rispose John ammettendolo. - ma non stiamo parlando di me ma dinostro figlio. Ora è lui la cosa più importante -
Matt iniziò asinghiozzare a pensare a quei momenti e a suo padre che venivaviolentato.
- sfogati - disse John prendendolo tra le braccia. -sono qui -
Matt non era mai stato così vicino a suo padre come inquel momento. Abbandonò la sua testa contro il suo petto e piansemolto.
Erano così vicini padre e figlio uniti nello stessodolore. Sissi si sentiva in colpa per non aver capito nulla di John edi Matt, John e Matt si guardarono e continuarono a parlare di quelloche era successo e Sissi non disse una parola, ascoltava insilenzio.
- l'ha fatto anche con un'altra bambina. L'ho visto ungiorno - disse Matt al padre.
- sapresti riconoscerla se ti facciovedere le foto? - chiese suo padre.
- si - rispose Matt ricordandoil viso nel flashback.
John e Matt andarono nello studio, eramesso tutto in disordine e Matt si stupì.
John prese un album egli mostrò una foto dei bambini della chiesa con Matt. Lui laesaminò e indicò la bambina.
- è lei - rispose Matt sicuro. -possiamo contattarla? -
- si, penso proprio di si - rispose Johntirando fuori all'agenda. - ho il numero dei suoi genitori -
-puoi chiamarla adesso. È importante fermare quel mostro - disseMatt. - chissà quanti bambini e ragazzi sta rovinando -
- Matt,faremo di tutto perché lui paghi ma dobbiamo stare attenti, calmi eusare più tatto possibile - disse John. - ora la chiamo -
Mattosservava suo padre al telefono e stava parlando. Lo vide fare unafaccia e chiese: ' potrei vederla? ' ma dall'espressione e dal tonodi voce di suo padre era negativa la risposta.
- che cosa hadetto? - chiese Matt.
- lei si trova in un centro psichiatrico. Midispiace ma i suoi non vogliono visite alla figlia - rispose Johnsedendosi sulla sedia. - quel mostro ha rovinato la sua vita. Me laricordo. Era una bambina così solare -
Matt si mise le mani neicapelli e John si avvicinò.
- troveremo il modo per fermarlo -disse John promettendogli. - nessuno dovrà subito quello che èsuccesso a te, a lei e altri bambini -
- magari potrei tendergliuna trappola. Potrei fare l'agnello sacrificale mentre qualcunoriprende il mostro cercando di farmi delle cose - disse Mattall'improvviso.
- è fuori discussione. Tu non ti metterai inpericolo - disse John. - non ti voglio vicino a quel maiale. Tiproteggerò -
John strinse Matt in un abbraccio.
- non ti hoprotetto all'ora e sono stato un cattivo padre. Non permetterò cheti accada nulla. Scusami, Matt - disse John dispiaciuto.
Matt erasenza parole. Non avrebbe mai pensato di sentire suo padre parlarecosì.
- O papà non sai da quanto tempo ho desiderato sentirtiparlare così - disse Matt piangendo
tra le sue braccia.
- ohMatt, ero troppo cieco per rendermi conto di quello che facevo. Ancheio ho avuto un'orribile esperienza ma non è una scusa per trattartimale. Scusami, bambino mio - disse John sincero. - ti prometto che tiascolterò e ti lascerò andare se vuoi. È l'unica cosa che possorimediare -
Matt pianse. Suo padre sta aprendo il suo cuore e nonera più oscurato dalle parole di padre Blackwood.
- papà,l'importante è che te ne stai rendendo conto - disse Mattguardandolo. - non mi ostacolerai con ciò che provo? -
- Matt, iosono stato con un uomo in passato. Lo amavo tanto - rispose Johnsedendosi. - e penso di provare ancora qualcosa. Sono stato cosìorribile ieri e stamattina con tua madre. La sto illudendo. Io non laamo, non come lei volerebbe. Le voglio bene e devo lasciarla andareanche lei come Neill e Megan. Stare da solo mi aiuterà a capire chevoglio dalla mia vita -
- capisco il tuo bisogno di star solo. Ecome se ti fossi svegliato da un incantesimo che ti offuscata ilcuore, la mente e la vita - disse Matt avvicinandosi. - io ci sono sehai bisogno -
- Matt, voglio che tu vada da lui. Non ti ostacoleròma ti stai attento - disse John. - se dovesse rivelarsi un'altrapersona, io ti aiuterò. Anzi voglio che lo inviti a venire qui.Voglio conoscerlo meglio - disse John.
- papà, non so cosa dire -disse Matt sconvolto.

- non dire nulla. Mifarò perdonare di tutto - disse John prendendogli la mano.

Mattlo abbracciò e disse: - grazie -
Sissi salì di sopra e siavvicinò allo studio.
- ho fatto la merenda mentre voi parlavate.Venite in salotto - disse Sissi con un sorriso.
- Matt, puoiandare a scuola. Io devo parlare con tua madre - disse John.
Mattannuì e andò di sotto.
- siediti Sissi, dobbiamo parlare - disseJohn.

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