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Capitolo 15: Passato - Lucy Heartphilia

Natsu e Lucy avevano da poco incominciato ad incamminarsi in una destinazione ben precisa, il luogo che stavano raggiungendo non era altro che il posto in cui finivano per fare ritorno ogni anno nello stesso medesimo giorno e mese.

Questo non era altro che una maledizione che si erano creati come punizione, come se la colpa fosse stata loro, così non facevano altro che farsi del male ed erano proprio loro a cercarlo.

Cercavano semplicemente di colmare quel senso di vuoto che ogni tanto sentivano nel cuore... in quel momento la bionda iniziò a parlare del suo passato, la sua storia.

Inizio racconto: 7 anni fa!!
Una bambina correva per le via di una piccola città chiamata Acalypha, sapeva benissimo dove stava andando, infatti aveva avuto il permesso di uscire prima da scuola.

Dopo la notizia ricevuta non poteva restarsene a scuola, così col permesso del preside, la piccola prese la borsa ed una volta averla sistemata, uscì di fretta dalla scuola elementare e si diresse verso casa.

Arrivata a destinazione, non perse di certo tempo nell'aprire la porta della villa, che era la sua dimora fin da quando era nata, e scrutare nel grande salone che vi era alla sua sinistra, dopo l'entrata principale della casa.

In quella grande stanza, la figura di una giovane donna dall'aspetto a dir poco splendente, se ne stava lì ferma in piedi ad attendere qualcuno, la signora non era altro che la madre di quella bambina, Layla Heartphilia.

Era una donna dalla pelle rosea, i suoi occhi castani, abbinati ai suoi luminosi capelli biondi, la rendevano una bella signora che dimostrava ancora il fascino di una liceale.

Molte altre donne la invidiavano per questo, la piccola bambina ancora abbracciata a lei, le assomigliava molto e di questo la madre ne era molto contenta.

- Mamma! Mamma!! Bentornata a casa mammina!! - la bambina le sorrise e per Layla quello fu un bellissimo bentornato, un bel viso così dolce e caloroso, che la fece intenerire e abbracciare con tanto affetto.

La piccola in questione era proprio piccina e adorabile, aveva un dolcissimo sorriso che contagiava chiunque.

Il suo visino paffutello e delicato, la sua pelle liscia e chiara come la madre, i suoi occhi cioccolato che mostravano curiosità e i capelli biondi e lunghi, fino alle spalle, splendenti come le stelle.

- Lucy, bambina mia, cosa ci fai a casa a quest'ora? - chiese la donna con tanta dolcezza, mentre si era abbassata all'altezza di sua figlia, mettendole bene la frangetta che gli ricadeva in fronte.

- Ho saputo dal vecchio preside che oggi saresti tornata, così sono uscita prima da scuola ed eccomi qui!! - disse la piccola Lucy, mettendo le sue dolci manine, intrecciate, dietro la schiena e dondolando i fianchi a destra e a sinistra, con il suo solito sorriso smagliante, dedicato solo alla madre.

- Quindi volevi farmi una sorpresa? Birichina! - disse con finto tono arrabbiato, ma la sua espressione diceva tutt'altro e di questo, la bambina se ne accorse.

Cercò di scappare via ma, purtroppo, venne subito fermata da Layla, subendo la sua punizione: il solletico.

Lucy non poté far altro che ridere fino alle lacrime, dichiarando l'arresa tra una risata e l'altra, la donna, alla fine, smise di torturargli i fianchi e l'abbracciò con tanto amore, la piccola invece si sentì in imbarazzo ma ricambiò la stretta con la sua dolcezza.

- Sei tornata - colui che parlò, era un uomo vestito tutto per bene, con giacca e cravatta, portava i suoi 31 anni con troppo orgoglio, il suo tono mostrava la sua totale indifferenza, non vi era alcun sentimento verso la donna che era sua moglie.

- Sono riuscita a concludere dei contratti, visto che tu non eri riuscito a fare nulla - Layla era tranquilla, era felice di aver portato a termine il suo lavoro, così non solo dava una bella vita alla sua bambina, ma poteva anche dedicargli tutto il suo tempo libero, perché ora non aveva alcuna faccenda da concludere.

- Mi chiedo con quali metodi di persuasione tu sia riuscita a convincerli - a quanto pareva il marito se l'era presa, visto come aveva fatto riferimento a qualcosa di inesistente, offendendola e facendole chiedere a se stessa, come avesse fatto a sposare un uomo simile.

- Migliori dei tuoi caro Jude - e con questa frase, la Heartphilia concluse tutto il discorso, prese per mano sua figlia e se ne andò in giardino, per passare il resto della giornata con lei.

Dopo aver cenato e aver fatto il bagno insieme, la portò nella sua cameretta con indosso la vestaglia e la bambina col suo pigiamino, a tema delle costellazioni zodiacali. raffigurate nella stoffa.

- Buona notte piccola stellina mia - Layla si coricò al fianco di Lucy, nel letto di quest'ultima, e le posò un dolce bacio sulla fronte.

- Buona notte mammina - e dopo aver sorriso e aver dato un tenero bacino sulla guancia della madre, l'abbracciò con tenerezza, venendo subito ricambiata dalla madre e si addormentò in pochi minuti.

Mentre la piccola dormiva, la giovane donna pensava a varie cose, ciò che però le importava di più, vedendo quel viso angelico e sorridente, era solo una cosa.

<< La proteggerò... proteggerò te e la tua vita tranquilla e anche la tua felicità, piccola mia >> e con questa sua promessa, anche lei, alla fine, si addormentò stringendo a se la sua bambina.

I giorni passarono velocemente per Layla e Lucy, si divertivano molto insieme, soprattutto la piccola, che finalmente passava del tempo con la madre, senza essere interrotte, solo dalla servitù.

La donna, in quelle giornate, aveva notato che qualcuno a lei sconosciuto, e dai lineamenti poco visibili, le stava osservando e la cosa un po la preoccupava.

Degenerò questa sensazione quando lo vide spesso osservare sua figlia, nel cortile della scuola elementare che frequentava.

Layla non poté starsene con le mani in mano, così decise di rivolgersi ad un suo conoscente e la chiamata rese la piccola molto curiosa, d'altronde vedere la sua dolce mamma, con uno strano sorriso e soprattutto al telefono, era pur sempre qualcosa di nuovo per lei.

Il giorno seguente non ebbe modo di stare con la madre, infatti la signora Heartphilia era andata ad incontrare qualcuno e Lucy, non poteva far altro che sentirsi un po triste, ma decise lo stesso di attendere il suo ritorno.

Dopo qualche giorno, madre e figlia erano andati ad incontrare, quello che per la bambina era, uno sconosciuto.

Un uomo, e lo si capiva dal profumo, troppo forte per la piccola, che tossì dopo una sola e piccola boccata d'aria, dimostrava a prima vista di portare sui 30 anni in su.

Costui indossava un cappello ed un cappotto marroncino, sotto di esso portava abiti poco formali e poco eleganti, per un incontro con una donna, che invece, aveva un certo portamento, una bellezza da togliere il fiato e di classe nobile.

Lo sconosciuto, vestito di un paio di jeans azzurri e di una camicia bianca, sbottonata dai primi due bottoni in alto, osservava la giovane Layla.

La donna vestiva con una gonna nera, essa gli arrivava fin sopra le ginocchia, una camicia bianca e leggermente azzurra, che non lasciava nulla all'immaginazione, dei tacchi di un rosso scuro e un cappello blu a coprirgli la crocchia sulla testa.

La piccola Lucy indossava un vestitino intero, era di un rosa panna, una fascia di pizzo bianco a girarle intorno alla vita, il tutto che terminava a gonna e all'interno di quest'abito c'era uno strato fatto sempre col pizzo e come per finire, le scarpine di un nero lucido.

I suoi capelli biondi lasciati liberi al vento, proprio come il suo vestito, per consentirle di giocare e divertirsi in quel luogo, dove ogni bambino amava andare: il parco.

Il posto ospitava molti bambina e soprattutto vari "giostre", se così le si poteva definire cose come Altalene, scivolo, le casette fatte di legno e altri vari giochi, proprio al parco, Lucy si stava divertendo insieme ad altri bambini.

I due adulti parlavano ma la bambina non riusciva a sentirli, però poco le importava, infondo ora si stava divertendo con i suoi amichetti, giocando persino con la palla.

Il pallone arrivo davanti ai piedi della piccola biondina, i suoi occhi nocciola la osservavano attentamente, fino a spostarsi nel bambino a cui l'avrebbe lancia o meglio calcia.

Un tiro mancato e la bambina si ritrovo a terra col ginocchio sbucciato, aveva provato a calciarla prendendo la rincorsa, purtroppo però aveva mancato la palla, era inciampata in un sassolino, ed ora si ritrovava a piangere a terra.

L'uomo con Layla si avvicinarono velocemente, per controllare la gravità della cosa ma risultò essere un nulla di ché, così la madre prese un fazzoletto mentre lo sconosciuto, con la bottiglietta d'acqua, le bagnava la ferita, con la donna che la tamponava.

- So che brucia ma devi resistere ancora per un po' - la voce gentile del signore la aiutò a calmarsi, anche se le faceva male, strinse i denti proprio come le aveva detto quello strano uomo, infondo lei si sentiva una bambina grande.

Gli amichetti che si era fatta nel parco, le stavano vicino preoccupati, più che altro si sentivano in colpa e questo non sfuggì a Layla.

- Non è nulla di grave bambini, non è colpa vostra se mia figlia è così maldestra - lo aveva detto, la madre le aveva dato della goffa, dell'impaccia, il tutto con una piccola risata venuta fuori vedendo la figlia imbronciata, quel faccino lo adorava.

Le parole della donna ebbero l'effetto di tranquillizzare i bambini, che tornarono a sorridere e si buttarono nel loro divertimento con la palla.

Lucy invece si ritrovò con un cerotto sul ginocchio, il signore gentile la prese sulle spalle, dandole una bella vista del parco, anche se vedeva ciò che i suoi occhi riuscivano a catturare.

Il tempo era bello, per questo i due adulti si incamminarono in una destinazione ben precisa, la piccola però ne era all'oscuro, ma in fin dei conti che importava, la giornata era bellissima e divertente insieme alla madre e all'uomo misterioso.

Dopo alcuni minuti, erano entrati dentro un bar per rinfrescarsi con bevanda e gelato, per poi tornare ad incamminarsi verso, quello che sembrava, un museo d'arte.

Il tutto era stato programmato, la giornata era già stata decisa all'insaputa della bambina, però vedere quei dipinti, quelle statue di ceramica, per non parlare di altre cose che la bambina non sapeva come definirle, se non strane.

In fin dei conto quella giornata poteva essere definita un uscita in famiglia, anche se l'unico parente era la madre Layla, però c'era una ragione se quel signore era con loro.

Un uomo che, per tutto il tempo li aveva seguiti, era dietro di loro di qualche metro, la sua respirazione era irregolare, ansimava e faceva dei strani suoni che spaventavano la piccola Lucy, quando giungevano al suo udito.

La bambina si rifugiò dietro al tizio col cappello, si sentiva stranamente al sicuro con lui, per questo lui la prese in braccio e si spostarono dall'uomo trasandato.

Costui vestita come un barbone, anche se non lo era, aveva il pizzetto, gli occhi neri ed i capelli castani del tutto disordinati, vestiva con dei banali jeans con alcuni strappi qua e la, ed una camicia a righe quasi del tutto sbottonata e delle scarpe sportive.

I tre usciti ormai dal museo, si diressero ad una piazza con una fontana, non c'era molta gente ma era utile per ciò che stava per succedere, infatti il signore gentile si avvicinò alla piccolina e si abbassò alla sua stessa altezza.

- Ho una cosa importante da fare Lucy, mi aspetterai qui con la mamma?? - chiese con quel tono gentile, che aveva fin da subito colpito la piccolina, lo aveva preso in simpatia e all'uomo non dispiaceva affatto.

- Tornerai subito?? - chiese un po triste la piccolina, con quel faccino che diceva "non te ne andare" e cosa poteva farti sciogliere di più?? nulla, almeno per il gentile signore col cappello.

- Certo!! Non ti devi preoccupare, tornerò subito - le disse con un gran sorriso, cosa che fece sorride felicemente la bambina, così si alzò, dopo aver dato qualche accarezza sulla testa della piccola biondina, si incamminò verso ciò che doveva fare.

Layla e Lucy restarono da sole, così durante l'attesa, se ne andarono a sedere su una panchina e mangiarono il bento, che la Heartphilia aveva preparato prima di uscire.

All'improvviso spuntò fuori lo stesso uomo di prima, colui che da ormai un paio di giorni, osservava con uno strano interesse la piccola biondina e ormai anche la diretta interessata si stava rendendo conto, che quello sconosciuto fosse pericoloso.

Il barbone, dal punto di vista di Lucy, aveva incominciato ad avvicinarsi, così, senza rendersene conto, se era aggrappata al braccio della madre, che mostrava sincera tranquillità, perché?? Come ci riusciva?? Non le importava della figlia?? No, questo era impossibile.

Accadde tutto all'improvviso, fu come un fulmine che squarciava il cielo, l'uomo si avvicinava sempre più, ormai mancavano pochissimi passi e stava già pregustando il momento, ancor prima si avverasse.

- Non preoccuparti, sarò delicato Lucy - sentire il suo nome pronunciato da costui, le fece senso, i brividi di paura aumentarono velocemente e terribilmente, che la piccola aveva iniziato a piangere.

La sua mano si avvicinava sempre più a lei ma poi, lo sconosciuto si ritrovò a terra, schiacciato nel pavimento di pietra, con qualcuno lo teneva bloccato con facilità e per quanto il barbone si agitasse, non riusciva a liberarsi.

Gli occhi della bambina si posarono sulla figura del suo eroe, era proprio il signore gentile che l'aveva salvata, la guardava e le sorrideva.

- E' tutto finito Lucy - e quelle parole ebbero l'effetto di calmarla, poi anche Layla l'abbracciò con forza, ma allo stesso tempo con dolcezza, per la felicità perché si, sua figlia era salva e il merito era tutto del suo amico.

- Grazie... - disse la madre all'uomo buono, in lacrime e sorridente, la piccoletta non sentì bene il nome che ne venne dopo, però lo voleva bene e lo vedeva come un eroe.

Dopo quel giorno le cose sembravano essere tornate al loro posto, solo che la giovane Lucy incontrava spesso l'uomo eroe o come lo chiamava a volte lei stessa, il suo grande amicone.

I suoi genitori non perdevano occasione di litigare, non capiva per quale motivo finivano così, il fatto però non cambiava che a lei, tutto ciò, non piaceva affatto.

Si sa che le cose belle durano poco e così, di lì a poco, sarebbe successo qualcosa che nessuno si sarebbe mai aspettato accadesse.

I giorni passarono, un mese per la precisione, era proprio luglio, il 7 luglio dei suoi 10 anni e Lucy si trovava a camminare per la strada, insieme alla madre, la destinazione? L'appartamento, preso in affitto, del signor Neel.

Aveva incominciato a chiamarlo così, cisto che non riusciva mai a ricordarsi il suo nome, ma questo ora poco importava, perché madre e figlia erano arrivate a destinazione.

Entrarono nel palazzo composto da tre piani, salirono fino all'ultimo piano e si diressero verso la porta dell'appartamento, la numero 13, dove una volta bussato, vennero accolte dall'eroe della piccolina.

La bambina si ritrovò appesa sulla schiena di Neel, non per caso ma perché lei stessa si era gettata sopra di lui, per affetto, per giocare o semplicemente perché le piaceva la vista dall'alto.

I due, Layla e Neel, incominciarono a parlare riguardo a qualcosa che riguardasse l'azienda Heartphilia, ma Lucy non capiva di cosa, precisamente, stessero dicendo, però sembrava essere seria visto i loro volti.

Si stava facendo sera, in quel momento stavano aspettando due persone, così per passare il tempo, incominciarono a parlare del più e del meno, nel mentre giocavano con la piccola biondina.

- Sai, non ho ancora avuto modo di dirtelo ma... - era in imbarazzo l'uomo eroe?? non sapeva se fosse così o meno, di certo non una fragile ed innocente bambina come lei.

- Anch'io ho un figlio, ha la tua stessa età Lucy - aveva riacquistato il suo colorito normale il signor Neel,mentre la piccolina era tutta curiosa di scoprire di più, su quel bambino, magari sarebbero diventati amici.

Però ad un certo punto, qualcuno bussò alla porta, l'uomo eroe si alzò di scatto, facendo cadere sul divano la piccola Lucy, poi senza avere il tempo di dire qualcosa, venne presa in braccio dal suo eroe e venne portata nella cucina, che stava proprio di fronte al salone.

- Ascolta attentamente Lucy, dovrai restare qui dentro, nascosta, qualunque cosa succeda, hai capito? - Neel le disse, la fece entrare dentro ad un mobiletto con queste parole ed attese che lei rispondesse.

Non capiva cosa stesse succedendo, ma se il suo eroe diceva così, lei doveva farlo perché sapeva che aveva ragione, così annui soltanto per far capire che avrebbe fatto come chiesto.

L'uomo le sorrise e mentre la madre Layla le diede un piccolo bacio sulla fronte, le disse delle semplici parole ma dal significato e dall'amore profondo.

- Ti voglio bene mia piccola Lucy - la madre le diede un abbraccio e chiusero velocemente il mobile, però mentre se ne andarono non si accorsero che esso rimase leggermente aperto, ciò però ora non importa.

Le cose andarono fin troppo velocemente per avere senso, per la piccola Lucy i rumori che c'erano, erano spaventosi, bicchieri che si frantumavano sul terreno, un primo rumore assordante, che fece cadere nella paura e disperazione totale la bambina.

In quel momento non poté far altro che tapparsi per la paura e dondolarsi, i rumori assordanti arrivarono anche dopo pochi minuti o almeno sembravano essere passati minuti, ma chi poteva dirlo, per la piccola la cognizione del tempo, al momento, poteva essere sentita in modo diverso.

Il fatto stava che dopo poco, tutto cessò, nessun rumore, un silenzio tombale era piombato in quell'appartamento, cosa era successo veramente? Non lo sapeva la giovane Heartphilia, ora lei voleva solo sparire e non sentire più nulla.

Il tempo passava ma quanto, beh, non lo si sapeva, semplicemente si sentirono dei passi, delle urla di dolore e... dei pianti?? era impossibile da capire in quel luogo, dentro a quel mobiletto.

Dopo tutto questo, si sentirono i passi accelerati, qualcuno stava controllando freneticamente ogni cosa, mobili che venivano aperti, spostati e qualsiasi altra cosa fosse possibile.

Ci fu anche una chiamata, infatti sembrava che qualcuno avesse chiamato un'altra persona, ma che importanza aveva per Lucy, nulla, non gli interessava nulla, fino a quando il mobile in cui stava nascosta, venne aperto.

- Cana l'ho trovata!! - un uomo dai capelli castani e lunghi quasi fino alle spalle, e gli occhi neri, si era subito messo a chiamare colei, che doveva essere, sua figlia, quest'ultima corse immediatamente dal padre.

- Lucy-chan - la ragazza dai lunghi capelli castani e gli occhi neri come la notte, le si era affiancata e l'aveva abbraccia, la piccola però non aveva fatto una piega, il suo sguardo perso nel vuoto, con gli occhi tutti arrossati per il pianto affogato nel silenzio.

- Sarà meglio portarla via da qua - fu la decisione di Gildarts, così si chiamava l'uomo, padre di Cana, che prese in braccio a Lucy e senza mostrarle la scena che c'era, la portò fuori dall'appartamento, con la figlia che li seguì silenziosamente.

Nessuno disse nulla all'arrivo della polizia, le indagini su ciò che era avvenuto quella sera ebbero inizio, dopo di ché vennero alcuni agenti della polizia e diedero la notizia.

Si trattava di omicidio premeditato o almeno così aveva sentito la piccola biondina, coloro che erano stati uccisi erano la madre Layla e il suo eroe Neel, in quel momento, capendo che non li avrebbe più rivisti, si lasciò andare in un pianto di tristezza, dolore e solitudine.

Del 7 luglio ormai c'era una distanza di pichi giorni, la piccola Lucy ora si ritrovava a vivere sola col padre, ma era come se non esistesse, lei ormai si sentiva sola e vuota, così era per i primi mesi.

Col tempo e grazie all'aiuto di Gildarts e sua figlia Cana, Lucy si era ripresa almeno quel tanto che bastava a tornare a vivere la sua vita, la psicologa non aveva avuto modo di scoprire cosa lei avesse visto e sentito, così non le fece più nessuna domanda ed il caso andò avanti con i suoi tempi.
Fine racconto

Durante tutto il suo racconto, Lucy e Natsu si erano diretti verso un luogo ben preciso, piano piano che lei continuava a parlare, il ragazzo rimaneva sempre più sorpreso, soprattutto verso la sua fine.

Alla conclusione della sua storia, sul significato che avesse per lei il 7 luglio, erano arrivati al cimitero, già, in quel luogo, in quella città, giaceva la madre della bionda e non solo.

Fecero visita alla tomba di Layla Heartphilia, la madre di Lucy Heartphilia, quest'ultima vi lasciò dei fiori e dopo aver fatto una piccola preghiera, si spostarono in un'altra tomba.

La bionda sapeva che colui che definiva "eroe" giaceva in questo cimitero, anche se non capiva il perché, non ricordava il suo aspetto.

Seguiva al rosato tra le varie tombe, e mentre pensava a quell'uomo tanto gentile e affettuoso verso i suoi confronti, si ritrovò davanti ad un'altra tomba.

- Lucy questa è la tomba di mio padre - la guardò in volto con un sorriso triste, e mentre gli occhi nocciola di lei andarono a fissare la tomba, ci fu un lampo che ne illumino la pietra, il nome e la data di morte, insieme ad una foto che lo ritraeva.

- Eh!? Igneel Dragneel, morto il 7 luglio... eh... eheheh... tutto questo è... uno scherzo... vero? - disse la ragazza, tremava sia il suo corpo che la sua voce, la sua espressione incredula, i suoi occhi spalancati e lacrimanti.

No, tutto questo per lei era troppo, Igneel... lui era il padre di Natsu! Lui era il suo eroe!! Lui era il signor Neel, l'uomo che per lei si avvicinava di più al significato di padre, colui che voleva bene.

Ora si ricordava il suo aspetto, capelli lunghi di un rosso acceso, i suoi occhi erano di un castano che tendevano ad un bellissimo rosso, se bagnati dalla luce, la foto non faceva altro che buttarle un masso addosso, la verità era troppo crudele con lei.

A quella verità, la bionda incominciò ad indietreggiare, non si aspettava una cosa simile, già non riusciva a sopportare il dolore dell'averli persi, ora doveva sopportare anche l'idea che fosse il padre di Natsu, l'uomo che amava come un padre.

- Che c'è Lu... - non fece in tempo di finire di farle la domanda, che Lucy scappò via, incominciando a correre con le lacrime agli occhi, il motivo? Voleva andarsene da quel luogo.

Una volta uscita dal cimitero, continuò a correre, anche se non aveva idea dove sarebbe finita, non le importava, voleva solo allontanarsi il più possibile da lì.

Imbucando una strada poco affollata, per via della pioggia che c'era stata, come se il peggio dovesse venire ancora, si ritrovò a sbattere contro qualcuno, finendo per cadere a terra.

Alzando lo sguardo verso colui con cui si era scontrata, riconobbe la persona e chi mai si sarebbe aspettata di incontrare proprio quella persona, ma a quanto pare, quella non sarebbe mai stato un giorno senza dolore.


Angolo Autore

Ed eccovi arrivati alla stravolgente passato di Lucy, che per altro butta altro dolore con quella verità che la lega a Natsu e vi chiedo... cosa accadrà ora? Chi è "quella persona"? Che ne sarà della NaLu?
Mah, provate ad indovinare con le vostre recensioni xD
Aggiornerò solo se ricevo almeno 3 recensioni ;P
Detto questo, vi saluto... buona notte <3


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