Capitolo Speciale: L'inizio di tutto!
Primo giorno di inizio anno scolastico, una ragazza dai lunghi capelli biondi e dal fisico mozzafiato, si apprestava ad affrontare questo nuovo inizio dopo un nuovo trasferimento.
La sua vita era stata ripiena di trasferimenti su trasferimenti, grazie a degli insegnanti privati riusciva a stare con qualche passo in avanti alle materie di cui si sarebbe ritrovata a studiare nella scuola che avrebbe frequentato dopo ogni trasferimento compiuto, causa: il lavoro del padre.
La sua famiglia era nobile, una delle più importanti, gli Heartphilia, questo però non le impediva di frequentarsi con tutte le amicizie che avrebbe voluto farsi, ma questa volta, in questo nuovo liceo, aveva preso una decisione! Niente amici! Sapeva che tanto non sarebbero durate, tutto perché il padre le avrebbe causato un nuovo trasferimento per la solita causa, quindi per evitare di soffrirne, avrebbe evitato di legarsi a qualsiasi forma umana esistente.
Si trovava davanti all'edificio scolastico, doveva solo attraversare la strada e percorrere quelle strisce bianche create per i pedoni, dopodiché varcare quel maestoso cancello e affrontare da sola, come aveva ormai deciso, quell'anno scolastico che l'aspettava.
Le cose però non vanno sempre come si vuole, ma questo la biondina di soli 17 anni non poteva ancora saperlo e così incominciò a muovere i suoi primi passi verso l'altra parte dell'asfalto.
Fu tutto così veloce da lasciarla stordita, confusa e spaesata, non riusciva a legare tutto ciò che era successo, nemmeno ricordava dove fosse, fino a quando davanti a sé non apparirono dei capelli rossicci, corti e del tutto spettinati, il suo udito non captava nulla, solo tre parole.
- Hei tutto bene?!! - una voce gli giunse alle orecchie, risvegliandola pian piano, quella era una voce maschile ed era pure agitato, cosa che le lasciò qualche dubbio.
- Ehm... si, ma perché me lo chiede? - fu la domanda che le uscì spontanea con uno sguardo confuso, mentre i suoi occhi osservarono la figura del giovane che aveva davanti, cercando di comprendere cosa intendesse e cosa gli importasse della sua salute.
- Scusami se te lo chiedo ma... hai sbattuto la testa per caso? - chiese lo stesso ragazzo mentre lei si perdeva a guardare i suoi occhi scarlatti, sembravano bruciare la sua anima e la cosa la mise a disagio... fino a quando non ripensò alla sua domanda... sbagliava oppure aveva usato un tono quasi ironico?
- Sbattuto la testa? Ma sei impazzito?! - fu la sua risposta, era stizzita e offesa per la sua maleducazione ma poi, ecco che mosse la testa intorno a sé, molti la osservavano preoccupati e guardando meglio la propria figura notò che si trovava a terra, così tutto le fu più chiaro.
Fece spallucce con gli occhi mentre ricordava ciò che era accaduto: stava attraversando le strisce pedonali, una macchina arrivò a gran velocità dal fondo della via e sembrava non avere intenzione di fermarsi, per questo si sentì paralizzata dalla paura la bionda e quando aveva iniziato a pensare che la sua vita stava per avere fine, chiuse istintivamente gli occhi preparandosi all'impatto.
Non sentì nulla, nessun impatto, nessun dolore, soltanto un calore che sembrava proteggerla da qualsiasi pericolo e pensandoci bene, le sensazioni che percepiva in quel contatto sembravano essere delle braccia.
Adesso che osservava meglio, stava ancora tra le braccia di quel ragazzo, aveva pensato che fosse un maleducato e rozzo, invece lui le aveva salvato la vita.
Improvvisamente le lacrime incominciarono a scivolare sulle sue gote, quanto stupida si sentiva per averlo mal giudicata, per non parlare della paura che aveva avuto quando aveva visto quel veicolo farsi sempre più vicino, per questo inconsciamente si era aggrappata alla sua camicia e aveva posato la fronte sul suo petto.
Il rosso non sapeva che fare, quella giovane stava piangendo fra le sue braccia, non era abituato a situazioni simili però... che colpo che gli era venuto quando l'aveva vista in pericolo, in mezzo alla strada, non ci aveva pensato su un momento a correrle incontro e gettarsi su di lei, portandola in salvo nell'altra parte della strada, sul marciapiede.
Sembrava così piccola e indifesa fra le sue braccia e vederla piangere in quel modo gli faceva provare qualcosa di indescrivibile allo stomaco, spinto da quel qualcosa la strinse in un abbraccio protettivo, facendole posare la testa nel suo petto in modo definitivo, così la biondina si ritrovò a sentire il calore del suo corpo che pian piano la portò a calmarsi... si sentiva così bene avvolta in quel torpore.
- Riesci ad alzarti? - le domandò in un tono di voce basso e comprensivo, ricevendo un piccolo accenno di assenso come risposta, così la aiutò a sollevarsi e la mantenne vicino a sé.
- Ti porto in infermeria. - e da allora non ci fu più alcuna parola.
Il ragazzo le aveva tenuto compagnia per i primi minuti, poi l'infermiera della scuola lo aveva mandato con un solo sguardo assassino nella sua classe, mentre aveva tenuto all'interno della stanza la ragazza e l'aveva aiutata dolcemente a riprendersi.
Questo aveva portato la giovane a pensare che quella donna fosse piuttosto lunatica, visto come cambiasse umore in rapida successione, scioccandola ancora di più, ma decise di far finta di nulla e finalmente essere lasciata andare nella sua classe, dopo che le era stato spiegato quale fosse e dove si trovasse naturalmente.
I giorni passarono e di quel ragazzo dai capelli rossi non vi era traccia, nella mente gli era passata l'idea di andare in giro per l'edificio scolastico e chiedere agli studenti delle informazioni, però l'aveva subito scacciata.
Come gli era saltata in testa un idea simile? Perché poi dovesse andare a cercarlo? Si disse che era solo per ringraziarlo di averle salvato la vita, infondo in quel giorno non era riuscita a spiccicare alcuna parola di ringraziamento, ma comunque si era ripromessa di non legarsi a nessuno quindi...
Ora si trovava lungo le vie del centro, aveva da poco comprato un nuovo vestito che avrebbe dovuto indossare al ballo, un evento che avrebbe avuto inizio quella sera nella tenuta degli Heartphilia.
Non che le interessasse partecipare, però la sua presenza era d'obbligo e quindi le era stato ordinato dai genitori di indossare un nuovo abito, così lei era riuscita ad ottenere il permesso di poter uscire senza alcuna scorta, ma in cambio le era stato detto di rientrare presto, doveva prepararsi e non c'era stato nulla su cui ribattere.
Tutto sommato era felice, era riuscita a dedicarsi un po' di tempo per sé e non si era ritrovata a farsi seguire da nessuno, però c'era sempre quel particolare: dovere e obbligo famigliare.
Durante il tragitto verso casa, aveva visto delle sue compagne di classe che chiacchieravano, ridevano, passavano del tempo insieme... in pratica si godevano la loro vita e le loro amicizie, la bionda però sapeva benissimo che non poteva permettersi nulla di ciò che davvero desiderava, così rientrò a casa senza più pensare a nulla.
Si diresse subito nelle sue stanze, si fece un bagno e infine si preparò per la serata che si avvicinava velocemente, mentre questa consapevolezza le faceva salire sempre più l'agitazione.
Le 18:00 erano appena scoccate e una leggera musica classica si diffondeva nell'abitazione, ecco il segnale che avvisava la giovane ragazza a presentare la sua figura agli ospiti invitati dalla sua famiglia, con un sospiro prese a scendere la lunga scalinata dell'enorme salone da ballo del palazzo della famiglia Heartphilia.
Aveva un passo elegante e un portamento regale senza pari, tutti rimasero a bocca aperta nel vederla in quell'abito rosa, gonfio sulle gambe, nascondendogliele perfettamente, e stretto dai fianchi alle spalle, il tutto condito con dei brillantini composti di polvere di diamante e i capelli raccolti in un chignon... sembrava brillare come una stella quel giorno!
- Ecco a voi la bellissima e giovane Layla Heartphilia! - fu presentata alla serata in un modo veloce ed efficace, raggiunti i propri genitori, incominciò la vera funzione di quel ballo... presentarla a vari uomini importanti, giovani o troppo in là con l'età, in modo da trovarle un buon partito per il matrimonio e far crescere la loro famiglia e ricchezza in modo impeccabile.
Tale evento andò avanti così ancora per molto, poi la giovane Heartphilia, stanca di tutto quello, decise di uscire un po' all'aria aperta, ma appena fece un passo avanti, ecco che ogni sorta di luce si spense, delle urla di terrore fecero ben presto la loro comparsa e non da sole.
Beh alla ragazza non gliene importò nulla di cosa stesse succedendo, voleva solo allontanarsi da quel luogo e così se ne andò nella terrazza, ben visibile grazie alla luce della luna e sentendosi più leggera da tutti quegli ornamenti che portava... strano.
Fuori da quella sala sentì la sua pelle farsi accarezzare dall'aria fresca di quella splendida notte, si portò una mano nel collo mentre fissava la luna piena, ma sentendo soltanto la sua pelle, osò guardarsi con attenzione forse per la prima volta in quel giorno, constatando di non avere alcun gioiello o accessorio di valore, cosa che le fece intuire cosa era successo prima nella sala, anche perché incominciarono ad urlare cose come "al ladro" e "mi hanno rubato i gioielli" e altre frasi simili.
Probabilmente il blackout era stato causato dal ladro, che aveva usato l'oscurità per commettere i vari furti, compreso il suo, ragionò la bionda che decise di lasciar perdere la questione, visto che a lei non interessassero quei valori materiali.
- Una bellissima luna, non trovi!? - una voce profonda le giunse all'orecchio, era così calda, così avvolgente... sembrava abbracciarla per proteggerla da quel suo mondo fatto solo di ricchezza e importanza.
Si volse verso il suo interlocutore con sguardo annoiato, non le importava nulla di quei ragazzi e di quegli uomini che cercavano in lei solo il nome della sua famiglia, ma dall'altro canto provava una certa curiosità... tutta colpa di quelle sensazioni provate nel sentire la sua voce.
Tutto ebbe un senso quando i suoi occhi nocciola incontrarono degli occhi di fuoco, si sentì spogliata di tutto e per riflesso si coprì, anche se effettivamente era vestita.
Si ritrovò a chiedersi perché si sentisse così con quel ragazzo, eppure era semplicemente il rosso che l'aveva salvata, ma allora perché non riusciva a parlare? Perché sentiva così caldo?
- Cos'è, il gatto ti ha mangiato la lingua? - le aveva detto con tono strafottente, facendole gonfiare le guance per la rabbia e ciò fece scoppiare a ridere il giovane che aveva di fronte.
- Sei davvero buffa biondina! - la sua risata... le piaceva molto e senza nemmeno rendersene conto, aveva cominciato anche lei a ridere, contagiata dalla sua risata così virile e allo stesso tempo selvaggia... tale pensiero la fece arrossire all'improvviso.
- Ci tenevo a ringraziarti... sai, per avermi salvato la vita quel giorno. - disse d'un tratto timida e impacciata, infondo quanto tempo era passato dall'ultima volta che aveva parlato con qualcuno che non fossero i suoi genitori, famigliari e servitù? Non se lo ricordava più ormai.
Lo vide sorridere e si senti subito calda in volto, sicuramente era arrossita altrimenti che spiegazione poteva darsi? Di certo non aveva la febbre, non era qualcosa che le saliva così velocemente.
- Qual'è il tuo nome, ragazzina? - una domanda semplice quanto difficile da rispondere, infondo era una Heartphilia e la sua famiglia non era vista bene dalle persone comuni o poveracci, come sua madre li chiamava, e quel ragazzo si vedeva che era una persona comune, però...
- Eh? - era rimasta sorpresa dalla sua domanda, normalmente nessuno si interessava di sapere il suo nome, semplicemente non si interessavano a lei e basta.
Adesso che ci pensava, quel ragazzo che ci faceva al ballo organizzato dalla sua famiglia? Facendo due calcoli, capì tutto quanto e si ritrovò a ridacchiare... persona comune eh.
- Mi chiamo Layla Heartphilia, ma preferisco essere solo Layla. - gli sorrise felice, quell'incontro era ciò che stava aspettando da tempo e non voleva assolutamente lasciarsela sfuggire di mano, così gli afferrò il braccio e lo guardò dritta negli occhi.
- Ho un favore da chiederti! - era così raggiante che il rosso si sentì stordito, era la prima volta che una ragazza lo facesse sentire così confuso.
- Chiedi pure. - cercò di sembrare il più distaccato possibile, ma la cosa gli venne del tutto inverosimile pure per uno come lui stesso.
- Dovresti rubare qualcos'altro da questa festa. - gli sussurrò all'orecchio, sentendolo irrigidire alla parola "rubare" e sorrise trionfante, ci aveva visto giusto e il giovane sembrava in difficoltà nel mentirle quindi.
- Non so di cos-! - venne interrotto dalle labbra di quella ragazza, che si erano posate sulla sua guancia con tanta delicatezza da farlo arrossire al solo tatto... che diavolo!
- Devi portarti via anche Layla Heartphilia. - gli disse con un espressione seria, non stava scherzando, si ritrovò a constatare il rosso, le afferrò il mento e la guardò intensamente.
- Sappi che non si tornerà indietro, eh! - voleva sembrare duro ma Layla lo trovò dolce e protettivo... quella sua frase le fece intendere che si stesse preoccupando per lei e la cosa la rese felice.
- Sono pronta a tutto! - quella frase bastò per far prendere una decisione al rosso, una decisione che mai in passato avrebbe creduto di prendere.
- Igneel Dragneel. - e senza lasciarle il tempo di dire alcuna parola, si impossessò delle sue labbra, mentre le loro figure venivano illuminate dalla luna e fuggivano poi fuori da quella dimora che era stata una prigione per una giovane ragazza che voleva soltanto vivere ed essere felice.
Angolo Autore
Oddio, non posso crederci di esserci riuscito finalmente! ç_ç Ecco il capitolo speciale dedicato all'incontro tra Layla e Igneel.
Dovevo già postarlo la scorsa settimana, ma ero stato male e quindi non ero riuscito a finirlo di scrivere, ma ora eccomi qua, in salute e pronto a tornare alla carica!
Ora che l'ho postato, andrò subito a scrivere un nuovo capitolo, ma non vi dirò se sarà di questa storia "Amore Eterno" o se sarà di "Prohibited Meet" eh eh eh ci si legge entro la settimana ^^
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